Ancora su John Worldie

 

di Brian Steel - ompukalani@hotmail.com

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Data: 1 ottobre 2002

(Attenzione: la parola f**** appare 3 volte in citazioni necessarie in questa nota)

 

Ieri (30 settembre 2002) un interessante messaggio sulla lettera di John Worldie a Tal Brooke nel 1980, arrivato subito dopo la mia breve nota della scorsa settimana sul libro di  Arnold Schulman (una mezza dozzina delle foto sono attribuite a John Worldie), mi ha invogliato a cercare nelle mie appunti e libri. Lasciate che vi spieghi perchè.

La lettera citata nel messaggio di exbaba mostra che John Worldie è lo "Steve" a cui Schulman si riferisce nel suo libro. Non ero consapevole di questo fino a ieri; ma sapevo di "Steve", poichè la sua storia è una di quelle che Schulman dice di aver sentito durante le sue sei settimane di esperienza con Sai Baba nel 1970. La storia di Steve è una prova, in un modo comunque enigmatico, della forte influenza personale di Sai Baba sulla gente.

Nel libro di Schulman, "Steve"è ritratto come grezzo, impetuoso e chiacchierone, con una storia movimentata, che assieme alla sua ragazza hippie "Eloise", era venuto nell'ashram per curiosità (nel 1969). Secondo Schulman, "Eloise" era subito caduta sotto l'incantesimo di Sai Baba, cosa che disgusta "Steve", il quale urla verso di lei e verso molti altri nell'ashram che "vi mostrerò questo maledetto presuntuoso per quello che è realmente" (pag.117) e raccoglie una lista di domande imbarazzanti da porgli, per smascherarlo. Un esempio:"Voglio scoprire cos'è la morte...e perchè diavolo non fa smettere le fottute guerre?" (pag148). Materiale interessante!

Avendo rapidamente dato questa immagine grezza ma chiara, Schulman, nel suo modo indiretto e piuttosto enigmatico, architetta un chiarimento, poichè tutti i personaggi minori finalmente ottengono la tanto desiderata udienza con Sai Baba e noi ascoltiamo i risultati. Nel caso di "Steve" ciò che troviamo è totalmente inaspettato. Mentre Steve e Eloise sono all'udienza, tutti i presenti sono in apprensione poichè temono quello che Steve potrà dire a Sai Baba con imbarazzanti risultati. Ma, non appena Sai Baba comincia a parlare, la "bestia" (Il Grande Cattivo John) viene domato, la sua bocca è anestetizzata! Steve soltanto fissa Sai Baba. Sai Baba lo tocca gentilmente e gli promette una udienza privata nei giorni successivi. Quindi, Steve cammina silenziosamente fino alla cima della collina vicino all'ashram e resta lì per circa 24 ore, da solo.

Nella promessa udienza privata, Eloise, la cui devozione è superficiale, è praticamente ignorata e Sai Baba si concentra su Steve. Lo porta nella sua sala privata e la gente fuori lo sente fare la sua domanda standard: "Cosa vuoi?". Essi sentono anche la risposta di Steve:"Voglio la verità, voglio la pace, voglio forza di volontà" (pag 162). Essi non riescono a sentire cosa Sai Baba risponde in un sussurro, ma quando egli ritorna, la sua faccia è color cenere. I lettori possono immaginare il perchè, e la risposta è ovviamente aperta, ma sembra di vedere la parabola del Figliol Prodigo rivisitata, o una specie di conversione sulla Via di Damasco. Schulman non dice altro di Steve.

Nel libro Sai Baba Avatar di Howard Murphet (1977), il John Worldie che descrive conferma il ritratto di "figliol prodigo" di Schulman: Murphet aveva incontrato "un amabile personaggio conosciuto generalmente come Big John" ngli anni '60. Benchè si dica che egli avesse un passato travagliato, egli era andato da Sai Baba e "aveva visto la Luce", diventando un "discepolo devoto il cui unico desiderio sembrava essere di portare avanti la Volontà del Signore", in parte creando foto professionali di Sai Baba. In altre parole un seguace modello.

In questo viaggio del 1975 fatto da Murphet e da sua moglie per incontrare dei devoti alle Hawaii, "Big John" era andato ad incontrarli con un regalo, una grande foto che egli diceva di aver scattato al festival di Mahasivaratri qualche anno prima. (Così, notiamo che John era stato devoto per almeno 5 anni). Murphet poi va avanti e ci racconta dei presunti miracoli fotografici di Sai Baba, una foto di Sai Baba che si trasforma per mostrare divinità diverse. In questo caso, Worldie racconta a Murphet di aver fatto la foto in un momento stabilito da Sai Baba, e fu momentaneamente colpito da una "forte corrente", ma riuscì a proteggere la macchina fotografica. Più tardi quando sviluppò la grande stampa a colori fu colpito nel vedere il ritratto della testa e delle spalle di Sai Baba. Secondo le parole di Murphet:"Partendo dal centro del sopracciglio sinistro c'era una linea sottile, curva e blu che arrivava allo spazio tra i due occhi. E lì, chiarissimo, c'era il terzo occhio, l'occhio di Shiva". Secondo Worldie la linea blu non è un difetto del negativo ma appare nel processo di sviluppo. Egli aveva fatto solo tre stampe, una per Murphets.

Murphet non fa cenno a discordie coniugali e neanche ad un partner. Cinque anni più tardi, nella lettera di Tal Brooke, apprendiamo che, per John Worldie , il terzo occhio di Siva è drammaticamente diventato il segno della bestia, e Sai Baba viene accusato di molestie sessuali e di avere distrutto il suo matrimonio. Non ci rimane che chiederci cosa sia accaduto tra il 1975 ed il 1980.

Dopo Tal Brooke, John Worldie potrebbe essere (cronologicamente) il secondo devoto a denunciare Sai Baba, rabbiosamente e per iscritto, per abuso sessuale. Comunque, Alexandra Nagel nel suo noto documento "Shiva-Shakti" sottolinea che le accuse di John Worldie non compaiono nella lunga lista di dichiarazioni di presunte vittime che è apparsa su Internet e nei media negli ultimi 3 anni, a partire da The Findings di David Bailey. Se questo è vero, ci si chiede perchè. E' perchè Worldie è morto? O c'è qualche altra ragione che potrebbe ulteriormente illuminare su questa straordinaria serie di esperienze?

Qualunque sia la risposta, il cambiamento di relazione di John Worldie con Sai Baba, descritta da 3 scrittori, dà certo da pensare.