Sorveglianza, sicurezza, segretezza nell'ashram di Sai Baba, istituzioni e organizzazione (4)

 

di Robert Priddy -rpriddy@online.no

Sito web: http://home.no.net/anir/Sai/

Data: 14 novembre 2002

Data del documento: 13 novembre 2002

Parte quarta - Sai Baba ed i media

Una sezione della comunità giornalistica mondiale ha scritto contro Sai Baba su una varietà di argomenti seri. Qualcosa di quello che viene scritto da critici scettici non è sulla base di osservazioni di prima mano o informazioni adeguatamente controllate e spesso ignora le sue istituzioni educative ed i progetti sanitari. Ma egli ha rifiutato di rispondere, come fanno anche i suoi funzionari. Sfortunatamente questo succede anche per quello che viene scritto in suo favore. Coloro che ignorano, sopprimono o tentano di spiegare con vari argomenti i difetti ed i fallimenti umani di Sai Baba sono ugualmente colpevoli di falsità. Questi fallimenti sono macchie indelebili nell'intera impresa di Sai Baba.

Alcuni giornalisti e critici distorcono delle normali umane comunicazioni con la loro mancanza di considerazione per l'intera verità, ma questo si applica anche con la stessa intensità a tutti quei devoti che bloccano dei canali di informazione e praticano la segretezza in affari che potrebbero riguardare molta gente e il pubblico in generale. La censura dei fatti negativi, praticata strettamente attraverso le istituzioni di Sai Baba, e l'autocensura sono state ufficialmente accettate dalle autorità indiane. Ancora peggio, la maggior parte dei giornalisti indiani sembra essere innamorata di Sai Baba a causa dei suoi progetti evidenti e dei suoi discorsi sui valori indiani, ecc. Essi non indagano adeguatamente nelle molte accuse provenienti da tutto il mondo, o sul come Sai Baba sia diventato socialmente vulnerabile in India. Egli ha attaccato i giornalisti verbalmente in pubblico in alcune occasioni, mentre essi stavano solo tentando di fare il loro dovere, specialmente i giornalisti dell'Andra Pradesh dopo gli omicidi nel suo ashram nel 1993. Sai Baba ha dimostrato la sua abilità nel fare interrompere le indagini criminali da parte della polizia, del potere giudiziario e dei ministri del governo. Questi hanno inviato degli avvertimenti molto potenti a tutti i giornalisti investigativi dell'India. La stampa indiana è chiaramente sopraffatta da questo evidente potere politico, che è un ostacolo alla libertà di stampa in India. Che sia così viene anche dimostrato dalla mancanza di qualunque menzione alla Petizione Pubblica per Indagini Ufficiali su Sai Baba e la sua Organizzazione Mondiale, della quale sono ben informati. La petizione è molto imbarazzante per Sai Baba poichè è stata firmata da circa 150 ex devoti e leaders dell'Organizzazione Sai, molti dei quali devoti per lungo tempo, più un centinaio di altri individui. La mancanza di apertura e di democrazia è ancora molto comune nella vita pubblica indiana, dove enormi scandali sono stati smascherati ad alti livelli ma sono poi stati insabbiati da interessi di potere.

Un mese dopo i sei omicidi del 1993, Sai Baba ha attaccato i media dicendo "tutti gli argomenti e le teorie portati avanti nei giornali nelle scorse 4 settimane non sono altro che voli dell'immaginazione e sono falsi" accusando i reporters di essere "maliziosi". Allora gli fu chiesto pubblicamente dalla Unione dei Giornalisti di Anantapur di chiarire dei dubbi rispondendo a queste domande:

1)Dove era dopo l'incidente il 6 giugno fino al mattino dopo? 2)Durante questo periodo chi ha incontrato e chi ha discusso con lui? Sai Baba stesso ha suonato la sirena? 3) C'è una diffusa opinione secondo la quale i quattro assalitori furono uccisi dalla polizia per ordine di qualcuno che appartiene allo staff di Prashanti Nilayam, quanto di questo è vero? Sai Baba non ha risposto ad alcuna di queste domande. Le domande sull'incidente sono state spazzate via da funzionari dell'ashram e delle istruzioni scritte sono state inviate a tutti i principali funzionari, invitandoli a non discutere la faccenda ma piuttosto di concentrarsi sulla loro pratica spirituale. Lo stesso Sai Baba è rimasto muto su quello che è accaduto, nessun funzionario in tutta l'India ha potuto interrogarlo.

C'è ancora molto da dire per un approccio più positivo possibile, poichè può svegliarci alle buone cose e può essere una stimolante ispirazione alla bontà. Eppure, quando diventa una virtuale regola di legge, l'ordine "divino" di Sai Baba, l'altro lato della medaglia diventa oscuro e minaccioso. Una organizzazione di auto-sacrificio come Amnesty International, che spesso rischia molto per portare enormi ingiustizie all'attenzione del mondo che altrimenti sarebbe ignaro e indifferente, e che mira ad influenzare i colpevoli, può essere considerata solo costruttiva e positiva, malgrado la natura "deprimente" delle notizie che essa diffonde. Questo è sicuramente un esempio di vedere, udire, parlare e fare del bene, anche se significa sfidare assassini, tiranni, corruzione e molte altre forze negative. Sai Baba non è a favore di questo, egli dice di volere che tutto sia descritto attraverso occhiali colorati di rosa poichè ognuno dovrebbe "non vedere, non udire, non dire il male". Egli dice chiaramente di odiare la difesa dei diritti umani e vuole invece rinforzare un regime di "doveri umani".

"Il giornale di oggi è il giornale di domani", dice Sai Baba (senza dubbio riprendendo un'altra delle frasi inglesi suggeritagli dal suo "scrittore fantasma", il prof. N. Kasturi), e consiglia sempre di concentrarsi su ciò che è buono, e non su ciò che è cattivo nelle altre persone. La stampa talvolta scava nella spazzatura per cercare il sensazionalismo, riciclando tutti i pettegolezzi che sono in circolazione. Su questo problema, nella sua prima intervista in 25 anni, Sai Baba disse ad alcuni giornalisti di Mumbai nel 1999, incluso S. Balakrishnan, che i giornali dovrebbero essere più attenti e responsabili, quando pubblicano notizie insensate e prive di fondamento, specialmente quelle che riguardano gli affari della nazione e che possono avere ripercussioni all'estero. Tutti i dubbi dovrebbero essere chiariti dopo una discussione libera e schietta con la persona interessata, egli disse, e la verità non dovrebbe essere compromessa in alcuna circostanza. Comunque, riguardo a se stesso e gli avvenimenti che non concordano con quello che dice, Sai Baba rimane silenzioso come una tomba, come fanno i loro lacchè.

Mentre Sai Baba non parla del proprio coinvolgimento, egli critica aspramente tutti coloro che scrivono contro di lui. Questo si è visto in particolare nel discorso del luglio 1993 sul ruolo della stampa nel riferire degli omicidi che hanno avuto luogo proprio sotto il suo naso, e più recentemente in un discorso pubblico a Natale 2000, dove egli ha condannato i suoi accusatori e critici con i termini più forti possibile, minacciando chiunque faccia questo di eterna dannazione! Eppure egli, impudentemente sostiene di essere l'Unico Dio d'Amore, il padre che mandò Gesù nella sua missione di perdono! Sai Baba tenta costantemente di cancellare ogni traccia di ogni disgraziato evento. Che egli detesti i discorsi non necessari, i pettegolezzi, e le voci che si diffondono - egli ha chiamato tutto questo "male" o "grande peccato" - è evidente, ma sostiene anche la cultura del silenzio e della segretezza che riguarda il suo lato più scuro.

Indossare degli occhiali colorati di rosa, come Sai Baba raccomanda, può ridurre molti potenziali conflitti, eppure viene utilizzato dai suoi seguaci come una scusa per ignorare molti torti, compiuti da Sai Baba o nell'ashram, ecc. Ma questo vedere tutto positivo e roseo non aiuterà mai a rimuovere dei problemi che esistono. Invece, essi crescono ed aumentano più vengono ignorati. Inoltre, questo rende la maggior parte della comunicazione umana impossibile, perchè c'è sempre qualcuno che si sentirà danneggiato da ogni tipo di verità. Infatti, Sai Baba stesso costantemente descrive e condanna il male e coloro che fanno il male, sia indiani che nel mondo...e con parole che sono tutt'altro che rosee...I suoi attacchi pubblici di solito non sono contro persone che egli nomina, ma sempre di più verso persone che possono essere facilmente identificate.

In un discorso pieno di contraddizioni e di lamentele del 19 gennaio 2002, Sai Baba ha parlato della stampa in questi termini:"A qualunque giornale apparteniate, scrivete esattamente cosa è accaduto. Non è sbagliato. Essi riportano ciò che non è accaduto e lo mettono sul giornale. Solo quando scrivono di cose sorprendenti e inesistenti, essi guadagnano denaro. Scrivete esattamente ciò che accade. Se è sbagliato, scrivete che è sbagliato. Se è buono, scrivete che è buono. Solo questo: non mescolate ciò che non esiste!" (Commento: cosa ne è della sua raccomandazione di dire solo ciò che è bene?)

" Ho 76 anni. Fino ad ora non ho mai incontrato alcun giornalista. (Applauso). Non ho alcuna relazione con i giornali. Poichè, se si dice il bene, senza dubbio si può fare amicizia senza di loro. Ma loro scrivono cose contraddittorie". (Commento: Ci sono parecchie note interviste che Sai Baba ha concesso alla stampa, incluso Mr. Karanjia del "Blitz Magazine". E Sai Baba parla costantemente in modo contraddittorio. Inoltre egli aveva precedentemente menzionato in modo specifico due giornali che hanno scritto "esattamente quello che è accaduto"!)

"Egli venne con una pistola verso di me. Lo hanno visto. (La voce di Swami imita il suono delle persone che spettegolano) Che bugie, che dicono! (Risate) (La voce di Swami ritorna forte, accusatoria e tuonante) C'era qualche giornalista, lì? Chi ha visto? (Swami da un pugno sul tavolo dicendo) Perchè tutti devono dire queste falsità? Non è venuto nessuno! Infine, abbiamo visto che quella pistola è ad aria, si usa solo per sparare agli uccelli. Se le cose stanno così, perchè tutta questa pubblicità? Questo è un GRANDE errore." (Commento: perchè è stato un grande errore se - come detto prima - non è accaduto nulla? Se è così, perchè questa forte reazione?"

"Lasciate che i giornalisti pensino ciò che vogliono. Non ottengo nulla dai giornali. Il mio giornale - solo il mio cuore è il mio giornale. Dal mio cuore, c'è soltanto tanto amore: solo amore, solo amore. (Applauso) Così condivido quest'amore. Che sia di tutti, lo condivido con tutti. Tutti sono miei. Io appartengo a tutti. Non ho odio per nessuno. Tutti hanno solo amore per me. Io ho amore per tutti. Quindi, l'amore è la più stretta relazione tra me e voi." (Commento: Sai Baba divide il suo amore con i giornalisti?)

"La sofferenza è stata data ai cuori di molte persone? I giornalisti soccombono di fronte a questo peccato. Da così tanti posti - America, Germania, Giappone, Inghilterra - i telegrammi arrivano da ogni direzione. Quindi, nessuno deve soccombere a tanta gelosia." (Questo suggerisce che molta gente non crede realmente nell'infallibilità di Sai Baba? Perchè fa tante storie quando una semplice chiarificazione basterebbe, piuttosto che un intero discorso pubblico che venga poi pubblicato? Sai Baba pensa davvero che i giornalisti il cui lavoro è di seguire le notizie soffrano di gelosia?

C'è comunque un chiaro rifiuto evidente in tutti i discorsi di Sai Baba, anche quelli neutrali, che quello che di brutto accade nei suoi ashram sia riferito. L'incidente in questo caso era una sciocchezza, ma le cose non sono sempre così innocenti!