Sai Baba e la conoscenza religiosa. Un altro esempio

 

di Serguei Badaev - badaev57@mtu-net.ru

Sito web: http://www.saiguru.net

Data: 7 maggio 2002

 

Nel suo ultimo articolo, Brian Steel ha mostrato un certo numero di esempi che portano le persone ad interrogarsi sulla conoscenza del mondo religioso di Sai Baba. Coloro che hanno studiato la cosiddetta letteratura Sai sarà d'accordo che i riferimenti di Sai Baba alle tradizioni religiose mondiali (a parte l'Hinduismo) sono scarsi e non vanno al di là di una conoscenza generale. L'onniscienza autoproclamata di Sai Baba non ha mai presentato all'umanità dei nuovi fatti, idee o concetti nella storia spirituale dell'umanità che potrebbero essere controllati dai ricercatori, confermati da prove e diventare un contributo per la scienza. Piuttosto è stato il contrario. Alcune affermazioni non potranno mai essere controllate, alcune (specialmente sulla cristianità) sembrano essere in contraddizione con la conoscenza corrente nonchè le une con le altre.

Qui di seguito c'è un altro esempio che può essere interpretato come mancanza di conoscenza della storia cristiana. Questo è ciò che Sai Baba ha detto nel suo discorso per Natale del 1978:

"Egli -Gesù- andò in giro per i sacri templi e scoprì che essi erano diventati dei bazar dove la grazia veniva venduta e comprata. Egli condannò i preti che tolleravano ed incoraggiavano queste pratiche. Così egli attirò su di sè la rabbia dei capi dei templi e dei monasteri. Essi tentarono uno dei suoi discepoli con 30 pezzi d'argento, perchè lo tradisse". (25.12.1978. Sathya Sai Speaks XIV, p.111) 

Questo passaggio mostra che gli antichi ebrei avevano numerosi luoghi sacri per il culto. Comunque è generale conoscenza che il culto ebreo era strettamente concentrato nel tempio. Anche nel VI secolo A.C. "c'era solo un posto nel mondo dove i sacrifici potevano essere offerti a Yahvè, ed era sull'altare del Tempio di Gerusalemme" (John B. Noss. Man’s Religions. 1963, p.538). Così il termine "tempio" non è appropriato qui, ed ancora di più la parola monastero. I primi monasteri comparvero nel IV secolo DC in Egitto, come ritiro per gli asceti cristiani.

L'intero brano si riferisce all'episodio del Tempio in Matteo 21:12-13, quando Gesù entrò nell'area del tempio, mandò via coloro che erano impegnati nel vendere e comprare e capovolse i banchetti di chi cambiava denaro. Questa era la corte più esterna (la corte dei gentili) dove venivano venduti gli animali per i sacrifici e solo la valuta di Tiro poteva essere usata per l'acquisto, e le altre monete dovevano essere cambiate. In questo contesto "la grazia che veniva venduta e comprata" suona molto poco chiara.

Per quello che sappiamo dai Vangeli, il tradimento di Giuda fu una sua iniziativa, e non il risultato della tentazione dei preti.

Così, il brano nel suo insieme non può essere interpretato come una interferenza o come un errore, o una momentanea confusione. E' una specie di concetto alternativo a quello tradizionale.