Lettera di Stephen Carthew
10 settembre 2000
Cari fratelli e sorelle,
durante il nostro ultimo incontro mostrai la lettera a Rama, il nostro coordinatore centrale in Australia, a proposito dell'articolo su Nexus con le testimonianze degli ex devoti.
Innanzitutto, sono interessato a sapere se qualcuno ha letto la mia lettera. (Dalla qual cosa potei capire che su 10 persone presenti 3 avevano letto la lettera a Ramamanathan, il Coordinatore Centrale)
Chi ha letto l'articolo di Nexus? (Solo due hanno letto questo articolo che era disponibile gratis nelle librerie, non un buon segno di leadership responsabile)
Per favore, i risultati possono essere esposti? (Probabilmente lo sono stati).
Quanti di voi hanno letto "The Findings" dell'ex devoto David Bailey? (Le cose stavano accadendo decisamente in fretta, ma da quello che potei intuire solo due membri avevano letto il documento)
Continuai:
Senza aver fatto questo (leggere The Findings) non credo sia possibile capire di che cosa sto parlando.
Certamente non avevo nessun indizio, finchè i miei occhi non furono spalancati dalla testimonianza accorata di questi bravi ex devoti che hanno raccontato la verità a proposito delle loro esperienze di abusi sessuali nella privacy della sala delle udienze.
Fino allo scorso mese non avevo trovato nessun ex devoto, nè letto qualcosa sulle varie pagine web dedicate ad esaltare Swami o a denigrarlo. Avevo pensato che l'intera cosa fosse una trovata della stampa, programmata per scioccare. Un processo che Swami ci aveva detto che sarebbe successo: "una divisione del grano dalla pula".
Se volete, potete mettermi nel sacchetto della pula da oggi.
Comunque, fornirò ottima crusca di cereali, se mi ascolterete attentamente, senza mettere il bavaglio, nè fisico, nè mentale. (A questo punto feci un sarcastico commento a parte riferendomi agli sforzi fatti per zittirmi dal leggere la lettera - non fui orgoglioso di me stesso per questo - complicò le cose per colpa dei due più irragionevoli membri e creò una atmosfera più tesa).
La mia richiesta di una indagine interna nelle accuse sembra ragionevole. Qualcosa che avrei considerato come una pratica standard in una organizzazione con un codice morale così alto. Qualunque gruppo che neghi il processo di investigazione nella presunta cattiva condotta di uno dei leader è una organizzazione che scade velocemente nella categoria "irregolare" o addirittura "setta".
Quindi, che fare?
Non potevo fare altro, se non portare avanti le mie indagini con qualunque mezzo disponibile. Ho letto le testimonianze sui siti cosiddetti "gossip". Ho trascorso del tempo sui siti internet "positivi" che mirano a distruggere l'attendibilità delle testimonianze sfavorevoli. Ho parlato al telefono con ex devoti che erano stati baciati appassionatamente sulla bocca e a cui Baba aveva chiesto del sesso orale.
Ho anche parlato con 3 genitori che hanno dei figli ai quali Swami ha chiesto delle prestazioni sessuali. Queste persone sono del tutto normali ed è del tutto evidente che questi eventi sono accaduti ai loro figli. Ci sono adesso molti rapporti che arrivano. E' comprensibile che i giovani uomini si siano tenuti dentro questa informazione, allo stesso modo di coloro che sono stati abusati, parenti e genitori hanno impiegato una vita a parlare di questo. Alcuni di questi ragazzi hanno tentato il suicidio. Uno schema si ripete: a tutti era stato detto di non dirlo ai genitori.
Sembra che ci siano molti leaders di organizzazioni Sai che sanno che questa situazione è andata avanti per anni. Alcuni dicono "l'Avatar è Dio e può fare quello che gli va".
Questo non mi va bene.
Dietro l'autoproclamato titolo di "Avatar" sembra che Sai Baba possa avere l'impunità di fare quello che gli piace. E' possibile che questo comportamento sia andato avanti per tutta la sua vita da adulto e continua mentre noi stiamo parlando insieme questa mattina. (Dovetti alzare la voce al di sopra delle voci di protesta. C'era una certa drammaticità nell'aria - ed il quieto ronzio del canto che emanava da uno dei membri.)
Sembra che i resoconti di vecchi ex devoti che erano nell'ashram con Howard Murphet negli anni sessanta siano adesso disponibili. Questi ex devoti stanno adesso uscendo allo scoperto ammettendo il lato oscuro della loro relazione con Sai Baba. Le storie relative al "lato in ombra" di questa persona indubbiamente straordinaria, che noi devoti pensavamo fosse "la Luce", stanno venendo fuori.
Apparentemente è conoscenza comune tra gli studenti dei suoi college, che i suoi "favoriti" hanno molte udienze "sessualmente orientate".
Potrei andare avanti e avanti per ora con queste cose.
Comunque è difficile e spiacevole leggere e altrettanto spaventoso ascoltare. Almeno, sto dicendo che ci sono delle gravi accuse che devono essere valutate dall'interno.
Il Coordinatore centrale e il Vice Coordinatore centrale cercano di mettere tutto questo da parte dicendo:"Se avete un problema, portate Swami in tribunale!" Così dicono. Bisognerà cercare di fare questo, per quanto Swami sia in India e tutti noi sappiamo della corruzione indiana e la connessione di Swami ha in alte sfere.
Eccoci qui come funzionari, nella insignificante Adelaide, parlando di informazioni che potrebbero avere l'impatto di Jonestown a modo loro. Noi, come funzionari, se abbiamo del rispetto per noi stessi, credo che dovremo organizzare una investigazione interna.
Sembra che i nostri leader abbiano subito un lavaggio del cervello e così non prendono in considerazione i rapporti, o sono troppo deboli o spaventati dalla orribile realtà da scavare sotto la superficie. (Questa affermazione creò davvero un enorme scalpore - dovetti alzare la voce al di sopra delle urla)
Io credo che noi, come Organizzazione dell'Australia del Sud, dovremmo avere il coraggio di seguire la verità dovunque essa ci porti. Soltanto usando il nostro senso critico e la nostra coscienza morale, ci faremo strada in questa saga. Da soli, è una strada solitaria. Tutti insieme potremo farcene un senso.
Ho scritto estesamente sul mio processo mentale - può essere utile per gli altri. Manderò le mie opinioni su richiesta - via e-mail o fax. Credo che noi abbiamo una "crisi spirituale" tra le mani e che questo ricada chiaramente su di me come Coordinatore Spirituale della Australia del Sud. Per tutte queste ragioni e per molte altre che vanno al di là del tempo disponibile, propongo che l'Organizzazione Sai dell'Australia del Sud organizzi un comitato di "Ricerca della Verità" per esaminare le accuse e sperando di scoprire che esse sono false.
Non c'è nulla che desidero di più se non di attraversare questa mia "fase" e ridiventare un devoto. Comunque non potrà più esserci quel livello di "cecità" dal quale i nostri leaders vorrebbero che operassimo.
La verità verrà fuori, alla fine, noi possiamo fare la nostra parte entrando nel processo e cercando di scoprire da noi, meglio prima che dopo, per quanto increscioso sia. La vostra ede in Dio può solo essere rafforzata dalla verità.
A questo scopo, continuerò ad essere il Coordinatore Spirituale dell'Australia del Sud e continuerò a sostenere i principi che ci sono stati dati dal nostro Fondatore. In particolare. "I membri vivranno una vita esemplare". E' Sai Baba l'incarnazione della sua dichiarazione così spesso ripetuta "La mia vita è il mio messaggio?". Questa è la domanda importante che rivolgeremo a questo comitato, ammesso che riusciremo a formarlo.
Questi due paragrafi segnarono un cambiamento. Le due principali "controllori del culto" stavano usando parole come "assurdo", "ridicolo" quasi esplodendo in uno strano tipo di rabbia, con gli occhi sbarrati. Tutti si erano aspettati le dimissioni! Io avevo messo sul tavolo una mozione per la formazione di un comitato che doveva essere gestita. Ammetto che per il resto del meeting mi sentii abbastanza male. Sapevo che volevano eliminarmi. Cosa che prontamente fecero. Comunque volevo rendergli le cose molto difficili - cosa che anche io feci.
Rimasi al meeting facendo commenti occasionali sugli aspetti generali della faccenda che sembravano irrilevanti, se paragonati alla questione che avevo sollevato. Era difficile per i ragionevoli moderatori. Benchè avessi spiegato al gruppo che sarei stato distruttivo nello stesso spirito degli attivisti di Greenpeace, riflettendoci a posteriori ero andato troppo avanti e come risultato mi ero alienato alcuni dei membri più ragionevoli.
E' un peccato - avevo fatto scorrere l'adrenalina comu succede quando c'è in atto un dramma - sarei stato molto più efficace se avessi cercato di ottenere la pace nell'occhio del ciclone. Il mio stato mentale era quello del "crociato". Quasi volevo che mi chiedessero di andarmene. Avrei rifiutato e avrei chiesto loro di buttarmi fuori. Non si arrivò mai a questo.
L'incontro finì con una chiacchierata in qualche modo "terapeutica" con alcuni dei membri. Una mozione affinchè potessi presentare le mie scoperte al gruppo fu accettata. Se qualcuno le abbia lette o no, è un'altra faccenda.
Altri membri leggeranno di questo a loro tempo. Io credo che tutti coloro la cui "coscienza morale" si eleva al di sopra della "fede cieca" alla fine valuteranno le azioni di Sai Baba. Sicuramente c'è chiarezza nelle testimonianze multiple degli ex devoti. Nessuno di loro voleva credere che questo fosse vero - finchè non è accaduto a lui o a suo figlio.
Stephen Carthew, Ex Coordinatore Spirituale dell'Australia del Sud