Commento di Helena A. Hartgering all'articolo di Keith Bradsher su Sathya Sai Baba

Inserito da: marswalker108

Tratto da http://groups.yahoo.com/group/sathyasaibabaexposeforum/message/837

Data: martedì 10 dicembre 2002 ore 18.01

Oggetto: l'articolo di Keith Bradsher su Sathya Sai Baba

 

Caro Editore,

sono rimasta scioccata leggendo l'articolo di Keith Bradsher, Un Amico in India per tutto il Mondo (New York Times, 1 dicembre 2002). E' ovvio che Mr Bradsher non ha svolto delle ricerche su Sathya Sai Baba, altrimenti non avrebbe scritto un articolo così parziale. Mentre è vero che Sai Baba si autoproclama un uomo sacro che esegue miracoli, insegna rispetto per tutte le religioni e la non violenza, ed ha attratto seguaci da tutto il mondo, c'è anche un lato oscuro. Sulla base di testimonianze credibili di ex studenti ed ex devoti nel mondo, Baba ha dimostrato di essere un imbroglione, un ciarlatano, e anche peggio, un pedofilo.

Se Keith Bradshaw avesse fatto i suoi compiti a casa, avrebbe scoperto articoli su queste informazioni nel Times di Londra, nel Daily Telegraph (Londra); nel The Age di Melbourne; in India Today e in Salon.Com, una trasmissione danese che mostra un potente documentario che smaschera Sai Baba per le molestie sessuali di ragazzi e giovani uomini di molti paesi, inclusi gli USA. Un documentario argentino del famoso giornalista sud-americano Alejandro Agostinelli è stato messo in onda in quella nazione per smascherare Sai Baba. Infine qui di seguito c'è una dichiarazione emessa dall'UNESCO nel settembre 2000, con la quale esso si dissociava da Sai Baba.

L'UNESCO SI RITIRA DALLA CONFERENZA

Parigi, !5 settembre - L'UNESCO ha deciso di non sponsorizzare nè di prendere parte ad una conferenza che avrebbe dovuto essere organizzata in collaborazione con l'Institute of Sathya Sai Education (ISSE, Tailandia) e The Flinders University Institute of International Education (Australia) a Puttaparthi, India, dal 25 al 29 settembre. Tale decisione indica che l'UNESCO non è più associata in alcun modo, nè come sponsor, nè come organizzatore, o partecipante alla Conferenza: Rafforzare l'Educazione ai Valori: Approcci innovativi all'insegnamento per l'educazione alla pace e alla comprensione internazionale.

Il ritiro dell'UNESCO è stato dovuto a parecchi fattori. Alcune decisioni sono state prese dal ISSE senza consultazione, come per esempio i progetti per tenere alcune delle sessioni presso l'Ashram del Movimento Sathya Sai a Puttaparthi, e l'inclusione di alcuni oratori nel programma della conferenza senza il loro previo consenso. Inoltre l'Organizzazione è profondamente preoccupata per le accuse ampiamente riportate di abusi sessuali che coinvolgono giovani e bambini affidati al leader del movimento in questione, Sathya Sai Baba. Anche se non spetta all'UNESCO pronunciarsi a questo riguardo, l'Organizzazione riafferma il suo fermo impegno morale e pratico per combattere lo sfruttamento sessuale minorile, in applicazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Bambini, che richiede che lo Stato protegga i bambini da ogni forma di sfruttamento sessuale e violenza.

Ci sono molte testimonianze da persone di tutto il mondo su Interenet che sostengono le accuse contro Sai Baba. Sono una psicoterapeuta abilitata che ha avuto in cura molte vittime di abuso sessuale. Trovo le testimonianze delle vittime di Sai Baba credibili e coerenti con la letteratura sull'argomento. Ci sono ex devoti in tutto il mondo che stanno tentando di utilizzare l'aiuto della stampa per smascherare Sai Baba e l'organizzazione che lo sostiene.

Inoltre, l'articolo di Bradsher non menziona il fatto che Sai Baba ha affermato ripetutamente di essere Dio incarnato. I suoi devoti gli credono, così essi lo adorano come un "essere divino" ed obbediscono ai suoi ordini assoggettando la loro volontà alla sua "divina volontà". Benchè le donazioni non vengano pubblicamente sollecitate (ed è contro la legge indiana sollecitare donazioni negli ashram), molti devoti benestanti sono stati privatamente incoraggiati dall'organizzazione di Baba a donare del denaro, che ha finanziato gli edifici descritti da Bradsher, insieme all'enorme crescita di comodità nell'ashram. E' questo tipo di pensiero da "culto" e questo comportamento che permette ai genitoei di cedere i propri figli alle così tanto desiderate "udienze" con Sai Baba, troppo spesso per la sua gratificazione sessuale.

Il suo articolo è stato adesso ripreso da altri giornali. I suoi contenuti favorevoli servono a legittimare questo culto, e mette a rischio bambini innocenti. Credo che lei abbia l'assoluto obbligo di condurre una indagine indipendente e di pubblicare un articolo più equilibrato su Sai Baba.

Elena A. Hartgering

 


The New York Times

1 dicembre 2002

Un Amico in India per tutto il mondo

di Keith Bradsher

 

PUTTAPARTHI, India - Il presidente dell'India, che è meglio conosciuto per i test nucleari dell'india nel 1998, ha di recente fatto una visita di stato nel più grande ashram del paese, per incontrare e ricevere la benedizione del santo uomo che predica la non violenza

La visita ha sottolineato il fascino di questo insolito santone, Sri Sathya Sai Baba, che attira presidenti, primi ministri ed altri leaders non solo dall'India ma anche dall'estero, inoltre sostiene di avere seguaci in 178 paesi.

La separazione tra stato e religione in India, chiara ed evidente negli anni immediatamente successivi all'Indipendenza Indiana nel 1947, è diventata meno distinguibile. Questo è specialmente vero con l'ascesa politica del partito Bharatiya Janata che è al governo, che ha enfatizzato il nazionalismo Hindu.

Parte del fascino del Baba, come viene chiamato dai seguaci ed altri, è che sin dal 1940 egli ha predicato una insolita mistura di fede e ha incoraggiato la tolleranza religiosa.

I visitatori ufficiali qui sono diventati una delle più strane caratteristiche della vita pubblica indiana, e tra le più colorite. Il miscuglio di religioni di Baba si estende ben oltre il tradizionale credo Hindu, e questo fa si che egli attragga politici di varie fedi, inclusi musulmani come il Presidente A. P. J. Abdul Kalam of India.

Il Presidente Kalam, un ex scienziato nucleare, è andato in aereo fino all'aeroporto privato dell'India meridionale, con un jet blu e bianco. Salutato dai funzionari di polizia dalla divisa color oliva, è salito in una auto mentre militari Sikh con i turbanti rossi lo seguivano.

Sui lati della strada dell'ashram c'erano delle tavole di pietra incise con i motti di Swami:"Il denaro viene ed il denaro va/La moralità viene e cresce" diceva un cartello in inglese, firmato semplicemente Baba, che significa "padre divino".

Sul lato della collina proprio all'entrata dell'ashram c'era un enorme statua di Gesù, Buddha e Hanuman, un dio-scimmia indiano. Più avanti c'era un tempio cinese ed un grande manifesto di Baba che sorrideva benevolmente, con la mano sollevata nella benedizione.

Moderni edifici a due piani color fucsia erano ai lati della strada, incoerentemente inframmezzate da statue alte 30 piedi di chitarre acustiche e tamburi di legno. L'auto dell'ambasciatore si è fermata davanti alla grande hall dell'ashram.

Più di 10.000 devoti erano seduti sul pavimento con le gambe incrociate, le donne indossavano sari di seta verde smeraldo o color rubino, gli uomini in camicie a maniche corte e pantaloni bianchi, simbolo di purezza.

Il Presidente Kalam si è tolto con deferenza le scarpe ed ha camminato con i soli calzini fino alla hall, seguito da un piccolo entourage, i cui membri si erano sfilati le scarpe vicino ai cespugli fioriti. Baba, 76 anni, un uomo basso con una fitta massa di capelli neri, si è avvicinato con la sua veste svolazzante.

Gli accoliti discretamente attendevano un gesto di Baba, uno dei pochi occidentali presenti, un uomo di mezza età anche lui seduto a gambe incrociate, si è portato una mano al cuore ed è sobbalzato visibilmente per l'emozione quando ha Baba ha fatto un gesto nella sua direzione.

Famoso perchè raramente dice qualcosa in pubblico perfino ai suoi seguaci, Baba ha silenziosamente salutato il Presidente Kalam. I due uomini sono scomparsi attraverso le lucide porte di legno decorate in rilievo con dei Hindu e sono andati all'interno, dove sono rimasti per circa un quarto d'ora mentre la folla aspettava tranquillamente.

Un aiutante anziano di Baba bisbiglio che il nome per intero del leader spirituale, Sri Sathya Sai Baba, significa santo, verità divina madre e divino padre.

Predicando i cinque principi della verità, pace, amore, non violenza e buona condotta, Baba "rappresenta l'unità delle religioni, di tutte le religioni", non solo dell'Hinduismo, ha detto l'aiutante.

Il presidente è uscito ed ha guidato il suo entourage fuori dalla grande hall, mettendosi le scarpe e salendo di nuovo in macchina per raggiungere la foresteria. In una breve intervista lì, egli ha detto di aver discusso con Swami del modo di realizzare un sistema educativo che combini i valori con la scienza.

"Quando questi elementi si fondono, ottieni un cittadino illuminato" ha detto il presidente Kalam, il cui ruolo è principalmente simbolico in questa democrazia parlamentare, il Parlamento da lui eletto.

Proveniente da un ambiente musulmano, il presidente è una rarità tra i politici nazionali in un paese che è, per i quattro/quinti Hindu. Egli ha a lungo dichiarato che il programma per le armi nucleari in India è necessario per mantenere la pace nella regione, e che non ha intenzioni bellicose.

N. Chandrababu Naidu, il primo ministro o governatore dello stato indiano dell'Andra Pradesh, ha detto che baba non è soltanto un uomo sacro ma anche un esperto di politica. Mr. Naidu ha ripetutamente sostenuto di aver cercato il consiglio di Baba mentre trasformava Hyderabad, la capitale dello stato dell'Andra Pradesh, in un centro ad alta tecnologia dove compagnie americane come Microsoft e Oracle danno adesso lavoro a migliaia di programmatori.

Usando le donazioni da tutto il mondo, Baba ha costruito due ospedali che forniscono cure gratuite per i poveri. Egli sta adesso spendendo $50 milioni per costruire un sistema per l'acqua potabile e per l'irrigazione, ha detto Mr. Naidu.

Ma malgrado tutto l'interesse di Swami per la tecnologia, egli rifiuta di usare le e-mail o anche di usare il telefono. "Egli non corrisponde con nessuno, non usa neanche il telefono" ha detto il capo ministro con un vago cenno di irritazione. "Tutti devono venire qui".