Lettera di Glen Meloy

 

di Glen Meloy - followyourownheart@earthlink.net

Inviata: martedì 16 aprile 2002 ore 2.40

Oggetto: Quanto tempo ci vorrà perchè le istituzioni potenti capiscano che non è solo il crimine, ma anche la copertura che ti condanna?

 

Cari amici,

quando ho letto il seguente articolo di copertina del Time Magazine, sono stato colpito da tutti i paralleli con quello che è successo nella Sathya Sai Baba Organisation.

Le citazioni qui sotto sono tutte tratte dalla stessa storia seguite dall'articolo intero.

I principali temi dominanti sono le coperture da parte della gerarchia della chiesa ed il modo in cui la credibilità delle vittime viene attaccata e come le loro famiglie vengono maltrattate.

Tutti noi sappiamo anche troppo bene come questo sia accaduto anche con Sai Baba.

Speriamo che, dopo tutta l'attenzione dei media che circonda le molestie e gli abusi sessuali nella chiesa cattolica, anche noi possiamo allo stesso modo aprire gli occhi del mondo a quello che è andato avanti vergognosamente per 20 anni nella Sai Organisation.

Quando leggerete le citazioni e la storia sotto, sostituite nella vostra mente il nome di Sai Baba a quello di Chiesa Cattolica e realizzerete completamente che ogni funzionario della Sai Organisation che abbia consapevolmente coperto queste rivelazioni multiple di abusi sessuali di Sathya Sai Baba è colpevole quanto i vescovi ed i preti di Roma per le loro cospirazioni e complicità nel nascondere la verità.

Un'altra somiglianza con la copertura della Chiesa Cattolica è il fatto che i cosiddetti leaders della Sai Organisation sono anche colpevoli di sollecitare milioni di ingenui genitori, parenti ed amici di questi vulnerabili giovani maschi a portare i loro bambini in India, a cercare di ottenere queste udienze private dietro la "tenda della vergogna", dove molte delle molestie hanno avuto luogo. Un importante ex devoto l'ha detto in modo molto franco...sono dei "mezzani" per Sai Baba.

Non dimentichiamo che molti di questi giovani maschi sono stati allevati ed istruiti dai loro genitori sin dalla nascita a trattare Sai Baba come Dio onnipotente. C'è da meravigliarsi se essi si calano i pantaloni e vengono costretti a questi atti sessuali con il cosiddetto Signore Dell'Universo?

Mie cari amici, questo è molto di più che curare questi ragazzi per il loro crescente livello di ormoni o potenziare la loro kundalini, come molti funzionari hanno dichiarato. Questo è puro e semplice abuso sessuale fatto da uno che sostiene di essere Dio, il creatore di tutte le creazioni. Controllate le leggi nel vostro paese e apprenderete che di solito è contro la legge per qualunque adulto, tranne un medico anche solo toccare i genitali di un minore. Ed anche un medico, deve di solito ottenere il consenso dei genitori o di un legale tutore prima di fare questo tipo di esame.

E' ora di considerare tutti i funzionari della Sai Organisation colpevoli per il loro orrendo ruolo di cospiratori e complici.

Per favore, sentitevi liberi di inviare questa lettera a chiunque pensiate possa trarne beneficio.

Molto amore e luce a tutti

Glen Meloy - followyourownheart@earthlink.net


Quanto tempo ci vorrà perchè le istituzioni potenti capiscano che non è solo il crimine, ma anche la copertura che ti condanna?

La Chiesa Cattolica Romana è rimasta in silenzio per decenni sul tradimento immorale, addirittura criminale dei suoi bambini, ma in questa era di apertura, questo non va bene.

Le diocesi sono cadute in uno schema di diniego ed inganno.

La cultura del Segreto e l'abitudine delle diocesi li hanno sistematicamente nascosti. Ma la chiesa americana ha scoperto tutto.

Le diocesi sono cadute in uno schema di diniego e inganno. Esse trattano la patologia sessuale come un fallimento morale ed il crimine come una faccenda religiosa.

E' difficile ricordare in questa età di confessione, ma 30, 20 anche 10 anni fa, i bambini restavano in silenzio sulle molestie sessuali. Essi erano ignoranti, spaventati, colpevoli, e sicuri che nessuno li avrebbe creduti. "Non sapevo come identificarli, allora" ha detto Chris Dixon, 40 anni, al Time. Egli si è fatto avanti solo questo mese con accuse ventennali contro il Vescovo Anthony O'Connell, di Palm Beach, che si è dimesso pochi giorni dopo. "Perchè qualcuno doveva credermi? Pensavo che i miei genitori mi avrebbero sgridato".

Alle famiglie devote è stato insegnato per generazioni ad esaltare, rispettare e fidarsi dei preti, ed i preti frequentemente scelgono le loro vittime tra i parrocchiani più ardenti. Chi può immaginare che il caro Padre Tim, "che è venuto a cena, ha giocato con i bambini, ha consigliato la mamma e si è comportato come un papa" avrebbe fatto qualcosa di così peccaminoso? Dubitare del prete potrebbe costarti la tua sicurezza spirituale. Quando Ralph Sidaway raccontò a sua madre circa 65 anni fa che un prete della parrocchia lo aveva molestato, "lei lo picchiò, perchè non si dicono queste cose di un prete".

Anche se è diventato più facile per gli adulti rivelare vergognosi incidenti nel loro passato, è ancora difficile far si che i giovani si facciano avanti mentre l'abuso è ancora in corso. "L'ultima cosa che voglio fare come teenagers è di correre in giro raccontando a tutti che qualche prete mi ha dato un...."

E lo scorso anno, il Vaticano ha emesso nuove regole così discretamente che molti religiosi non sanno che qualcosa è cambiato. Roma ha tranquillamente pubblicato in Latino una direttiva papale conosciuta come motu proprio (che vuol dire sotto la sua personale autorità) e l'ha inserita all'interno di una lunga annuale registrazione. Essa sosteneva che le accuse di abuso sessuale dovessero essere portate segretamente per il giudizio alla Congregazione di Roma per la Dottrina della Fede, una volta conosciuta come Inquisizione, che mantiene severe procedure nel controllo della chiesa. Nessuna menzione è stata fatta sull'informazione alle autorità civili.

Gli avvocati della chiesa attaccano la credibilità delle vittime e accusano le famiglie. Essi bombardano le vittime con non meno di 500 domande scritte, chiedono informazioni sui rimborsi delle tasse per 30 anni, richiedono nomi e date per ogni visita medica fino dall'età di 12 anni. Fanno dei controlli incrociati con le madri sulle vite sessuali dei loro bambini. "E' intimidazione" dice Lee White, 45 anni, una delle vittime. "Mi sembra di essere violentato di nuovo"

Il primo obbligo, dice il Vescovo Wilton Gregory, capo della conferenza dei Vescovi Cattolici, è di "rendere queste cose conosciute". La seconda è di stabilire regole trasparenti che provino la responsabilità della chiesa per i suoi errori. Questo appello viene dal conservatore William J. Bennett, che consiglia:"Il candore ed una completa apertura sono un must se la reputazione della chiesa deve essere protetta." E viene da esperti negli abusi sessuali, come Richard Sipe, che dice "La chiesa non uscirà da questo senza aprire completamente un dialogo ed andare al di sotto del sistema della segretezza". Anche le vittime lo dicono, in continuazione. Jim Griley, 39 anni, che dice di essere stato abusato dal prete californiano Michael Pecharich 30 anni fa, si è posto come missione rompere la segretezza della chiesa. "Questo porterà pulizia nella chiesa" dice. "Hanno bisogno di rivoltare queste pietre. Hanno bisogno di uscire allo scoperto."

La Chiesa può essere salvata?

Poichè le accuse di abuso sessuale e le coperture stanno aumentando, gli oltraggiati Cattolici Romani stanno spingendo i loro leaders a redimere e riformare la fede.

di Johanna Mc Geary

Lo shock è che così tanti casi siano venuti fuori alla pubblica opinione, non solo a Boston ma a Los Angeles e St. Louis, Mo., e Philadelphia e Palm Beach, Fla., e Washington e Portland, Maine, and Bridgeport, Conn. L'orrore non è la loro singolarità, ma la loro agghiacciante similarità: dichiarazioni di un prete Cattolico Romano che abusa sessualmente i bambini, e la chiesa li copre, sia che coinvolga Padre Dan, o Padre Oliver, o Padre Rocco...

O Padre Brett. Frank Martinelli era un impressionabile chierichetto 14enne che desiderava diventare un prete. Egli vedeva un futuro sacro davanti a se, quando il Rev. Laurence Brett, il carismatico giovane prete al Santa Cecilia a Stanford, Conn, lo coinvolse in un gruppo selezionato di teenagers soprannominato "i Maverick di Brett". Non era proprio il tipo di relazione speciale con un prete speciale che Martinelli si aspettava. Durante una gita a Washington, Padre Brett coccolò il giovane Frank in un bagno. Martinelli sostiene che mentre Brett lo accompagnava a casa , il prete lo sollecitò a fare sesso orale, dicendo che era un modo per ricevere la Sacra Comunione. Come molti giovani 30 anni fa, Frank si vergognava troppo ed era troppo spaventato per dire una sola parola a qualcuno.

Martinelli, che adesso ha 54 anni, non è affatto diventato un prete. Si è sposato, ha avuto un figlio e si è stabilito a Milwaukee dove lavora come consulente per organizzazioni no-profit. La sua vita è stata rovinata da inesplicabile confusione, rabbia, depressione e perdita della fede. Egli non capì il perchè fino ad una notte del 1991. Stava parlando al telefono con un vecchio amico del Connecticut quando il suo amico gli rivelò di essere stato violentato da Padre Brett ai vecchi tempi dei Maverick. "Ebbi questa piena di sensazioni" Martinelli ha detto al Time "Mi dissi, WOW, è quello che è accaduto a me." Cominciò a vedere un terapista ed un anno più tardi intraprese una causa civile presso la corte federale di New Heaven contro Brett e la diocesi di Bridgeport, all'epoca guidata dal Vescovo Edward Egan.

Le autorità della chiesa di Bridgeport avevano scoperto le "tendenze" di Brett fin dal 1964. Non lo denunciarono alle autorità civili nè informarono i parrocchiani, e lasciarono che detenesse la sua carica ecclesiastica. Nel 1990 quando Egan diventò vescovo, incontrò Brett e più tardi commentò:"Tutto considerato, egli mi fece una buona impressione. Nel corso della nostra conversazione, i particolari del suo caso uscirono in dettaglio e con grazia". Come risultato Egan lasciò che Brett tornasse a Bridgeport come prete.

Nel novembre 1992 Brett confessò in una indiscrezione, ed in seguito lo fece altre due volte, ma rimase nella sua carica. Poi arrivarono le accuse di Martinelli, e poi emerse un altro accusatore. Una settimana più tardi, Egan finalmente disse a Brett che non poteva più continuare nel suo servizio. A metà del 1997 una giuria decise che la diocesi non aveva adempiuto al suo dovere informando Martinelli delle predilezioni del prete e lo risarcì di circa 1.000.000 $. Una corte d'appello ribaltò la sentenza, ed il caso fu più tardi sistemato per un ammontare non precisato.

Oggi Brett è ancora ufficialmente un prete, malgrado i tentativi di scalzarlo. Egan, che adesso è Cardinale e Arcivescovo di New York e forse il più eminente prelato negli USA, viene pesantemente attaccato per non aver gestito adeguatamente non solo il caso di Brett, ma anche altri casi di preti dei cui abusi egli era a conoscenza mentre era a Bridgeport. Per Martinelli non è stato un sollievo. Avrebbe preferito non ricevere alcun risarcimento, egli dice, se avesse potuto avere delle pubbliche scuse.

Migliaia di Frank Martinelli e centinaia di Padri Brett gettano un'ombra oscura sulla Chiesa Cattolica Romana, e lo stesso vale per i vescovi degli USA che hanno lasciato questi crimini impuniti. La crisi si avvicina ogni giorno di più, con oltre 2000 preti accusati di abuso nel paese e delle "hot lines" che sono bollenti per le chiamate delle vittime. Non è solo quello che il Cardinale Law di Boston ha definito "un tragico errore", ma un colpo finanziario e spirituale all'autorità della chiesa, che demoralizza ogni uomo che indossa un collare Cattolico. Delle vite sono state rovinate, la fiducia danneggiata così come la credibilità della chiesa quando parla di situazioni sociali.

Quanto ci vorrà perchè le istituzioni capiscano che non è solo il crimine che ti condanna ma anche il nasconderlo? La chiesa Cattolica Romana ha mantenuto il silenzio per decenni sul tradimento immorale, addirittura criminale dei suoi bambini, ma in questa epoca di apertura, questo non funziona. Quando i preti stanno nel loro pulpito nella settimana più sacra dell'anno, cosa diranno alle congregazioni vergognose, doloranti, frustrati, rabbiosi perchè così tanto è stato nascosto per tanto tempo? Poichè i fedeli cattolici in America credono che un Cristo risorto salverà le loro anime, essi adesso vogliono sapere come la loro chiesa salverà se stessa.

Dopo settimane di silenzio, Papa Giovanni Paolo II ha emesso un messaggio per la Settimana Santa, dicendo:"Come preti, siamo personalmente e profondamente afflitti dai peccati di alcuni dei nostri fratelli che hanno tradito i voti dell'ordinazione" ed ha offerto solidarietà per le vittime. Ma queste poche parole non hanno soddisfatto coloro che vogliono concrete azioni. In una lettera pastorale della Domenica delle Palme, Egan ha reiterato la sua politica di indagare lui stesso nelle accuse, ma ha sollecitato le vittime affinchè si rivolgano alla polizia. Ed egli ha difeso il suo operato a Bridgeport come un legale; ogni caso si è verificato sotto il suo predecessore; egli si è fidato della parola degli esperti quando ha lasciato questi preti criminali ai loro uffici.

La cultura della segretezza

Molti di noi si sono appena resi conto dell'enormità del fenomeno dei preti pedofili, da gennaio, quando il Boston Globe rivelò il caso di John Geoghan e l'abitudine che hanno le diocesi di nascondere sistematicamente. Ma la chiesa degli USA ha saputo tutto, quanto profondi sono questi abusi, quanto diffusi, quanto frequenti, a partire almeno dal primo scandalo scoppiato per un processo in Louisiana nel 1985, quando il Rev. Gilbert Gauthe fu condannato a 20 anni per aver molestato dozzine di bambini, ai quali fu assegnato un risarcimento collettivo per danni di 18 milioni di dollari.

Negli anni successivi, ci furono molti altri casi e grossi accordi economici, circa 1 miliardo di dollari o di più, ma soltanto dei limitati sforzi per adottare delle ferme linee guida sulla gestione del problema. Precedentemente, il Rev. Thomas Doyle, all'epoca un avvocato presso l'ambasciata Vaticana a Washington, aveva steso un rapporto di 100 pagine, consigliando che i colpevoli fossero allontanati dai bambini, che le vittime fossero sostenute, e che al pubblico fosse raccontata la verità. Ma ogni qualvolta si scopriva un nuovo caso, la chiesa diceva che era una aberrazione, un esempio isolato, una mela marcia. O solo frutto della stampa anti-cattolica.

Le diocesi sono cadute in uno schema di diniego ed inganno. Esse considerano la patologia sessuale come un fallimento morale ed un crimine dal punto di vista religioso. La Chiesa Cattolica Romana è una rigida gerarchia che che ha sempre tenuto segrete le sue decisioni, si è auto amministrata ed emesso ordini dall'alto. Un prete obbediente sale nella scala del potere tenendo la testa bassa, ottenendo riconoscimenti per le abilità burocratiche e la stretta ortodossia. Quando i cardinali vengono ordinati, essi promettono davanti al papa di "tenere segreto tutto quello che, se rivelato, potrebbe causare scandalo o danno alla chiesa". Quando si è trattato degli abusi sessuali, il Vaticano ha essenzialmente detto ai vescovi "Siete da soli, cavatevela!". Ma se salvare la chiesa dallo scandalo è letteralmente una virtù cardinale, allora i Vescovi delle 194 diocesi americane che avevano diretta responsabilità sugli abusi dei preti fecero loro il primo principio. Di gran lunga meglio non far mai sapere nulla al pubblico.

Quando le accuse sono arrivate all'attenzione della diocesi, il vescovo, che spesso agisce come se l'ordinazione gli avesse dato una parte della infallibilità del Papa, ha agito come investigatore, giudice, giuria. Costretto a trattenere anche peccatori, poichè il numero dei preti sta diminuendo in modo allarmante, ed anche mettendo l'immagine della chiesa per prima cosa, il vescovo ha trovato un sistema. Convince la famiglia che la pubblicità danneggerebbe la fede. Non riferite alla polizia; non avvertite la parrocchia. Fate confessare il prete, e concedetegli il perdono cristiano; poi fategli riprendere il loro dovere in una nuova parrocchia, nello stesso modo in cui trattereste un prete affetto da alcolismo. Per anni, i vescovi hanno creduto, o si sono costretti a credere, che la pedofilia può essere curata, finchè le molestie e le innumerevoli vittime hanno dimostrato che non è così. Solo i più riluttanti recidivi furono alla fine "laicizzati" (costretti ad abbandonare i voti), molto dopo che essi hanno fatto del loro peggio. E la strategia nei confronti delle vittime è di non ammettere nulla, comprarne il silenzio, accordarsi fuori dal tribunale, e risolvere la faccenda con un contratto "confidenziale". La chiesa, dice Richard Sipe, un ex padre benedettino che ha testimoniato come esperto in alcuni casi di abusi sessuali, "ha preso una posizione difensiva, invece che reattiva".

E' difficile ricordare in questa età di confessione, ma 30, 20 anche 10 anni fa, i bambini restavano in silenzio sulle molestie sessuali. Essi erano ignoranti, spaventati, colpevoli, e sicuri che nessuno li avrebbe creduti. "Non sapevo come identificarli, allora" ha detto Chris Dixon, 40 anni, al Time. Egli si è fatto avanti solo questo mese con accuse ventennali contro il Vescovo Anthony O'Connell, di Palm Beach, che si è dimesso pochi giorni dopo. "Perchè qualcuno doveva credermi? Pensavo che i miei genitori mi avrebbero sgridato".

Alle famiglie devote è stato insegnato per generazioni ad esaltare, rispettare e fidarsi dei preti, ed i preti frequentemente scelgono le loro vittime tra i parrocchiani più ardenti. Chi può immaginare che il caro Padre Tim, "che è venuto a cena, ha giocato con i bambini, ha consigliato la mamma e si è comportato come un papa" avrebbe fatto qualcosa di così peccaminoso? Dubitare del prete potrebbe costarti la tua sicurezza spirituale. Quando Ralph Sidaway raccontò a sua madre circa 65 anni fa che un prete della parrocchia lo aveva molestato, "lei lo picchiò, perchè non si dicono queste cose di un prete", così ci racconta Sheldon Stevens, un legale della Florida che si è occupato del caso del figlio maggiore di Ralph, Kevin, che dice di essere stato molestato dal Rev. Rocco D'angelo da bambino. La chiesa lo sapeva e lo ha usato per dissuadere la gente dallo sporgere pressanti lamentele.

Nè c'è modo di sapere se l'epidemia dei pedofili è sotto controllo. Quasi tutti i casi riferiti risalgono ad alcuni anni fa. Anche se è diventato più facile per gli adulti rivelare vergognosi incidenti nel loro passato, è ancora difficile far parlare i ragazzini mentre l'abuso è ancora in corso. "L'ultima cosa che voglio fare come teenagers è di correre in giro raccontando a tutti che qualche prete mi ha dato un...." dice John Falls un adulto californiano che dice di essere stato molestato nella sua adolescenza da un prete. Neil Blake , un avvocato messicano, dice:"Non so se i preti sono ancora lì a molestare ragazzini, perchè essi non lo diranno a nessuno. Lo scopriremo nel 2015".

Arriva la legge

Le storie di orrore che stanno esplodendo dalle  prime pagine stanno modificando il comportamento della chiesa, che ai suoi leader piaccia o no. Loro malgrado, alcuni vescovi hanno dichiarato "tolleranza zero" verso qualunque prete, passato o presente, contro i quali siano state presentate delle accuse. Circa una dozzina di preti di Los Angeles sono stati silenziosamente dimessi dai loro incarichi nelle ultime settimane. La diocesi della Orange County nel sud della California ha rimosso il Rev Michael Pecharich dalla sua Chiesa all'inizio di marzo non appena è emerso un solo caso di abuso, vecchio di decenni. E quando Kathryn Barrett-Gaines e sua sorella, che adesso hanno circa 30 anni, hanno contattato l'arcidiocesi di Washington due settimane fa per accusare Monsignor Russell Dillard, 54 anni, il popolare pastore della più vecchia congregazione Cattolica Romana afro-americana della città, per "averle baciate e toccate impropriamente" quando erano adolescenti, il Cardinale Theodore Mc Carrick ha immediatamente sospeso il suo buon amico. Dillard ha raccontato al so superiore spirituale di "non aver oltrepassato i limiti di un bacio padre-figlia". Non di meno, Mc Carrick ha sollevato Dillard dall'incarico per una valutazione dell'accusa, ha informato la polizia della lamentela e non lascerà che l'amato pastore ritorni al suo posto se le due sorelle stanno dicendo la verità.

Già i parrocchiani di Dillard, colti ed affiatati, stanno verbalmente contestando la sua sospensione. Ma c'è un problema con il pubblico: non tutti sono d'accordo con la mancanza del dovuto processo che la "tolleranza zero" nega all'accusato. Naturalmente, quando le indagini sono state affidate nelle mani dei vescovi, ci furono dei piccolissimi processi. E lo scorso anno, il Vaticano ha emesso nuove regole così discretamente che molti religiosi non sanno che qualcosa è cambiato. Roma ha tranquillamente pubblicato in Latino una direttiva papale conosciuta come motu proprio (che vuol dire sotto la sua personale autorità) e l'ha inserita all'interno di una lunga annuale registrazione. Essa sosteneva che le accuse di abuso sessuale dovessero essere portate segretamente per il giudizio alla Congregazione di Roma per la Dottrina della Fede, una volta conosciuta come Inquisizione, che mantiene severe procedure nel controllo della chiesa. Nessuna menzione è stata fatta sull'informazione alle autorità civili.

Nè la Conferenza dei Vescovi Cattolici americani ha emesso delle linee guida universali sul come la politica della tolleranza zero può essere giustamente gestita. Jan Malicki, ordinato in Polonia, venne a North Miami nei tardi anni '80 come un pastore associato. Nel 1998 due donne lo accusarono di abuso sessuale mentre una di loro era minorenne. Malicki dice che la diocesi lo usò come capro espiatorio, affrettandosi ad annunciare il suo imminente arresto, e poi sostenne che la chiesa non aveva alcuna responsabilità in base al Primo Emendamento. Anche se gli investigatori della contea hanno concluso due anni fa che non c'erano elementi per accusarlo, Malicki non è stato riabilitato. "L'arcidiocesi ha abbandonato questo prete al suo destino, tentando di lavarsene le mani" ha detto il suo avvocato, Ellis Rubin. "Questa faccenda è andata troppo oltre" ha dichiarato il predecessore di Dillard al St. Augustine. "Penso che ogni prete, adesso si preoccupi quotidianamente di essere accusato di qualcosa".

Alcune diocesi, come quelle di Boston e di Bridgeport, stanno scorrendo i loro archivi segreti per trovare dettagli di tutti i casi, risalendo a 49 anni fa. Ma a New York, il Cardinale Eganha a stento notato il cambiamento di tendenza. Continua a detenere per se stesso il potere sui preti, riportando le accuse di abuso alla polizia solo se le vittime sono d'accordo e se egli sente che c'è una ragionevole causa per credere loro. 

Gli stati stanno anche guardando i loro statuti per la limitazione delle dichiarazioni di abuso, che differiscono ampiamente. Alcuni, come la Florida, possono perseguire le accuse criminali in molti casi, ma alcuni stati non permettono la causa se sono trascorsi 1 o 5 o 10 anni da quando che il bambino è diventato maggiorenne. Questo ha liberato molti preti da accuse criminali e da detenzioni per lunghi periodi.  Ma nessuna delle due parti si è sentita soddisfatta quando la denuncia contro il popolarissimo Rev. Marshall Gourley di Denver è caduta perchè lo statuto della limitazione era scaduto. Gourley continua a sostenere la propria innocenza.

Per anni ci sono stati dei processi che sono stati civilmente devastanti, perchè talvolta sono costati milioni. Così alcune diocesi hanno adottato delle tattiche legali che offendono di nuovo le vittime. Un gruppo di 39 avvocati ha lottato contro la diocesi di Providence, R.I., per oltre 10 anni per ottenere un risarcimento per una persona abusata da 11 preti. I legali della chiesa attaccano la credibilità delle vittime e delle loro famiglie.  Essi bombardano le vittime con non meno di 500 domande scritte, chiedono informazioni sui rimborsi delle tasse per 30 anni, richiedono nomi e date per ogni visita medica fino dall'età di 12 anni. Fanno dei controlli incrociati con le madri sulle vite sessuali dei loro bambini. "E' intimidazione" dice Lee White, 45 anni, una delle vittime. "Mi sembra di essere violentato di nuovo".

Guardando al futuro

Prima di tutto, la chiesa istituzionale deve riconoscere la grandezza del danno. I paragrafi enigmatici del Papa alla fine della sua lettera per il Giovedì Santo ai preti, certamente non costituiscono un mea culpa. In una conferenza stampa successiva, il Cardinale Dario Castrillon Hoyos, un aspirante al prossimo pontificato, ha evitato la valanga di domande sulla chiusura del vaticano, difendendo fortemente l'attuale politica. Citando le "serie e severe" regole interne che la chiesa ha applicato ai preti pedofili, il cardinale ha sollevato gli occhi dal testo per chiedere quale altra istituzione ha simili linee guida. "Mi piacerebbe conoscerne una!" ha detto, agitando un dito.

Il Vaticano ha da tempo smesso di considerare la faccenda come un "problema americano" come se esso non affliggesse nessun altro paese. Nei corridoi di Roma, i prelati discutono della natura "litigiosa" della società americana, e biasimano i preti americani ed il "rilassamento" dei costumi americani. Un funzionario del Vaticano si lamenta:"In America si fa troppo affidamento sulla moderna psicologia, invece che sulla tradizionale saggezza della chiesa". Molti dicono che il Papa è grandemente addolorato dalla crisi della chiesa americana. Ma questo non significa che egli sia pronto o capace di affrontare una faccenda così esplosiva. Il papato odia piegarsi alle pressioni esterne. L'avvocato Jeff Anderson di St. Paul, Minn. che ha sostenuto la chiesa regolarmente in processi per abuso dice:"Non cambieranno finchè un vescovo non andrà in prigione ed ogni vescovo sentirà il rumore della porta che si chiude dietro di lui e questo suono riecheggerà fino al Vaticano".

Ma non ci vuole una rivoluzione Vaticana per cominciare a migliorare la gestione da parte della chiesa per gli abusi sessuali. L'Arcivescovo John Donoghue di Atlanta ha emesso alcune regole in un recente sermone: riportare le accuse immediatamente alla legge; cooperare nelle indagini; muovere le accuse lontano dai bambini; se è colpevole, sollevare il prete dal suo incarico.

Scott Appleby, direttore del Centro Cushwa per lo Studio del Cattolicesimo Americano di Notre Dame, dice che la Conferenza dei Vescovi Cattolici dovrebbe immediatamente stilare un codice uniforme che sancisca questi principi. "Il problema nel passato" egli dice "è stata l'autonomia di ogni vescovo, libero di adottare o ignorare le politiche della conferenza". Molti hanno suggerito che ogni diocesi nomini una commissione di consulenti, avvocati, psicologi, ecc, che valutino ogni singolo caso di abuso. Una maggiore selezione e dei seminari per i presti sessualmente immaturi aiuterebbero senz'altro.

Buone idee, tutte. Ma un crescente numero di Cattolici Romani, come il professore di religione della Northwestern University Cristina Traina, che non è abbastanza per riparare la "estrema violazione" di fiducia della chiesa. Molte vittime accusate di mentire per ottenere denaro, dicono che quello che davvero vorrebbero è generosità spirituale, le scuse da parte della chiesa, il riconoscimento che i crimini sono stati commessi e delle spiegazioni sul come mai la chiesa ha lasciato che l'abuso si verificasse di nuovo. La rabbia non guarirà finchè i prelati dall'alto non professeranno genuina confessione e vera contrizione, dice Traina. "Deve esserci una pubblica espressione da parte di tutte le persone coinvolte nelle coperture" e poi la potente struttura che esaltava la segretezza deve essere cambiata per andare incontro agli standard di comportamento etico.

Realisticamente, Roma non intraprenderà grosse riforme finchè la crisi sta bollendo. Questa è una rassicurante tradizione per i due Cardinali americani maggiormente implicati nello scandalo, Bernard Law di Boston ed Egan di New York. Ma moltissimi cattolici influenti stanno suggerendo che la chiesa americana trarrebbe beneficio se ci fossero delle dimissioni ad alti livelli.  Un editoriale del prossimo numero del settimanale cattolico America dice: "Se all'inizio qualche vescovo si fosse presa l'intera responsabilità e si fosse dimesso, vittime, parrocchie, media e giurie adesso sarebbero meno inclini a scaricare la loro rabbia sulla chiesa nel suo insieme. Che non un vescovo (tranne i due che sono stati anche loro abusatori) si sia dimesso durante questa lunga crisi di 15 anni è sorprendente".

Se i vescovi rimangono, i Cattolici Romani vorrebbero che i loro leader scambiassero la cultura della segretezza della chiesa con apertura e disponibilità.Il primo obbligo, dice il Vescovo Wilton Gregory, capo della conferenza dei Vescovi Cattolici, è di "rendere queste cose conosciute". La seconda è di stabilire regole trasparenti che provino la responsabilità della chiesa per i suoi errori. Questo appello viene dal conservatore William J. Bennett, che consiglia:"Il candore ed una completa apertura sono un must se la reputazione della chiesa deve essere protetta." E viene da esperti negli abusi sessuali, come Richard Sipe, che dice "La chiesa non uscirà da questo senza aprire completamente un dialogo ed andare al di sotto del sistema della segretezza". Anche le vittime lo dicono, in continuazione. Jim Griley, 39 anni, che dice di essere stato abusato dal prete californiano Michael Pecharich 30 anni fa, si è posto come missione rompere la segretezza della chiesa. "Questo porterà pulizia nella chiesa" dice. "Hanno bisogno di rivoltare queste pietre. Hanno bisogno di uscire allo scoperto."

L'enormità dello scandalo ha fatto si che i Cattolici Romani americani chiedessero a gran voce dibattiti sulle dottrine controverse, come celibato, matrimonio per i preti, donne preti. Il Rev. Richard Mc Brien, un professore di religione all'Università di Notre Dame, che questi argomenti siano alla base del problema della pedofilia. Il giornale ufficiale della arcidiocesi di Boston della scorsa settimana ha sollecitato i Cattolici Romani ad interrogarsi e studiare se questi obblighi sono ancora rilevanti. I liberali sostengono che una chiesa che lotta per ampliare i suoi scarni ranghi di preti potrebbe acquisire dei candidati più sani e più sessualmente maturi se venissero accettati anche uomini e donne sposati. Ma non c'è alcuna simpatia a Roma per ogni cambiamento in questo senso. L'unica speranza realistica per riforme così drastiche, dice Chester Gillis, professore di Teologia all'Università di Georgetown, è affidata al successore dell'attuale Papa.

Il cattolicesimo non è mai stata una fede democratica. Ma in un appassionato sermone di due settimane fa, Monsignor Clement Connolly, della Parrocchia della Sacra Famiglia a South Pasadena, California, che non è coinvolto in nessuna delle accuse, ha sfidato le autorità ad aprire il cuore e la mente della chiesa ad un dialogo senza precedenti. "Non abbiamo uno strumento" egli ha detto a Time "ma penso che se parliamo con la gente, ed ascoltiamo la gente e condividiamo con la gente, lo strumento emergerà".

Anche se i Cattolici Romani nel paese affolleranno le chiese per la Messa di Pasqua, molti lamentano lo scandalo che ha scosso il loro credo fino in profondità. "Naturalmente siamo arrabbiati" dice Herb Timm, di Winnetka, Ill, parrocchiano. Ed Ternan, della Sacra Famiglia, considera questo come "una pietra miliare nella vita della chiesa", tragico per le vittime, tragica per i preti, tragica per la chiesa. "Il vecchio modo di affrontare la cosa non affrontandola non funziona più". Invece i leaders della chiesa hanno bisogno di pregare per riuscire a trovare un rimedio affinchè i loro parrocchiani non perdano la fede.  

Riportato da Rebecca Winters / Bridgeport, Siobhan Morrissey / Palm Beach, Sean Scully / Los Angeles, Maggie Sieger / Chicago, Simon Crittle / Providence, Sarah Sturmon Dale / Minneapolis, Andrew Goldstein and Sally Donnelly / Washington, Jeff Israely / Rome, Tim Padgett / Miami and Deirdre van Dyk / New York.