Uno studio sul movimento di Sai Baba

 

di xnagel (Alexandra Nagel)

Tratto da Sathya Sai Baba Discussion Club, messaggio 1851, 1852 e 1853

http://clubs.yahoo.com/clubs/sathyasaibabadiscussionclub

Data: 14 gennaio 2001 - ore 3,13

 

Brano tratto da "New Hindu religious movements in India", Arvind Sharma, 1986, pp. 228-231

Il movimento Sai Baba

Il movimento Sai Baba gira attorno alla figura di Sathya Sai Baba. Sathya Sai Baba nacque nel villaggio di Puttaparthi nel distretto di Anantapur in quello che è adesso lo stato dell'Andra Pradesh nel sud dell'India da una famiglia Ksatriya. (Swallow, 1982: 125). La sua ascesa allo stato attuale può essere vista in diversi stati.
Il primo di questi si verificò attorno al 1940 quando aveva 14 anni di età. Ebbe una crisi. Questa fu in seguito spiegata come il suo aver lasciato il suo corpo per soccorrere un devoto. Quando si fu ripreso, il ragazzo, all'epoca chiamato Sathya Narayana Raju, sostenne di essere una incarnazione di Sai Baba di Shirdi (Sai Baba of Shirdi è uno tra i preferiti tra le incarnazioni e viene conteso da almeno tre ascetici! Balse, 1976:58).
Così, per scoprire di più su Sathya Sai Baba, si è costretti a scoprire di più su Sai Baba. Sai Baba era una figura religiosa associata con il luogo chiamato Shirdi a Maharashtra, che egli rese famoso. Egli apparve lì nel 1872 e morì nel 1918 (Swallow, 1982: 128, 131). I seguenti aspetti della sua vita e leggende non sono di particolare interesse. (1) L'origine di Sai Baba è circondata dal mistero, come quella del santo e poeta  medievale  Kabir, così che non si sa per certo se egli fosse un Hindu o un Musulmano per nascita. (2) Egli combinava elementi della adorazione Hindu e Musulmana nei suoi rituali, dei quali una parte importante consisteva nel mantenere un fuoco acceso alla maniera degli Saiva Yogis. (3) Egli era conosciuto per i suoi miracoli  così come per le sue qualità taumaturgiche. 'Egli usava la cenere del suo focolare come sostanza sacra a questo scopo. (4) Uno dei suoi seguaci era un tal Upasani Baba, che in seguito divenne anche egli una figura religiosa. Il culto di Upasani Baba, che era un Brahmino, è prevalentemente Hindu come orientamento. (5) A Upasani Baba successe una donna asceta conosciuta come Godavari Mata. 'Le femmine ascetiche, allenate in Sancrito, eseguono riti Vedici e indossano abiti di colori brillanti e i sari delle donne sposate'. Il significato di questi punti diventerà chiaro al momento opportuno.
Il secondo maggiore stadio nella vita di Sathya Sai Baba avvenne nel 1963 quando egli sostenne di essere una incarnazione di Siva. Anche questa dichiarazione fu seguita da crisi.

"Egli crollò, divenne totalmente paralizzato ed andò in coma. Per parecchi giorni egli rimase in questo stato, una volta ripresa conoscenza egli ammonì i devoti che avrebbe avuto due altri attacchi. Dopo questi, riprese ancora conoscenza. Insistette per dare ai suoi devoti il darshan [darsana: in sanscrito 'uno sguardo a lui'] al festival del Gurupurnima, e fu portato in uno stato di semi paralisi nella sala principale dell'ashram. Lì, egli praticò una cura su se stesso. Ancora una volta egli spiegò che aveva preso su di se la malattia di un devoto, ma anche che egli coglieva l'occasione per dichiarare di essere il dio Siva in forma mortale" (Swallow, 1982: 129-130)

Per capire il pieno significato di questa affermazione, ci si dovrebbe rendere conto che Siva è uno dei due dei principali dell'Hinduismo (Hiriyanna, 1978: 11) e che nel Saivismo la dottrina dell'incarnazione (avatara) non gioca un ruolo così importante come nel Vaisnavismo, del quale è una caratteristica speciale. Il fatto che Sathya Sai Baba sostenesse di essere una incarnazione di Siva è quindi importante. Qui, egli sta davvero utilizzando un trucco che spiega in parte la popolarità del Vaisnavismo (Gonda, 1970: 23) ed anche la sua. Che egli abbia sostenuto di essere l'incarnazione di Siva e non di Visnu è anche significativo in vista delle differenze tra i profili dei due dei mentre le loro figure evolvono. Come Gonda conclude dopo aver paragonato i due (1970: 13), 'In breve, Visnu è, parlando generalmente, un amico più vicino all'uomo; Siva un signore e un maestro, ambivalente ed eclettico.'
Sathya Sai Baba così ha fatto due primarie associazioni, cioè i due legami con la reincarnazione; il primo con Sai Baba, ed il secondo Siva. La domanda quindi sorge: cosa lo ha spinto a fare queste dichiarazioni?
Dal punto di vista di questo studio, il suggerimento fatto da D.A. Swallow posside considerevoli poteri esplicativi: 'Ho sostenuto che la dimostrazione di poteri magici di Sathya Sai Baba è sufficiente ad attirare devoti e lo pone anche in una tradizione ben stabilita. Quale è allora il significato della sua dichiarazione di essere la reincarnazione di Baba?' (Swallow, 1982: 13). Egli suggerisce la seguente risposta:

"Attraverso le sue dichiarazioni di essere una incarnazione di Sai Baba, Sathya Sai Baba in prima istanza ha accesso ad una eredità chederiva da un numero di tradizioni di santi e asceti. Benchè i legami siano vaghi sono sufficienti a collegarlo al passato, e a dargli rispettabilità ed autorità. Egli comunque non adotta semplicemente l'eclettismo di Sai Baba. Egli lascia cadere l'associazione con l'Islam e da grossa evidenza agli elementi adottati nella tradizione Saivita in una forma particolare usata da Nantpanthis. In questo modo Sathya Sai Baba ha creato grosse connessioni con il dio Siva in preparazione delle successive dichiarazioni di essere dio stesso". (Swallow, 1982: 135-6)

La risposta della Swallow può essere sostenuta dalla osservazione che, contro l'oscura ancestralità di Sai Baba, Sathya Sai Baba ha sviluppato una linea che lo collega al Bharadvaja Gotra, ha anche enfatizzato l'elemento Hindu di questa eredità (come Upanisani Baba) ma senza rinunciare interamente all'eclettismo di Sai Baba. Inoltre il rituale della rivelazione delle donne è stato mantenuto. Lo schema si adatta bene alle esigenze dell'India contemporanea in termini sia di modernità che di tradizione. Lo stato delle donne in tempi moderni ha ricevuto l'approvazione, mentre il carattere Hindu dell'India (malgrado la situazione secolare dello stato) viene riconosciuto, come anche il fatto che la tolleranza Hindu è senza dubbio essenzialmente Hindu.

Ora che le possibili ragioni per le associazioni con Sai Baba sono state discusse, sorge un'altra domanda:

"L'affermazione di essere un avatar non è assolutamente rara tra i santoni Hindu. Ma perchè Sathya Sai Baba dovrebbe cercare una particolare associazione con il dio Siva? La sua famiglia non era strettamente saivita. Cosa c'è nel carattere di quel dio che egli cerca per adottarlo come parte della propria personalità, e in che relazione è la spiegazione della storia con tutti i miti e le credenze su Siva?" (Swallow, 1982: 137).

Per capire la natura delle associazioni con Siva, è necessaria la comprensione della natura del dio Siva. Questa è stata indagata ed elaborata dagli studenti di Hinduismo (per esempio Gonda, 1970; O'Flaherty, 1973) e le sue principali caratteristiche sono state menzionate prima.

Su questo sfondo, la Swallow offre la spiegazione che la mitologia Saiva, alla quale Sathya sai Baba si è attaccato, esplora il paradosso degli scopi conflittuali - ascetico ed erotico - che sono di "interessa universale". Questa spiegazione deve essere sostenuta, poichè ci sono altri aspetti della storia di Siva che assumono una nuova rilevanza nel contesto dell'India moderna. E' stato spesso sostenuto che Siva fosse un dio alieno assimilato nel pantheon Hindu (Hiriyanna, 1978: 34 ff.). Se è davvero così, allora, quale dio è meglio qualificato di Siva per presiedere all'integrazione delle influenze di un Occidente alieno con l'Hinduismo? Inoltre il fatto che Siva un dio più interessato al cambiamento cosmico, al contrario di Visnu, che è più interessato alla stabilità cosmica, lo rende idealmente adatto alla transizione in una società che sta subendo vasti e rapidi cambiamenti.
Come trasformiamo la teologia fino ad ora discussa in sociologia? Un fatto cruciale viene qui in nostro aiuto, il fatto che i seguaci di sathya Sai Baba vengono quasi esclusivamente dalle classi medie urbane (Swallow, 1982: 152). Se a questo affianchiamo l'altro fatto statistico che Sathya Sai Baba ha il più vasto seguito di ogni altro santone contemporaneo dell'India (Singh, 1975: x), allora emerge una interessante configurazione. L'India sta attraversando un rapido cambiamento socio-economico mentre i processi di industrializzazione, urbanizzazione, modernizzazione e occidentalizzazione prendono piede. Il risultato di questo è stata l'espansione della classe media, che si è trovata intrappolata nelle tensioni generate dalle affermazioni di tradizione e di modernità. Il movimento Sai Baba permette alla gente di mantenere il contatto con la tradizione mentre il paese si modernizza.

Letteratura citata:

Balse, Maya (1976) "Mystics and Men of Miracles in India." New Delhi: Heritage Publishers.

Gonda, J. (1970) "Visnuism: A comparison." London: Athlone Press.

Hiriyanna, M. (1978, 1948) "Essentials of Indian Philosophy." London: Unwin Paperbacks.

O'Flaherty, Wendy Doniger (1973) "Asceticism and Eroticism in the Mythology of Siva." London: Oxford University Press.

Singh, Khuswant (ed.) (1975) "Guru's, Godmen and Good People." New Delhi: Orient Longman.

Swallow, Deborah A. (1982) "Ashes and Powers: Myth, Rite and Miracle in an Indian God-Man's Cult." Modern Asian Studies, 16(1), 123-58.

White, C.S.J. (1972) "The Sai Baba Movement: Approaches to the Study of Indian Saints." Journal of Asian Studies, 31(4), 863-78.

 

Altri studi su Sai Baba raccolti separatamente


Babb, Lawrence A. (1983) Sathya Sai Baba's magic. In Anthropological Quarterly 56 (3) pp. 116-124.
Id. (1987), "Sathya Sai Baba's Saintly Play" pp. 168-186 by John Stratton Hawley (ed.) Saints and Virtues. Berkeley, California: University of California Press.

Lee, Raymond M. (1982) “Sai Baba: Salvation and syncretism”, in Contributions to Indian Sociology vol. 16 (1), pp. 125-140.

Klass, Morton (1991) Singing with Sai Baba. The politics and revitalization in Trinidad. Boulder: Westview Press (Conflict and social change series).

Rodriguez, Birgitte (1993) "Glimpses of the Divine Working with the teachings of Sai Baba." York Beach, Maine: Samuel Weiser.

Taylor, Donald (1985) "Charismatic authority in the Sathya Sai Baba movement" pp. 119-133 by Richard Burghart (ed.) Hinduism in Great Britain. London, New York: Tavistock Publications.

Thomas, Caroline M. (1987) “God men, myths, materializations and the kalas of immortality”, in Journal of the Society for Psychical Research 55 nr. 816 pp. 377-403.