"The Findings"
di David
e Faye Bailey
Introduzione
“The Findings” (“Le Scoperte”) sono qualcosa a cui sia io che David non
avevamo mai pensato e di cui non eravamo a conoscenza e, sebbene nessuno di
noi avrebbe potuto mai immaginare che un giorno le avremmo scritte,
l’impensabile è avvenuto.
Quanto
segue è l’esposizione di una situazione esistente riguardante Sai Baba.
Purtroppo è estremamente negativa ed è possibile che vi scuota e vi angosci
molto com’è avvenuto a noi, quando ci siamo trovati nell’incredibile posizione
di vederci presentate delle informazioni che non potevamo ignorare. Una volta
che David ha appurato che qualcosa era molto, molto sbagliato, ha iniziato la
propria ricerca. E’ stato molto preciso, sperando e pregando continuamente che
le cose che andava scoprendo fossero false. Queste scoperte sono l’ultima cosa
che entrambi avremmo mai voluto.
Tuttavia, esse esistono. Vi chiediamo solo di leggerle fino in fondo, prima
di formarvi un qualsiasi giudizio.
A
parte le nostre singole esperienze personali, qui sono anche inserite le
esperienze di altri, scelte tra molte, che sono parte integrante della
rivelazione di questa enorme, globale illusione: la più grande truffa nel
business di Dio. E’ ormai disponibile una vera montagna di informazioni, molte
più di quante io potrei mettervi davanti. Il mio compito è di riportare
accuratamente le scoperte che vi presento, proponendo al contempo uno spaccato
di comportamenti indifendibili, menzogne scoperte e trucchi magici
smascherati. David ha passato lunghe ore e molti mesi parlando a persone di
tutto il mondo mentre districava questa aggrovigliata matassa di anni di
falsità che si è accumulata intorno alla cosiddetta “divinità incarnata” ma
non è solo in questo sforzo. Gente coraggiosa di ogni continente si sta unendo
per smascherare la monumentale frode spirituale che è stata perpetrata per il
vantaggio personale di un ristretto gruppo di individui, capeggiato da Sai
Baba.
Persone disilluse di ogni rango ed estrazione che a loro volta hanno scoperto
le menzogne dietro la facciata (compresi ex-studenti dei colleges Sai,
giudici, dottori, uomini di governo dall’Europa, dalle Americhe,
dall’Australia ed oltre), concordano che è tempo di condividere le proprie
scoperte. Ci sono centinaia di racconti personali che strappano il velo dall’”avatar”.
Io ne riporto solo alcuni. A causa dell’estensione di alcuni contributi, ho
adattato le informazioni, ma non ho alterato il contesto. Gli autori hanno
acconsentito ad essere menzionati ed identificati. I racconti che seguono sono
una mera frazione di quelli disponibili e tutti descrivono una situazione che
è stata funzionale per molti anni. Questa è un’opportunità per diventarne
consapevoli, per poi porsi in una posizione che permetta una scelta informata,
piuttosto che una derivante dall’ignoranza.
Inizio
con le mie rivelazioni personali. Coloro che hanno letto i libri miei e di
David (scritti prima delle nostre scoperte e poi da noi stessi ritirati dalla
vendita), conoscono la nostra storia. Sanno quanto eravamo devoti a Sai Baba,
al punto di sposarci nonostante fossimo degli sconosciuti, provenienti da due
parti opposte del mondo. Sanno quanto abbiamo viaggiato per il mondo, parlando
delle sue meraviglie.
E
dunque, cos’e’ accaduto che ha cambiato tutto?
Quando
il lato oscuro di Sai Baba iniziò ad essere svelato a David, inizialmente io
ho rifiutato di ascoltare, incapace di sopportare l’ascolto di qualsiasi cosa
negativa riguardante il mio amato “avatar di questa era”. Questo sfortunato
stato di cose continuò per sei mesi finché, durante la nostra successiva
visita in India, io ebbi la mia conferma delle scoperte di David. Potete
immaginare come mi sono sentita quando ho cominciato a vedere al di là del
velo? Per anni avevo assaporato il privilegio di essere chiamata nella stanza
delle udienze e lì avevo passato ogni momento concentrata solo sul volto di
Swami; finché David non mi suggerì di spostare la mia attenzione sulle sue
mani. Vedere anelli, orologi ed altri oggettini che venivano prodotti con
trucchi o estratti dai lati dei cuscini della sedia e vedere le tavolette di
vibhuti che venivano nascoste tra le dita prima di venire sbriciolate e
“materializzate” fu una rivelazione orribile, una catastrofe personale per me.
Avevo abbandonato la mia vita, il mio matrimonio, mio marito, i miei figli, la
mia casa, la mia carriera e la mia patria per amore di Sai Baba – e tutto
questo solo per poi scoprire l’imbroglio al cuore di ciò che mi era caro.
Durante le successive udienze, sempre più atterrita nel vedere le stesse cose
che accadevano continuamente, rimasi in silenzio implorando “Perché? Perché lo
fai?” Questa pratica da illusionista distrusse totalmente la mia fiducia in
qualcuno che io mi aspettavo praticasse la verità che predicava. Ma i giochi
di prestigio erano davvero il meno. Mentre il tempo passava e la gente
iniziava a condividere con noi le proprie esperienze e scoperte, il mio mondo
di spiritualità incentrata sul guru-divino crollò.
Mentre
ero ancora nell’ashram, la cosa peggiore per me (in quanto mamma) avvenne
quando un giovane, uno studente del college, venne nella nostra stanza, per
implorare David. “Signore, per favore, faccia qualcosa affinché lui smetta
di abusare sessualmente di noi” (!). Questi figli di devoti, incapaci di
sopportare oltre la propria insostenibile situazione di protagonisti
involontari di una situazione di pedofilia, eppure impossibilitati a mettere
al corrente i propri genitori perché non sarebbero stati creduti, avevano
posto la loro fiducia in David; una fiducia che si era costruito in oltre
cinque anni passati come professore di musica al college Sai.
Più
tardi, quella stessa notte, il medesimo giovane tornò da noi molto angosciato,
implorando David di non rivelare il suo nome, dicendo che temeva l’espulsione
dal college e, peggio ancora, per la propria sicurezza personale, se si fosse
saputo che aveva parlato di queste cose. David lo rassicurò dicendogli che non
conosceva il suo nome, quindi non avrebbe potuto né voluto identificarlo. Ma
questo scambio e questa scioccante rivelazione fu solo la punta di un iceberg
di nauseanti informazioni, un iceberg che si abbatteva sui nostri anni di
devozione cieca e li affondava.
La
crescente conoscenza dell’attività sessuale di Sai Baba che coinvolgeva la
violazione dei diritti umani basilari nei confronti di bambini (addirittura
dell’età di sette anni) affidati alle sue cure e la crescente lista di una
truffa dietro l’altra nelle attività da lui promosse, ci rese consapevoli
della profondità del nostro coinvolgimento emozionale. Ci rese consapevoli,
inoltre, della devastazione che queste scoperte avevano causato in noi. Ci
trovavamo in una situazione insopportabile: non volevamo rischiare di
provocare un caos analogo in altri ricercatori spirituali coinvolti con la
nostra stessa intensità. L’unica scelta era quella di dire poco e di andarsene
via, scelta che causò il proliferare furioso di chiacchiere false e rabbiose
nei nostri confronti.
L’anno
scorso David ha ritenuto opportuno rendere note le sue scoperte quando è stato
interpellato personalmente ma il dilemma se fosse opportuno parlare oppure no
mi ha messo a dura prova. Sentivo acutamente la responsabilità legata al
tenere nascoste queste conoscenze negative; riconoscevo che il silenzio mi
rendeva parte di questa cospirazione ma continuavo a pregare che ad un dato
momento, in qualche modo, tutto ciò sarebbe stato spiegato al meglio. Così non
è stato.
Nei
passati diciotto mesi siamo stati messi a conoscenza di così tante gravi,
orribili affermazioni e di così tante informazioni schiaccianti inviateci da
ex-devoti disillusi (in particolare da ex-studenti dei colleges maschili di
Sai Baba) che confermavano le nostre scoperte, che è ormai impossibile restare
in silenzio.
Come
editore di una rivista che ha la sua missione nella ricerca della verità, non
posso fare altro che adempiere alla mia responsabilità verso quella missione.
La mia decisione di fare questo è stata preceduta da grande angoscia personale
e da strenue preghiere e la mia guida interiore ed i miei veri amici mi hanno
dato tutto l’aiuto ed il coraggio necessari.
Non è
sotto esame la dottrina di Sai Baba ma ciò che viene fatto all’interno di
questa; non il messaggio ma il messaggero. Il suo messaggio è per la gran
parte costituito da verità universali, anche se nei suoi insegnamenti abbiamo
trovato molte contraddizioni e provate anomalie.
Le
dichiarazioni che ho raccolto qui riguardano la truffa globale che egli
perpetra. Riguardano i suoi imbrogli, le illusioni, le frodi, le
appropriazioni indebite, il coinvolgimento in omicidi, le continue attività
pedofile e la pressoché impenetrabile fortezza di menzogne allo scopo di
creare la sua “divinità”. Riguardano il peso delle dettagliate testimonianze
descrittive riguardanti la sua partecipazione ad attività sessuali con
partners consenzienti e non (sia studenti che stranieri in visita),
sottovalutati grazie alla largamente diffusa giustificazione della
“stimolazione della kundalini”. Riguardano il Super Speciality Hospital ed il
Progetto Acqua che si dimostrano essere specchi per le allodole, con apparenti
appropriazioni di denaro, furto di organi e promesse non mantenute di
fornitura d’acqua.
In
tutto il mondo esistono indagini a livello governativo. In Svezia la Scuola
Sai è stata chiusa. Un vero vulcano è in procinto di esplodere, a causa
dell’inquietudine di molta, molta gente. Internet ha avuto un ruolo
preponderante in questo. La massa di esperienze e di documentazioni qui
presentata è dura, dirompente, affilata come un coltello e supportata da
ex-devoti coraggiosi pronti a mettere i propri nomi a fianco di tali
affermazioni, per il bene di tutti. David ha contattato di persona molti di
costoro e li ha ascoltati mentre verificavano e dettagliavano ulteriormente le
loro esperienze.
Purtroppo, non c’è modo di porgere questo documento con parole dolci.
La
verità che QUESTA SITUAZIONE ESISTE rimarrà. Rimarrà, che la si ritenga
vera oppure no.
Capisco pienamente il dolore ed il tremendo senso di perdita che la lettura di
queste rivelazioni può causarvi. David e io lo abbiamo sperimentato e sappiamo
quanto possa essere terribile. Vi mando tutto il mio amore e la mia
solidarietà.
Faye
Bailey, editore
The Quarterly
Da:
REGNO UNITO
Fonte:
David Bayley
Oggetto:
ESPERIENZE PERSONALI
Ho
compilato questo scritto a causa delle molte voci (spesso del tutto false) che
sono state diffuse riguardo a Faye e me, sui motivi che ci hanno spinto ad
abbandonare Sai Baba. So che quello che state per leggere qui può causarvi
profonda angoscia. La situazione che sto per rivelare non è certamente
qualcosa che avremmo potuto immaginare possibile.
Io vi
chiedo solo di leggere questo lavoro per intero, accettando che si tratta
delle mie personali esperienze. Io condivido con voi la mia verità. Né più, né
meno.
Ho
passato molte notti insonni da quando mi sono impegnato in questo compito, per
capire cosa fare e come affrontare queste incontrovertibili informazioni
reali, alla luce della mia responsabilità nei confronti delle molte, molte
persone che hanno letto i miei libri e hanno ascoltato i miei discorsi.
Le
scoperte che seguono sono il risultato di una dolorosa ricerca, durata tre
anni.
Vibhuti
Durante il darshan, Sai Baba porta con sé della
vibhuti sotto forma di una
tavoletta, nascosta tra il terzo e il quarto dito della mano destra, e delle
tavolette di scorta nell’altra mano che solleva la veste. Egli sbriciola una
tavoletta quando serve e trasferisce le tavolette da una mano all’altra mentre
raccoglie le lettere. L’ho visto accadere innumerevoli volte. Una volta, nel
portico del mandir, gli è caduta una tavoletta davanti a me e lui ha detto ad
un membro dell’Organizzazione: “Mangiala, svelto!”
La
manipolazione delle tavolette può essere ben osservata in molte videocassette,
se visualizzate lentamente un fotogramma alla volta, compreso il video
dell'udienza nel giorno del nostro matrimonio, utilizzata all’inizio di “God lives in India”. L’Organizzazione ha ritirato dal commercio questo video.
La
televisione australiana, nel suo programma “60 MINUTES” (il loro equivalente
di “PANORAMA”) ha mostrato come vengono eseguiti questi giochi di prestigio di
bassa lega.
Il
trucco delle tavolette di vibhuti spiega perché la distribuzione di vibhuti
nella stanza delle udienze termina prima che tutti possano averne avuta un
po’.
Tutta
la polvere di vibhuti viene prodotta bruciando dello sterco di vacca e del
legno di sandalo, mescolati con altra vibhuti prodotta altrove; la vibuthi
viene poi setacciata due volte dalle donne Seva dell’ashram, prima di essere
impacchettata per essere distribuita nella stanza delle udienze.
L’uso
della vibhuti sulle ferite aperte causa consistenti infezioni; un fatto che mi
è stato confermato da Faye quando è stata chiamata da persone dell’ashram che
avevano queste infezioni.
Gioielli ecc.
Sono
tutti gingilli senza valore. Alcuni vengono acquistati nel villaggio di
Puttaparthi ma principalmente provengono da Bangalore e Hyderabad. Ho fatto in
modo da incontrare uno dei gioiellieri coinvolti ed ho verificato questa
informazione.
Mi era
stato detto da Sai Baba ed anche da membri della sua cerchia più intima che il
mio anello “materializzato”, con la sua grossa pietra, era un diamante a
sessantaquattro facce di grande valore commerciale. Dopo la partenza dall’ashram
nel dicembre 1998, avevo danneggiato uno dei fermagli dell’anello e lo portai
da un gioielliere nell’India meridionale, a molte centinaia di chilometri di
distanza. Questo estraneo lo riconobbe immediatamente come un “anello di Sai
Baba”. Costui mi disse che il metallo di cui era fatto non era oro e inoltre
che la pietra era uno zircone senza valore e che sotto di essa c’era un pezzo
di carta argentata per far luccicare lo zircone e per questo motivo il fondo
dell’anello era pieno. Egli mi informò che questo tipo di anelli viene
prodotto appositamente per Sai Baba. Estraendo la pietra per riparare il
fermaglio rotto, effettivamente, cadde un pezzo di carta argentata e la pietra
si dimostrò essere uno zircone.
L’allora coordinatore irlandese dell’organizzazione Sai era con me e Faye a
quel tempo, ed anche un’altra donna che aveva un anello di Baba nel quale si
poteva vedere una faccia (considerata quella di Baba per via della testa di
capelli neri intorno ad una piccola “faccia”). Il gioielliere ci mostrò come
questi anelli sono fatti. Vi è un pezzo di vetro colorato con dietro un pezzo
di carta argentata, in modo che da certe angolazioni rifletta il colore della
propria faccia. Questo è poi circondato da un anello di smalto nero per dare
l’impressione dei capelli. Costui estrasse la pietra dall’anello dimostrandoci
che anche questo era come aveva detto. Il coordinatore irlandese fece delle
foto agli anelli. Ritornato in Irlanda, egli si dimise e lasciò
l’organizzazione.
Quando
Sai Baba decide di dare una veste a qualcuno nella stanza delle udienze, lo fa
come copertura per prendere altra bigiotteria dal suo deposito nella stanza
adiacente. Più di una volta io e Faye abbiamo sentito il suono dell’apertura
di un cassetto e il tintinnare di oggetti metallici che venivano spostati.
Egli ritorna nascondendoli sotto la veste (e noi lo abbiamo visto trasferire i
gingilli da sotto la veste tenuta in grembo alla sua mano destra; è così ovvio
se lo osservate), prima di roteare la mano, simulando una materializzazione.
La sua sedia di velluto contiene oggetti nascosti ai lati. Noi li abbiamo
visti e abbiamo poi visto il suo gioco di destrezza quando li estrae dal
nascondiglio.
Tuttavia, ben prima che io fossi consapevole di queste cose, avevo iniziato ad
avere qualche dubbio circa l’autenticità delle pretese di divinità da parte di
Sai Baba. Durante la mia seconda udienza, una delle prime cose che notai e che
mi infastidì, fu che qualcuno gli chiese di riparare la catena rotta di un
japamala ed un'altra persona aveva perso una pietra da un anello. Egli non
fece nulla sul momento ma disse “No, no, te lo cambierò con uno nuovo,
domani”. Questa cosa mi rese assai perplesso. Perché, se lui può creare
qualunque cosa secondo volontà, e questo è ciò che mi è stato detto, non ha
soffiato su questi oggetti e non li ha riparati? Ora so perché. Non può farlo.
Guarigioni
Durante tutto il tempo in cui gli sono stato vicino e nelle innumerevoli
udienze che ho avuto, non ho mai visto Sai Baba compiere nessuna autentica
guarigione su qualcuno. L’ho visto dire a delle persone di alzarsi e di
abbandonare la sedia a rotelle, ma l’effetto non è stato duraturo. Egli in
genere ignora i malati e i deboli, adducendo la scusa del loro
karma.
I
“gemelli rosa” australiani continuano ad usare la sedia a rotelle, a dispetto
della pretesa di Sai Baba di averli guariti e della loro pretesa di essere
stati guariti. Un triste caso è per me quello di Maynard Ferguson. Oltre tre
anni di peggioramento del suo udito; durante svariate udienze con lui e sua
moglie, tutti noi abbiamo chiesto, supplicato Swami di guarirlo. Ogni volta
lui prometteva che l’avrebbe fatto ma ormai Maynard è quasi completamente
sordo e deve fare affidamento su due potenti protesi acustiche che lo aiutano.
Come collega musicista so cosa significhi questo per lui.
Una
volta Faye ed io abbiamo avuto un’udienza in compagnia di un anziano e
piuttosto debole signore indiano che era solito sedere in veranda vicino a me.
Egli chiese a Sai Baba di aiutarlo per via della sua salute cagionevole. Swami,
da dietro a lui, scrollò le spalle ammiccando verso di noi, dicendo in una
maniera che entrambi ritenemmo essere piuttosto insensibile: “E che ci posso
fare? Cancro. Troppo avanzato, troppo avanzato”.
Faye
ha potuto sperimentare dei consigli relativi alla salute che lui le ha dato e
che lei ha seguito con fiducia, che le hanno quasi causato danni permanenti,
finché alla fine per i propri disturbi non si è rivolta alle cure mediche
occidentali.
Il
coordinatore tedesco che avevo visitato al Super Speciality Hospital dopo che
aveva avuto un attacco, venne infine riportato in veranda ma Swami non lo
guarì. L’anziano uomo ritornò in Germania e due anni dopo era leggermente
migliorato.
Io
credo che qualunque guarigione Sai Baba si attribuisca sia in realtà una
guarigione personale interiore, attivata dalla persona stessa.
Varie
stravaganze
Il
soffitto del mandir è ora ricoperto da una lamina d’oro. Mi è stato mostrato
un pezzo di questa lamina che era caduto dal soffitto. Mi sono chiesto:
“Perché, in un paese di una povertà così terrificante, lui permette questa
crescente ostentazione di opulenza? Secondo il mio ultimo conteggio, il mandir
aveva centosessantasette candelieri al posto degli originali trentasei. Per
quale motivo al mondo? Sai Baba ora possiede svariate automobili di lusso
apparentemente “regalate” da ricchi devoti. Perchè ne serve più di una? Questo
ricorda altri leader di sette come Osho Rajneesh.
So per
certo che Sai Baba non vive solo di riso e chappatti, come sostiene. I suoi
pasti serali contano da sei a otto portate preparate per lui ogni notte e
molte volte Faye ed io abbiamo spartito gli “avanzi”, quando ci recavamo nelle
sue stanze insieme ad altri a raccogliere i resti del suo pasto. Egli ha
affermato davanti a Faye che lui "non beve the, né caffè. Solo acqua calda"
eppure ha bevuto il caffè con me.
Durante la preparazione delle rappresentazioni studentesche per il Natale 1997
io ero in udienza con gli studenti e stavamo discutendo con
Swami della musica
e della storia della Natività di Gesù che gli studenti avrebbero
rappresentato. Quando venne citato “Noi tre re provenienti dall’Oriente
siamo...” Sai Baba ordinò che questa canzone non venisse cantata, dicendo:
"No, no, no! Non ci fu nessun re. Essi non esistono!". Eppure, in un suo
discorso del gennaio 1996, aveva detto: “Quando Cristo nacque, tre re vennero
a vedere il bambino”.
Alcune
persone affermano che si possono vedere diverse luci intorno a Sai Baba.
Tutti
noi possediamo un’aura, che si può imparare a vedere. C’è ad esempio un libro
di Mark Smith, intitolato “Auras - See them in 60 Seconds”. L’esistenza di
questa luce non è una prova di divinità. Solo una manciata di persone in tutto
il mondo afferma di aver visto l’aura di Sai Baba. Tutti coloro che hanno
fatto questa affermazione in mia presenza erano ardenti devoti.
Mi
sono state mostrate delle fotografie raffiguranti delle irriconoscibili forme
luminose e chi me le mostrava mi ha detto che queste rappresentavano Sai Baba,
Krishna, le Gopi ed altri soggetti. A che servirebbe l’apparizione della
divinità in questa maniera confusa? E che prova sarebbe della suddetta
divinità? Secondo i laboratori Kodak, le emissioni luminose sulle fotografie
sono dovute a malfunzionamenti saltuari della macchina e/o a problemi della
pellicola e le emissioni più comuni sono di colore arancio e bianco.
Il
Super Speciality Hospital
So che
un’ala dell’ospedale non è mai stata aperta, apparentemente a causa di
mancanza di fondi. Eppure ci era stato detto che solo una delle molte
donazioni versate per la costruzione dell’ospedale era di quarantanove
milioni di dollari americani. Questo equivale approssimativamente a
trenta milioni di sterline! (Circa cinquanta milioni di euro, cento
miliardi di vecchie lire!!! N.d.T.).
I nomi
di molti altri grandi benefattori sono elencati nell’area di ricevimento
dell’ospedale, rendendo i fondi donati per questo complesso assolutamente
incredibili. In termini relativi, il denaro in India ha cinque volte il potere
d’acquisto che può avere da noi. Mi chiedo cosa avviene di queste enormi
donazioni in denaro.
Un
dottore vicino al quale mi ero seduto sotto il porticato del
mandir e che
lavora in questo ospedale mi disse di impedire a chiunque mi fosse caro di
andarci perché le condizioni igieniche erano disgustose e la mancanza di
tecniche asettiche era terrificante. Questa affermazione è stata ripetuta
molte volte nelle corrispondenze che abbiamo ricevuto, da persone che hanno
visto l'interno dell'ospedale.
Il
reparto di nefrologia è ormai chiuso.
Ci
sono pessime voci riguardanti affermazioni sul furto di un rene e sulla
conseguente azione legale in corso in India.
Nel
1997 il programma televisivo nazionale australiano “60 Minutes” indagò in
chiave critica il Super Speciality Hospital e le pretese di divinità di Sai
Baba. Ecco come
ottenere questo video:
“God Botherers Segment” - Ex: 60 Minutes Tx: 24/8/97
9 Network Australia
Archives Division
4 Cleg street
Artarmon NSW 2064
AUSTRALIA
Tel: + 9439 4500
Fax: + 9906 4415
Il
Progetto Acqua
E’
stato affermato che tutti i 750 villaggi del Progetto Acqua di Sai Baba stanno
ormai ricevendo l’acqua. Questo è ciò che io ho creduto finché non mi è stato
mostrato un giornale in telegu con un articolo di prima pagina che mostrava
foto di villaggi senza acqua, di tubazioni rotte, tubazioni senza cisterne ed
alcuni villaggi senza alcuna infrastruttura. Il titolo, tradotto, diceva:
“SAI
BABA, DOV’E’ LA NOSTRA ACQUA? CI HAI IMBROGLIATO ANCORA!”
Mi
sono recato in alcuni di questi villaggi compresi neI progetto ed ho scoperto
da me stesso che quelle notizie erano vere. Interrogando gli uomini d’affari
del posto ho ricevuto alcune interessanti informazioni. L’opinione generale è
concorde sul fatto che il progetto è stato preparato perché l’ashram aveva
molti problemi di insufficiente rifornimento dai propri pozzi; uno di questi
problemi era il continuo ricorrere di disturbi gastrici, particolarmente tra i
devoti stranieri.
La
richiesta del permesso di deporre una linea di tubazioni di approvvigionamento
non fu ascoltata dalle orecchie sorde del governo, il quale rispose che,
fintanto che i villaggi lungo la suddetta linea non avessero potuto a loro
volta essere riforniti d’acqua, il permesso non sarebbe stato concesso. Da qui
l’enorme raccolta globale di fondi, che ancora mi rese perplesso, dato che ero
stato indottrinato alla politica di “nessuna raccolta di fondi” dettata da Sai
Baba. In dodici mesi venne attivata una tubazione funzionante per l’ashram ed
una selezione di villaggi, dopodiché i lavori si fermarono. Davanti alla mia
costernazione per aver appreso una tale situazione scandalosa, gli anziani del
villaggio scrollarono semplicemente le spalle dicendo “Che ci possiamo fare?”.
Problemi finanziari
Durante i miei viaggi e quelli di Faye in giro per il mondo, per parlare ai
gruppi Sai Baba, pressoché dopo ogni incontro qualche persona veniva da noi
per chiederci aiuto a causa di truffe finanziarie che aveva subito all’ashram.
In particolare queste persone davano migliaia di sterline, dollari, marchi o
altre valute e non rivedevano più il loro denaro, né tantomeno ottenevano una
ricevuta per quei soldi. Quando infine, ormai scoraggiati, cercavano di
recuperare il proprio denaro, veniva detto loro che non c’erano movimenti
registrati di quelle transazioni. Abbiamo sentito questa storia molte volte.
E’
pratica comune che ai ritiri e agli incontri, ai nuovi devoti, venga detto
che Sai Baba non ha bisogno di donazioni.
Questo
accadde alla Scuola Pubblica Downe House (vicino a Newbury) dove si tenne una
serie di ritiri durante i weekend nel periodo delle vacanze scolastiche.
Tuttavia, quando i nuovi devoti vi si recarono per più di un weekend, essi
vennero presi da parte individualmente e venne dato loro un numero di conto
bancario presso la Bank of India dell’Andhra Pradesh, sul quale potevano
accreditare le donazioni.
In
alcune occasioni, con individui facilmente raggirabili, veniva consegnato un
foglio stampato, per accludere una intenzione o desiderio alla donazione che
veniva versata. A queste persone veniva inoltre detto che la spedizione di
denaro al Sathya Sai Medical Trust in India era detraibile dalle tasse, dato
che nel Regno Unito quella organizzazione era una organizzazione benefica
registrata. Questo è ovviamente falso. Tali donazioni non sono detraibili
dalle tasse. La suddetta affermazione di truffa è avallata dalla dichiarazione
di un avvocato e da altri che sono stati personalmente coinvolti.
Non
sorprende che da allora la Downe House abbia proibito ogni ulteriore incontro
dell’Organizzazione Sai nei propri locali.
Problemi personali
Abbiamo parlato con persone che hanno scritto dozzine di lettere riguardanti
gravi situazioni personali e non hanno avuto né una risposta, né alcun
cambiamento nelle proprie situazioni. Disperate ed abbattute, queste persone
si sono rivolte a noi come loro ultima speranza, chiedendoci di intercedere
per loro presso Sai Baba, che loro credevano essere onnipotente (ma,
apparentemente, non onnisciente).
Problemi sessuali
Madri
preoccupate e giovani uomini di svariate età mi hanno chiesto di parlare con
me riservatamente riguardo certi incidenti intimi che avevano avuto con
Swami.
Essi mi hanno raccontato di presunte attività sessuali ed ogni storia
ricalcava la precedente. Swami portava questi giovani e ragazzini da soli
nella stanza delle udienze private, poi insisteva affinchè si calassero i
pantaloni e poi li massaggiava, spesso li masturbava, e/o insisteva per fare
del sesso orale e talvolta raccoglieva il loro seme nel suo fazzoletto.
Questo
mi lasciò senza parole! Sapevo che esisteva un libro scritto da Tal Brooke
negli anni ‘70 intitolato ‘Lord of the Air’, nel quale descriveva in dettaglio
le molestie sessuali che aveva subito da Sai Baba ma questo libro è sempre
stato scartato dai devoti di lunga data, che lo consideravano una raccolta di
dannose bugie raccontate da un giovane uomo rabbioso. Eppure anche il figlio
di Faye fu più volte baciato sulle guance e sugli angoli della bocca, quando
si trovò da solo nella stanza privata con Sai Baba, e fu anche toccato
sessualmente. E quando per Sai Baba fu ovvio che questo suo comportamento era
sgradito, iniziò a sgridare il giovane nelle successive udienze con Faye,
chiamandolo “Cane pazzo! Cuore di pietra!” e così via. A quel tempo la cosa
sembrò incongrua; è stato solo dopo che abbiamo iniziato a girare il mondo che
l’inconcepibile e l’incomprensibile si sono palesati chiaramente.
Quando
ho chiesto ai vari coordinatori di questi spiacevoli incidenti raccolti
durante i nostri viaggi, mi è stato risposto che Swami lo fa per “potenziare
la kundalini”. Mi sono chiesto: “Se lui è in grado di fare qualsiasi cosa,
allora perché deve toccare fisicamente i ragazzi, specialmente quando non sono
consenzienti? E che dire di quando lui ha spinto questi ragazzi a fare sesso
attivamente con lui? Si direbbe che venga volgarmente perpetrata una continua,
grave violazione dei diritti umani fondamentali in nome della “divinità”.
Non ho
mai sentito nessuna storia riguardante ragazze alle quali é stata potenziata
la kundalini in questo modo.
Durante la mia ultima visita a Puttaparthi, uno studente venne da me e mi
chiese aiuto a nome di alcuni suoi compagni perché avevano un disperato
bisogno di qualcuno che facesse smettere a Swami di abusare sessualmente di
loro. Mi raccontò di come Sai Baba abbia preteso per anni che questi
particolari ragazzi facessero sesso orale e sesso di gruppo per il suo
piacere. I dettagli coincidevano con ciò che mi era già stato raccontato molte
volte in giro per il mondo. Io gli chiesi se questa fosse una pratica
accettabile in India ed il suo sguardo pieno di orrore, mentre negava,
dimostrava chiaramente che non lo era.
Quindi
egli mi fece una domanda alla quale non seppi rispondere:
"Signore, per quale motivo crede che degli ex-studenti abbiano cercato di
ucciderlo nel ’93 ...?” (!!!)
Mi
sono rivolto a svariati devoti di vecchia data, quelli che siedono in veranda,
per avere spiegazioni su queste infami attività e li ho tormentati con domande
e supposizioni finché in ultimo essi hanno capito che avevo scoperto la verità
e hanno poi ammesso che queste cose avvengono; e solo dopo si sono detti
d’accordo sul fatto che queste cose avvengono per il suo piacere e non hanno
nulla a che fare con il potenziamento della kundalini.
Diversi coordinatori nazionali ai quali ho parlato, sia in India che in
patria, una volta rientrati, per un po’ di tempo hanno continuato a negare che
ciò avvenga. Ma quando è diventato ovvio che io non avrei lasciato cadere la
cosa, due di loro mi hanno telefonato per dirmi che sì, io avevo ragione e che
loro lo sapevano da anni. “Ma lui è Dio e Dio può fare tutto ciò che gli
pare.” (!!!)
All’inizio del 1999 un giovane svedese tornò a casa dopo una visita all’ashram
e fece una completa dichiarazione al suo comitato coordinativo, relativa alle
esperienze sessuali con Swami nel corso di sei udienze. Poche ore dopo questa
rivelazione, uno dei massimi funzionari dell’organizzazione Sai svedese era
alla nostra porta, chiedendoci perché noi avevamo lasciato Sai Baba. Lui e sua
moglie, entrambe persone davvero amabili, sono rimasti assolutamente devastati
nel sentire la conferma della storia di quel giovane. Dopo aver detto, con
voce rotta: “Io non posso essere parte di questa cosa”, egli è uscito di casa
e si è seduto sui gradini del nostro giardino ed è scoppiato in un pianto
disperato. Era stato devoto per oltre vent’anni e sua moglie aveva scritto due
libri su Sai Baba ed un altro era già pronto per essere stampato.
Egli è
tornato a casa e si è dimesso da qualcosa al quale aveva dato anni della sua
vita ed il suo amore; la moglie ha cancellato il suo libro e ritirato gli
altri dal mercato. Nel giro di qualche giorno ci fu una pubblica conferma che
le cose di cui avevo parlato nel corso degli anni ad un piccolo numero di seri
ricercatori della verità, stava effettivamente accadendo ad altri.
Poco
tempo dopo la scuola Sai in Svezia chiuse.
Grazie
alla coraggiosa dichiarazione di quel giovane, l'innominabile ha cominciato ad
essere menzionato e menzionato sempre più ad alta voce, da un numero crescente
di giovani uomini. La dichiarazione svedese ha dato il via ad una raffica di
rivelazioni. La star del cinema svedese Conny Larsson ha svelato le proprie
esperienze, che sono incluse in questo documento. Il nostro telefono è stato
reso rovente dalle chiamate di giovani da tutta Europa che condividevano con
noi la propria pena.
Un
teenager francese ci ha chiamati e ci ha confidato che aveva pensato di
suicidarsi in seguito alla propria esperienza di molestia sessuale perché non
poteva vivere col pensiero che doveva essere gay. Ci ha detto di essersi
sentito molto sollevato nel sentire che c'erano state altre vittime.
Il
Sistema di Educazione ai Valori Umani è stato sviluppato dal dott. Gokak, un
tempo membro del corpo docente di Sai Baba. Sai Baba non ha compilato alcuna
parte di questo sistema. Il dott. Gokak ha abbandonato Sai Baba alcuni anni
fa.
Scuole
e colleges
Ero
stato portato a credere che le scuole e i colleges a Puttaparthi e Whitefield
fossero stati edificati per dare un’educazione gratuita a bambini del luogo.
Ma non è così. L’anno scorso le tasse per le scuole di grado inferiore erano
di 20.000 rupie all’anno per bambino, esclusi libri, divisa e alloggio, se
necessario.
La
scuola del paese è gestita dal governo, come tutte le scuole in tutti i paesi
dell’India, ed è gratuita; i genitori pagano solo i libri e la divisa.
Dato
che io davo per scontato che i ragazzi del college ai quali avevo insegnato
fossero giovanotti del posto, ero stupito dalla loro capacità di
apprendimento, finché non ho scoperto che questi ragazzi venivano portati lì
da tutta l’India e che dovevano passare degli esami d’ammissione molto
selettivi, dovendo ottenere un punteggio dell’85-90% per essere ammessi. Come
mi ha detto uno dei tutors: "Sai Baba prende solo i migliori. Dovrebbero provarci, a
fallire”.
Una
delle mie preoccupazioni con questi giovani era che non avevano alcun
funzionario lavorativo che li guidasse alla ricerca di un impiego e dopo aver
concluso il college essi tornavano e mi chiedevano consigli su come trovare un
lavoro. Questo è avvenuto regolarmente nei cinque anni in cui ho avuto
contatti con loro.
Peggy
Mason
Peggy,
una giornalista professionista che ha scritto per alcuni periodici spirituali,
era andata a vedere Sai Baba con suo marito Ron Laing ed ha avuto una quantità
di udienze durante il loro breve soggiorno. Sia lei che Ron erano incantati da
Swami (proprio come lo ero stato io all’inizio) e questa visita è stata la
base per i loro successivi scritti.
Nel
dicembre 1997, andando verso l’aeroporto di Gatwick per recarci in India,
abbiamo preso una lettera scritta da Peggy per Swami.
Gli ho
consegnato la lettera durante il darshan del pomeriggio seguente.
Il
mattino successivo un fax ci annunciava che Peggy era morta.
Pochi
giorni dopo ho avuto un'udienza in compagnia dell’editore di ‘Sanathana Sarathi’ e questi ha detto a Swami che ora era Faye l’editore del periodico di
Peggy Mason…
SB:
“Si, si. E’ in mani molto buone, ora fallo funzionare! Come sta Peggy Mason?”
Io :
“Si è riunita con te”.
SB:
“Sì. Vive vicino a te in Inghilterra?”
Io:
“Lei viveva ad otto miglia da me ma è morta qualche giorno fa, Swami. Ora lei
è con te!”
SB :
“Sì, sì, suo marito era un buon uomo. Quando torni a casa, portale i miei
saluti”.
Io:
“E’ morta, Swami. Morta! Si è riunita con te!”
SB :
“Portale il mio amore, quando torni in Inghilterra”.
Io:
“Non posso, Swami perché è MORTA!”
SB :
“Oh?? Oh.....”
In
un'altra udienza, pochi giorni dopo (stavolta con Faye), Swami sembrava molto
confuso, ha parlato incoerentemente per un minuto circa e ha concluso dicendo
a tutti i presenti che Peggy Mason aveva suonato la tromba molto bene durante
le celebrazioni natalizie appena terminate nell’ashram. Egli non stava
scherzando ed eravamo entrambi imbarazzati e molto a disagio e tutti gli altri
si sono guardati confusi ed in qualche modo preoccupati per queste parole
sconnesse, dato che tutti loro avevano sentito Maynard Ferguson suonare la
tromba, il giorno di Natale.
In due
occasioni egli ci ha chiamati nella stanza delle udienze private e mi ha fatto
intenzionalmente delle domande su qualcuno che era rimasto fuori. Poi, dopo
che entrambi eravamo tornati nella stanza comune, lui ha ripetuto tutto ciò
che io gli avevo appena detto, né più né meno, dando però ad intendere che
stava ottenendo le informazioni “sintonizzando” i suoi poteri.
Questo
potrebbe spiegare perché inizialmente lui pensava che io fossi americano,
riferendosi addirittura nei suoi discorsi a me come ad un americano. Forse
qualcuno gli aveva dato informazioni sbagliate...?
La mia
più grande difficoltà a questo punto era di trovare qualcun altro a parte Faye
con cui parlare di queste spiacevoli scoperte. Tutti gli occidentali che
conoscevo avevano avuto molte meno esperienze di interazione con Swami di
quante ne avevo avute io. Durante i miei sei anni come suo devoto ho avuto
oltre cento incontri personali sotto forma di udienze e sessioni di lavoro e
sono stato molto coinvolto con lui durante i miei periodi di insegnamento al
college maschile.
Per
molti devoti una visita all’ashram significa sedersi nelle file del darshan
osservando, desiderando e sperando in qualche contatto, ascoltando nel
frattempo le storie raccontate da altri. Questo è molto diverso da essere “là
dentro”, osservando come vanno le cose dietro la scena. Dovevo trovare
qualcuno che avesse avuto un livello di esperienza analogo al mio.
Ho
iniziato a cercare Terry Gallagher, un australiano che, avevo sentito dire,
era stato molto vicino a Swami prima di me. Terry era stato per tre anni
Coordinatore Centrale dell’organizzazione Sai in Australia ed aveva ricevuto
da Sai Baba un trattamento preferenziale per molti anni. L’ho rintracciato a
Kiama, nel Nuovo Galles del Sud, in Australia.
Sapevo
che aveva lasciato l’ashram giurando di non tornarvi mai più e volevo saperne
il motivo. L’ho saputo presto. Terry aveva scoperto, proprio come avevo fatto
io, le inconfessabili azioni segrete di Sai Baba. Esattamente le stesse
cose... ma peggiori. Terry se n’è andato senza fare più ritorno, dopo il
tentato assassinio di Sai Baba da parte di alcuni ex-studenti nel 1993. Volevo
sapere ciò che Terry aveva saputo. In breve tempo l’ho saputo.
E’ per
questo che intorno a Sai Baba ci sono davvero così pochi devoti occidentali
“di lunga durata”? Forse quelli che si avvicinano, si avvicinano troppo e
scoprono che il potente “Mago di Oz” è solo un piccolo prestigiatore? In
questo caso specifico, un piccolo prestigiatore che è anche un pedofilo? Forse
allora costoro arrivano a ritenere che “Dio non farebbe questo” e se ne vanno?
Anche
Premanand, un altro individuo che alcuni anni fa, prima di Terry, è stato
molto vicino a Sai Baba, ha scoperto la verità dietro la facciata e se n’è
andato. Oggi Premanand rende disponibili le sue scoperte su Internet.
Fenomeni paranormali
Ci
sono molti esempi in tutto il mondo di apparizioni di
vibhuti ed altri
materiali sulle immagini di Sai Baba. Molto spesso questo accade in case o
templi dove vengono cantati bhajans non-stop, cose che può ben avere qualcosa
a che fare con la manifestazione di questi fenomeni. Parlando in generale, noi
occidentali sappiamo molto poco del potere della mente e della vibrazione.
Tuttavia alcune di queste apparizioni di vibhuti sono false e possono essere
create chimicamente.
Alcune
sembrerebbero genuine ma la mia ricerca in quest’area mi porta a stabilire che
la manifestazione di tali fenomeni non significa automaticamente che essi
provengano da Swami, o che abbiano una qualsiasi connessione divina. Mentre
eravamo in India, Faye ed io abbiamo visto molti esempi di fenomeni,
abbastanza da capire che la capacità di produrli non rende certamente divini.
Una
volta sollevati, i miei sospetti sulla divinità di Swami non mi hanno dato
pace. Cose che avevo accettato ciecamente perché mi era stato detto che erano
così, non reggevano alla luce di un esame accurato. Persino gli uomini di
potere intorno a lui, sebbene davanti a Sai Baba si atteggino in servizievole
adorazione, si comportano diversamente quando lui non c’è. In certe occasioni
mi sono trovato con membri della cerchia più intima, col sig. Rao ad esempio,
nell’ufficio principale. Una volta, ero stato mandato là da Swami per qualcosa
e la risposta che avevo ottenuto terminava con le parole: “Swami non sa di
cosa sta parlando” (!). Eppure costoro propugnano l’idea che lui conosca ogni
cosa.
In
tutti questi mesi di indagini avevo avuto la mia parte di sistemi di
indottrinamento da parte delle alte sfere. Mentre ero all’ashram, le mie
primissime domande avevano attirato un’intensa interazione sociale da parte di
un indiano, membro della cerchia più intima il quale, sconosciuto e non
invitato, fece visita a me e a Faye nella nostra abitazione, quasi ad ogni
darshan per una settimana, per raccontarci le molte meraviglie dei poteri
miracolosi di Swami. Solo dopo abbiamo capito perché costui lo aveva fatto.
Una
volta tornati a casa, quando cominciavano a circolare le voci della nostra
defezione dal gruppo dei fedeli, ho ricevuto svariate telefonate da parte di
devoti da lungo tempo nei gruppi VIP, che mi dicevano che avevo un problema.
Dovevo decidere se Sai Baba era Dio oppure no. Se egli era Dio, allora avrebbe
potuto fare tutto ciò che voleva a chiunque: sesso, truffe, droga, imbrogli,
ecc. ma certamente, se io non lo accettavo come Dio, allora avrei dovuto
seguire le mie personali visioni morali e le leggi della mia patria.
Per me
la scelta non si poneva.
So che
ci sono esempi di gente in tutto il mondo che va a Prashanthi e torna a casa
con nuove prospettive di vita ma questo accade anche con persone che visitano
molti altri guru in India o Mother Meera o Lourdes e così via. Le mie ricerche
nel potere della mente trovano delle semplici spiegazioni per questo fatto.
Se
anche solo una manciata di persone si siedono insieme tranquillamente per fare
della meditazione Yoga, o un gruppo di lavoro, o solo per meditare, essi
cercano e spesso ottengono una dolce e pacifica atmosfera e talvolta spesso
avviene una guarigione.
Immaginate quanta energia può essere generata da centinaia di persone al
darshan, sedute quietamente e concentrate per un’ora o due. Tra queste persone
c’è probabilmente qualcuno con poteri paranormali spontanei o allenati,
guaritori naturali o spontanei ed anche molta gente che siede ferma e
concentrata per un lungo periodo, forse per la prima volta nella propria vita.
E’ implicito che molte esperienze devono accadere. E non hanno nulla a che
vedere con Sai Baba.
Io
penso che la “connessione d’amore” che la gente sperimenta è semplicemente la
connessione con il proprio Sé.
Quando
ci si trova coinvolti con Sai Baba, comincia un lavaggio del cervello molto
sottile. Stare seduti per ore al darshan ne è una parte. Quando si vedono
tutti gli altri intorno con le mani in preghiera, naturalmente ci si adegua.
Una volta che si è legati e coinvolti, il comune buon senso e la logica
progressivamente scompaiono finché non si raggiunge il punto in cui si
attribuisce ogni piccolo atto della vita a Sai Baba.
Ed
ora?
Niente
più guru per me.
Una
volta di più, per me, la vera connessione con Dio è dentro di me.
Non
butterò mai più via la mia energia.
Sedendo tranquillamente e parlando a Dio dentro di me, trovo le vere risposte.
Accettare ciò che sono in questa vita e fare del mio meglio con i doni che mi
sono stati dati, sapendo che sono parte del Grande Quadro, mi basta.
Conclusione
Se
considero un qualsiasi altro argomento, io valuto i pro e i contro senza alcun
timore. Ad esempio, se compro qualcosa “Il prezzo è buono? Mi stanno vendendo
ciò che voglio?” o forse “Questa auto è quella che voglio io? Quanti
chilometri fa con un litro? Quali sono i costi di assicurazione e
manutenzione?” oppure “Questi doppi vetri sono ben fatti?” ecc. ecc.
Io
scelgo in base agli elementi reali che mi vengono presentati. Il venditore
d’auto non stava aspettando me sapendo che sarei arrivato, per darmi
un’esperienza necessaria per la mia vita. Io stesso mi sono dato l’esperienza,
andando in quella concessionaria.
Ritengo che questo atteggiamento dovrebbe essere applicato anche agli
argomenti spirituali. Ho passato un sacco di tempo credendo a cose che mi
erano state dette da altri: che tutto questo era un grande test per me e che
Swami stava facendo tutto ciò per darmi un’esperienza.
Dalle
mie conversazioni ed osservazioni con Swami so per mia esperienza che non è
così. Io stesso mi sono dato quell’esperienza quando, avendo appena sentito
parlare di Swami, ho ascoltato delle persone molto ben intenzionate, le quali
però a loro volta non avevano svolto alcuna ricerca della verità ma avevano
loro stesse creduto ad altri.
Circolano storie fantastiche sui presunti poteri di Sai Baba ma in cinque anni
di ricerche non ne ho trovata nemmeno una che fosse autentica. Erano sempre
storie trasmesse “per sentito dire”. La gente in buona fede ripete queste
storie e poi dice: “So che è stato così” ma come possono saperlo? Loro non
erano presenti.
Le
informazioni che ho presentato sopra, invece, sono esperienze dirette.
Da:
AUSTRALIA
Fonte:
Terry Gallagher - Lettera indirizzata ai coniugi Bailey
Oggetto:
DELUSIONE
Cari
Faye e David,
parlando con voi recentemente mi ha fatto molto piacere sapere della vostra
decisione di non menzionare o pubblicare più nulla riguardante Sai Baba nel
vostro periodico “Quarterly Spiritual Digest”. Le informazioni che avete
scoperto su Sai Baba sono le stesse che anch’io per esperienza personale ho
scoperto essere vere. Quello che era iniziato come un meraviglioso viaggio
spirituale è terminato con una totale perdita di fiducia e amara delusione,
quando abbiamo scoperto la verità.
Forse
dovrei partire dall’inizio con un breve racconto di quel viaggio.
Dopo
aver letto un libro dal titolo “Man of Miracles” sono partito per l’India (e
Puttaparthi) con mia moglie e tre figlie piccole, in un gruppo organizzato per
il Natale 1983.
Quello
che ho trovato arrivando in India era qualcosa che avevo cercato per tutta la
mia vita. La più bella, pacifica atmosfera, con gente meravigliosa alla
ricerca della propria verità spirituale, che viveva in una comunità il cui
unico obiettivo era quello di migliorare la coscienza di sé e di raggiungere
l’auto-realizzazione, tramite gli insegnamenti di un guru vivente: Sai Baba.
Vicino
all’ashram ed aperta agli studenti senza alcun costo, c’era una scuola
primaria per maschi e femmine, ed alcuni colleges maschili, dove gli
insegnamenti spirituali erano inclusi nelle normali discipline accademiche.
Eravamo tutti molto impressionati e desiderosi di conoscere tutto quello che
Sai Baba aveva da insegnarci.
La
celebrazione del Natale venne e passò, dopodiché la nostra famiglia venne
chiamata per un’udienza con Sai Baba. Come risultato dell'udienza e di quello
che allora appariva come l’ambiente più perfetto per il progresso spirituale
di studenti e devoti, io feci una sostanziosa donazione all’Organizzazione
Centrale per aiutare il finanziamento dei loro programmi educativi.
Uscendo dal colloquio privato Sai Baba mi disse che in futuro avrei dovuto
sedere nella veranda del Mandir, con gli studenti dei colleges ed altri
devoti.
Questa
si rivelò poi come un’opportunità per incontrare persone ed osservare eventi
molto da vicino, cosa che altrimenti non avrei potuto fare.
Avevamo tutti sentimenti contrastanti quando abbiamo dovuto lasciare l’ashram
e ritornare in Australia: eravamo tristi perché dovevamo partire e felici per
ciò che avevamo sperimentato.
Ritornammo all’ashram nel 1985 per un mese, e poi nel 1986 restammo là per
sette mesi, durante i quali le nostre figlie frequentarono la scuola di Sai
Baba.
Fu in
questo periodo che io cominciai a notare delle cose che mi portarono a mettere
in discussione quello che avevo sperimentato nella visita precedente. Avendo
una preparazione scientifica, cominciai ad osservare una routine fissa che Sai
Baba seguiva ogni mattino e sera durante il darshan, ed in particolare come
materializzava la vibhuti (cenere sacra).
Non
scorderò mai lo sguardo angosciato di Sai Baba quando un mattino presto venne
nella veranda del Mandir e davanti a me gli caddero due palline di vibhuti,
mentre cercava di prendere una rosa offertagli da uno studente. Quel mattino
non ci fu nessuna materializzazione di vibhuti!
Nei
mesi seguenti osservai come egli trasferiva queste palline di vibhuti da una
mano all’altra, usando le lettere che raccoglie dai devoti per celare i suoi
movimenti. Nelle molte udienze che seguirono osservai inoltre più di trenta
casi di materializzazione di anelli, “diamanti”,
japamalas, scatoline di
vibhuti, ecc, tutti prodotti con giochi di prestigio ed inganni.
Inizialmente tenni queste informazioni per me. Pensai che se questo era il
modo per far venire le persone a vedere Sai Baba, col risultato di diventare
più spirituali, allora che danno poteva fare? Alla fine lo dissi a mia moglie
e alle mie figlie, che a loro volta videro questi trucchi nelle
“materializzazioni”.
A
preoccuparmi di più furono le osservazioni e le informazioni che seguirono
queste scoperte iniziali, specialmente quelle relative alle grottesche
molestie sessuali di Sai Baba nei confronti di studenti.
Negli
anni seguenti tornammo all’ashram molte volte, facendo ulteriori osservazioni
ed avendo conferme da studenti del college e da devoti di lunga data che
vivevano nell’ashram. In questo periodo sono stato il coordinatore centrale
dell’Organizzazione Sathya Sai in Australia.
Fu
solo nel 1993, in seguito al tentato omicidio di Sai Baba, che procurò
l’assassinio nel Mandir di quattro studenti del college e di due assistenti,
che facemmo la nostra ultima visita in India.
Lo
scopo della visita era quello di trovare il motivo per cui degli ex-studenti
del college di Sai Baba avrebbero voluto ucciderlo, specialmente alla luce del
fatto che avevano ricevuto un’istruzione gratuita!
I
racconti dei testimoni oculari furono orrendi! Dopo aver fatto irruzione nel
Mandir, i quattro studenti si trovarono intrappolati al piano superiore dove
soggiornava Sai Baba. Ognuno di loro fu interrogato dalla polizia poi, uno per
volta, furono giustiziati!
Il
lezzo della morte era dovunque.
Feci
ulteriori indagini sulle presunte relazioni sessuali di Sai Baba con ragazzi
del college e studenti maschi, alcuni addirittura di sette anni, e se questa
fosse la ragione del tentato omicidio o meno. Mi fu detto, con mio grande
orrore, che questa era una accettabile pratica indiana!
Mi
sentii male e desiderai solo di prendere la mia famiglia e lasciare l’ashram e
l’India al più presto.
Prima
di farlo fummo chiamati per un’udienza con Sai Baba e gli raccontammo ciò che
avevamo sperimentato e ciò che ci era stato detto.
Sai
Baba non fece commenti alle nostre accuse ma era solo ansioso di sapere chi ci
aveva raccontato questi particolari, chiedendoci più volte di dirglielo! Avevo
avuto dozzine di udienze negli anni ma questa fu la più stressante e
disagevole che la nostra famiglia avesse mai sperimentato.
Sai
Baba era teso ed agitato ed il suo linguaggio corporeo ci disse tutto: che ciò
che avevamo scoperto nei suoi riguardi era la verità!
Abbandonammo l’udienza e tornammo in Australia.
Gli
anni seguenti furono molto difficili dal punto di vista spirituale; ci
concentrammo su tutti gli aspetti positivi che avevamo sperimentato negli anni
precedenti e trovammo in questo un conforto.
Quando
abbiamo tentato di raccontare ad altri le nostre esperienze e la verità su Sai
Baba, nessuno ci ha creduto, tranne coloro che avevano avuto esperienze simili
e che non raccontavano ad altri, soprattutto per paura!
E’
stato solo nei dodici mesi passati che alcuni ex-studenti e devoti di Sai Baba
hanno cominciato a comunicare tra loro, confermando la verità delle esperienze
ed aiutandosi tra loro spiritualmente ed emotivamente quando necessario.
Ora
conosco la verità su Sai Baba e prego sinceramente che anche altri, magari
tramite la vostra pubblicazione, seguiranno a loro volta la propria logica ed
il proprio intuito per trovare la verità.
Saluti
affettuosi,
Terry
Gallagher
Ex- Coordinatore Centrale dell’Organizzazione Sathya Sai
Da:
INDIA
Fonte:
Nome non pubblicato su richiesta (Disponibile per indagini delle autorità)
Oggetto:
IL DOTT. BHATIA (DIRETTORE DELLA BANCA DEL SANGUE DEL SUPER SPECIALITY
HOSPITAL). PERCHE’ SE N’E’ ANDATO?
Riguardo la notizia dell’espulsione del dott. Bhatia pubblicata nella rivista
Sanathana Sarathi (l’organo ufficiale di Sai Baba, NdT), vi prego di notare
che:
· tre
giovani studenti del college giovanile maschile di Baba erano stati chiamati
per un’udienza. Uno di loro, uno studente di sette anni, è uscito piangendo
dalla stanza delle udienze private;
· ha
pianto continuamente per due giorni e non riusciva a mangiare o a studiare;
· quella
sera al dott. Bhatia, in servizio presso la mensa infantile, è stato chiesto
di scoprire la causa della disperazione del bambino;
· egli
ha interrogato e poi esaminato il bambino ed ha scoperto che era stato
penetrato sessualmente nell’ano;
· il
bambino è stato portato a Bangalore e riesaminato. Un secondo parere medico ha
confermato l’abuso sessuale;
· il
dott. Bhatia era stato coinvolto in attività sessuali con Sai Baba per sei
anni, nella convinzione di essere al servizio della divinità.
Egli è
andato da Sai Baba, dicendogli: “Perché fai questo ad un bambino così piccolo, quando hai tutti noi
adulti e gli studenti più anziani con cui divertirti?”
La
replica di Sai Baba: “Non t’immischiare con Dio!”
Poco
dopo, cinque uomini si sono recati a casa del dott. Bhatia, minacciandolo di
morte con dei coltelli. Il dottore è fuggito in macchina, rifugiandosi a
Delhi.
Una
volta là, il dott. Bhatia era impossibilitato a praticare la sua professione
perché tutti i suoi effetti personali erano rimasti a Puttaparthi. Egli ha
scritto, chiedendo di riaverli. Questi documenti non sono stati ancora
consegnati. Tuttavia, il dottore ora esercita in un ospedale di Delhi.
Da
Puttaparthi è stata poi offerta una promessa di accordo: gli effetti personali
del dott. Bhatia gli saranno consegnati a patto che lui:
·
rimanga muto circa gli avvenimenti relativi al bambino;
· non
intraprenda alcuna azione legale contro il Super Speciality Hospital ;
· mantenga il segreto sulla sua relazione sessuale con Sai Baba.
Una
delle voci fatte circolare sul suo “licenziamento” era che il dottore era
stato scoperto mentre vendeva sangue; un’altra diceva che aveva una relazione
all’interno dell’ashram ed un’altra ancora affermava che si trattava di
gelosia tra direttori di sezione dell’ospedale.
Vi
offro questo resoconto nell'interesse della verità.
Da:
INDIA
Sito
Web:
http://www.myfreeoffice.com/saibabaexposed/student1.html
Oggetto:
SATHYA SAI BABA: IL BUONO, IL CATTIVO E IL DISGUSTOSO
Inserito su: soc.culture.tamil dall’ex-studente Meenakshi Srikanth nel
1993 dopo il fallito tentativo di omicidio da parte di alcuni studenti
Meenakshi scrive:
Quanto
segue è una cronaca delle mie esperienze presso l’Istituto Sri Sathya Sai di
Istruzione Superiore (sezione di Whitefield). Avete la mia parola
sull’autenticità di questo articolo, che non intende esprimere alcun giudizio
sulla personalità in considerazione. Meenakshi avverte che queste informazioni
possono essere scioccanti.
IL
BUONO:
Un eccellente oratore in telegu; non ha nessun filosofia radicalmente nuova;
predica con efficacia gli antichi valori. Molti seguaci tentano di mettere in
pratica questi ideali; e vi sono numerosi programmi benefici organizzati in
suo nome.
IL
CATTIVO:
Come ottiene tanto seguito? “Miracoli”. Pochi giorni dopo il mio ingresso nel
college, durante il darshan,
Swami stava casualmente parlando del potere della
meditazione o qualcosa di simile, quando ad un tratto egli ha roteato le mani
nell’aria e ha prodotto un ciondolo con una bella immagine del Signore Muruga.
Io ero allibito. Non avevo mai visto niente di simile prima. Io non ero un
devoto quando sono entrato nel college (mio padre mi aveva chiesto di farlo),
per cui questa era una cosa che mi aveva realmente scioccato. Sono tornato
all’ostello tessendo con eloquenza gli elogi del potere di Swami ad alcuni dei
miei compagni anziani.
Essi
hanno fatto un cenno di saggezza col capo ed hanno sorriso enigmaticamente.
Non è passato molto tempo prima che uno di loro mi chiamasse da parte e
dicesse “Non cominciare a credere a tutta questa roba. Non ci vuole molto a
diventare un devoto ma ci vuole tanto per venirne fuori”. Nel dire questo, uno
di loro ha roteato la mano e ha prodotto della vibhuti ed un altro ha prodotto
un anello. Quindi mi hanno raccontato tutto.
La
semplicità di questa cosa vi lascerà di stucco, quindi siate preparati ad una
dimostrazione della credulità dell’uomo comune.
Swami
produce oggetti “dal nulla” roteando alcune volte il palmo della mano destra
rivolto a terra, parallelo al terreno. Egli poi compie un improvviso gesto
verso l'alto (come se raccogliesse un frutto dal basso) e presenta ciò che ha
prodotto. Il meccanismo per farlo è semplice. Quando esce dal
mandir, la sua
mano sinistra terrà un fazzoletto, o delle lettere, o la sua veste fluente.
Non
guardate la sua faccia sorridente, o la sua mano destra che ruota, o i suoi
capelli sovrabbondanti. Guardate la sua mano sinistra: stretto all'interno del
palmo tra (soprattutto) il dito medio, l'anulare ed il mignolo c'è l'oggetto
che egli sta per produrre in quella occasione. Palline di vibhuti (quelli tra
di voi che l'hanno visto produrre vibhuti ricorderanno che egli esegue un
azione di sbriciolamento con le dita, quando la dà al devoto), anelli o altro.
Basta continuare a guardare questa mano. Ci sarà un momento in cui un devoto
si prostrerà ai suoi piedi o si sporgerà in avanti. In quel momento l'oggetto
verrà trasferito dalla mano sinistra alla destra. Anche questo può essere
visto (se state cercando di vederlo!). Pochissimo tempo dopo avverrà la
“materializzazione”.
Certo, quindi voi pensate che questo metodo sia talmente stupido che anche una
capra se ne sarebbe accorta, ormai. Lasciate che vi dica qualcosa, provate ad
esercitarvi a farlo solo qualche volta. Poi provatelo sui vostri amici. Sarete
sorpresi della loro sorpresa. Io ormai sono capace di farlo facilmente ed ho
ingannato molti dei miei amici. Solo che io non mi definisco Dio e non ho VIP
che cadono ai miei piedi.
Ho
visto queste cose accadere centinaia di volte. Io stesso ho ricevuto vibhuti,
laddu (un dolce) e cose simili. Nel nostro ostello c'era un gruppo che sapeva
tutto di questi trucchi. Stavamo un sacco di tempo in attesa del darshan e, di
solito, condividevamo le divertenti esperienze dopo che lo show era terminato.
Una
volta, Swami era fuori dal mandir e stava raccogliendo le lettere. Egli aveva
in mano un piccolo ciondolo d'argento che tutti noi avevamo visto quando ci
aveva oltrepassati. Lo aveva trasferito nella mano destra e stava solo
aspettando qualcuno a cui darlo quando un devoto da un fila dietro gli allungò
una lettera. Swami si portò in avanti ed aprì il palmo della sua mano destra
per riceverla. Era un bel mattino di Bangalore, il sole splendeva ed il
ciondolo nella sua mano brillava alla vista di tutti! Noi siamo rimasti
sconcertati per un secondo e, sopprimendo una risata pronta ad esplodere,
abbiamo guardato altrove. Swami andò avanti, imperturbabile, e diede il
ciondolo ad un tipo apparentemente importante lunga la fila. Parlammo di
questo fatto per una settimana e pensammo addirittura di scrivere a Swami
chiedendogli di essere più attento.
In
un'altra occasione un cantante venne a Brindavan e noi eravamo nel mandir per
sentirlo cantare. Swami volle donargli un orologio che era pronto, sotto la
sua coscia, sul divano sul quale egli sedeva. Io sedevo in terza fila davanti
a Swami e guardavo “da vicino”. La canzone terminò e Swami si scostò
leggermente e l'orologio era ora nella sua mano sinistra. Egli si piegò in
avanti e spostò l'orologio nella sua mano destra. Io lo notai e guardai in su
e vidi che Swami mi stava guardando! Io diventai rosso ma anche Swami lo
diventò! Egli cominciò a vacillare, chiese ad uno degli studenti di cambiare
direzione al ventilatore e quando tutti stavano guardando da un'altra parte,
rimise l'orologio nella mano sinistra. Ora, lo studente che stava spostando il
ventilatore era nervosissimo in quanto si sentiva osservato e, qualsiasi cosa
accadde, la presa di corrente cominciò a sparare scintille! Altri studenti
sistemarono la cosa ma ormai l'orologio era di nuovo sotto la sua coscia. Quel
cantante non lo ebbe quel giorno (mi dispiacque davvero per lui).
Il
mattino seguente, durante il darshan, Swami venne vicino a me e, aprendo il
suo palmo destro vuoto, mi chiamò “Doubting Thomas!" [Letteralmente "Thomas il
dubbioso!". San Tommaso era il discepolo di Gesù, famoso perché dubitava di
tutto, NdT]. Avrei voluto potergli chiedere di aprire il palmo sinistro, dato
che sapevo c'era qualcosa lì.
Bene, ora questo sembra divertente, ma allora ebbi molta paura e gli scrissi
una lettera piena di scuse!
Ci
sono ancora un paio di trucchi standard che egli esegue. Durante la festa di
Dussehra, egli esegue una Vibhuthi Abhishek di Shirdi Sai Baba. Prende un
piccolo vaso, lo rovescia e mostra che dentro non c'è nulla. Dopodiché infila
le sue mani nel vaso e la vibhuti inizia a fuoriuscire. Anche una capra, con
una mente razionale, si farebbe un'idea di ciò che sta facendo. Prendete un
vaso, riempitelo di vibuthi e solidificatela con dell'acqua e lasciatela
stare. Finché non la toccate, niente uscirà dal vaso.
Un'altra cosa che era solito fare era materializzare il
lingam. Egli lo fa
tramite rigurgitazione (si!). Egli esegue movimenti come se stesse cercando di
espellerlo e improvvisamente eccolo uscire dalla sua bocca. Troverete
abbondanza di questi lingam visitando il museo a Puttaparthi. Il modo in cui
lo fa è altresì semplice. C'è sempre un coda di attendenti fidati (polizia
segreta?) che stanno al suo fianco e gli passano fazzoletti bianchi nei quali
egli può mettere il lingam che “appare”.
Il
lingam stesso perviene a Sai Baba dentro uno di questi fazzoletti e tutto ciò
che egli deve fare è portarselo alla bocca ed eseguire un movimento come se il
lingam cadesse dalla bocca nel fazzoletto. Io non l'ho visto personalmente
(non lo esegue più) ma ho visto alcuni filmati di questo evento. La mia
opinione è che, una volta scoperto che uno solo di questi miracolo è un
trucco, il resto non richiede più alcuna prova.
Accade sempre che alcuni studenti nel college conoscano queste cose e vivano
una vita di devozione forzata e falsi pretesti. Devono farlo perché se non lo
facessero la vita potrebbe diventare molto sgradevole. I genitori della
maggior parte di questi studenti sono devoti molto ferventi, le cui vite sono
definite dalla loro devozione a Swami. Sarebbe impossibile convincerli che
Swami non è ciò che pensano ma solo un ciarlatano dozzinale che esegue trucchi
popolari.
Le
vite di questi studenti sono davvero dolorose. Essi vivono costantemente una
vita da Jeckyll e Hyde nella quale non c'è tregua. Ma le vite di alcuni
studenti sono ancor più orribili.
IL DISGUSTOSO:
Non ho esperienze personali di queste cose (grazie al cielo!). Ma so che ciò
che sto per scrivere è vero al 100% perché ho sentito racconti diretti di
queste cose bizzarre. Ho avuto sufficienti prove circostanziali di questi
racconti da testimoni, per cui non esito a dire che ciò che segue è vero.
Come posso iniziare a raccontartelo, gentile lettore? Nei miei primissimi
giorni al nostro ostello, ebbi la netta impressione che qualcosa di disgustoso
stesse avvenendo e che tutti sapessero ma nessuno ne volesse parlare. Ogni
volta che Swami veniva a Bangalore c'erano sempre alcuni studenti che avevano
l'udienza ogni giorno.
Questi studenti erano spesso indicati come coloro che erano “in form”
(un’analogia col cricket) con Swami. Questi studenti erano tra i più
privilegiati nell'ostello. Essi potevano uscire dall'ostello (uno studente può
farlo solo durante le vacanze) a loro piacimento e potevano comportarsi in
modo particolare. I rettori e gli oratori erano soliti consultarsi con loro
prima di fare qualunque cosa significativa nell'ostello. Questi studenti
stavano tra di loro per la maggior parte del tempo. Io avevo i miei problemi e
non li osservavo molto da vicino, sebbene fossi curioso.
Quando venni a sapere le cose su Swami dai miei colleghi anziani, essi mi
chiesero se non avevo notato nulla di strano circa l'ostello. Io glielo dissi.
Essi sorrisero e mi chiesero di tenere gli occhi aperti, promettendomi che
presto mi avrebbero detto ogni cosa. Non mi ci volle molto tempo per capire
cosa c'era di diverso in quegli studenti. Essi erano tutti omosessuali. Ora,
abbassa gentilmente quelle tue palpebre spalancate, mio caro lettore. C'era
ogni indicazione, linguaggi corporei, particolari battute circa mariti e
mogli, ecc. e non c'era bisogno di essere un segugio per indovinare ciò che
stava accadendo. Lo dissi agli anziani e ciò che loro mi dissero era quanto
meno terribile.
Molti di questi studenti venivano resi gay (“sodomizzati” sarebbe un parola
grossolana) da Swami, il quale è egli stesso un gay. (!)
Quando
me lo dissero io non volli crederci. Ma non molto tempo dopo ascoltai le
esperienze narrate dagli stessi studenti che avevano subito il trauma. Ora,
accadde che una coppia di questi studenti erano dei Tamil dei quali divenni
molto presto amico.
Uno di
loro era solito raccontarmi storie strazianti. Quando Swami era a Brindavan,
questo ragazzo di solito veniva chiamato per l'udienza almeno una volta ogni
tre giorni. Mentre di solito uno studente, quando viene chiamato, è così
esultante e compiaciuto del fatto che Swami ha riconosciuto la sua devozione
ecc. questo ragazzo, chiamiamolo Nandan, aveva sempre una faccia torva mentre
si dirigeva verso la residenza.
Egli
non seguiva mai i corsi nei giorni in cui aveva una avuto un'udienza. Lo avevo
visto spesso mostrare dei segni sul petto e sul collo ed imprecare in slang.
Nandan spesso riceveva in pubblico da Swami delle buste e a volte gli veniva
chiesto di aprirle. Contenevano sonanti banconote da cento rupie.
(Nota
di David: ho visto accadere queste cose molte volte).
C'è
un'altra definizione adatta al dare del denaro per tali atti. Nandan era
disperato. Non avrebbe potuto andare a casa e lamentarsi. La sua famiglia ed i
suoi genitori erano tutti devoti da 30 anni e le loro vite erano tutte
centrate intorno a Baba. Da quando aveva conosciuto il mondo, Nandan aveva
conosciuto Swami e nessun altro come dio. Swami lo aveva iniziato a questo
quando era ancora a scuola. Swami gli disse che lui (Swami) era l'unico
purusha al mondo e che il mondo intero era sua moglie. A Nandan venne chiesto
di pensare a sé stesso come a Radha devota a Krishna.
L'atteggiamento di Nandan verso la vita è ormai irrimediabilmente cambiato.
C'era un altro ragazzo, diciamo Kumar, che era stato chiamato in udienza la
prima volta. Era così esultante. Quel pomeriggio, un gruppo di noi andò da lui
(egli era il più piccolo) e gli chiese che cosa fosse successo. Egli aveva uno
sguardo beato in viso, quando ce lo disse. "Swami mi ha chiesto se avevo mal
di stomaco. Io ho detto che, per grazia di Swami, non lo avevo. Swami ha riso
e ha detto: “Perché devi nasconderti da me? Dimmi, hai mal di stomaco?”. Non
so perché ma ho detto sì. Swami ha detto che mi avrebbe curato ed ha prodotto
dell'olio di sandalo dal nulla e lo ha massaggiato sul mio stomaco e più giù.
Non dimenticherò mai quell'esperienza". Non avevamo bisogno di tali prove,
comunque. Era sempre così ovvio. Battute a doppio senso (si!), buffetti sulle
guance, pizzicotti agli studenti.
Egli
aveva l'orribile abitudine di infilare la mano dentro le tasche della camicia
e di pizzicare il petto.
Gli
studenti che entravano nelle sabbie mobili della distruzione, di loro
iniziativa oppure no, conducevano una vita indicibile. Gli studenti devoti ne
avevano timore e gli studenti che sapevano della “storia” li disprezzavano o
li compativano. E per loro non c'era rivalsa.
Alcuni
studenti arrivarono pericolosamente vicini ad un tale destino e scapparono. Un
mio amico, chiamiamolo Ramanan, era ai primi posti della lista quando
intelligentemente se ne accorse e si mise fuori portata non partecipando più
ai bhajans o nascondendosi nelle ultime file ecc. Ci fu un momento nel quale
anche io ero ai primi posti ma i miei angeli custodi intervennero sotto forma
di una vacanza estiva.
Verso la fine della mia residenza laggiù, il disagio stava solo iniziando a
diffondersi. Io ero a Bangalore. A Puttaparthi (dove eravamo soliti andare
circa 5 volte l'anno) le cose erano molto peggiori. Ho sentito dire che uno
studente su dieci è omosessuale per intervento diretto di Sai Baba o per
interposta persona. L'atmosfera, un luogo di soli maschi senza alcuna
esposizione al mondo esterno per un prolungato periodo dell'adolescenza, non
può che condurre a un tale risultato.
Questa, a mio parere, ò la parte più disgustosa di Swami. Noi eravamo soliti
divulgare le informazioni riguardo Swami ai più piccoli (il “battesimo”) e
molte volte ci siamo chiesti, tra di noi, se questo fosse consigliabile oppure
no. Io ho sempre detto che doveva essere fatto, se non altro per far loro
realizzare questo lato disgustoso.
Da:
INDIA
Autore:
‘delta _ 108’, Aprile 1999 (ex-membro della sicurezza dell’ashram)
Oggetto:
E’ TEMPO DI AGIRE
Conosco moltissimo di ciò che sta accadendo a Puttaparthi. Conosco
personalmente un ex-studente che, qualche anno fa, ha passato undici mesi
nelle stanze di Sai Baba. Egli è stato cacciato dal college da Sai Baba quando
era al suo primo anno di laurea perché si era troppo avvicinato ed aveva
scoperto troppo e perché non accontentava le voglie di Sai Baba.
Egli
mi ha detto che gli studenti nelle stanze private di Sai Baba sono incaricati
di tutte le attività preparatorie che precedono il
darshan e le udienze ed
hanno accesso a tutte le sue cose personali.
A loro
viene chiesto di aprire tutta la posta indirizzata a Sai Baba ed egli, il più
delle volte, permette loro di tenersi il denaro che talvolta vi è incluso, se
la somma è inferiore alle 5000 rupie.
Questa è una pratica comunissima.
Questi
studenti raramente frequentano le lezioni e il gran Cancelliere non se ne
preoccupa affatto! Addirittura il personale del college ed altri funzionari
dell’ashram sono deferenti con questi studenti. Essi ascoltano musica
occidentale con i loro sistemi stereo, che a loro è concesso di possedere. Di
solito ci sono tre o quattro studenti che vivono con lui costantemente.
I
funzionari dell’Organizzazione sanno che queste cose accadono. Costoro stanno
prendendo ciò che possono, fintanto che le cose vanno bene, molti di loro si
sono arricchiti parecchio da quando sono là e sanno che Sai Baba non è affatto
divino. Il modo in cui questa gente vicina a Sai Baba parla di lui è
sufficiente per capire che costoro non temono affatto la sua “divinità” e che
hanno scarso riguardo o rispetto per lui, cosa che non accadrebbe se costoro
avessero esperienza di un qualunque potere divino.
Da:
IRAN / USA
Fonte:
Afshin Khorramshahgol - Lettera a David e Faye Bailey
Oggetto:
IL MIO RACCONTO SU SAI BABA
Cari
Faye e David, ciao.
Ecco
un breve racconto delle mie esperienze con Sai Baba. Mi scuso per il
linguaggio colorito di questo messaggio ma è l’unico modo per poter
condividere le mie esperienze.
Sono
stato in India tre volte, dal 1991 al 1993. Al mio primo viaggio in India ero
già un devoto di Sai Baba e credevo che lui fosse Dio. Ho avuto un totale di
sette udienze private durante i primi due viaggi. Nella prima udienza privata
Sai Baba mi chiese di togliermi i pantaloni e la biancheria intima. Siccome
credevo che lui fosse Dio, io feci quello che mi aveva chiesto. Lui aveva già
“materializzato” dell’olio e me lo applicò nell’area tra il pene e l’ano.
Dopo
l’udienza, alcuni devoti mi dissero che questo atto viene fatto dai guru ai
propri discepoli allo scopo di aprire un chakra o una fonte di energia
spirituale nel corpo del discepolo. Tuttavia non sono certo che sia quello che
Sai Baba fece in realtà.
Le
ricerche che ho svolto da allora non hanno trovato questo cerimonia di
iniziazione né in nessun libro o scrittura Indù, né fra gli Indù seguaci di
altri guru.
Ad
ogni udienza privata successiva a quella della “iniziazione” Sai Baba mi
chiese di abbassarmi i pantaloni e la biancheria, per massaggiarmi il pene.
Una volta lo fece con tale insistenza che era chiaro che stava cercando di
procurarmi un‘erezione.
Io nel
frattempo gli parlavo dei miei problemi, di quelli della mia patria, l’Iran, e
di quelli della mia famiglia e per tutti questi problemi chiedevo la sua
benedizione.
Non
ero interessato al sesso o ad altro, specialmente con un uomo, quindi il mio
pene non reagiva, per quanto Sai Baba potesse provarci. Alla fine lasciò
perdere, mi sbatté il pene contro la pancia e si voltò arrabbiato e
borbottando qualcosa. Quando si rivolse nuovamente verso di me mi disse di
rivestirmi e che l’udienza privata era terminata.
Potreste chiedervi: perché non ho impedito a Sai Baba di fare ciò che stava
facendo, se per me era tanto ovvio che volesse procurarmi un’erezione?
A
causa del lavaggio del cervello che avevo subito pensai che dovevo rimuovere
quel pensiero, in quanto era un altro ostacolo sulla mia strada per
raggiungere Dio. Secondo Sai Baba tutti i pensieri negativi devono essere
eliminati immediatamente e sostituiti con pensieri buoni e puri; e quindi io
rigettai l’idea che Sai Baba stesse cercando di portarmi all’erezione, anche
se io sapevo che era così.
In
un’altra udienza privata Sai Baba mi chiese di inginocchiarmi di fronte a lui
che stava in piedi. Egli prese la mia testa con la sua mano destra e la
premette con forza sul suo stomaco. Quindi prese l’altra mia mano con la sua
mano sinistra e cercò di strofinarla contro il suo pene.
Io non
afferrai il suo pene. Lasciai soltanto che lui dirigesse le mie mani sul suo
pene, dal lato esterno della mano, non con il palmo. Mentre strofinava la mia
mano sul suo pene, emetteva gemiti sessuali.
Nel
mezzo di questo atto io cercai di guardarlo in faccia perché volevo vedere le
sue emozioni. Lui me lo impedì. Schiacciò ancora più forte la mia testa
contro il suo stomaco e questo mi fece abbandonare ogni desiderio di vedere la
sua faccia. Alla fine rinunciò, avendo capito che non ero interessato ad
afferrare il suo pene, dato che non intendevo usare il palmo della mia mano
per toccarlo.
Nemmeno questo incidente scosse la mia fede in lui. A tanto arriva il lavaggio
del cervello nell’organizzazione di Sai Baba.
Inoltre, in tutte le udienze private che ho avuto con Sai Baba, egli mi
abbracciava o mi baciava, o mi chiedeva di baciarlo. Ero arrivato a pensare
che probabilmente lui mi toccava il pene perché mi stava curando da qualche
disturbo o handicap. Pensavo che Sai Baba mi chiedeva di baciarlo, o mi
baciava, perché mi amava e baciarmi sulle guance non era un problema: nel mio
paese il bacio sulle guance tra uomini è una pratica accettata.
La mia
fede in Sai Baba cominciò a crollare solo quando vidi un filmato che lo
mostrava mentre imbrogliava. Fu solo dopo aver abbandonato Sai Baba (sei mesi
dopo la visione di quel filmato) che realizzai le sue reali intenzioni in
quelle udienze private.
Sono
pronto a testimoniare sulle suddette esperienze davanti a qualsiasi tribunale
o assemblea.
Sono
stato molto attivo su internet negli scorsi sei anni ed ho salvato molte
persone dalla trappola malefica di Sai Baba.
Saluti, Afshin
Da:
MONACO, GERMANIA
Fonte:
Jens Sethu - Lettera a David
Oggetto:
ESPERIENZE DI UN EX-DEVOTO DI SAI BABA
Salve
David Bailey, ti fornisco un racconto esauriente delle mie traumatiche
esperienze con Sathya Sai Baba e spero che questo aiuterà la gente a capire di
che personaggio si tratta. Tutti i dettagli sono veri e possono essere
considerati come una testimonianza. Potrei e vorrei testimoniare riguardo
quanto segue in un tribunale.
Ho
trentacinque anni e, fin dall’infanzia, mi sono sempre interessato alle
materie spirituali. Per lungo tempo ho venerato Gesù e Padre Pio poi, dopo
aver letto “Autobiografia di uno Yogi” di Yogananda, mi sono rivolto al
cammino yogico.
Nell'ottobre 1988 sono diventato un ardente seguace di Sathya Sai Baba e sono
andato a Puttaparthi per la prima volta il 09/09/1989. Da allora ho visitato
regolarmente Puttaparthi ogni anno ed ero totalmente assorbito nell' "aura" di Sathya Sai Baba. Ero completamente convinto che fosse un
avatar ed ero
diventato talmente devoto a Sathya Sai Baba che i miei pensieri e la mia
contemplazione erano sempre e solo per lui.
Nonostante nel 1989 io fossi riuscito ad avere una copia del libro di Tal
Brooke, "Lord of the Air", non ho creduto alla storia di Tal Brooke, quando ho
letto il suo libro. Ho pensato che Tal volesse solo denigrare Baba ed ho
semplicemente ignorato i fatti.
Negli anni ho avuto centinaia di darshan ma non ho mai avuto
un’udienza. Nel 1993 sono diventato un po' sospettoso sullo stile di vita di
Sai Baba e sulle attività nell'ashram. Ogni anno vedevo nuovi costosi edifici
e sentivo che era in atto una crescente commercializzazione dell'ashram. Una
volta, nel 1996, ho visto Sai Baba lasciare l'ashram su una costosissima
Jaguar e mi sono molto innervosito quando ho visto le Mercedes e le BMW del
suo seguito. Continuavo comunque a credere che Sai Baba fosse l'avatar di
questa epoca.
Il 17
gennaio 1996 ho avuto la prima udienza ed egli è stato molto gentile con me
dicendomi cose gentili del tipo: "Io ti darò ogni cosa". Poi mi ha toccato la
testa, accarezzandola gentilmente. Egli ha detto: "So che non sei sicuro
riguardo alla tua vita, il tuo futuro e così via. Sei anche infelice per via
delle donne. Lo so, non temere. Hai anche dei cattivi pensieri, non è bene".
Poi ha detto: "Io ti darò ogni cosa che riguarda salute, spiritualità e vita.
Ogni cosa". Ha detto: "Io ti darò infinito amore". "Tu ed io diventeremo uno".
Io ho toccato la sua veste arancione e lui ha messo le sue mani sulla mia
testa, dicendo: "Ti darò un'altra udienza separata".
Il 20
gennaio 1996 ho avuto la seconda udienza e già alcuni giorni prima aveva
stabilito con me un contatto visivo. Io e mia moglie ci siamo recati
all'udienza e stavolta egli era molto contrariato nel vedermi insieme a mia
moglie. Mi ha portato da solo nella stanza delle udienze e mi ha detto: "Lei è
vecchia e malata ed è molto più anziana di te, dovresti separarti da lei". Io
sono rimasto molto scioccato e gli ho risposto “Lei è molto legata a me”.
Gli ho
chiesto di darle qualche consiglio spirituale, cosa che ha prontamente fatto
ma aveva qualcos’altro nella sua mente.
Senza
chiedermi il permesso ha iniziato a baciarmi sulle labbra per un po’ di tempo
e poi mi ha chiesto di calarmi i pantaloni e ha “materializzato” dell’olio che
ha poi frizionato sulla pelle vicino ai miei genitali. La cosa mi metteva
molto a disagio ma la accettavo, dato che avevo piena fiducia in Sai Baba.
Poi ha
portato mia moglie da sola nella stanza delle udienze private e le ha detto:
"O ti separi da lui o ti caccio via da Puttaparthi". Egli appariva talmente
furibondo ed eccitato (più tardi mia moglie me lo ha riferito) che lei
rabbrividiva in tutto il corpo. Quando è ricomparsa dopo poco tempo, tutta
rossa in viso e molto spaventata, nessuno si è permesso di chiederle cosa
fosse successo là dentro.
A
Whitefield lui mi ha visto di nuovo dopo qualche giorno e, durante il darshan,
mi ha chiesto se mi ero separato oppure no. Io gli ho detto: "Non ancora". Lui
mi ha voltato le spalle ed andandosene ha urlato, in modo che tutti potessero
sentirlo: "Ragazzo cattivo, cattivo!!!". Emanava una tale aura maligna ed era
così aggressivo che io ero davvero sotto shock. Ho lasciato immediatamente
Whitefield e contattato mia moglie. Siamo andati al Nord per qualche
pellegrinaggio.
Questo
è stato un punto di svolta ma dopo un po’ di tempo ho deciso di andare una
volta ancora da Sai Baba per chiarire la faccenda. Alla fine del 1996 sono
tornato in India ed ho avuto un'udienza il 4 Dicembre , nel corso della quale
mi ha chiesto: “Da dove vieni?”. Quando gli ho detto che venivo dalla
Germania, lui mi ha risposto: “Sei come Hitler!”. Scioccato, ho pensato tra
me: “Non è molto gentile, non è vero?”.
Ciononostante, nella stanza privata, quel vecchio dissoluto mi ha nuovamente
baciato, direttamente e continuamente sulle labbra per circa 20 secondi e mi
ha dato un colpetto gentile sul didietro.
Il 28
dicembre 1996 sono stato di nuovo chiamato per un’udienza privata. In questa
occasione egli ha materializzato per me un anello d'oro ma non era della
misura adatta, a dispetto del fatto che ci avesse soffiato sopra. Nella stanza
privata mi ha detto: "Vieni!" e mi ha baciato di nuovo sulla bocca per un po'
ma stavolta io ho resistito e lui ha borbottato: "Non avere paura". Io ho
detto: "Non ho paura" e quindi lui ha detto: "Questa è una buona occasione,
così tanti l'aspettano per mesi e non la otterranno!". Questo mi ha lasciato
esterrefatto. Sono certo che la gente non vada a Puttaparthi per essere
baciata sulla bocca.
Allora
il suo umore è cambiato totalmente ed io ho avuto un po’ di paura. Mi ha
ordinato di togliermi i pantaloni ed è andato con la sua mano destra
all'interno dei miei slip. Sathya Sai Baba il "Divino" ha toccato e
massaggiato i miei genitali senza averne avuto il permesso. Si aspettava una
qualche erezione ma questo non è accaduto perché non potevo provare alcuna
eccitazione sessuale, alcun desiderio in presenza di un vecchio settantenne.
Inoltre non ero venuto a Puttaparthi per quel genere di giochi. Sathya Sai
Baba era deluso e ha detto: "E' molto debole, non sprecare energia!". Che
strana scusa. Nel guardarlo ho compreso la verità su di lui ed ero davvero
scioccato. Aveva una tale vibrazione maligna. Poco dopo mi ha mandato fuori
dalla stanza.
Tornato in Germania ho svolto ricerche approfondite su Internet ed ho trovato
un articolo di Jed Geyerhahn; sono stato molto felice di aver trovato qualcuno
con esperienze simili alle mie.
Dato
che avevo ancora delle cose (bagagli) a Puttaparthi, ho preso un paio di
pagine con me e nel novembre 1999 sono andato a Puttaparthi per discutere la
questione con alcuni amici. Sfortunatamente una signora è entrata in possesso
del mio materiale e lo ha portato alla stazione di polizia di Puttaparthi, al
sig. Reddy. Là mi sono state fatte molte domande.
Il
sig. Reddy mi ha chiesto ripetutamente da chi avevo avuto il materiale e
quale fosse la chiave d’accesso. Io ho detto loro che l'India è ancora una
democrazia e che io potevo portare con me qualsiasi materiale ma lui non ha
dato ascolto alle mie parole. Gli ho detto che non c’era alcuna password per
entrare in rete e che ognuno aveva libero accesso a quel materiale. Allora lui
mi ha mandato in un Internet point, scortato da un poliziotto che aspettava,
ma i computers collegati con Hydrabad erano molto lenti, per cui non sono
riuscito ad entrare nel sito web.
Alla
fine l’ispettore, il sig. Reddy, mi ha requisito il passaporto e ha detto
"Fintanto che lei non mi dà la chiave d'accesso e il nome della persona, io la
dichiaro colpevole e non le permetto di lasciare Puttaparthi". Mi ha trattato
molto male, come un criminale, specialmente durante l’ultimo interrogatorio, e
in parecchi hanno testimoniato questo incidente. Tutto questo solo perché ero
in possesso di un paio di pagine che nemmeno avevo scritto io.
Egli
ha poi accompagnato me, mia moglie ed un amico americano all’interno dell’ashram
e, una volta varcato il cancello, mi ha nuovamente fatto quella stupida
domanda della parola d’accesso. In quel momento non capivo perché lo facesse
ma oggi so che ci stava mostrando a qualche persona o funzionario che noi non
potevamo vedere o riconoscere.
Con la
polizia avevo un altro appuntamento il 1° di novembre, il giorno in cui
intendevo andare a Delhi. Ma senza passaporto questo non sarebbe stato
possibile. Nella tarda serata del 30 novembre 1999 due persone che conoscevo
ed una persona sconosciuta sono venute da me e mi hanno avvertito che la mia
vita era in pericolo e che dovevo lasciare Puttaparthi immediatamente.
Mia
moglie ed io siamo partiti il mattino seguente molto presto, per Delhi. Alla
stazione di Dharmmavaram la polizia ci stava cercando ma noi abbiamo preso il
treno ad Anantapur. C’è un posto di polizia vicino al binario che dovevamo
attraversare per prendere il treno e, nel momento in cui l’ho notato, ho detto
a mia moglie di prendere il treno separati. Mia moglie ha sentito un gruppo di
poliziotti che parlava di cercare qualcuno ed ha afferrato le parole
“passaporto”, “Delhi” e “telegramma”. Eravamo in serio pericolo ma
fortunatamente io ero vestito come un indiano e sono sfuggito
all’identificazione.
Così
siamo fuggiti, abbiamo raggiunto Delhi e siamo andati immediatamente
all’Ambasciata tedesca. Raccontando loro la mia esperienza ho ottenuto un
documento di viaggio e il funzionario dell’Ambasciata mi ha detto che
avrebbero inviato una nota di protesta al Governo indiano. Egli mi ha detto
che un tale comportamento e’ illegale e che sapevano di casi analoghi.
Voglio
informarvi che, alla stazione di polizia di Puttaparthi, il poliziotto aveva
un mucchio passaporti sia indiani che stranieri in un cassetto sotto un tavolo
e una volta li ho visti nelle sue mani. Questa è solo un’osservazione, non so
a chi appartenessero.
Durante questo spaventoso periodo a Puttaparthi ho incontrato una coppia di
italiani di nostra conoscenza ed ho cercato di raccontare loro ciò che mi era
accaduto nell’udienza con Sai Baba. Essi hanno semplicemente chiuso gli occhi
e la signora ha gridato: “Stai calmo!! Taci!! Sai Baba è il nostro Dio e tutte
le brutte storie sono false!!” e poi se ne sono andati. Queste stesse persone
mi avevano detto molti anni prima che non riuscivano mai a trovare pace nell’ashram
e non riuscivano a capirne il perché. Ma essi non volevano ascoltare quelli
che sapevano qualcosa. Nessuno può anche solo immaginare come mi sentivo,
mentre tutto questo avveniva. Ho sofferto moltissimo.
Ho
incontrato un ex-soldato del Ruanda che e’ molto alto e bello. Anche questa
persona e’ stata molestata sessualmente da Sai Baba e mi ha raccontato la sua
storia. E’ sposato e la sua moglie giapponese è una fanatica sostenitrice di
Sai Baba. Essi hanno un bambino. Lui dipende totalmente da lei e non riesce a
vedere alcun modo per liberarsi da Sai Baba. Quest’ultimo gli ha fatto molti
regali come anelli, un bracciale, un orologio d’oro. Sai Baba gli ha toccato i
testicoli e gli ha massaggiato i genitali almeno due volte. I regali appaiono
come pagamenti per prostituzione ma una prostituta ed il suo cliente hanno un
reciproco accordo, mentre i devoti maschi sono molestati contro il loro volere
e vanno là con uno scopo del tutto differente.
La
nostra forte fede in Sai Baba è stata manipolata dallo stesso Baba, con il suo
comportamento da pedofilo, e questa è la cosa più infame che lui potesse fare.
Tuttavia ci sono molte altre irregolarità che attendono di essere chiarite.
Voglio inoltre farvi sapere che Baba voleva lasciare Puttaparthi il 28
Novembre 1999 per recarsi a Bangalore per alcune cure cardiache ma non lo ha
fatto, a causa di quello che si dice su Internet. Questo me lo ha detto
l’ispettore di polizia che mi ha rimproverato per aver portato quelle pagine
Internet a Puttaparthi. Ho un buon amico che ha una bottega a Puttaparthi e
lui mi aveva già detto che nel Novembre 1999 Baba aveva avuto due attacchi di
cuore ed era andato a Bangalore per curarsi. Mi ha anche detto che la maggior
parte delle persone che ne sono a conoscenza ritengono che Sai Baba non
sopravviverà ai prossimi due anni.
I
funzionari dell’Organizzazione sono molto preoccupati riguardo a Internet.
Inoltre voglio rendervi noto (nel caso non lo sapeste) che Sathya Sai Baba non
è nato a Puttaparthi ma a Karnatakka-Nagepalle, un villaggio vicino a
Puttaparthi. Il luogo è tuttora visibile ed ho una foto di quel posto. La
madre di Baba veniva da lì e, secondo la tradizione, doveva andare a partorire
nel suo luogo di origine. Conosco questa cosa da una persona che è nata a
Puttaparthi e vive là da oltre 40 anni. Questa persona dice che è un finto
segreto, che tutti lo sanno ma hanno paura di dirlo apertamente. Vedete bene
che già dall'inizio Baba e i suoi seguaci hanno mentito.
Studiate le affermazioni che Krishna, un’amico di gioventù di Sai Baba, ha
reso ad Erlendur Haraldsson. Nessun devoto è mai stato tanto vicino a Sai Baba
per così tanto tempo, quanto lo è stato Krishna. Egli è stato per un periodo
insieme a Sai Baba per ventiquattr’ore al giorno. Questo è avvenuto quasi
sessant’anni fa. Alla fine Krishna ha abbandonato Sai Baba ed è andato a
Hyderabad. In una intervista con Haraldsson, Krishna ha detto che anche in
quei giorni Sai Baba era più simile ad un politico o al capo di un sistema
feudale. Krishna ha inoltre detto: “Qualsiasi cosa Baba possa avere, una cosa
non ha, ed è la compassione”.
Spero
che questo incubo finisca e spero che per Grazia dell'Onnipotente la gente di
tutto il mondo sappia dei misfatti di Sathya Sai Baba, un potente demone
venuto nella veste illegittima di santo, che è interessato solo
all’auto-glorificazione, al nome e alla fama.
Egli è
un maestro: dell’inganno.
Sinceramente vostri, Jens e Gurprit Sethi
Da:
SVEZIA
Fonte:
Periodico ‘Sokaren’ (Il Ricercatore) – 10 Gennaio 2000
Oggetto:
Articolo principale, con foto di copertina di Sai Baba
PER AMORE DELLA VERITA’ – LA STORIA DI CONNY LARSSON - LO SWAMI CHE HA
INGANNATO IL MONDO INTERO
Conny
Larsson è stato molto vicino a Sai Baba. Oggi Conny dirige una casa per
giovani disadattati e criminali vicino a Valdemarsvik, una cittadina svedese
sulla costa del Mar Baltico.
Conny
dice:
-
Andai al suo ashram a Puttaparthi. Là Sai Baba venne verso di me e disse:
"Così sei arrivato adesso!". Io dissi che venivo dalla Svezia. "No", disse
lui, "tu vieni dallo Sri Lanka". Successivamente venni invitato a colloquio da
Sai Baba quasi ogni giorno. Egli mi baciava sulla guancia ed era a stretto
contatto fisico con me. Questo non mi spaventava; anche noi in Svezia a volte
facciamo così.
- Ma
poi mi toccò i pantaloni tra le gambe e cominciò a massaggiarmi il pene. "Non
temere!" disse lui, "questo è un tocco divino". Egli tirò fuori il mio pene e
lo toccò, ed io toccai il suo pene. Lui spiegò tutto questo col fatto che la
mia kundalini doveva essere modificata.
- Dato
che lui era Dio e mi aveva salvato la vita io permisi che ciò accadesse.
Diventai una specie di favorito per lui. Ebbi frequenti colloqui privati con
Sai Baba.
-
Fummo sempre a stretto contatto fisico. Egli non fu mai così a stretto
contatto con le donne. A lui interessano ragazzi e uomini dagli 8 ai 30 anni.
-
Quando superi i 30 anni, non sei più interessante.
Conny Larsson divenne uno dei leaders spirituali del movimento in Svezia. Nel
1983 ci furono voci che dicevano che Sai Baba imbrogliava con le sue
materializzazioni e che aveva relazioni sessuali con giovani ragazzi. Conny
non poteva credere che questo fosse vero.
-
Ma infine, nel 1986, capii che stava facendo ad altri ragazzi le stesse cose
che aveva fatto a me anni prima. Riuscii a conoscere i ragazzi e posi loro
delle domande. Mi raccontarono tutti la stessa storia. Lo
swami faceva del
sesso orale con loro, molti dei quali erano decisamente eterosessuali. La
spiegazione era sempre che lui doveva modificare la loro kundalini.
-
A
quanto pare le donne non hanno l'energia kundalini.
Conny testimoniò inoltre che Sai Baba imbrogliava con le materializzazioni.
-
Decisi di non raccontare mai a nessuno di questo. Pensai che stesse mettendo
alla prova la mia fede in lui.
Conny si sentiva sempre peggio a causa di ciò che stava scoprendo. Sai Baba
era il centro dell'intera vita di Conny da molto tempo.
-
Nel gennaio 1999 entrai in contatto con un ragazzo svedese che aveva avuto sei
colloqui con lo swami. Notai che il ragazzo era scosso. Mi disse le stesse
cose che erano accadute a me. Si trattava di masturbazione - lo swami aprì i
pantaloni del ragazzo e cominciò a masturbarlo - ma senza penetrazione. Il
ragazzo si ritirò ma lo swami insistette. Quindi il ragazzo si rivolse ad un
dottore e chiese aiuto ma, a causa dell'età, il dottore non era mai stato
esposto alle improprie avances dello swami, per cui disse al ragazzo che
doveva aver male interpretato la situazione.
-
Durante l'ultimo colloquio che il ragazzo ebbe con lo swami, la madre era
presente. Era venuta per riportare a casa con sé i suoi due figli. Io vidi
come Sai Baba prese degli oggetti da dietro il cuscino e poi li "materializzò"
per loro, "miracolosamente". A quel punto per me tutto crollò. Il ragazzo
lasciò l'ashram col cuore totalmente a pezzi.
-
Secondo le ultime informazioni dall'India è stato trovato il negozio dove Sai Baba compra le cose che “materializza”. E' un negozio di Hyderabad.
-
Alcuni di noi che avevano ricevuto oggetti d'oro e gemme da Sai Baba li hanno
fatti esaminare da esperti ed è stato detto loro che sono solo pezzi di
chincaglieria e non oro; le gemme sono vetri colorati.
In
Svezia la scuola Gimle, che si basava sulla filosofia di Sai Baba, è stata
chiusa a causa dei comportamenti sessuali di Sai Baba. E Conny Larsson ha
interrotto la lavorazione di un film sulla propria vita, nel quale
l'importanza di Sai Baba per lui era il nucleo centrale.
Conny
evidenzia il fatto che ci sono leaders nel movimento che sapevano da lungo
tempo ciò che lo swami fa coi ragazzi ed i giovani uomini. Essi dicono che ciò
è "divino". Ci sono anche leaders che sanno dei trucchi coi miracoli e lo
proteggono. Ci sono forti interessi dietro Sai Baba e la sua reputazione di
essere un avatar.
Quali effetti hanno avuto queste rivelazioni su Conny? Egli dice di aver
cambiato il suo concetto di Dio.
-
Ora credo in Dio dentro di me e in tutti gli esseri umani.
E
aggiunge:
-
Mi sento stanco e provo compassione per tutti coloro che hanno creduto in Sai Baba e sono stati ingannati. Ma allo stesso tempo vorrei ringraziare tutti gli
amici Sai per i nostri momenti insieme ai satsang, ai campi e ai corsi, dove
abbiamo generato amore e verità, nonostante l'illusione nella quale, in
buona fede, abbiamo vissuto tutti.
Conny
Larsson attualmente sta girando il mondo a proprie spese, per far conoscere la
sua verità su Sai Baba. Egli è pronto a recarsi e a parlare sempre e dovunque
venga invitato a farlo.
Da:
SVEZIA
Fonte:
Un meeting regionale
Oggetto:
LETTERA AI MEMBRI SULLO SCIOGLIMENTO DELLA ORGANIZZAZIONE SAI IN SVEZIA
Come
sapete, alcuni dei nostri giovani ragazzi hanno testimoniato che Sai Baba li
ha molestati sessualmente. Si tratta di gravi abusi sessuali, tra i quali il
sesso orale.
Inoltre è emerso che le materializzazioni di vibhuti, anelli, ecc. sono una
truffa. Non sono nient’altro che giochi di prestigio, realizzati con trucchi
di destrezza.
A
Prashanthi Nilayam si verificano grandi frodi economiche e uso improprio delle
risorse provenienti dalle donazioni. L’ospedale è in cattive condizioni ed il
progetto acqua è incompleto e pieno di problemi.
Queste
affermazioni sono supportate da serie indagini e testimonianze personali che
si possono consultare su Internet.
Scotland Yard ed altre organizzazioni di polizia stanno indagando su altri
crimini. Le informazioni su ciò che sta avvenendo sono di questo tipo.
Non
possiamo nasconderci dietro la frase: “Non lo sapevamo”. Tutti,
nell’organizzazione svedese, lo sanno.
Queste
sono parole dure, che fanno male a tutti noi che abbiamo Baba nei nostri
cuori. Ma dato che nell’organizzazione ci sono stati dei tentativi di
insabbiare, ridimensionare e sminuire ciò che è accaduto e tuttora accade, noi
riteniamo che sia necessario essere molto chiari e non ambigui.
Naturalmente ognuno è libero di mantenere Baba come propria guida spirituale e
personale immagine di Dio, nonostante tutto ciò che è emerso. Ma è possibile
che l’organizzazione Sai in Svezia rimanga dov’è?
La
nostra risposta è: “Per amore della decenza, no!”.
Che
cosa possiamo dire alle persone che vengono presso l’organizzazione per avere
informazioni su Baba?
Che
tipo di messaggio darà il sito web dell’organizzazione?
E’
possibile continuare a vendere libri, sapendo che descrivono delle falsità?
Cosa
si può dire a una persona che, magari, usa i suoi risparmi per un viaggio da
Baba e poi torna a casa dicendo che Baba ha molestato suo figlio, e che ha
visto cose che mettono in dubbio l’autenticità delle “materializzazioni”, e
che ha sentito voci di irregolarità finanziarie?
Forse
risponderemo con: “Beh, lo sapevamo già. Lo sapevamo da anni???”.
Coloro
che, facendo “propaganda” a Baba, spingono altre persone a recarsi là o a
fare donazioni, potrebbero rendersi colpevoli del crimine di incoraggiare la
criminalità.
E
quindi, cosa diranno i leaders dell’organizzazione il giorno che la stampa o
la polizia suoneranno alla loro porta e vorranno sapere?
Diranno forse: “Certamente noi sapevamo ma dato che noi personalmente non
avevamo avuto altro che buone esperienze da Baba non abbiamo sentito il
bisogno di preoccuparci???”.
No,
miei cari amici, ciò che invece dobbiamo fare, tramite un vigoroso e deciso
scioglimento, è mandare il messaggio a Sai Baba stesso tramite la gerarchia
Sai: “Questo è ciò che abbiamo appreso e non possiamo accettarlo! Ferma
immediatamente gli abusi sessuali, rinuncia alle finte materializzazioni e
metti delle persone oneste e competenti alla direzione delle attività”.
Se
questo infelice stato di cose cessa grazie ad un’azione volontaria, può essere
possibile salvare le cose buone. Diversamente, le attività presto o tardi
verranno chiuse, con altri mezzi più energici, dalla polizia internazionale,
dalla stampa, da organizzazioni internazionali di servizio, ecc. Allora tutto
ciò che c’è di buono scomparirà insieme alla parte malvagia. Ed in un tale
scandalo, l’India come nazione potrebbe essere danneggiata.
Sciogliendo l’organizzazione Sai in Svezia e diffondendo un’informativa a
questo riguardo, tramite una dichiarazione a tutti i coordinatori centrali e
ad altre opportune persone chiave, ci prendiamo la nostra responsabilità verso
le persone che sono state abusate e truffate e verso coloro che rischiano di
essere abusati e truffati.
Questa
azione probabilmente porterà altre persone in altre nazioni ad agire e ad
assumersi le loro responsabilità.
Noi
sottoscritti e molti altri oltre a noi, con la presente chiediamo al
presidente dell’Organizzazione Sathya Sai Svedese di convocare subito un
meeting annuale straordinario, dove la decisione di sciogliere l’associazione
possa essere ratificata in modo corretto.
Se il
meeting giungerà alla decisione di non sciogliere l’associazione, si dovranno
riesaminare le cariche e di conseguenza rieleggere il comitato coordinativo,
dato che alcuni dei membri lasceranno l’organizzazione ed interi centri
chiuderanno. Parimenti dovranno essere eletti un nuovo tesoriere ed un nuovo
revisore dei conti.
Questo
è un tragico percorso per tutti noi. Ma il lavoro della nostra crescita
spirituale non si ferma con Baba e alcuni di noi hanno già discusso le forme
per tenere dei costanti meeting per ex-devoti, dove si possono tenere
meditazione, circoli di studio, rìtiri e celebrazioni estive.
Quindi, con o senza Baba, insieme o in gruppi differenti: la Vita continua.
Da:
INDIA
Sito
web:
http://pc1502.geographie.uni-regensburg.de/html/kidney1.htm
Oggetto:
FURTO DI UN RENE AL SATHYA SAI BABA SUPER SPECIALITY HOSPITAL - 12
Aprile 1997
Riguarda l’ospedale e il sig. Balaji (figlio del sig. Trimakababa Rao) che
aveva donato uno dei suoi reni a suo padre. Dopo l’intervento di trapianto, il
rene trapiantato era stato dichiarato non funzionale, a causa di una
occlusione vascolare.
La
sorella di Balaji allora ne ha offerto uno dei suoi. Nel frattempo Trimakababa
aveva bisogno della dialisi, per cui Balaji ha dovuto ipotecare i loro beni e
la loro terra in banca, oltre ad aver contratto debiti con degli amici.
Poi
Balaji ha sentito delle notizie di un traffico di reni a Bangalore ed ha
cominciato a chiedersi se suo padre non ne fosse vittima. Ha portato suo padre
a casa da Latur e il 5/8/95 è stata eseguita una sonografia. Il rene
trapiantato non era visibile ed una successiva scansione CT dell’addome,
eseguita il 7/8/95, ha dato lo stesso risultato.
Entrambi gli esami hanno riportato che si potevano osservare solo i due reni
malati del paziente. Dopo la morte di suo padre, Balaji ha presentato un
reclamo alla polizia di Latur, che ha riesumato il corpo ed eseguito
un’autopsia, che ha rivelato che nessun trapianto era stato eseguito.
Da:
NUOVA ZELANDA
Sito
web:
http://messages.clubs.yahoo.com/.../bbs?action=m&tid=sathyasaibaba
Oggetto: MEDICI DELL’ISTITUTO SAI – NOTIZIA SU AZIONE LEGALE -
Deccan Chronicle del 5/11/99
Hyderabad, giovedì 4 novembre: il Giudice G. Raghu Ram dell'Alta Corte dell'Andhra
Pradesh ha accolto un'istanza scritta richiedente l'avvio di un procedimento
penale contro i dottori dell'Istituto Superiore di Scienze Mediche Sri Sathya
Sai di Puttaparthi, nel distretto di Anantapur, accusati di atti illegali
riguardanti il trapianto di un rene.
L'istanza è stata presentata da Balaji Triambak Rao Karavande, che ha
affermato che i dottori dell'istituto hanno espiantato un rene dal suo corpo
senza poi trapiantare lo stesso rene a suo padre. Egli ha informato la corte
che, dopo questa rivelazione, ha presentato un reclamo alla polizia di Latur
(nel Maharashtra), la quale ha riesumato il corpo, ha eseguito un'autopsia ed
ha confermato che non era avvenuto alcun trapianto di rene.
Egli
ha sostenuto che la polizia di Puttaparthi non ha registrato il reclamo e che
è stato cacciato via dall'ospedale, quando ha affrontato i dottori munito di
documentazioni rilevanti.
Da: INDIA
Sito web:
http:/www.indian skeptic.de/html/is_v01/1-6-1.htm
Oggetto:
SATHYA SAI BABA HA INFLUENZATO LA GIUSTIZIA NEL 1996?
"Baba
disse che non mi dovevo preoccupare per il caso presso la Corte Suprema, dato
che lui avrebbe fatto sì che il caso si risolvesse a mio favore ed infatti,
pochi giorni dopo, seppi che avevo vinto alla Corte Suprema”.
Ghorpade, ex Maharaja di Sandur.
Il
verdetto di cui si parla nella frase sopra citata fu pronunciato il 6/5/1966
dagli Onorabili Giudici K.N Wanchoo, J.C Shah e S.M Sikri.
Quella
frase ha dato il via a ricerche relative al processo giudiziario, da parte del
giornalista investigativo Basava Premanand, capo dell’India’s Rationalist
Movement (Movimento Razionalista Indiano che considera la ragione come la base
della fede e della conoscenza). Il dettaglio si trova in un articolo sul sito
web indicato sopra.
E’
emerso che uno degli Onorabili Giudici incontrò Sai Baba quando il caso era
ancora pendente e che, in seguito, uno dei loro collaboratori venne nominato
avvocato di Ghorpade e del suo impero affaristico.
Da:
INDIA
Fonte:
Basava Premanand (Capo dell’IRM)
Oggetto:
UN ESAME DEL SISTEMA EDUCATIVO DI SAI BABA SUI VALORI UMANI
Si
dice che Sai Baba ponga enfasi sullo sviluppo dei valori umani e morali negli
studenti, aspetto di cui l’attuale sistema è carente.
La
bontà delle riforme educative si può vedere solo dal modo in cui tali riforme
riescono a trasformare degli studenti ammessi a caso e provenienti da
differenti strati sociali e da come tale istruzione riesca a plasmarli.
Bisogna notare che l’ammissione agli istituti di Sai Baba avviene sulla base
di selettivi esami d’ingresso e la selezione finale viene fatta dallo stesso
Sai Baba. Di conseguenza vengono selezionati solo gli studenti migliori.
Come
accadde al college di Whitefield (che nel 1985 venne chiuso per 18 mesi, in
seguito ad agitazioni degli studenti e degli abitanti di Kadugodi), se Sai
Baba non è stato in grado di controllare i migliori tra quegli studenti così
selezionati e ha dovuto chiudere il college, allora c’è qualcosa che non
funziona nel sistema educativo di Sai Baba.
Da:
CIPRO
Sito
web:
http://www.geocities.com/Athens/Cyprus/4972/ita/spec_i3.htm
Oggetto: ONNIPOTENZA, RISOLUZIONE DI PROBLEMI & CONTRADDIZIONI
Ci
sono ventitré pagine di discussione critica sugli argomenti sopra indicati.
Per esempio, in una sezione che tratta delle contraddizioni:
- Nei
suoi discorsi, quando Sai Baba si spinge nello specifico, nel particolare, o
in qualche cosa che non gli è consueta, si notano gli errori, i contrasti e le
incongruenze più evidenti per un essere "onnipotente ed onnisciente".
-
Duemila anni fa, in una regione chiamata Palestina, nel villaggio di Nazareth,
vivevano Maria e Giuseppe. Era inverno. (...) Era la notte tra il 24 e il 25
dicembre. Maria diede alla luce il bimbo fra la mezzanotte e l'una. Non c'era
alcun agio che rendesse più confortevole quella nascita.
(Tratto dal discorso del Natale 1988).
Ma
poi:
- La
festività di Natale non cade in dicembre. A causa della fredda stagione,
poiché non è possibile andare in giro e la gente preferisce stare a casa al
caldo e fare le proprie faccende domestiche, si è scelto dicembre come mese
per festeggiare il Natale. Ma il mese reale del Natale è MARZO! Marzo è il
mese di Natale.
(Tratto dal discorso del Natale 1998).
E
inoltre:
-
Alcuni dicono che egli nacque il 15 settembre. Ma egli nacque alle 3:15 di
mattina del 28 dicembre, 1980 anni fa (l’anno corrente era il 1979).
(Tratto da Sathya Sai Speaks, Vol XI Cap. 3 ).
Da:
ITALIA
Sito
web:
http://messages.clubs.yahoo.com/.../bbs?action=m&tid=sathyasaibaba
Oggetto:
SAI BABA SU GESU’
“(...)
All'inizio persino i Romani erano ebrei e non cristiani. Fu solo dopo
l'avvento di Gesù che entrò in uso il termine "cristiano". Gesù disse di
essere "Persona", intendendo con questo che Egli era una scintilla divina. La
parola "persona" è stata trasformata dagli indiani in Purusa. Perciò, Purusa o
Persona sono termini che derivano dal latino, la lingua degli antichi Romani.
(Tratto dal discorso del 24 Novembre 1998).
Cosa
potrebbe mai voler dire che “All'inizio persino i Romani erano ebrei?”.
Certamente non erano Ebrei come gruppo etnico, né era ebraica la loro
religione.
Inoltre Sai Baba deriva la parola sanscrita “purusha” dal latino. E’
necessario notare che:
- il
sanscrito è più antico del latino, per cui “purusha” non può derivare dal
latino “persona”;
-
etimologia di "persona": "dal latino persona (=maschera, poi
carattere), forse dal greco pròsopon (=maschera), attraverso l'etrusco
phersu. L'etrusco phersu è forse collegato a Persephòne. Tra i
derivati personaggio, personale, personalità, impersonare. Una interessante
etimologia di persona viene da per e sonare (=risuonare a
traverso), in riferimento alla maschera teatrale di legno in cui la bocca era
fatta in modo da rafforzare il suono della voce.
Da:
INDIA
Sito web:
http://psg.com/~ted/bcskeptics/sbmir/contents.html
Oggetto: STUDIO
SULLE AFFERMAZIONI DI SAI BABA
ONNISCIENZA
ONNIPOTENZA
RESURREZIONE DEI MORTI
CONOSCENZA TELEPATICA
MATERIALIZZAZIONI
MIRACOLI VARI
GUARIGIONI E SALVATAGGI
COMPIMENTO DI ANTICHE PROFEZIE
Questo
è uno studio di oltre cento pagine del dott. Dale Beyerstein sulle
affermazioni fatte da Sai Baba. Contiene brani di John Hislop, VK Gokak, V.
Kanu, Howard Murphet, Mrs. Radhakrishna, Dott. Haraldsson, Dott. Sandweiss,
Dott. Vaz, Harish Khanna, Dott. Krishna Rau, Dott. Rajagopalan e David Lane.
Contiene affermazioni di Sai Baba poste a confronto con testimonianze accurate
e/o racconti storici relativamente a Winston Churchill, Ramsay Macdonald,
Thomas Edison, Einstein, Alessandro Magno, Gesù di Nazareth, il Nuovo
Testamento, la data di nascita di Gesù, le doppie affermazioni sulla stella di
Betlemme, le pratiche religiose in Giudea, la crocifissione di Gesù, le doppie
affermazioni sul nome di Giuda Iscariota, musica classica indiana, scienze
fisiche, leggi sui brevetti ecc.
Vengono citati studiosi pertinenti e sono forniti resoconti di ricerche che
contestano le affermazioni di Sai Baba. Beyerstein fa notare che le sezioni
che trattano di teologia non intendono disputare sulla divinità di Sai Baba
ma, semmai, le prove che lui fornisce a supporto di quella sua pretesa.
Egli
aggiunge che coloro che hanno familiarità con i testi completi dai quali sono
estratti i brani concorderanno sul fatto che Sai Baba fa riferimento alle
Scritture per supportare le proprie pretese. Questi brani e le corrispondenti
analisi da parte di studiosi vengono inclusi allo scopo di discutere della sua
accuratezza nel leggere e citare la Bibbia Cristiana e non della sua presunta
conoscenza diretta degli eventi ivi riportati, o della sua interpretazione dei
brani biblici.
I
lettori che concordano con le interpretazioni di Sai Baba, e non concordano
con quelle degli studiosi, avranno senza dubbio una spiegazione del perché i
brani a cui si riferisce Sai Baba non esistono, o del motivo per cui cinquanta
generazioni di studiosi biblici danno un’interpretazione di quei brani diversa
da quella di Sai Baba.
Il
motivo per cui viene presentato questo materiale è semplicemente mostrare che
tali discordanze esistono.
Nota
dell’Editore: Questo studio è rivelatore ed illuminante.
Da:
ATENE - CIPRO
Sito
web:
http://www.geocities.com/Athens/Cyprus/4972/ita/sto_i.htm
Oggetto:
IL VIAGGIO DA SAI BABA E LA MIA ESPERIENZA PERSONALE
Questo
e’ un esteso sito che racconta le irreali aspettative alimentate dalla
macchina propagandistica di Sai Baba e la successiva realizzazione della loro
irrealtà da parte di un italiano, razionale e scientifico, chiamato Paul
Holbach. E’ impossibile farne un riassunto ma vale la pena di leggerlo. E’
pensato con chiarezza e profondo. Il sito web di Paul tratta di altri punti
specifici come le imprecisioni di Sai Baba nei discorsi, presentando una
grande massa di materiale, frutto di ricerche.
Nota
dell’Editore: David ha parlato molte volte al telefono con Paul e lo considera
un ricercatore serio ed un pensatore lucido, che ha infranto la facciata che
circonda Sai Baba.
Da:
INDIA
Fonte:
Dott. Abraham T. Kovoor
Oggetto:
IL DOTT. BHAGAVANTHAM E SATHYA SAI BABA (1972 circa)
Ero
stato invitato a tenere un discorso presso l’Indian Institute of Technology di
Guindy. Durante una conversazione prima del discorso, uno dei professori
dell’istituto mi disse che la maggioranza dei giovani che intraprendono gli
studi scientifici e tecnologici lo fanno non perché abbiano un atteggiamento o
un’attitudine scientifica ma solo perché tali corsi permettono loro di
ottenere degli impieghi remunerativi.
E la
ragione per cui alcuni eminenti scienziati indiani hanno rinunciato alla
scienza e sono diventati devoti di santoni di questo paese è che essi hanno
scoperto che possono fare molti più soldi come devoti in collusione con quei
truffatori, piuttosto che perseguendo obiettivi scientifici.
Qualche mese fa l'editore di un popolare settimanale indiano mi scrisse
dicendo che la redazione del suo settimanale aveva deciso di pubblicare un
dibattito su "SATHYA SAI BABA - E' UNA INCARNAZIONE DI DIO O UN CIARLATANO?" e
volle che io fossi il primo a contribuire alla discussione.
Il mio
articolo fu redatto in tre parti consecutive. Esso fu poi seguito da due
articoli opposti alla mia tesi, del dott. S. Bhagavantham, M.Sc., D.Sc., Ph.D.
[le sigle sono titoli accademici, NdT], precedentemente consigliere
scientifico del Governo indiano.
Il
dott. Bhagavantham cominciò il suo articolo dicendo che in gioventù egli fu un
razionalista come me ma, dopo aver assistito ad alcuni "miracoli" di Bhagawan
Sathya Sai Baba, dovette abbandonare il suo razionalismo. Egli continuò poi
descrivendo numerosi "miracoli" che sosteneva essere stati eseguiti da Sathya
Sai Baba in varie occasioni ed in vari luoghi. Nei due articoli non c'era
assolutamente alcuna menzione di qualcuno che avesse condotto delle indagini
per stabilire che fossero tutti miracoli autentici e non giochi di prestigio.
I due articoli apparvero come un chiaro esempio di come anche un buon
scienziato possa diventare anti-scientifico, se è vittima di nevrosi
religioso-maniacali oppure semplicemente avido.
Nell'intero blocco di miracoli menzionati dal dott. Bhagavantham ce n'era solo
uno che si poteva sottoporre ad una indagine. Cito quella storia qui sotto.
Dice
il dott. Bhagavantham:
- La
meravigliosa esperienza, qualche anno fa, di un famoso produttore mondiale di
orologi giapponese, mentre era in viaggio in India, fu tale da ispirare forte
reverenza. Dopo aver completato le collezioni di orologi Seiko egli fece un
modello di classe superiore e lo conservo' nella sua cassaforte per ulteriori
prove. Mentre visitava l'India, egli visitò la dimora di Sathya Sai Baba per
pura curiosità. Vedendo il gentiluomo giapponese tra i devoti, Sathya Sai Baba
materializzò dal nulla un pacchetto e glielo porse. Aprendo il pacchetto egli
fu stupito nel vedere lo stesso orologio che era conservato nella sua
cassaforte.
-
Quando vide insieme all'orologio il nastro di seta e l'etichetta con stampati
il nuovo nome dell'orologio ed il suo prezzo, tutti i suoi dubbi sui divini
poteri di Sathya Sai Baba semplicemente si dissolsero. Egli si prostrò ai
piedi di Sathya Sai Baba e lo adorò. Da allora egli è un ardente devoto.
- Di
ritorno in Giappone fu scioccato nel vedere che l'orologio che aveva
conservato in cassaforte non era più lì. Ciò che gli disse il suo segretario
personale fu ancor più sorprendente. Il segretario disse che un giorno, una
persona dall'aspetto divino coi capelli a cespuglio entrò nell'ufficio, aprì
la cassaforte e se ne andò con l'orologio.
Forse
il dott. Bhagavantham, che è in possesso di invidiabili qualificazioni
scientifiche, pensa che una tesi di questa natura, portata a prova dei poteri
miracolosi di un uomo, sarà accettata da un corpo accademico di scienziati, se
non è supportata da indagini scientifiche e da prove indiscutibili?
Dato
che il dott. Bhagavantham era riluttante ad accertare la veridicità dei poteri
miracolosi del suo santone, decisi di farlo da me. Con questo scopo gli
scrissi la seguente lettera:
Colombo-6 11/9/73
Caro
dott. Bhagavantham,
Ho
letto la sua storia di un produttore giapponese di orologi che riceve il suo
orologio conservato in cassaforte in Giappone, materializzato dal nulla in
India da Sathya Sai Baba. Il mio atteggiamento scientifico non mi permette di
accettare come vera questa storia fantasiosa senza verifiche. La frase
riferita del suo segretario aumenta i miei dubbi. La prima reazione di un
segretario responsabile, quando un estraneo entra in ufficio ed apre la
cassaforte, sarebbe quella di azionare l'allarme e chiamare la polizia. Dato
che ritengo antiscientifico accettare questo tipo di storie inverosimili senza
verifiche, e ancor più da parte di uno scienziato, le chiedo gentilmente di
dirmi il nome e l'indirizzo di questo giapponese cosicché io possa appurare la
verità. La mancanza di collaborazione da parte sua in questa indagine,
trattenendo questa informazione, mi porterà a sospettare della vostra
sincerità ed onestà, e a rigettare tutto ciò che lei ha detto riguardo Sathya
Sai Baba in quanto totali falsità, divulgate deliberatamente per motivi
particolari e suo proprio interesse.
Suo in
cerca della Verità,
Abraham T. Kovoor
Quando, dopo due mesi, non ci fu alcuna risposta dal dott. Bhagavantham,
decisi di seguire la cosa da solo. L’Ambasciata Giapponese in Sri Lanka mi
fornì il nome e l’indirizzo del proprietario della Seiko, la ditta
produttrice.
Nella
mia lettera datata 30 Ottobre 1973 al sig. Shoji Hattori, presidente della K.
Hattori & Co. Ltd., i produttori degli orologi Seiko, riportai la storia del
dott. Bhagavantham circa il miracolo e gli chiesi di dare una risposta alle
seguenti domande:
1.
Lei, o un qualsiasi altro suo collaboratore, ha mai visitato Sathya Sai Baba
in India?
2. Sai
Baba ha materializzato un orologio dal nulla e lo ha dato a lei o ad un
qualsiasi altro suo collaboratore?
3. Il
suo segretario personale ha riferito a lei o ad un qualsiasi altro suo
collaboratore di un estraneo che ha aperto la cassaforte e se n'è andato con
un orologio?
4.
Lei, o un qualsiasi altro suo collaboratore, è devoto di Sai Baba?
A
beneficio dei numerosi devoti innocenti del santone indiano, riproduco qui
sotto la risposta del sig. Hattori. Lo faccio con la sincera speranza che essi
siano abbastanza sensibili da realizzare la verità, che questi ciarlatani che
vanno in giro abbigliati da santi uomini hanno numerosi agenti come il dott.
Bhagavantham, che lavorano ovunque in collusione con loro per propagare beffe
enormi e trarre profitti materiali.
SEIKO
– GIAPPONE (indirizzo fornito) 8/11/73
Caro
dott. Kovoor,
Grazie
per la sua lettera del 30 ottobre. Apprezzo il suo interesse nel condurre
ricerche scientifiche sulle affermazioni paranormali ma non sono in alcun modo
in grado di contribuire alle sue conoscenze riguardo l'uomo menzionato nella
sua lettera, il sig. Sai Baba. Né io, né alcun membro del mio staff ha mai
fatto la conoscenza di questo individuo. Sono sicuro che queste voci sono
completamente infondate. Devo quindi rispondere negativamente a tutte le
quattro domande riguardanti questo incidente.
Distinti saluti, vostro
K.
Hattori & Co., Ltd.,
firmato Shoji Hattori, Presidente
Ricevuta questa lettera, scrissi la seguente al dott. Bhagavantham, allegando
una fotocopia della lettera del sig. Shoji Hattori, e gli ho detto:
Se il
sig. Shoji Hattori non è la persona coinvolta nella sua storia, la prego di
farmelo sapere e di fornirmi il nome e l'indirizzo giusti. Una mancanza di
qualsiasi risposta anche a questa lettera non farà altro che confermare la mia
ferma convinzione che lei è un agente di Sathya Sai Baba, che gli fa
propaganda per motivi particolari e suo proprio interesse.
Suo in
cerca della Verità,
Abraham T. Kovoor
La
mancanza di una qualsiasi risposta conferma la mia convinzione che il dott.
Bhagavantham è in collusione con Sai Baba.
Da:
CANADA
Fonte:
Dale Beyerstein, University of British Columbia, Vancouver BC, Canada
Oggetto:
In risposta ad una lettera del dott.
Erlendur Haraldsson, University of Iceland - Ottobre 1985
(...)
Concordo certamente con lei sul punto che lei indica alla fine del suo libro e
cioè che, mancando il consenso a test controllati sui presunti poteri
paranormali, siamo costretti a dare dei giudizi imprecisi ed approssimativi
simili, sotto certi aspetti, ai giudizi che vengono emessi nei contesti
giudiziari. Simili ma non identici, per ovvie ragioni.
Su
questo genere di basi, le prove sembrano condurre in maniera schiacciante a
non considerare seriamente le presunte materializzazioni.
Sai
Baba viene colto in molti casi di auto-glorificazione: permettendo la
circolazione di pretese di onniscienza quando le sue capacità linguistiche non
sono che mediocri, e così via. E non solo lui permette queste affermazioni ma
le fa egli stesso. Ed egli parla talmente spesso a vanvera che i suoi dinieghi
riguardo all’uso di trucchi da prestigiatore non possono avere alcun peso. La
schiacciante documentazione, considerata l’analisi dei filmati, la scadente
natura aneddotica delle affermazioni, ecc., punta decisamente in questa
direzione.
Inoltre le diffuse voci di molestie sessuali e le connessioni col business
dell’oro, sebbene non siano decisive, devono essere seriamente inserite nel
quadro generale.
Riguardo la sua domanda: ‘Sam Dalal’ è un nome dato da James Randi. In una
conversazione telefonica Randi ha detto che Sai Baba aveva “materializzato” un
orologio Seiko per un dirigente della Seiko in visita in India. Da quanto ho
capito Sam Dalal ha chiesto il numero di serie al dirigente e l’ha ottenuto.
Il numero è quindi stato mandato in Giappone per fare una ricerca. E’ emerso
che il numero era quello di un orologio che era stato fornito da un negozio
non lontano dal luogo in cui la “materializzazione” era avvenuta.
Basava
Premanand (IRM) dice che, in seguito all’indagine, Kasturi cancellò ogni
riferimento all’episodio Seiko. (.....)
E così
questo triste documento è giunto al termine. Per ogni storia qui elencata ve
ne sono dozzine di natura analoga e informazioni riguardanti ogni aspetto del
culto di Sai Baba. Centinaia di pagine che rivelano la fortezza di menzogne
che sostiene questo enorme, globale castello di carte.
Potete
scegliere di credere a tutto questo oppure no. E’ una vostra scelta. Tuttavia
ora è una scelta che viene fatta da una posizione di consapevolezza di una
situazione reale.
Potreste ancora chiedervi: - ma... e’ divino?
Non e’ per cio’ che un uomo dice,
che egli puo’ essere giudicato,
ma per cio’ che fa.
Attivita’ pedofile .......
un’azione divina??
Trucchi da prestigiatore ........ un’azione divina??
Ascoltate la vostra piccola
tenace voce interiore, prima di decidere.
Se
avete letto fin qui, è possibile che voi siate totalmente devastati.
Il
dolore che queste rivelazioni causano agli onesti ricercatori spirituali è
monumentale. Scoprire che il cammino che ci ha portato lontano da famiglia,
amici e persone amate è solo un miraggio... Scoprirsi ingannati, traditi;
perdere la fiducia di sé... Scoprire che l’amore promesso è soggetto a
condizioni e che coloro che pensavamo fossero una “famiglia” ora ci voltano le
spalle e urlano : “Giuda!”...
E’ una
devastazione dell’autostima ed apparentemente è un tremendo spreco di tempo.
Ma ovviamente non è così. Una cosa è evidente di per sé. Tutti noi sul pianeta
stiamo avendo esperienze e la conseguenza dell’esperienza (specialmente
dell’esperienza spirituale) è la saggezza e la libertà da ogni dipendenza.
Abbandonare un culto è come sperimentare la morte di una persona cara. C’è un
processo doloroso che richiederà tempo. Tempo per elaborare i conseguenti
sentimenti di confusione, perdita, colpa, disillusione, rabbia e mancanza di
fiducia.
Per un
po’ mi sono sentita rabbiosa, pensando che il mio così prezioso amore per Dio
il Creatore era stato sfruttato in questo modo; fuorviato, in effetti, lungo
un cammino che non avevo voluto consapevolmente; cammino che mi ha portato a
dare via la mia energia ad un maestro dell’inganno.
Ma
questo sentimento non è durato a lungo, presto sono stata in grado di
accettare che l’intera esperienza era stata una mia scelta e che il mio dolore
e la mia rabbia erano anch’essi parte dell’esperienza.
Col
tempo i sentimenti negativi sono stati sostituiti da un senso di libertà e
dalla gioia di tornare al mondo reale.
Il
dono in tutto questo è stato una profonda realizzazione che per me “l’era del
guru” è morta. Non desidero più affidarmi a maestri esterni; ora almeno seguo
il messaggio che tutti i veri maestri spirituali hanno dato in ogni tempo:
quello di cercare dentro di sé il regno dei cieli.
In
conclusione posso dirvi, sulla base della nostra esperienza, che la sofferenza
che provate passerà. La vita dopo Sai Baba esiste e, non appena vi
riprenderete la vostra energia, vi ritroverete arricchiti e troverete che il
cammino è ora illuminato, meraviglioso.
Vi
auguro un viaggio appagante e realizzante.
Faye
Bailey
Poscritto
Swami
aveva “materializzato” un “sacro lingam” per me e mi aveva detto: “Il suo
potere è illimitato nel tempo e nello spazio!!” ed anche che l’acqua, a
contatto col lingam, ne avrebbe acquisito il grande potere curativo.
Per un
po’ di tempo ho distribuito “l’acqua del lingam” a gente di tutto il mondo.
Tuttavia non ho mai sperimentato alcun effetto positivo nel berla, né ho
saputo di effetti positivi da altre persone. Al contrario, in molti mi hanno
detto che l’acqua è presto marcita.
L’intenzione personale di sperimentare una guarigione, in coloro che hanno
bevuto questa “acqua dell’illusione”, non è stata abbastanza potente per
andare oltre ad un semplice fattore “Mi sento meglio”.
Dopo
la compilazione di “The Findings” ho smesso di mandare l’acqua del lingam ed
ho rispedito il lingam in India.
Faye
Ogni
esperienza di vita è un’espressione della Vita
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