L'inevitabile delusione
(Il mio credo, perchè scrivo queste pagine e dove sono)
di Robert Priddy, Oslo, Norvegia
Tratto da http://home.no.net/anir/Sai/enigma/credo.htm
Data: 10 marzo 2001
L'inevitabile delusione
Una volta ero interamente positivo riguardo a tutto quello che aveva a che fare con Baba, i suoi ashrams, i suoi rappresentanti, i suoi insegnamenti, e - soprattutto - ciò che lui in persona diceva. Questo è cambiato, anche se ancora faccio del mio meglio per salvare la parte migliore, deve essere senza compromettere la verità. Sfortunatamente, ogni volta che sono stato negli ashrams di Baba (nove lunghe visite dal 1984), malgrado me stesso e le mie migliori speranze - mi sono imbattuto in cose sbagliate e sempre più sospette intorno a Sai Baba, che sono state coperte, inclusi i crimini maggiori. Questo non indebolì la mia fede, però, poichè usavo tutti i miei poteri di razionalizzazione per spiegare queste cose a me stesso e agli altri. Ma non potevo sospettare che ci fossero così tante cose sulle quali venivamo tenuti all'oscuro. Io osservai mentre molte persone giungevano a conclusioni pro o contro Sai Baba, ma - benchè per molto tempo continuassi a credere a quello che sapevo - non potevo fare altro che mantenere un atteggiamento inquisitorio mentre gli avvenimenti si svolgevano. Feci anche del mio meglio per farmi piacere ed aiutare tutti coloro che avevano creato la Sai Organisation, che si rivelò essere una impresa difficile per chiunque fosse ancora sano di mente, non solo per me, ma per quasi tutte le persone che mi piacevano e che rispettavo che hanno affrontato lo stesso tipo di esperienza con persone incivili e prive di amore nelle posizioni elevate ed hanno avuto un risveglio graduale! Da convinto seguace e devoto di Baba, diventai sempre più scettico riguardo a molte delle sue stravaganti affermazioni. Poi, nel 1996, il mio ottimo amico V.K. Narasimhan mi raccontò in segreto i fatti chiave dietro gli omicidi nell'ashram nel 1993. Questo mi scioccò e mi portò ad indagare ancora per parecchi anni, il che portò alla mia enorme delusione. In seguito venne un numero crescente di accuse individuali da giovani uomini di tutto il mondo, ma Sai Baba rimane tuttora libero a causa della protezione politica e giudiziaria di cui gode ai più alti livelli in India.
Come ex partecipante del movimento Sai, adesso mi trovo ad essere diventato un osservatore indipendente ed un testimone relativamente neutrale del fenomeno e del movimento Sai Baba. Il processo tramite il quale sono diventato un seguace è ampiamente descritto nel mio precedente libro "Source of the Dream" (Fonte del sogno), mentre il processo contrario tramite il quale sono stato deluso da tutto ciò che ero stato indotto a credere è narrato qui. In entrambi i casi, comunque attribuisco la cause di entrambi i processi ad eventi oggettivi "esterni" a me stesso e al di là del mio controllo, al contrario delle azioni che comprendo e che dipendono dalle mie volontarie decisioni. C'è la verità, tramite la quale giudichiamo la validità di molti fatti nel mondo. La verità non può essere interamente estranea ai fatti, penso. Arrivare ai fatti è una parte inevitabile della ricerca spirituale, come la intendo io...almeno, questo è il mio modo, poichè continuare con la "fede cieca" non ha mai funzionato per me. Qualunque verità trascendentale o eterna, se non porta una relazione significativa con le cose qui e adesso, non è degna di ulteriore considerazione.
Essendo stato portato all'interno della cerchia di coloro a cui sono stati mostrati al di là di ogni dubbio i suoi straordinari poteri e insegnamenti spirituali ben intenzionati, ed essendo stato attirato - mio malgrado - nella sfera di Sai Baba ed essendovi stato coinvolto per così tanto tempo, sento di dover affrontare le sfide della comprensione che nascono adesso. Non voglio fare ingiustizie nei confronti di nessuno, poichè io cerco sia fatti che verità con le facoltà che posseggo e devo usare. Senza diventare inconsistente, non possiamo dire alla mente che Dio è in ognuno e in ogni cosa, eppure sostenere che solo Sai Baba è in grado di fare accadere le cose con la sua volontà, come molti devoti sostengono. Per la mia mente, questa è solo logica non valida, credenza irrazionale e volontà debole. Quello che scrivo, per esempio, non può essere stato predeterminato indipendentemente dalla mia coscienza e volontà. Tutti noi scegliamo quanto vogliamo apprendere, crescere, ripensare, trasformare noi stessi ed esprimere i nostri valori. Riguardo alla divinità che c'è in tutti, (Sai Baba dice che tutto è divino), tutti dobbiamo partecipare allo scenario e agli agenti del suo sviluppo...all'interno dei limiti stabiliti da quelle leggi cosmiche che governano tutti noi. Se tutto deve essere accettato come un dono di Dio, qualunque cosa sia, questo includerebbe anche questo sito web. Per chiunque dubiti di me, giuro su tutto ciò che è buono che ciò che pubblico qui è vero al meglio della mia conoscenza, i fatti sono stati indagati come meglio potevo ed attentamente verificati.
E' doloroso ripensare alla verità? Sai Baba pensa che sia meglio tenere per noi pensieri che ferirebbero gli altri se espressi. Ma allora sorge la domanda:"Quali altri?". L'esperienza mostra che qualcuno sarà sempre offeso da qualcosa che qualcuno dice, per quanto vera e per quanto ben intenzionata o positiva. Inoltre, ci si chiede come parlando sempre in modo gradevole e non dicendo mai cose spiacevoli a nessuno, possa essere ricondotto all'insistenza di Sai Baba sull'unità di pensiero, parola e azione? Diversamente, si può fingere che ciò che uno pensa e sente sia ingannevole, e questo si può vedere spesso tra i leaders del movimento Sai. Io sono consapevole della vulnerabilità di coloro che hanno bisogno di attaccarsi alla convinzione che tutto è bene nella sfera di Sai Baba, ma non posso permettermi di sostenere la loro illusione non parlandone.
Posso quasi sentire i seguaci di Baba che rispondono quasi divertiti "e cosa possiamo sapere noi, semplici umani, della verità?". Bene, se per noi fallibili mortali fosse futile tentare di imparare la verità sulle faccende del presente, questo renderebbe la vita meno degna di essere vissuta. Un metodo spirituale raccomandato per cercare la verità è di pregare per la realizzazione... continuare a pregare senza fine ed aspettare che la verità ci cada in grembo. Lasciamo che coloro che preferiscono rischiare tutto facciano così, ma ci sono poche prove che questo funzioni, anche se alcuni mistici dicono che a qualcuno succede, anche se a meno di una persona su un milione. C'è la verità eterna e ci sono molti fatti terreni, ma sicuramente questi non possono essere INTERAMENTE estranei l'uno all'altro. Se la più alta verità di cui Sai Baba continua a parlare è al di là dei fatti terreni, allora sembra addirittura inutile parlarne, poichè è al di là di qualsiasi comprensione. Per quanto riguarda cosa raccontare e cosa no delgli eventi nell'ashram e su Sai Baba, sono d'accordo con il proverbio "una mezza verità è spesso peggio di una bugia".
Uno dei più famosi aforismi di Baba è "il silenzio è la lingua della realizzazione". Nondimeno, Sai Baba parla moltissimo, e tiene spesso lunghi discorsi. Nel mondo, il linguaggio è una necessità personale, sociale ed economica per la grande maggioranza degli uomini. Coloro di noi che devono vivere al mondo, per quanto piccolo possa essere il nostro attaccamento alle cose mondane, possono al meglio tentare di dire quando è possibile solo ciò che è vero, gentile e necessario. Il pericolo è, però, che non essendo noi stessi ed esprimendoci quando ne sentiamo la necessità - dicendo quello che veramente sentiamo e pensiamo - un aria di irrealtà ci avvolge, che quasi non possiamo respirare. Questa falsa atmosfera non viene sempre notata fino a che non avvolge un gruppo di persone, come è spesso il caso nell'ashram e nelle comunità religiose. La gente vuole solo ascoltare ciò che sostiene quello in cui già crede, e nel vuoto sociale che si sviluppa, una persona ha sempre talmente ragione da non vedere e capire cosa fanno gli altri.
Un nuovo regime di minacce da Sai Baba: quei seguaci di Sai che sono abbastanza equilibrati da imparare ed indagare con la mente aperta sono ancora relativamente pochi, sembra. Ma ci vuole tempo e coraggio personale. Sento che coloro che nascondono la testa nella sabbia lo fanno più per paura che per amore o giustizia...paura di perdite di ogni tipo. La perdita riguarderebbe anche la "grazia" immaginaria, un povero devoto verrebbe etichettato come un Giuda, e anche un demone, da Sai Baba - termini che egli ha usato contro i suoi critici e coloro che lo "tradiscono" nel suo discorso del giorno di Natale 2000, come se disprezzasse e deridesse il messaggio di perdono che Gesù ha predicato, anche durante la crocifissione! Questo rivela molto della vera nascosta identità di Sai Baba, che la gran parte delle sue dichiarazioni! Suggerisce una colossale ignoranza degli insegnamenti di Gesù ed il significato del Natale per i Cristiani!
La vaghezza delle minacce di Sai appare adatta ai suoi devoti totalmente sottomessi ad ogni ingiustizia ed accettazione di ogni tipo di misfatto e di ogni copertura nelle istituzioni Sai.
Una accettazione non critica di tutto ciò che uno vede e sente e il culto della fede cieca, apre la strada ad una pesante delusione. Dall'entusiasmo per Sai Baba e tutte le cose positive a lui connesse, sembra che alcuni siano passati all'estremo opposto, negando quasi tutto quello che sostenevano fino al giorno prima. Ciò che è vero - pro o contro - può essere ignorato per molto tempo, ma non per sempre da tutti! Ho molto riflettuto sulla mia mente, sulla conoscenza e sulle esperienze personali, prima di raggiungere la sfortunata conclusione che dovevo. Molti trovano difficile restare indecisi fino a che i dubbi non vengono risolti... poichè a molta gente, dappertutto, piace liberarsi rapidamente delle incertezze e preferiscono addirittura vivere con false certezze. Sfortunatamente ho scoperto di essere "ordinario" all'interno del movimento Sai, come altrove, se non di più. Le scoperte che ho fatto e certe conclusioni a cui sono giunto, sono l'argomento delle pagine che seguono.