Il Messaggio di Ralli

 

Da xnagel (Alexandra Nagel) su:

Sathya Sai Baba Discussion Club, messaggio1850

http://clubs.yahoo.com/clubs/sathyasaibabadiscussionclub

Data: 14 gennaio 2001  ore 3:01

Quello che segue è il “messaggio interiore di Sai Baba” ricevuto da Lucas Ralli il 10 febbraio 1992, subito dopo aver visto Keith Ord ed essere venuto a conoscenza delle udienze private di Ord e di Michael Pender. (Vedi Ord e le sue lettere su www.saibabaguru.com).
E’ interessante prendere consapevolezza del modo in cui una mente può divagare, negando e aggirando le conclusioni difficili.

“LA MIA VITA E' IL MIO MESSAGGIO

Finchè l’Avatar sarà sulla terra, ci sarà la Controversia.

Ho detto che la Mia vita è il Mio messaggio e questo è ancora vero oggi e lo sarà sempre.

Molto di quello che faccio e dico viene male interpretato. C’è una ragione per cui dico questo o quello e per la quale, molto spesso, non dico nulla.

L’uomo deve trovare la sua strada nella vita. Io mostro la strada ma non vivo la vostra vita per voi. Il tutore insegna agli allievi, ma non riempie i loro fogli agli esami per loro.

Le voci e storie a proposito delle quali Mi chiedi adesso sono frivole, irrilevanti e volgarmente esagerate. Nessun atto indecente di questo genere si è mai verificato, né mai si verificherà. Ma l’immaginazione della mente umana non conosce confine. Nuove storie e teorie abbonderanno sempre. Ignorale.

Io non do importanza alle voci o alle critiche e non mi interessa quello che scrivono o dicono su di Me. Mi interessa solo la verità, e la verità vincerà.

Coloro che saranno risucchiati nei lati più oscuri della vita gozzoviglieranno in essi, e a loro deve essere permesso di andare per la loro strada. Anche tra i devoti, o coloro che si definiscono devoti, ci sarà qualcuno che devierà. Non dar loro importanza. Concentra tutti i tuoi sforzi nella diffusione della verità.

Guarda costantemente verso la luce e lascia le ombre per coloro che sono incollati a quel livello di consapevolezza, o coloro che preferiscono rimanere lì perché non possono affrontare la luce".