Oggetto: Sai Baba

 

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Da: Urdhvaga das
A: Puranjana das

Tratto da http://members.tripod.de/pada/pada/p2k01005.htm

Caro Puranjana Prabhu,

riguardo al tuo articolo su Sai Baba nella tua newsletter devo raccontarti la seguente storia:

pochi anni fa sono stato a Nuova Delhi, India, dove ho acquistato un libro dal libraio locale, dal titolo "Il lato oscuro di Sai Baba", scritto da un suo ex discepolo. Egli ha pubblicato questo libro poichè era in cima alla lista delle possibili vittime, per aver denunciato le perversioni sessuali di Sai Baba, perpetrate nel nome di Dio. (suona come isKon rivisitato)

Nel libro egli descrive che Sai Baba è un ermafrodita. Per uno scherzo della natura, Sai Baba ha i genitali maschili così come la vagina. Nelle udienze private egli ha rapporti omosessuali con i giovani studenti dell'ashram, raccogliendo il loro seme, che offre agli spiriti, da questo nasce il suo potere di deludere, ingannare e frodare il pubblico in generale. Penso che il libro sia ancora disponibile.

Sulla homepage di David ho trovato la seguente storia, che ancora una volta ricorda isKon: The Findings concerning Sai Baba by By David & Faye Bailey.

(Il sito non è più disponibile, ma potete leggere The Findings su www.exbaba.it)

 David ha trascorso lunghe ore per mesi parlando con gente di tutto il mondo, mentre sbrogliava questa imbrogliata matassa di anni di inganni che si sono accumulati attorno al cosiddetta "divinità incarnata", ma lui non è da solo in questo.  Persone coraggiose su ogni continente si stanno organizzando per smascherare questa monumentale frode spirituale che è stata perpetrata per l'interesse personale di un gruppo selezionato, guidato da Sai Baba.

A parte le nostre separate esperienze personali, sono anche incluse le esperienze di altri, scelte tra moltissime, che sono una parte integrante dello smascheramento di questa enorme, globale illusione - la più grande truffa nel business di Dio. Mentre eravamo ancora nell'ashram, la cosa peggiore per me - come madre - si verificò quando un ragazzo giovane, uno studente del college, venne nella nostra stanza, per implorare David. Signore per favore, faccia qualcosa affinche’ lui smetta di abusare sessualmente di noi’ (!). Questi figli di devoti, incapaci di sopportare oltre la propria insostenibile situazione di protagonisti involontari di una situazione di pedofilia, eppure impossibilitati a mettere al corrente I propri genitori perche’ non sarebbero stati creduti, avevano posto la loro fiducia in David; una fiducia che si era costruito in oltre cinque anni passati come ospite professore di musica al college Sai.

Piu’ tardi, quella stessa notte, il medesimo giovane torno’ da noi molto angosciato, implorando David di non rivelare il suo nome, dicendo che temeva l’espulsione dal college e, peggio ancora, per la propria sicurezza personale, se si fosse saputo che aveva parlato di queste cose. David lo rassicuro’ dicendogli che non conosceva il suo nome, quindi non avrebbe potuto ne’ voluto identificarlo. Ma questo scambio e questa scioccante rivelazione fu solo la punta di un iceberg di nauseanti informazioni, un iceberg che si abbatteva sui nostri anni di devozione cieca e li affondava.

La crescente conoscenza dell’attivita’ sessuale di Sai Baba che coinvolgeva la violazione dei diritti umani basilari nei confronti di bambini (addirittura dell’eta’ di sette anni) affidati alle sue cure, e la crescente lista di una truffa dietro l’altra nelle attivita’ da lui promosse, ci rese consapevoli della profondita’ del nostro coinvolgimento emozionale. Ci rese consapevoli, inoltre, della devastazione che queste scoperte avevano causato in noi. Ci trovavamo in una situazione insopportabile: non volevamo rischiare di provocare un caos analogo in altri ricercatori spirituali coinvolti con la nostra stessa intensita’. L’unica scelta era quella di dire poco e di andarsene via, scelta che causo’ il proliferare furioso di chiacchiere false e rabbiose nei nostri confronti.

Madri preoccupate e giovani uomini di svariate eta’ mi hanno chiesto di parlare con me riservatamente riguardo certi incidenti intimi che avevano avuto con Swami. Essi mi hanno raccontato di presunte attivita’ sessuali ed ogni storia ricalcava la precedente. Swami portava questi giovani e ragazzini da soli nella stanza delle udienze private, poi insisteva affinche’ si calassero i pantaloni e poi li massaggiava, spesso li masturbava, e/o insisteva per fare del sesso orale e talvolta raccoglieva il loro seme nel suo fazzoletto.

Un teenager francese ci ha chiamati e ci ha confidato che aveva pensato di suicidarsi in seguito alla propria esperienza di molestia sessuale perche’ non poteva vivere col pensiero che doveva essere gay. Ci ha detto di essersi sentito molto sollevato nel sentire che c'erano state altre vittime.