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"The Findings"
di David e Faye Bailey
 

Introduzione

“The Findings” (“Le Scoperte”) sono qualcosa a cui sia io che David non avevamo mai pensato e di cui non eravamo a conoscenza e, sebbene nessuno di noi avrebbe potuto mai immaginare che un giorno le avremmo scritte, l’impensabile è avvenuto.

Quanto segue è l’esposizione di una situazione esistente riguardante Sai Baba. Purtroppo è estremamente negativa ed è possibile che vi scuota e vi angosci molto com’è avvenuto a noi, quando ci siamo trovati nell’incredibile posizione di vederci presentate delle informazioni che non potevamo ignorare. Una volta che David ha appurato che qualcosa era molto, molto sbagliato, ha iniziato la propria ricerca. E’ stato molto preciso, sperando e pregando continuamente che le cose che andava scoprendo fossero false. Queste scoperte sono l’ultima cosa che entrambi avremmo mai voluto.

Tuttavia, esse esistono. Vi chiediamo solo di leggerle fino in fondo, prima di formarvi un qualsiasi giudizio.

A parte le nostre singole esperienze personali, qui sono anche inserite le esperienze di altri, scelte tra molte, che sono parte integrante della rivelazione di questa enorme, globale illusione: la più grande truffa nel business di Dio. E’ ormai disponibile una vera montagna di informazioni, molte più di quante io potrei mettervi davanti. Il mio compito è di riportare accuratamente le scoperte che vi presento, proponendo al contempo uno spaccato di comportamenti indifendibili, menzogne scoperte e trucchi magici smascherati. David ha passato lunghe ore e molti mesi parlando a persone di tutto il mondo mentre districava questa aggrovigliata matassa di anni di falsità che si è accumulata intorno alla cosiddetta “divinità incarnata” ma non è solo in questo sforzo. Gente coraggiosa di ogni continente si sta unendo per smascherare la monumentale frode spirituale che è stata perpetrata per il vantaggio personale di un ristretto gruppo di individui, capeggiato da Sai Baba.

Persone disilluse di ogni rango ed estrazione che a loro volta hanno scoperto le menzogne dietro la facciata (compresi ex-studenti dei colleges Sai, giudici, dottori, uomini di governo dall’Europa, dalle Americhe, dall’Australia ed oltre), concordano che è tempo di condividere le proprie scoperte. Ci sono centinaia di racconti personali che strappano il velo dall’”avatar”. Io ne riporto solo alcuni. A causa dell’estensione di alcuni contributi, ho adattato le informazioni, ma non ho alterato il contesto. Gli autori hanno acconsentito ad essere menzionati ed identificati. I racconti che seguono sono una mera frazione di quelli disponibili e tutti descrivono una situazione che è stata funzionale per molti anni. Questa è un’opportunità per diventarne consapevoli, per poi porsi in una posizione che permetta una scelta informata, piuttosto che una derivante dall’ignoranza.


Inizio con le mie rivelazioni personali. Coloro che hanno letto i libri miei e di David (scritti prima delle nostre scoperte e poi da noi stessi ritirati dalla vendita), conoscono la nostra storia. Sanno quanto eravamo devoti a Sai Baba, al punto di sposarci nonostante fossimo degli sconosciuti, provenienti da due parti opposte del mondo. Sanno quanto abbiamo viaggiato per il mondo, parlando delle sue meraviglie.

E dunque, cos’e’ accaduto che ha cambiato tutto?

Quando il lato oscuro di Sai Baba iniziò ad essere svelato a David, inizialmente io ho rifiutato di ascoltare, incapace di sopportare l’ascolto di qualsiasi cosa negativa riguardante il mio amato “avatar di questa era”. Questo sfortunato stato di cose continuò per sei mesi finché, durante la nostra successiva visita in India, io ebbi la mia conferma delle scoperte di David. Potete immaginare come mi sono sentita quando ho cominciato a vedere al di là del velo? Per anni avevo assaporato il privilegio di essere chiamata nella stanza delle udienze e lì avevo passato ogni momento concentrata solo sul volto di Swami; finché David non mi suggerì di spostare la mia attenzione sulle sue mani. Vedere anelli, orologi ed altri oggettini che venivano prodotti con trucchi o estratti dai lati dei cuscini della sedia e vedere le tavolette di vibhuti che venivano nascoste tra le dita prima di venire sbriciolate e “materializzate” fu una rivelazione orribile, una catastrofe personale per me. Avevo abbandonato la mia vita, il mio matrimonio, mio marito, i miei figli, la mia casa, la mia carriera e la mia patria per amore di Sai Baba – e tutto questo solo per poi scoprire l’imbroglio al cuore di ciò che mi era caro.

Durante le successive udienze, sempre più atterrita nel vedere le stesse cose che accadevano continuamente, rimasi in silenzio implorando “Perché? Perché lo fai?” Questa pratica da illusionista distrusse totalmente la mia fiducia in qualcuno che io mi aspettavo praticasse la verità che predicava. Ma i giochi di prestigio erano davvero il meno. Mentre il tempo passava e la gente iniziava a condividere con noi le proprie esperienze e scoperte, il mio mondo di spiritualità incentrata sul guru-divino crollò.

Mentre ero ancora nell’ashram, la cosa peggiore per me (in quanto mamma) avvenne quando un giovane, uno studente del college, venne nella nostra stanza, per implorare David. “Signore, per favore, faccia qualcosa affinché lui smetta di abusare sessualmente di noi” (!). Questi figli di devoti, incapaci di sopportare oltre la propria insostenibile situazione di protagonisti involontari di una situazione di pedofilia, eppure impossibilitati a mettere al corrente i propri genitori perché non sarebbero stati creduti, avevano posto la loro fiducia in David; una fiducia che si era costruito in oltre cinque anni passati come professore di musica al college Sai.

Più tardi, quella stessa notte, il medesimo giovane tornò da noi molto angosciato, implorando David di non rivelare il suo nome, dicendo che temeva l’espulsione dal college e, peggio ancora, per la propria sicurezza personale, se si fosse saputo che aveva parlato di queste cose. David lo rassicurò dicendogli che non conosceva il suo nome, quindi non avrebbe potuto né voluto identificarlo. Ma questo scambio e questa scioccante rivelazione fu solo la punta di un iceberg di nauseanti informazioni, un iceberg che si abbatteva sui nostri anni di devozione cieca e li affondava.

La crescente conoscenza dell’attività sessuale di Sai Baba che coinvolgeva la violazione dei diritti umani basilari nei confronti di bambini (addirittura dell’età di sette anni) affidati alle sue cure e la crescente lista di una truffa dietro l’altra nelle attività da lui promosse, ci rese consapevoli della profondità del nostro coinvolgimento emozionale. Ci rese consapevoli, inoltre, della devastazione che queste scoperte avevano causato in noi. Ci trovavamo in una situazione insopportabile: non volevamo rischiare di provocare un caos analogo in altri ricercatori spirituali coinvolti con la nostra stessa intensità. L’unica scelta era quella di dire poco e di andarsene via, scelta che causò il proliferare furioso di chiacchiere false e rabbiose nei nostri confronti.

L’anno scorso David ha ritenuto opportuno rendere note le sue scoperte quando è stato interpellato personalmente ma il dilemma se fosse opportuno parlare oppure no mi ha messo a dura prova. Sentivo acutamente la responsabilità legata al tenere nascoste queste conoscenze negative; riconoscevo che il silenzio mi rendeva parte di questa cospirazione ma continuavo a pregare che ad un dato momento, in qualche modo, tutto ciò sarebbe stato spiegato al meglio. Così non è stato.

Nei passati diciotto mesi siamo stati messi a conoscenza di così tante gravi, orribili affermazioni e di così tante informazioni schiaccianti inviateci da ex-devoti disillusi (in particolare da ex-studenti dei colleges maschili di Sai Baba) che confermavano le nostre scoperte, che è ormai impossibile restare in silenzio.

Come editore di una rivista che ha la sua missione nella ricerca della verità, non posso fare altro che adempiere alla mia responsabilità verso quella missione. La mia decisione di fare questo è stata preceduta da grande angoscia personale e da strenue preghiere e la mia guida interiore ed i miei veri amici mi hanno dato tutto l’aiuto ed il coraggio necessari.

Non è sotto esame la dottrina di Sai Baba ma ciò che viene fatto all’interno di questa; non il messaggio ma il messaggero. Il suo messaggio è per la gran parte costituito da verità universali, anche se nei suoi insegnamenti abbiamo trovato molte contraddizioni e provate anomalie.

Le dichiarazioni che ho raccolto qui riguardano la truffa globale che egli perpetra. Riguardano i suoi imbrogli, le illusioni, le frodi, le appropriazioni indebite, il coinvolgimento in omicidi, le continue attività pedofile e la pressoché impenetrabile fortezza di menzogne allo scopo di creare la sua “divinità”. Riguardano il peso delle dettagliate testimonianze descrittive riguardanti la sua partecipazione ad attività sessuali con partners consenzienti e non (sia studenti che stranieri in visita), sottovalutati grazie alla largamente diffusa giustificazione della “stimolazione della kundalini”. Riguardano il Super Speciality Hospital ed il Progetto Acqua che si dimostrano essere specchi per le allodole, con apparenti appropriazioni di denaro, furto di organi e promesse non mantenute di fornitura d’acqua.

In tutto il mondo esistono indagini a livello governativo. In Svezia la Scuola Sai è stata chiusa. Un vero vulcano è in procinto di esplodere, a causa dell’inquietudine di molta, molta gente. Internet ha avuto un ruolo preponderante in questo. La massa di esperienze e di documentazioni qui presentata è dura, dirompente, affilata come un coltello e supportata da ex-devoti coraggiosi pronti a mettere i propri nomi a fianco di tali affermazioni, per il bene di tutti. David ha contattato di persona molti di costoro e li ha ascoltati mentre verificavano e dettagliavano ulteriormente le loro esperienze.

Purtroppo, non c’è modo di porgere questo documento con parole dolci.

La verità che QUESTA SITUAZIONE ESISTE rimarrà. Rimarrà, che la si ritenga vera oppure no.

Capisco pienamente il dolore ed il tremendo senso di perdita che la lettura di queste rivelazioni può causarvi. David e io lo abbiamo sperimentato e sappiamo quanto possa essere terribile. Vi mando tutto il mio amore e la mia solidarietà.

Faye Bailey, editore

The Quarterly


Da: REGNO UNITO

Fonte: David Bayley

Oggetto: ESPERIENZE PERSONALI

Ho compilato questo scritto a causa delle molte voci (spesso del tutto false) che sono state diffuse riguardo a Faye e me, sui motivi che ci hanno spinto ad abbandonare Sai Baba. So che quello che state per leggere qui può causarvi profonda angoscia. La situazione che sto per rivelare non è certamente qualcosa che avremmo potuto immaginare possibile.

Io vi chiedo solo di leggere questo lavoro per intero, accettando che si tratta delle mie personali esperienze. Io condivido con voi la mia verità. Né più, né meno.

Ho passato molte notti insonni da quando mi sono impegnato in questo compito, per capire cosa fare e come affrontare queste incontrovertibili informazioni reali, alla luce della mia responsabilità nei confronti delle molte, molte persone che hanno letto i miei libri e hanno ascoltato i miei discorsi.

Le scoperte che seguono sono il risultato di una dolorosa ricerca, durata tre anni.

Vibhuti

Durante il darshan, Sai Baba porta con sé della vibhuti sotto forma di una tavoletta, nascosta tra il terzo e il quarto dito della mano destra, e delle tavolette di scorta nell’altra mano che solleva la veste. Egli sbriciola una tavoletta quando serve e trasferisce le tavolette da una mano all’altra mentre raccoglie le lettere. L’ho visto accadere innumerevoli volte. Una volta, nel portico del mandir, gli è caduta una tavoletta davanti a me e lui ha detto ad un membro dell’Organizzazione: “Mangiala, svelto!”

La manipolazione delle tavolette può essere ben osservata in molte videocassette, se visualizzate lentamente un fotogramma alla volta, compreso il video dell'udienza  nel giorno del nostro matrimonio, utilizzata all’inizio di “God lives in India”. L’Organizzazione ha ritirato dal commercio questo video.

La televisione australiana, nel suo programma “60 MINUTES” (il loro equivalente di “PANORAMA”) ha mostrato come vengono eseguiti questi giochi di prestigio di bassa lega.

Il trucco delle tavolette di vibhuti spiega perché la distribuzione di vibhuti nella stanza delle udienze termina prima che tutti possano averne avuta un po’.

Tutta la polvere di vibhuti viene prodotta bruciando dello sterco di vacca e del legno di sandalo, mescolati con altra vibhuti prodotta altrove; la vibuthi viene poi setacciata due volte dalle donne Seva dell’ashram, prima di essere impacchettata per essere distribuita nella stanza delle udienze.

L’uso della vibhuti sulle ferite aperte causa consistenti infezioni; un fatto che mi è stato confermato da Faye quando è stata chiamata da persone dell’ashram che avevano queste infezioni.


Gioielli ecc.

Sono tutti gingilli senza valore. Alcuni vengono acquistati nel villaggio di Puttaparthi ma principalmente provengono da Bangalore e Hyderabad. Ho fatto in modo da incontrare uno dei gioiellieri coinvolti ed ho verificato questa informazione.

Mi era stato detto da Sai Baba ed anche da membri della sua cerchia più intima che il mio anello “materializzato”, con la sua grossa pietra, era un diamante a sessantaquattro facce di grande valore commerciale. Dopo la partenza dall’ashram nel dicembre 1998, avevo danneggiato uno dei fermagli dell’anello e lo portai da un gioielliere nell’India meridionale, a molte centinaia di chilometri di distanza. Questo estraneo lo riconobbe immediatamente come un “anello di Sai Baba”. Costui mi disse che il metallo di cui era fatto non era oro e inoltre che la pietra era uno zircone senza valore e che sotto di essa c’era un pezzo di carta argentata per far luccicare lo zircone e per questo motivo il fondo dell’anello era pieno. Egli mi informò che questo tipo di anelli viene prodotto appositamente per Sai Baba. Estraendo la pietra per riparare il fermaglio rotto, effettivamente, cadde un pezzo di carta argentata e la pietra si dimostrò essere uno zircone.

L’allora coordinatore irlandese dell’organizzazione Sai era con me e Faye a quel tempo, ed anche un’altra donna che aveva un anello di Baba nel quale si poteva vedere una faccia (considerata quella di Baba per via della testa di capelli neri intorno ad una piccola “faccia”). Il gioielliere ci mostrò come questi anelli sono fatti. Vi è un pezzo di vetro colorato con dietro un pezzo di carta argentata, in modo che da certe angolazioni rifletta il colore della propria faccia. Questo è poi circondato da un anello di smalto nero per dare l’impressione dei capelli. Costui estrasse la pietra dall’anello dimostrandoci che anche questo era come aveva detto. Il coordinatore irlandese fece delle foto agli anelli. Ritornato in Irlanda, egli si dimise e lasciò l’organizzazione.

Quando Sai Baba decide di dare una veste a qualcuno nella stanza delle udienze, lo fa come copertura per prendere altra bigiotteria dal suo deposito nella stanza adiacente. Più di una volta io e Faye abbiamo sentito il suono dell’apertura di un cassetto e il tintinnare di oggetti metallici che venivano spostati. Egli ritorna nascondendoli sotto la veste (e noi lo abbiamo visto trasferire i gingilli da sotto la veste tenuta in grembo alla sua mano destra; è così ovvio se lo osservate), prima di roteare la mano, simulando una materializzazione. La sua sedia di velluto contiene oggetti nascosti ai lati. Noi li abbiamo visti e abbiamo poi visto il suo gioco di destrezza quando li estrae dal nascondiglio.

Tuttavia, ben prima che io fossi consapevole di queste cose, avevo iniziato ad avere qualche dubbio circa l’autenticità delle pretese di divinità da parte di Sai Baba. Durante la mia seconda udienza, una delle prime cose che notai e che mi infastidì, fu che qualcuno gli chiese di riparare la catena rotta di un japamala ed un'altra persona aveva perso una pietra da un anello. Egli non fece nulla sul momento ma disse “No, no, te lo cambierò con uno nuovo, domani”. Questa cosa mi rese assai perplesso. Perché, se lui può creare qualunque cosa secondo volontà, e questo è ciò che mi è stato detto, non ha soffiato su questi oggetti e non li ha riparati? Ora so perché. Non può farlo.


Guarigioni

Durante tutto il tempo in cui gli sono stato vicino e nelle innumerevoli udienze che ho avuto, non ho mai visto Sai Baba compiere nessuna autentica guarigione su qualcuno. L’ho visto dire a delle persone di alzarsi e di abbandonare la sedia a rotelle, ma l’effetto non è stato duraturo. Egli in genere ignora i malati e i deboli, adducendo la scusa del loro karma.

I “gemelli rosa” australiani continuano ad usare la sedia a rotelle, a dispetto della pretesa di Sai Baba di averli guariti e della loro pretesa di essere stati guariti. Un triste caso è per me quello di Maynard Ferguson. Oltre tre anni di peggioramento del suo udito; durante svariate udienze con lui e sua moglie, tutti noi abbiamo chiesto, supplicato Swami di guarirlo. Ogni volta lui prometteva che l’avrebbe fatto ma ormai Maynard è quasi completamente sordo e deve fare affidamento su due potenti protesi acustiche che lo aiutano. Come collega musicista so cosa significhi questo per lui.

Una volta Faye ed io abbiamo avuto un’udienza in compagnia di un anziano e piuttosto debole signore indiano che era solito sedere in veranda vicino a me. Egli chiese a Sai Baba di aiutarlo per via della sua salute cagionevole. Swami, da dietro a lui, scrollò le spalle ammiccando verso di noi, dicendo in una maniera che entrambi ritenemmo essere piuttosto insensibile: “E che ci posso fare? Cancro. Troppo avanzato, troppo avanzato”.

Faye ha potuto sperimentare dei consigli relativi alla salute che lui le ha dato e che lei ha seguito con fiducia, che le hanno quasi causato danni permanenti, finché alla fine per i propri disturbi non si è rivolta alle cure mediche occidentali.

Il coordinatore tedesco che avevo visitato al Super Speciality Hospital dopo che aveva avuto un attacco, venne infine riportato in veranda ma Swami non lo guarì. L’anziano uomo ritornò in Germania e due anni dopo era leggermente migliorato.

Io credo che qualunque guarigione Sai Baba si attribuisca sia in realtà una guarigione personale interiore, attivata dalla persona stessa.

 

Varie stravaganze

Il soffitto del mandir è ora ricoperto da una lamina d’oro. Mi è stato mostrato un pezzo di questa lamina che era caduto dal soffitto. Mi sono chiesto: “Perché, in un paese di una povertà così terrificante, lui permette questa crescente ostentazione di opulenza? Secondo il mio ultimo conteggio, il mandir aveva centosessantasette candelieri al posto degli originali trentasei. Per quale motivo al mondo? Sai Baba ora possiede svariate automobili di lusso apparentemente “regalate” da ricchi devoti. Perchè ne serve più di una? Questo ricorda altri leader di sette come Osho Rajneesh.

So per certo che Sai Baba non vive solo di riso e chappatti, come sostiene. I suoi pasti serali contano da sei a otto portate preparate per lui ogni notte e molte volte Faye ed io abbiamo spartito gli “avanzi”, quando ci recavamo nelle sue stanze insieme ad altri a raccogliere i resti del suo pasto. Egli ha affermato davanti a Faye che lui "non beve the, né caffè. Solo acqua calda" eppure ha bevuto il caffè con me.

Durante la preparazione delle rappresentazioni studentesche per il Natale 1997 io ero in udienza con gli studenti e stavamo discutendo con Swami della musica e della storia della Natività di Gesù che gli studenti avrebbero rappresentato. Quando venne citato “Noi tre re provenienti dall’Oriente siamo...” Sai Baba ordinò che questa canzone non venisse cantata, dicendo: "No, no, no! Non ci fu nessun re. Essi non esistono!". Eppure, in un suo discorso del gennaio 1996, aveva detto: “Quando Cristo nacque, tre re vennero a vedere il bambino”.

Alcune persone affermano che si possono vedere diverse luci intorno a Sai Baba.

Tutti noi possediamo un’aura, che si può imparare a vedere. C’è ad esempio un libro di Mark Smith, intitolato “Auras - See them in 60 Seconds”. L’esistenza di questa luce non è una prova di divinità. Solo una manciata di persone in tutto il mondo afferma di aver visto l’aura di Sai Baba. Tutti coloro che hanno fatto questa affermazione in mia presenza erano ardenti devoti.

Mi sono state mostrate delle fotografie raffiguranti delle irriconoscibili forme luminose e chi me le mostrava mi ha detto che queste rappresentavano Sai Baba, Krishna, le Gopi ed altri soggetti. A che servirebbe l’apparizione della divinità in questa maniera confusa? E che prova sarebbe della suddetta divinità? Secondo i laboratori Kodak, le emissioni luminose sulle fotografie sono dovute a malfunzionamenti saltuari della macchina e/o a problemi della pellicola e le emissioni più comuni sono di colore arancio e bianco.


Il Super Speciality Hospital

So che un’ala dell’ospedale non è mai stata aperta, apparentemente a causa di mancanza di fondi. Eppure ci era stato detto che solo una delle molte donazioni versate per la costruzione dell’ospedale era di quarantanove milioni di dollari americani. Questo equivale approssimativamente a trenta milioni di sterline! (Circa cinquanta milioni di euro, cento miliardi di vecchie lire!!! N.d.T.).

I nomi di molti altri grandi benefattori sono elencati nell’area di ricevimento dell’ospedale, rendendo i fondi donati per questo complesso assolutamente incredibili. In termini relativi, il denaro in India ha cinque volte il potere d’acquisto che può avere da noi. Mi chiedo cosa avviene di queste enormi donazioni in denaro.

Un dottore vicino al quale mi ero seduto sotto il porticato del mandir e che lavora in questo ospedale mi disse di impedire a chiunque mi fosse caro di andarci perché le condizioni igieniche erano disgustose e la mancanza di tecniche asettiche era terrificante. Questa affermazione è stata ripetuta molte volte nelle corrispondenze che abbiamo ricevuto, da persone che hanno visto l'interno dell'ospedale.

Il reparto di nefrologia è ormai chiuso.

Ci sono pessime voci riguardanti affermazioni sul furto di un rene e sulla conseguente azione legale in corso in India.

Nel 1997 il programma televisivo nazionale australiano “60 Minutes” indagò in chiave critica il Super Speciality Hospital e le pretese di divinità di Sai Baba. Ecco come ottenere questo video:

God Botherers Segment” - Ex: 60 Minutes   Tx: 24/8/97
9 Network Australia
Archives Division
4 Cleg street
Artarmon NSW 2064

AUSTRALIA

Tel:  + 9439 4500

Fax: + 9906 4415

Il Progetto Acqua

E’ stato affermato che tutti i 750 villaggi del Progetto Acqua di Sai Baba stanno ormai ricevendo l’acqua. Questo è ciò che io ho creduto finché non mi è stato mostrato un giornale in telegu con un articolo di prima pagina che mostrava foto di villaggi senza acqua, di tubazioni rotte, tubazioni senza cisterne ed alcuni villaggi senza alcuna infrastruttura. Il titolo, tradotto, diceva:

“SAI BABA, DOV’E’ LA NOSTRA ACQUA? CI HAI IMBROGLIATO ANCORA!”

Mi sono recato in alcuni di questi villaggi compresi neI progetto ed ho scoperto da me stesso che quelle notizie erano vere. Interrogando gli uomini d’affari del posto ho ricevuto alcune interessanti informazioni. L’opinione generale è concorde sul fatto che il progetto è stato preparato perché l’ashram aveva molti problemi di insufficiente rifornimento dai propri pozzi; uno di questi problemi era il continuo ricorrere di disturbi gastrici, particolarmente tra i devoti stranieri.

La richiesta del permesso di deporre una linea di tubazioni di approvvigionamento non fu ascoltata dalle orecchie sorde del governo, il quale rispose che, fintanto che i villaggi lungo la suddetta linea non avessero potuto a loro volta essere riforniti d’acqua, il permesso non sarebbe stato concesso. Da qui l’enorme raccolta globale di fondi, che ancora mi rese perplesso, dato che ero stato indottrinato alla politica di “nessuna raccolta di fondi” dettata da Sai Baba. In dodici mesi venne attivata una tubazione funzionante per l’ashram ed una selezione di villaggi, dopodiché i lavori si fermarono. Davanti alla mia costernazione per aver appreso una tale situazione scandalosa, gli anziani del villaggio scrollarono semplicemente le spalle dicendo “Che ci possiamo fare?”.


Problemi finanziari

Durante i miei viaggi e quelli di Faye in giro per il mondo, per parlare ai gruppi Sai Baba, pressoché dopo ogni incontro qualche persona veniva da noi per chiederci aiuto a causa di truffe finanziarie che aveva subito all’ashram. In particolare queste persone davano migliaia di sterline, dollari, marchi o altre valute e non rivedevano più il loro denaro, né tantomeno ottenevano una ricevuta per quei soldi. Quando infine, ormai scoraggiati, cercavano di recuperare il proprio denaro, veniva detto loro che non c’erano movimenti registrati di quelle transazioni. Abbiamo sentito questa storia molte volte.

E’ pratica comune che ai ritiri e agli incontri, ai nuovi devoti,  venga detto che Sai Baba non ha bisogno di donazioni.

Questo accadde alla Scuola Pubblica Downe House (vicino a Newbury) dove si tenne una serie di ritiri durante i weekend nel periodo delle vacanze scolastiche. Tuttavia, quando i nuovi devoti vi si recarono per più di un weekend, essi vennero presi da parte individualmente e venne dato loro un numero di conto bancario presso la Bank of India dell’Andhra Pradesh, sul quale potevano accreditare le donazioni.

In alcune occasioni, con individui facilmente raggirabili, veniva consegnato un foglio stampato, per accludere una intenzione o desiderio alla donazione che veniva versata. A queste persone veniva inoltre detto che la spedizione di denaro al Sathya Sai Medical Trust in India era detraibile dalle tasse, dato che nel Regno Unito quella organizzazione era una organizzazione benefica registrata. Questo è ovviamente falso. Tali donazioni non sono detraibili dalle tasse. La suddetta affermazione di truffa è avallata dalla dichiarazione di un avvocato e da altri che sono stati personalmente coinvolti.

Non sorprende che da allora la Downe House abbia proibito ogni ulteriore incontro dell’Organizzazione Sai nei propri locali.


Problemi personali

Abbiamo parlato con persone che hanno scritto dozzine di lettere riguardanti gravi situazioni personali e non hanno avuto né una risposta, né alcun cambiamento nelle proprie situazioni. Disperate ed abbattute, queste persone si sono rivolte a noi come loro ultima speranza, chiedendoci di intercedere per loro presso Sai Baba, che loro credevano essere onnipotente (ma, apparentemente, non onnisciente).

 

Problemi sessuali

Madri preoccupate e giovani uomini di svariate età mi hanno chiesto di parlare con me riservatamente riguardo certi incidenti intimi che avevano avuto con Swami. Essi mi hanno raccontato di presunte attività sessuali ed ogni storia ricalcava la precedente. Swami portava questi giovani e ragazzini da soli nella stanza delle udienze private, poi insisteva affinchè si calassero i pantaloni e poi li massaggiava, spesso li masturbava, e/o insisteva per fare del sesso orale e talvolta raccoglieva il loro seme nel suo fazzoletto.

Questo mi lasciò senza parole! Sapevo che esisteva un libro scritto da Tal Brooke negli anni ‘70 intitolato ‘Lord of the Air’, nel quale descriveva in dettaglio le molestie sessuali che aveva subito da Sai Baba ma questo libro è sempre stato scartato dai devoti di lunga data, che lo consideravano una raccolta di dannose bugie raccontate da un giovane uomo rabbioso. Eppure anche il figlio di Faye fu più volte baciato sulle guance e sugli angoli della bocca, quando si trovò da solo nella stanza privata con Sai Baba, e fu anche toccato sessualmente. E quando per Sai Baba fu ovvio che questo suo comportamento era sgradito, iniziò a sgridare il giovane nelle successive udienze con Faye, chiamandolo “Cane pazzo! Cuore di pietra!” e così via. A quel tempo la cosa sembrò incongrua; è stato solo dopo che abbiamo iniziato a girare il mondo che l’inconcepibile e l’incomprensibile si sono palesati chiaramente.

Quando ho chiesto ai vari coordinatori di questi spiacevoli incidenti raccolti durante i nostri viaggi, mi è stato risposto che Swami lo fa per “potenziare la kundalini”. Mi sono chiesto: “Se lui è in grado di fare qualsiasi cosa, allora perché deve toccare fisicamente i ragazzi, specialmente quando non sono consenzienti? E che dire di quando lui ha spinto questi ragazzi a fare sesso attivamente con lui? Si direbbe che venga volgarmente perpetrata una continua, grave violazione dei diritti umani fondamentali in nome della “divinità”.

Non ho mai sentito nessuna storia riguardante ragazze alle quali é stata potenziata la kundalini in questo modo.

Durante la mia ultima visita a Puttaparthi, uno studente venne da me e mi chiese aiuto a nome di alcuni suoi compagni perché avevano un disperato bisogno di qualcuno che facesse smettere a Swami di abusare sessualmente di loro. Mi raccontò di come Sai Baba abbia preteso per anni che questi particolari ragazzi facessero sesso orale e sesso di gruppo per il suo piacere. I dettagli coincidevano con ciò che mi era già stato raccontato molte volte in giro per il mondo. Io gli chiesi se questa fosse una pratica accettabile in India ed il suo sguardo pieno di orrore, mentre negava, dimostrava chiaramente che non lo era.

Quindi egli mi fece una domanda alla quale non seppi rispondere: "Signore, per quale motivo crede che degli ex-studenti abbiano cercato di ucciderlo nel ’93 ...?” (!!!)

Mi sono rivolto a svariati devoti di vecchia data, quelli che siedono in veranda, per avere spiegazioni su queste infami attività e li ho tormentati con domande e supposizioni finché in ultimo essi hanno capito che avevo scoperto la verità e hanno poi ammesso che queste cose avvengono; e solo dopo si sono detti d’accordo sul fatto che queste cose avvengono per il suo piacere e non hanno nulla a che fare con il potenziamento della kundalini.

Diversi coordinatori nazionali ai quali ho parlato, sia in India che in patria, una volta rientrati, per un po’ di tempo hanno continuato a negare che ciò avvenga. Ma quando è diventato ovvio che io non avrei lasciato cadere la cosa, due di loro mi hanno telefonato per dirmi che sì, io avevo ragione e che loro lo sapevano da anni. “Ma lui è Dio e Dio può fare tutto ciò che gli pare.” (!!!)

All’inizio del 1999 un giovane svedese tornò a casa dopo una visita all’ashram e fece una completa dichiarazione al suo comitato coordinativo, relativa alle esperienze sessuali con Swami nel corso di sei udienze. Poche ore dopo questa rivelazione, uno dei massimi funzionari dell’organizzazione Sai svedese era alla nostra porta, chiedendoci perché noi avevamo lasciato Sai Baba. Lui e sua moglie, entrambe persone davvero amabili, sono rimasti assolutamente devastati nel sentire la conferma della storia di quel giovane. Dopo aver detto, con voce rotta: “Io non posso essere parte di questa cosa”, egli è uscito di casa e si è seduto sui gradini del nostro giardino ed è scoppiato in un pianto disperato. Era stato devoto per oltre vent’anni e sua moglie aveva scritto due libri su Sai Baba ed un altro era già pronto per essere stampato.

Egli è tornato a casa e si è dimesso da qualcosa al quale aveva dato anni della sua vita ed il suo amore; la moglie ha cancellato il suo libro e ritirato gli altri dal mercato. Nel giro di qualche giorno ci fu una pubblica conferma che le cose di cui avevo parlato nel corso degli anni ad un piccolo numero di seri ricercatori della verità, stava effettivamente accadendo ad altri.

Poco tempo dopo la scuola Sai in Svezia chiuse.

Grazie alla coraggiosa dichiarazione di quel giovane, l'innominabile ha cominciato ad essere menzionato e menzionato sempre più ad alta voce, da un numero crescente di giovani uomini. La dichiarazione svedese ha dato il via ad una raffica di rivelazioni. La star del cinema svedese Conny Larsson ha svelato le proprie esperienze, che sono incluse in questo documento. Il nostro telefono è stato reso rovente dalle chiamate di giovani da tutta Europa che condividevano con noi la propria pena.

Un teenager francese ci ha chiamati e ci ha confidato che aveva pensato di suicidarsi in seguito alla propria esperienza di molestia sessuale perché non poteva vivere col pensiero che doveva essere gay. Ci ha detto di essersi sentito molto sollevato nel sentire che c'erano state altre vittime.
 



Il Sistema di Educazione ai Valori Umani è stato sviluppato dal dott. Gokak, un tempo membro del corpo docente di Sai Baba. Sai Baba non ha compilato alcuna parte di questo sistema. Il dott. Gokak ha abbandonato Sai Baba alcuni anni fa.


Scuole e colleges

Ero stato portato a credere che le scuole e i colleges a Puttaparthi e Whitefield fossero stati edificati per dare un’educazione gratuita a bambini del luogo. Ma non è così. L’anno scorso le tasse per le scuole di grado inferiore erano di 20.000 rupie all’anno per bambino, esclusi libri, divisa e alloggio, se necessario.

La scuola del paese è gestita dal governo, come tutte le scuole in tutti i paesi dell’India, ed è gratuita; i genitori pagano solo i libri e la divisa.

Dato che io davo per scontato che i ragazzi del college ai quali avevo insegnato fossero giovanotti del posto, ero stupito dalla loro capacità di apprendimento, finché non ho scoperto che questi ragazzi venivano portati lì da tutta l’India e che dovevano passare degli esami d’ammissione molto selettivi, dovendo ottenere un punteggio dell’85-90% per essere ammessi. Come mi ha detto uno dei tutors: "Sai Baba prende solo i migliori. Dovrebbero provarci, a fallire”.

Una delle mie preoccupazioni con questi giovani era che non avevano alcun funzionario lavorativo che li guidasse alla ricerca di un impiego e dopo aver concluso il college essi tornavano e mi chiedevano consigli su come trovare un lavoro. Questo è avvenuto regolarmente nei cinque anni in cui ho avuto contatti con loro.


Peggy Mason

Peggy, una giornalista professionista che ha scritto per alcuni periodici spirituali, era andata a vedere Sai Baba con suo marito Ron Laing ed ha avuto una quantità di udienze durante il loro breve soggiorno. Sia lei che Ron erano incantati da Swami (proprio come lo ero stato io all’inizio) e questa visita è stata la base per i loro successivi scritti.

Nel dicembre 1997, andando verso l’aeroporto di Gatwick per recarci in India, abbiamo preso una lettera scritta da Peggy per Swami.

Gli ho consegnato la lettera durante il darshan del pomeriggio seguente.

Il mattino successivo un fax ci annunciava che Peggy era morta.

Pochi giorni dopo ho avuto un'udienza in compagnia dell’editore di ‘Sanathana Sarathi’ e questi ha detto a Swami che ora era Faye l’editore del periodico di Peggy Mason…

SB: “Si, si. E’ in mani molto buone, ora fallo funzionare! Come sta Peggy Mason?”

Io : “Si è riunita con te”.

SB: “Sì. Vive vicino a te in Inghilterra?”

Io: “Lei viveva ad otto miglia da me ma è morta qualche giorno fa, Swami. Ora lei è con te!”

SB : “Sì, sì, suo marito era un buon uomo. Quando torni a casa, portale i miei saluti”.

Io: “E’ morta, Swami. Morta! Si è riunita con te!”

SB : “Portale il mio amore, quando torni in Inghilterra”.

Io: “Non posso, Swami perché è MORTA!”

SB : “Oh?? Oh.....”

In un'altra udienza, pochi giorni dopo (stavolta con Faye), Swami sembrava molto confuso, ha parlato incoerentemente per un minuto circa e ha concluso dicendo a tutti i presenti che Peggy Mason aveva suonato la tromba molto bene durante le celebrazioni natalizie appena terminate nell’ashram. Egli non stava scherzando ed eravamo entrambi imbarazzati e molto a disagio e tutti gli altri si sono guardati confusi ed in qualche modo preoccupati per queste parole sconnesse, dato che tutti loro avevano sentito Maynard Ferguson suonare la tromba, il giorno di Natale.

In due occasioni egli ci ha chiamati nella stanza delle udienze private e mi ha fatto intenzionalmente delle domande su qualcuno che era rimasto fuori. Poi, dopo che entrambi eravamo tornati nella stanza comune, lui ha ripetuto tutto ciò che io gli avevo appena detto, né più né meno, dando però ad intendere che stava ottenendo le informazioni “sintonizzando” i suoi poteri.

Questo potrebbe spiegare perché inizialmente lui pensava che io fossi americano, riferendosi addirittura nei suoi discorsi a me come ad un americano. Forse qualcuno gli aveva dato informazioni sbagliate...?

La mia più grande difficoltà a questo punto era di trovare qualcun altro a parte Faye con cui parlare di queste spiacevoli scoperte. Tutti gli occidentali che conoscevo avevano avuto molte meno esperienze di interazione con Swami di quante ne avevo avute io. Durante i miei sei anni come suo devoto ho avuto oltre cento incontri personali sotto forma di udienze e sessioni di lavoro e sono stato molto coinvolto con lui durante i miei periodi di insegnamento al college maschile.

Per molti devoti una visita all’ashram significa sedersi nelle file del darshan osservando, desiderando e sperando in qualche contatto, ascoltando nel frattempo le storie raccontate da altri. Questo è molto diverso da essere “là dentro”, osservando come vanno le cose dietro la scena. Dovevo trovare qualcuno che avesse avuto un livello di esperienza analogo al mio.

Ho iniziato a cercare Terry Gallagher, un australiano che, avevo sentito dire, era stato molto vicino a Swami prima di me. Terry era stato per tre anni Coordinatore Centrale dell’organizzazione Sai in Australia ed aveva ricevuto da Sai Baba un trattamento preferenziale per molti anni. L’ho rintracciato a Kiama, nel Nuovo Galles del Sud, in Australia.

Sapevo che aveva lasciato l’ashram giurando di non tornarvi mai più e volevo saperne il motivo. L’ho saputo presto. Terry aveva scoperto, proprio come avevo fatto io, le inconfessabili azioni segrete di Sai Baba. Esattamente le stesse cose... ma peggiori. Terry se n’è andato senza fare più ritorno, dopo il tentato assassinio di Sai Baba da parte di alcuni ex-studenti nel 1993. Volevo sapere ciò che Terry aveva saputo. In breve tempo l’ho saputo.

E’ per questo che intorno a Sai Baba ci sono davvero così pochi devoti occidentali “di lunga durata”? Forse quelli che si avvicinano, si avvicinano troppo e scoprono che il potente “Mago di Oz” è solo un piccolo prestigiatore? In questo caso specifico, un piccolo prestigiatore che è anche un pedofilo? Forse allora costoro arrivano a ritenere che “Dio non farebbe questo” e se ne vanno?

Anche Premanand, un altro individuo che alcuni anni fa, prima di Terry, è stato molto vicino a Sai Baba, ha scoperto la verità dietro la facciata e se n’è andato. Oggi Premanand rende disponibili le sue scoperte su Internet.


Fenomeni paranormali

Ci sono molti esempi in tutto il mondo di apparizioni di vibhuti ed altri materiali sulle immagini di Sai Baba. Molto spesso questo accade in case o templi dove vengono cantati bhajans non-stop, cose che può ben avere qualcosa a che fare con la manifestazione di questi fenomeni. Parlando in generale, noi occidentali sappiamo molto poco del potere della mente e della vibrazione. Tuttavia alcune di queste apparizioni di vibhuti sono false e possono essere create chimicamente.

Alcune sembrerebbero genuine ma la mia ricerca in quest’area mi porta a stabilire che la manifestazione di tali fenomeni non significa automaticamente che essi provengano da Swami, o che abbiano una qualsiasi connessione divina. Mentre eravamo in India, Faye ed io abbiamo visto molti esempi di fenomeni, abbastanza da capire che la capacità di produrli non rende certamente divini.

Una volta sollevati, i miei sospetti sulla divinità di Swami non mi hanno dato pace. Cose che avevo accettato ciecamente perché mi era stato detto che erano così, non reggevano alla luce di un esame accurato. Persino gli uomini di potere intorno a lui, sebbene davanti a Sai Baba si atteggino in servizievole adorazione, si comportano diversamente quando lui non c’è. In certe occasioni mi sono trovato con membri della cerchia più intima, col sig. Rao ad esempio, nell’ufficio principale. Una volta, ero stato mandato là da Swami per qualcosa e la risposta che avevo ottenuto terminava con le parole: “Swami non sa di cosa sta parlando” (!). Eppure costoro propugnano l’idea che lui conosca ogni cosa.

In tutti questi mesi di indagini avevo avuto la mia parte di sistemi di indottrinamento da parte delle alte sfere. Mentre ero all’ashram, le mie primissime domande avevano attirato un’intensa interazione sociale da parte di un indiano, membro della cerchia più intima il quale, sconosciuto e non invitato, fece visita a me e a Faye nella nostra abitazione, quasi ad ogni darshan per una settimana, per raccontarci le molte meraviglie dei poteri miracolosi di Swami. Solo dopo abbiamo capito perché costui lo aveva fatto.

Una volta tornati a casa, quando cominciavano a circolare le voci della nostra defezione dal gruppo dei fedeli, ho ricevuto svariate telefonate da parte di devoti da lungo tempo nei gruppi VIP, che mi dicevano che avevo un problema. Dovevo decidere se Sai Baba era Dio oppure no. Se egli era Dio, allora avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva a chiunque: sesso, truffe, droga, imbrogli, ecc. ma certamente, se io non lo accettavo come Dio, allora avrei dovuto seguire le mie personali visioni morali e le leggi della mia patria.

Per me la scelta non si poneva.

So che ci sono esempi di gente in tutto il mondo che va a Prashanthi e torna a casa con nuove prospettive di vita ma questo accade anche con persone che visitano molti altri guru in India o Mother Meera o Lourdes e così via. Le mie ricerche nel potere della mente trovano delle semplici spiegazioni per questo fatto.

Se anche solo una manciata di persone si siedono insieme tranquillamente per fare della meditazione Yoga, o un gruppo di lavoro, o solo per meditare, essi cercano e spesso ottengono una dolce e pacifica atmosfera e talvolta spesso avviene una guarigione.

Immaginate quanta energia può essere generata da centinaia di persone al darshan, sedute quietamente e concentrate per un’ora o due. Tra queste persone c’è probabilmente qualcuno con poteri paranormali spontanei o allenati, guaritori naturali o spontanei ed anche molta gente che siede ferma e concentrata per un lungo periodo, forse per la prima volta nella propria vita. E’ implicito che molte esperienze devono accadere. E non hanno nulla a che vedere con Sai Baba.

Io penso che la “connessione d’amore” che la gente sperimenta è semplicemente la connessione con il proprio Sé.

Quando ci si trova coinvolti con Sai Baba, comincia un lavaggio del cervello molto sottile. Stare seduti per ore al darshan ne è una parte. Quando si vedono tutti gli altri intorno con le mani in preghiera, naturalmente ci si adegua. Una volta che si è legati e coinvolti, il comune buon senso e la logica progressivamente scompaiono finché non si raggiunge il punto in cui si attribuisce ogni piccolo atto della vita a Sai Baba.


Ed ora?

Niente più guru per me.

Una volta di più, per me, la vera connessione con Dio è dentro di me.

Non butterò mai più via la mia energia.

Sedendo tranquillamente e parlando a Dio dentro di me, trovo le vere risposte.

Accettare ciò che sono in questa vita e fare del mio meglio con i doni che mi sono stati dati, sapendo che sono parte del Grande Quadro, mi basta.


Conclusione

Se considero un qualsiasi altro argomento, io valuto i pro e i contro senza alcun timore. Ad esempio, se compro qualcosa “Il prezzo è buono? Mi stanno vendendo ciò che voglio?” o forse “Questa auto è quella che voglio io? Quanti chilometri fa con un litro? Quali sono i costi di assicurazione e manutenzione?” oppure “Questi doppi vetri sono ben fatti?” ecc. ecc.

Io scelgo in base agli elementi reali che mi vengono presentati. Il venditore d’auto non stava aspettando me sapendo che sarei arrivato, per darmi un’esperienza necessaria per la mia vita. Io stesso mi sono dato l’esperienza, andando in quella concessionaria.

Ritengo che questo atteggiamento dovrebbe essere applicato anche agli argomenti spirituali. Ho passato un sacco di tempo credendo a cose che mi erano state dette da altri: che tutto questo era un grande test per me e che Swami stava facendo tutto ciò per darmi un’esperienza.

Dalle mie conversazioni ed osservazioni con Swami so per mia esperienza che non è così. Io stesso mi sono dato quell’esperienza quando, avendo appena sentito parlare di Swami, ho ascoltato delle persone molto ben intenzionate, le quali però a loro volta non avevano svolto alcuna ricerca della verità ma avevano loro stesse creduto ad altri.

Circolano storie fantastiche sui presunti poteri di Sai Baba ma in cinque anni di ricerche non ne ho trovata nemmeno una che fosse autentica. Erano sempre storie trasmesse “per sentito dire”. La gente in buona fede ripete queste storie e poi dice: “So che è stato così” ma come possono saperlo? Loro non erano presenti.

Le informazioni che ho presentato sopra, invece, sono esperienze dirette.
 


Da: AUSTRALIA

Fonte: Terry Gallagher - Lettera indirizzata ai coniugi Bailey

Oggetto: DELUSIONE

Cari Faye e David,
parlando con voi recentemente mi ha fatto molto piacere sapere della vostra decisione di non menzionare o pubblicare più nulla riguardante Sai Baba nel vostro periodico “Quarterly Spiritual Digest”. Le informazioni che avete scoperto su Sai Baba sono le stesse che anch’io per esperienza personale ho scoperto essere vere. Quello che era iniziato come un meraviglioso viaggio spirituale è terminato con una totale perdita di fiducia e amara delusione, quando abbiamo scoperto la verità.

Forse dovrei partire dall’inizio con un breve racconto di quel viaggio.

Dopo aver letto un libro dal titolo “Man of Miracles” sono partito per l’India (e Puttaparthi) con mia moglie e tre figlie piccole, in un gruppo organizzato per il Natale 1983.

Quello che ho trovato arrivando in India era qualcosa che avevo cercato per tutta la mia vita. La più bella, pacifica atmosfera, con gente meravigliosa alla ricerca della propria verità spirituale, che viveva in una comunità il cui unico obiettivo era quello di migliorare la coscienza di sé e di raggiungere l’auto-realizzazione, tramite gli insegnamenti di un guru vivente: Sai Baba.

Vicino all’ashram ed aperta agli studenti senza alcun costo, c’era una scuola primaria per maschi e femmine, ed alcuni colleges maschili, dove gli insegnamenti spirituali erano inclusi nelle normali discipline accademiche.

Eravamo tutti molto impressionati e desiderosi di conoscere tutto quello che Sai Baba  aveva da insegnarci.

La celebrazione del Natale venne e passò, dopodiché la nostra famiglia venne chiamata per un’udienza con Sai Baba. Come risultato dell'udienza e di quello che allora appariva come l’ambiente più perfetto per il progresso spirituale di studenti e devoti, io feci una sostanziosa donazione all’Organizzazione Centrale per aiutare il finanziamento dei loro programmi educativi.

Uscendo dal colloquio privato Sai Baba mi disse che in futuro avrei dovuto sedere nella veranda del Mandir, con gli studenti dei colleges ed altri devoti.

Questa si rivelò poi come un’opportunità per  incontrare persone ed osservare eventi molto da vicino, cosa che altrimenti non avrei potuto fare.

Avevamo tutti sentimenti contrastanti quando abbiamo dovuto lasciare l’ashram e ritornare in Australia: eravamo tristi perché dovevamo partire e felici per ciò che avevamo sperimentato.

Ritornammo all’ashram nel 1985 per un mese, e poi nel 1986 restammo là per sette mesi, durante i quali le nostre figlie frequentarono la scuola di Sai Baba.

Fu in questo periodo che io cominciai a notare delle cose che mi portarono a mettere in discussione quello che avevo sperimentato nella visita precedente. Avendo una preparazione scientifica, cominciai ad osservare una routine fissa che Sai Baba seguiva ogni mattino e sera durante il darshan, ed in particolare come materializzava la vibhuti (cenere sacra).

Non scorderò mai lo sguardo angosciato di Sai Baba quando un mattino presto venne nella veranda del Mandir e davanti a me gli caddero due palline di vibhuti, mentre cercava di prendere una rosa offertagli da uno studente. Quel mattino non ci fu nessuna materializzazione di vibhuti!

Nei mesi seguenti osservai come egli trasferiva queste palline di vibhuti da una mano all’altra, usando le lettere che raccoglie dai devoti per celare i suoi movimenti. Nelle molte udienze che seguirono osservai inoltre più di trenta casi di materializzazione di anelli, “diamanti”, japamalas, scatoline di vibhuti, ecc, tutti prodotti con giochi di prestigio ed inganni.

Inizialmente tenni queste informazioni per me. Pensai che se questo era il modo per far venire le persone a vedere Sai Baba, col risultato di diventare più spirituali, allora che danno poteva fare? Alla fine lo dissi a mia moglie e alle mie figlie, che a loro volta videro questi trucchi nelle “materializzazioni”.

A preoccuparmi di più furono le osservazioni e le informazioni che seguirono queste scoperte iniziali, specialmente quelle relative alle grottesche molestie sessuali di Sai Baba nei confronti di studenti.

Negli anni seguenti tornammo all’ashram molte volte, facendo ulteriori osservazioni ed avendo conferme da studenti del college e da devoti di lunga data che vivevano nell’ashram. In questo periodo sono stato il coordinatore centrale dell’Organizzazione Sathya Sai in Australia.

Fu solo nel 1993, in seguito al tentato omicidio di Sai Baba, che procurò l’assassinio nel Mandir di quattro studenti del college e di due assistenti, che facemmo la nostra ultima visita in India.

Lo scopo della visita era quello di trovare il motivo per cui degli ex-studenti del college di Sai Baba avrebbero voluto ucciderlo, specialmente alla luce del fatto che avevano ricevuto un’istruzione gratuita!

I racconti dei testimoni oculari furono orrendi! Dopo aver fatto irruzione nel Mandir, i quattro studenti si trovarono intrappolati al piano superiore dove soggiornava Sai Baba. Ognuno di loro fu interrogato dalla polizia poi, uno per volta, furono giustiziati!

Il lezzo della morte era dovunque.

Feci ulteriori indagini sulle presunte relazioni sessuali di Sai Baba con ragazzi del college e studenti maschi, alcuni addirittura di sette anni, e se questa fosse la ragione del tentato omicidio o meno. Mi fu detto, con mio grande orrore, che questa era una accettabile pratica indiana!

Mi sentii male e desiderai solo di prendere la mia famiglia e lasciare l’ashram e l’India al più presto.

Prima di farlo fummo chiamati per un’udienza con Sai Baba e gli raccontammo ciò che avevamo sperimentato e ciò che ci era stato detto.

Sai Baba non fece commenti alle nostre accuse ma era solo ansioso di sapere chi ci aveva raccontato questi particolari, chiedendoci più volte di dirglielo! Avevo avuto dozzine di udienze negli anni ma questa fu la più stressante e disagevole che la nostra famiglia avesse mai sperimentato.

Sai Baba era teso ed agitato ed il suo linguaggio corporeo ci disse tutto: che ciò che avevamo scoperto nei suoi riguardi era la verità!

Abbandonammo l’udienza e  tornammo in Australia.

Gli anni seguenti furono molto difficili dal punto di vista spirituale; ci concentrammo su tutti gli aspetti positivi che avevamo sperimentato negli anni precedenti e trovammo in questo un conforto.

Quando abbiamo tentato di raccontare ad altri le nostre esperienze e la verità su Sai Baba, nessuno ci ha creduto, tranne coloro che avevano avuto esperienze simili e che non raccontavano ad altri, soprattutto per paura!

E’ stato solo nei dodici mesi passati che alcuni ex-studenti e devoti di Sai Baba hanno cominciato a comunicare tra loro, confermando la verità delle esperienze ed aiutandosi tra loro spiritualmente ed emotivamente quando necessario.

Ora conosco la verità su Sai Baba e prego sinceramente che anche altri, magari tramite la vostra pubblicazione, seguiranno a loro volta la propria logica ed il proprio intuito per trovare la verità.

Saluti affettuosi,

Terry Gallagher

Ex- Coordinatore Centrale dell’Organizzazione Sathya Sai


Da: INDIA

Fonte: Nome non pubblicato su richiesta (Disponibile per indagini delle autorità)

Oggetto: IL DOTT. BHATIA (DIRETTORE DELLA BANCA DEL SANGUE DEL SUPER SPECIALITY HOSPITAL). PERCHE’ SE N’E’ ANDATO?

Riguardo la notizia dell’espulsione del dott. Bhatia pubblicata nella rivista Sanathana Sarathi (l’organo ufficiale di Sai Baba, NdT), vi prego di notare che:

·   tre giovani studenti del college giovanile maschile di Baba erano stati chiamati per un’udienza. Uno di loro, uno studente di sette anni, è uscito piangendo dalla stanza delle udienze private;

·   ha pianto continuamente per due giorni e non riusciva a mangiare o a studiare;

·   quella sera al dott. Bhatia, in servizio presso la mensa infantile, è stato chiesto di scoprire la causa della disperazione del bambino;

·   egli ha interrogato e poi esaminato il bambino ed ha scoperto che era stato penetrato sessualmente nell’ano;

·   il bambino è stato portato a Bangalore e riesaminato. Un secondo parere medico ha confermato l’abuso sessuale;

·   il dott. Bhatia era stato coinvolto in attività sessuali con Sai Baba per sei anni, nella convinzione di essere al servizio della divinità.

Egli è andato da Sai Baba, dicendogli: “Perché fai questo ad un bambino così piccolo, quando hai tutti noi adulti e gli studenti più anziani con cui divertirti?”

La replica di Sai Baba: “Non t’immischiare con Dio!”

Poco dopo, cinque uomini si sono recati a casa del dott. Bhatia, minacciandolo di morte con dei coltelli. Il dottore è fuggito in macchina, rifugiandosi a Delhi.

Una volta là, il dott. Bhatia era impossibilitato a praticare la sua professione perché tutti i suoi effetti personali erano rimasti a Puttaparthi. Egli ha scritto, chiedendo di riaverli. Questi documenti non sono stati ancora consegnati. Tuttavia, il dottore ora esercita in un ospedale di Delhi.

Da Puttaparthi è stata poi offerta una promessa di accordo: gli effetti personali del dott. Bhatia gli saranno consegnati a patto che lui:

·   rimanga muto circa gli avvenimenti relativi al bambino;

·     non intraprenda alcuna azione legale contro il Super Speciality Hospital ;

·     mantenga il segreto sulla sua relazione sessuale con Sai Baba.

Una delle voci fatte circolare sul suo “licenziamento” era che il dottore era stato scoperto mentre vendeva sangue; un’altra diceva che aveva una relazione all’interno dell’ashram ed un’altra ancora affermava che si trattava di gelosia tra direttori di sezione dell’ospedale.

Vi offro questo resoconto nell'interesse della verità.


Da: INDIA

Sito Web: http://www.myfreeoffice.com/saibabaexposed/student1.html

Oggetto: SATHYA SAI BABA: IL BUONO, IL CATTIVO E IL DISGUSTOSO

Inserito su: soc.culture.tamil dall’ex-studente Meenakshi Srikanth nel 1993 dopo il fallito tentativo di omicidio da parte di alcuni studenti

Meenakshi scrive:

Quanto segue è una cronaca delle mie esperienze presso l’Istituto Sri Sathya Sai di Istruzione Superiore (sezione di Whitefield). Avete la mia parola sull’autenticità di questo articolo, che non intende esprimere alcun giudizio sulla personalità in considerazione. Meenakshi avverte che queste informazioni possono essere scioccanti.

IL BUONO: Un eccellente oratore in telegu; non ha nessun filosofia radicalmente nuova; predica con efficacia gli antichi valori. Molti seguaci tentano di mettere in pratica questi ideali; e vi sono numerosi programmi benefici organizzati in suo nome.

IL CATTIVO: Come ottiene tanto seguito? “Miracoli”. Pochi giorni dopo il mio ingresso nel college, durante il darshan, Swami stava casualmente parlando del potere della meditazione o qualcosa di simile, quando ad un tratto egli ha roteato le mani nell’aria e ha prodotto un ciondolo con una bella immagine del Signore Muruga. Io ero allibito. Non avevo mai visto niente di simile prima. Io non ero un devoto quando sono entrato nel college (mio padre mi aveva chiesto di farlo), per cui questa era una cosa che mi aveva realmente scioccato. Sono tornato all’ostello tessendo con eloquenza gli elogi del potere di Swami ad alcuni dei miei compagni anziani.

Essi hanno fatto un cenno di saggezza col capo ed hanno sorriso enigmaticamente. Non è passato molto tempo prima che uno di loro mi chiamasse da parte e dicesse “Non cominciare a credere a tutta questa roba. Non ci vuole molto a diventare un devoto ma ci vuole tanto per venirne fuori”. Nel dire questo, uno di loro ha roteato la mano e ha prodotto della vibhuti ed un altro ha prodotto un anello. Quindi mi hanno raccontato tutto.

La semplicità di questa cosa vi lascerà di stucco, quindi siate preparati ad una dimostrazione della credulità dell’uomo comune.

Swami produce oggetti “dal nulla” roteando alcune volte il palmo della mano destra rivolto a terra, parallelo al terreno. Egli poi compie un improvviso gesto verso l'alto (come se raccogliesse un frutto dal basso) e presenta ciò che ha prodotto. Il meccanismo per farlo è semplice. Quando esce dal mandir, la sua mano sinistra terrà un fazzoletto, o delle lettere, o la sua veste fluente.

Non guardate la sua faccia sorridente, o la sua mano destra che ruota, o i suoi capelli sovrabbondanti. Guardate la sua mano sinistra: stretto all'interno del palmo tra (soprattutto) il dito medio, l'anulare ed il mignolo c'è l'oggetto che egli sta per produrre in quella occasione. Palline di vibhuti (quelli tra di voi che l'hanno visto produrre vibhuti ricorderanno che egli esegue un azione di sbriciolamento con le dita, quando la dà al devoto), anelli o altro. Basta continuare a guardare questa mano. Ci sarà un momento in cui un devoto si prostrerà ai suoi piedi o si sporgerà in avanti. In quel momento l'oggetto verrà trasferito dalla mano sinistra alla destra. Anche questo può essere visto (se state cercando di vederlo!). Pochissimo tempo dopo avverrà la “materializzazione”.

Certo, quindi voi pensate che questo metodo sia talmente stupido che anche una capra se ne sarebbe accorta, ormai. Lasciate che vi dica qualcosa, provate ad esercitarvi a farlo solo qualche volta. Poi provatelo sui vostri amici. Sarete sorpresi della loro sorpresa. Io ormai sono capace di farlo facilmente ed ho ingannato molti dei miei amici. Solo che io non mi definisco Dio e non ho VIP che cadono ai miei piedi.

Ho visto queste cose accadere centinaia di volte. Io stesso ho ricevuto vibhuti, laddu (un dolce) e cose simili. Nel nostro ostello c'era un gruppo che sapeva tutto di questi trucchi. Stavamo un sacco di tempo in attesa del darshan e, di solito, condividevamo le divertenti esperienze dopo che lo show era terminato.

Una volta, Swami era fuori dal mandir e stava raccogliendo le lettere. Egli aveva in mano un piccolo ciondolo d'argento che tutti noi avevamo visto quando ci aveva oltrepassati. Lo aveva trasferito nella mano destra e stava solo aspettando qualcuno a cui darlo quando un devoto da un fila dietro gli allungò una lettera. Swami si portò in avanti ed aprì il palmo della sua mano destra per riceverla. Era un bel mattino di Bangalore, il sole splendeva ed il ciondolo nella sua mano brillava alla vista di tutti! Noi siamo rimasti sconcertati per un secondo e, sopprimendo una risata pronta ad esplodere, abbiamo guardato altrove. Swami andò avanti, imperturbabile, e diede il ciondolo ad un tipo apparentemente importante lunga la fila. Parlammo di questo fatto per una settimana e pensammo addirittura di scrivere a Swami chiedendogli di essere più attento.

In un'altra occasione un cantante venne a Brindavan e noi eravamo nel mandir per sentirlo cantare. Swami volle donargli un orologio che era pronto, sotto la sua coscia, sul divano sul quale egli sedeva. Io sedevo in terza fila davanti a Swami e guardavo “da vicino”. La canzone terminò e Swami si scostò leggermente e l'orologio era ora nella sua mano sinistra. Egli si piegò in avanti e spostò l'orologio nella sua mano destra. Io lo notai e guardai in su e vidi che Swami mi stava guardando! Io diventai rosso ma anche Swami lo diventò! Egli cominciò a vacillare, chiese ad uno degli studenti di cambiare direzione al ventilatore e quando tutti stavano guardando da un'altra parte, rimise l'orologio nella mano sinistra. Ora, lo studente che stava spostando il ventilatore era nervosissimo in quanto si sentiva osservato e, qualsiasi cosa accadde, la presa di corrente cominciò a sparare scintille! Altri studenti sistemarono la cosa ma ormai l'orologio era di nuovo sotto la sua coscia. Quel cantante non lo ebbe quel giorno (mi dispiacque davvero per lui).

Il mattino seguente, durante il darshan, Swami venne vicino a me e, aprendo il suo palmo destro vuoto, mi chiamò “Doubting Thomas!" [Letteralmente "Thomas il dubbioso!". San Tommaso era il discepolo di Gesù, famoso perché dubitava di tutto, NdT]. Avrei voluto potergli chiedere di aprire il palmo sinistro, dato che sapevo c'era qualcosa lì.

Bene, ora questo sembra divertente, ma allora ebbi molta paura e gli scrissi una lettera piena di scuse!

Ci sono ancora un paio di trucchi standard che egli esegue. Durante la festa di Dussehra, egli esegue una Vibhuthi Abhishek di Shirdi Sai Baba. Prende un piccolo vaso, lo rovescia e mostra che dentro non c'è nulla. Dopodiché infila le sue mani nel vaso e la vibhuti inizia a fuoriuscire. Anche una capra, con una mente razionale, si farebbe un'idea di ciò che sta facendo. Prendete un vaso, riempitelo di vibuthi e solidificatela con dell'acqua e lasciatela stare. Finché non la toccate, niente uscirà dal vaso.

Un'altra cosa che era solito fare era materializzare il lingam. Egli lo fa tramite rigurgitazione (si!). Egli esegue movimenti come se stesse cercando di espellerlo e improvvisamente eccolo uscire dalla sua bocca. Troverete abbondanza di questi lingam visitando il museo a Puttaparthi. Il modo in cui lo fa è altresì semplice. C'è sempre un coda di attendenti fidati (polizia segreta?) che stanno al suo fianco e gli passano fazzoletti bianchi nei quali egli può mettere il lingam che “appare”.

Il lingam stesso perviene a Sai Baba dentro uno di questi fazzoletti e tutto ciò che egli deve fare è portarselo alla bocca ed eseguire un movimento come se il lingam cadesse dalla bocca nel fazzoletto. Io non l'ho visto personalmente (non lo esegue più) ma ho visto alcuni filmati di questo evento. La mia opinione è che, una volta scoperto che uno solo di questi miracolo è un trucco, il resto non richiede più alcuna prova.

Accade sempre che alcuni studenti nel college conoscano queste cose e vivano una vita di devozione forzata e falsi pretesti. Devono farlo perché se non lo facessero la vita potrebbe diventare molto sgradevole. I genitori della maggior parte di questi studenti sono devoti molto ferventi, le cui vite sono definite dalla loro devozione a Swami. Sarebbe impossibile convincerli che Swami non è ciò che pensano ma solo un ciarlatano dozzinale che esegue trucchi popolari.

Le vite di questi studenti sono davvero dolorose. Essi vivono costantemente una vita da Jeckyll e Hyde nella quale non c'è tregua. Ma le vite di alcuni studenti sono ancor più orribili.

IL DISGUSTOSO: Non ho esperienze personali di queste cose (grazie al cielo!). Ma so che ciò che sto per scrivere è vero al 100% perché ho sentito racconti diretti di queste cose bizzarre. Ho avuto sufficienti prove circostanziali di questi racconti da testimoni, per cui non esito a dire che ciò che segue è vero.

Come posso iniziare a raccontartelo, gentile lettore? Nei miei primissimi giorni al nostro ostello, ebbi la netta impressione che qualcosa di disgustoso stesse avvenendo e che tutti sapessero ma nessuno ne volesse parlare. Ogni volta che Swami veniva a Bangalore c'erano sempre alcuni studenti che avevano l'udienza ogni giorno.

Questi studenti erano spesso indicati come coloro che erano “in form” (un’analogia col cricket) con Swami. Questi studenti erano tra i più privilegiati nell'ostello. Essi potevano uscire dall'ostello (uno studente può farlo solo durante le vacanze) a loro piacimento e potevano comportarsi in modo particolare. I rettori e gli oratori erano soliti consultarsi con loro prima di fare qualunque cosa significativa nell'ostello. Questi studenti stavano tra di loro per la maggior parte del tempo. Io avevo i miei problemi e non li osservavo molto da vicino, sebbene fossi curioso.

Quando venni a sapere le cose su Swami dai miei colleghi anziani, essi mi chiesero se non avevo notato nulla di strano circa l'ostello. Io glielo dissi. Essi sorrisero e mi chiesero di tenere gli occhi aperti, promettendomi che presto mi avrebbero detto ogni cosa. Non mi ci volle molto tempo per capire cosa c'era di diverso in quegli studenti. Essi erano tutti omosessuali. Ora, abbassa gentilmente quelle tue palpebre spalancate, mio caro lettore. C'era ogni indicazione, linguaggi corporei, particolari battute circa mariti e mogli, ecc. e non c'era  bisogno di essere un segugio per indovinare ciò che stava accadendo. Lo dissi agli anziani e ciò che loro mi dissero era quanto meno terribile.

Molti di questi studenti venivano resi gay (“sodomizzati” sarebbe un parola grossolana) da Swami, il quale è egli stesso un gay. (!)

Quando me lo dissero io non volli crederci. Ma non molto tempo dopo ascoltai le esperienze narrate dagli stessi studenti che avevano subito il trauma. Ora, accadde che una coppia di questi studenti erano dei Tamil dei quali divenni molto presto amico.

Uno di loro era solito raccontarmi storie strazianti. Quando Swami era a Brindavan, questo ragazzo di solito veniva chiamato per l'udienza  almeno una volta ogni tre giorni. Mentre di solito uno studente, quando viene chiamato, è così esultante e compiaciuto del fatto che Swami ha riconosciuto la sua devozione ecc. questo ragazzo, chiamiamolo Nandan, aveva sempre una faccia torva mentre si dirigeva verso la residenza.

Egli non seguiva mai i corsi nei giorni in cui aveva una avuto un'udienza. Lo avevo visto spesso mostrare dei segni sul petto e sul collo ed imprecare in slang. Nandan spesso riceveva in pubblico da Swami delle buste e a volte gli veniva chiesto di aprirle. Contenevano sonanti banconote da cento rupie.

(Nota di David: ho visto accadere queste cose molte volte).

C'è un'altra definizione adatta al dare del denaro per tali atti. Nandan era disperato. Non avrebbe potuto andare a casa e lamentarsi. La sua famiglia ed i suoi genitori erano tutti devoti da 30 anni e le loro vite erano tutte centrate intorno a Baba. Da quando aveva conosciuto il mondo, Nandan aveva conosciuto Swami e nessun altro come dio. Swami lo aveva iniziato a questo quando era ancora a scuola. Swami gli disse che lui (Swami) era l'unico purusha al mondo e che il mondo intero era sua moglie. A Nandan venne chiesto di pensare a sé stesso come a Radha devota a Krishna.

L'atteggiamento di Nandan verso la vita è ormai irrimediabilmente cambiato. C'era un altro ragazzo, diciamo Kumar, che era stato chiamato in udienza la prima volta. Era così esultante. Quel pomeriggio, un gruppo di noi andò da lui (egli era il più piccolo) e gli chiese che cosa fosse successo. Egli aveva uno sguardo beato in viso, quando ce lo disse. "Swami mi ha chiesto se avevo mal di stomaco. Io ho detto che, per grazia di Swami, non lo avevo. Swami ha riso e ha detto: “Perché devi nasconderti da me? Dimmi, hai mal di stomaco?”. Non so perché ma ho detto sì. Swami ha detto che mi avrebbe curato ed ha prodotto dell'olio di sandalo dal nulla e lo ha massaggiato sul mio stomaco e più giù. Non dimenticherò mai quell'esperienza". Non avevamo bisogno di tali prove, comunque. Era sempre così ovvio. Battute a doppio senso (si!), buffetti sulle guance, pizzicotti agli studenti.

Egli aveva l'orribile abitudine di infilare la mano dentro le tasche della camicia e di pizzicare il petto.

Gli studenti che entravano nelle sabbie mobili della distruzione, di loro iniziativa oppure no, conducevano una vita indicibile. Gli studenti devoti ne avevano timore e gli studenti che sapevano della “storia” li disprezzavano o li compativano. E per loro non c'era rivalsa.

Alcuni studenti arrivarono pericolosamente vicini ad un tale destino e scapparono. Un mio amico, chiamiamolo Ramanan, era ai primi posti della lista quando intelligentemente se ne accorse e si mise fuori portata non partecipando più ai bhajans o nascondendosi nelle ultime file ecc. Ci fu un momento nel quale anche io ero ai primi posti ma i miei angeli custodi intervennero sotto forma di una vacanza estiva.

Verso la fine della mia residenza laggiù, il disagio stava solo iniziando a diffondersi. Io ero a Bangalore. A Puttaparthi (dove eravamo soliti andare circa 5 volte l'anno) le cose erano molto peggiori. Ho sentito dire che uno studente su dieci è omosessuale per intervento diretto di Sai Baba o per interposta persona. L'atmosfera, un luogo di soli maschi senza alcuna esposizione al mondo esterno per un prolungato periodo dell'adolescenza, non può che condurre a un tale risultato.

Questa, a mio parere, ò la parte più disgustosa di Swami. Noi eravamo soliti divulgare le informazioni riguardo Swami ai più piccoli (il “battesimo”) e molte volte ci siamo chiesti, tra di noi, se questo fosse consigliabile oppure no. Io ho sempre detto che doveva essere fatto, se non altro per far loro realizzare questo lato disgustoso.


Da: INDIA

Autore: ‘delta _ 108’, Aprile 1999 (ex-membro della sicurezza dell’ashram)

Oggetto: E’ TEMPO DI AGIRE

Conosco moltissimo di ciò che sta accadendo a Puttaparthi. Conosco personalmente un ex-studente che, qualche anno fa, ha passato undici mesi nelle stanze di Sai Baba. Egli è stato cacciato dal college da Sai Baba quando era al suo primo anno di laurea perché si era troppo avvicinato ed aveva scoperto troppo e perché non accontentava le voglie di Sai Baba.

Egli mi ha detto che gli studenti nelle stanze private di Sai Baba sono incaricati di tutte le attività preparatorie che precedono il darshan e le udienze ed hanno accesso a tutte le sue cose personali.

A loro viene chiesto di aprire tutta la posta indirizzata a Sai Baba ed egli, il più delle volte, permette loro di tenersi il denaro che talvolta vi è incluso, se la somma è inferiore alle 5000 rupie. Questa è una pratica comunissima.

Questi studenti raramente frequentano le lezioni e il gran Cancelliere non se ne preoccupa affatto! Addirittura il personale del college ed altri funzionari dell’ashram sono deferenti con questi studenti. Essi ascoltano musica occidentale con i loro sistemi stereo, che a loro è concesso di possedere. Di solito ci sono tre o quattro studenti che vivono con lui costantemente.

I funzionari dell’Organizzazione sanno che queste cose accadono. Costoro stanno prendendo ciò che possono, fintanto che le cose vanno bene, molti di loro si sono arricchiti parecchio da quando sono là e sanno che Sai Baba non è affatto divino. Il modo in cui questa gente vicina a Sai Baba parla di lui è sufficiente per capire che costoro non temono affatto la sua “divinità” e che hanno scarso riguardo o rispetto per lui, cosa che non accadrebbe se costoro avessero esperienza di un qualunque potere divino.


Da: IRAN / USA

Fonte: Afshin Khorramshahgol - Lettera a David e Faye Bailey  

Oggetto: IL MIO RACCONTO SU SAI BABA

Cari Faye e David, ciao.

Ecco un breve racconto delle mie esperienze con Sai Baba. Mi scuso per il linguaggio colorito di questo messaggio ma è l’unico modo per poter condividere le mie esperienze.

Sono stato in India tre volte, dal 1991 al 1993. Al mio primo viaggio in India ero già un devoto di Sai Baba e credevo che lui fosse Dio. Ho avuto un totale di sette udienze private durante i primi due viaggi. Nella prima udienza privata Sai Baba mi chiese di togliermi i pantaloni e la biancheria intima. Siccome credevo che lui fosse Dio, io feci quello che mi aveva chiesto. Lui aveva già “materializzato” dell’olio e me lo applicò nell’area tra il pene e l’ano.

Dopo l’udienza, alcuni devoti mi dissero che questo atto viene fatto dai guru ai propri discepoli allo scopo di aprire un chakra o una fonte di energia spirituale nel corpo del discepolo. Tuttavia non sono certo che sia quello che Sai Baba fece in realtà.

Le ricerche che ho svolto da allora non hanno trovato questo cerimonia di iniziazione né in nessun libro o scrittura Indù, né fra gli Indù seguaci di altri guru.

Ad ogni udienza privata successiva a quella della “iniziazione” Sai Baba mi chiese di abbassarmi i pantaloni e la biancheria, per massaggiarmi il pene. Una volta lo fece con tale insistenza che era chiaro che stava cercando di procurarmi un‘erezione.

Io nel frattempo gli parlavo dei miei problemi, di quelli della mia patria, l’Iran, e di quelli della mia famiglia e per tutti questi problemi chiedevo la sua benedizione.

Non ero interessato al sesso o ad altro, specialmente con un uomo, quindi il mio pene non reagiva, per quanto Sai Baba potesse provarci. Alla fine lasciò perdere, mi sbatté il pene contro la pancia e si voltò arrabbiato e borbottando qualcosa. Quando si rivolse nuovamente verso di me mi disse di rivestirmi e che l’udienza privata era terminata.

Potreste chiedervi: perché non ho impedito a Sai Baba di fare ciò che stava facendo, se per me era tanto ovvio che volesse procurarmi un’erezione?

A causa del lavaggio del cervello che avevo subito pensai che dovevo rimuovere quel pensiero, in quanto era un altro ostacolo sulla mia strada per raggiungere Dio. Secondo Sai Baba tutti i pensieri negativi devono essere eliminati immediatamente e sostituiti con pensieri buoni e puri; e quindi io rigettai l’idea che Sai Baba stesse cercando di portarmi all’erezione, anche se io sapevo che era così.

In un’altra udienza privata Sai Baba mi chiese di inginocchiarmi di fronte a lui che stava in piedi. Egli prese la mia testa con la sua mano destra e la premette con forza sul suo stomaco. Quindi prese l’altra mia mano con la sua mano sinistra e cercò di strofinarla contro il suo pene.

Io non afferrai il suo pene. Lasciai soltanto che lui dirigesse le mie mani sul suo pene, dal lato esterno della mano, non con il palmo. Mentre strofinava la mia mano sul suo pene, emetteva gemiti sessuali.

Nel mezzo di questo atto io cercai di guardarlo in faccia perché volevo vedere le sue emozioni. Lui me lo impedì. Schiacciò ancora  più forte la mia testa contro il suo stomaco e questo mi fece abbandonare ogni desiderio di vedere la sua faccia. Alla fine rinunciò, avendo capito che non ero interessato ad afferrare il suo pene, dato che non intendevo usare il palmo della mia mano per toccarlo.

Nemmeno questo incidente scosse la mia fede in lui. A tanto arriva il lavaggio del cervello nell’organizzazione di Sai Baba.

Inoltre, in tutte le udienze private che ho avuto con Sai Baba, egli mi abbracciava o mi baciava, o mi chiedeva di baciarlo. Ero arrivato a pensare che probabilmente lui mi toccava il pene perché mi stava curando da qualche disturbo o handicap. Pensavo che Sai Baba mi chiedeva di baciarlo, o mi baciava, perché mi amava e baciarmi sulle guance non era un problema: nel mio paese il bacio sulle guance tra uomini è una pratica accettata.

La mia fede in Sai Baba cominciò a crollare solo quando vidi un filmato che lo mostrava mentre imbrogliava. Fu solo dopo aver abbandonato Sai Baba (sei mesi dopo la visione di quel filmato) che realizzai le sue reali intenzioni in quelle udienze private.

Sono pronto a testimoniare sulle suddette esperienze davanti a qualsiasi tribunale o assemblea.

Sono stato molto attivo su internet negli scorsi sei anni ed ho salvato molte persone dalla trappola malefica di Sai Baba.

Saluti, Afshin


Da:  MONACO, GERMANIA

Fonte:  Jens Sethu - Lettera a David 

Oggetto: ESPERIENZE DI UN EX-DEVOTO DI SAI BABA

Salve David Bailey, ti fornisco un racconto esauriente delle mie traumatiche esperienze con Sathya Sai Baba e spero che questo aiuterà la gente a capire di che personaggio si tratta. Tutti i dettagli sono veri e possono essere considerati come una testimonianza. Potrei e vorrei testimoniare riguardo quanto segue in un tribunale.

Ho trentacinque anni e, fin dall’infanzia, mi sono sempre interessato alle materie spirituali. Per lungo tempo ho venerato Gesù e Padre Pio poi, dopo aver letto “Autobiografia di uno Yogi” di Yogananda, mi sono rivolto al cammino yogico.

Nell'ottobre 1988 sono diventato un ardente seguace di Sathya Sai Baba e sono andato a Puttaparthi per la prima volta il 09/09/1989. Da allora ho visitato regolarmente Puttaparthi ogni anno ed ero totalmente assorbito nell' "aura" di Sathya Sai Baba. Ero completamente convinto che fosse un avatar ed ero diventato talmente devoto a Sathya Sai Baba che i miei pensieri e la mia contemplazione erano sempre e solo per lui.

Nonostante nel 1989 io fossi riuscito ad avere una copia del libro di Tal Brooke, "Lord of the Air", non ho creduto alla storia di Tal Brooke, quando ho letto il suo libro. Ho pensato che Tal volesse solo denigrare Baba ed ho semplicemente ignorato i fatti.  

Negli anni ho avuto centinaia di darshan ma non ho mai avuto un’udienza. Nel 1993 sono diventato un po' sospettoso sullo stile di vita di Sai Baba e sulle attività nell'ashram. Ogni anno vedevo nuovi costosi edifici e sentivo che era in atto una crescente commercializzazione dell'ashram. Una volta, nel 1996, ho visto Sai Baba lasciare l'ashram  su una costosissima Jaguar e mi sono molto innervosito quando ho visto le Mercedes e le BMW del suo seguito. Continuavo comunque a credere che Sai Baba fosse l'avatar di questa epoca.

Il 17 gennaio 1996 ho avuto la prima udienza ed egli è stato molto gentile con me dicendomi cose gentili del tipo: "Io ti darò ogni cosa". Poi mi ha toccato la testa, accarezzandola gentilmente. Egli ha detto: "So che non sei sicuro riguardo alla tua vita, il tuo futuro e così via. Sei  anche infelice per via delle donne. Lo so, non temere. Hai anche dei cattivi pensieri, non è bene". Poi ha detto: "Io ti darò ogni cosa che riguarda salute, spiritualità e vita. Ogni cosa". Ha detto: "Io ti darò infinito amore". "Tu ed io diventeremo uno". Io ho toccato la sua veste arancione e lui ha messo le sue mani sulla mia testa, dicendo: "Ti darò un'altra udienza separata".

Il 20 gennaio 1996 ho avuto la seconda udienza e già alcuni giorni prima aveva stabilito con me un contatto visivo. Io e mia moglie ci siamo recati all'udienza e stavolta egli era molto contrariato nel vedermi insieme a mia moglie. Mi ha portato da solo nella stanza delle udienze e mi ha detto: "Lei è vecchia e malata ed è molto più anziana di te, dovresti separarti da lei". Io sono rimasto molto scioccato e gli ho risposto  “Lei è molto legata a me”.

Gli ho chiesto di darle qualche consiglio spirituale, cosa che ha prontamente fatto ma aveva qualcos’altro nella sua mente.

Senza chiedermi il permesso ha iniziato a baciarmi sulle labbra per un po’ di tempo e poi mi ha chiesto di calarmi i pantaloni e ha “materializzato” dell’olio che ha poi frizionato sulla pelle vicino ai miei genitali. La cosa mi metteva molto a disagio ma la accettavo, dato che avevo piena fiducia in Sai Baba.

Poi ha portato mia moglie da sola nella stanza delle udienze private e le ha detto: "O ti separi da lui o ti caccio via da Puttaparthi". Egli appariva talmente furibondo ed eccitato (più tardi mia moglie me lo ha riferito) che lei rabbrividiva in tutto il corpo. Quando è ricomparsa dopo poco tempo, tutta rossa in viso e molto spaventata, nessuno si è permesso di chiederle cosa fosse successo là dentro.

A Whitefield lui mi ha visto di nuovo dopo qualche giorno e, durante il darshan, mi ha chiesto se mi ero separato oppure no. Io gli ho detto: "Non ancora". Lui mi ha voltato le spalle ed andandosene ha urlato, in modo che tutti potessero sentirlo: "Ragazzo cattivo, cattivo!!!". Emanava una tale aura maligna ed era così aggressivo che io ero davvero sotto shock. Ho lasciato immediatamente Whitefield e contattato mia moglie. Siamo andati al Nord per qualche pellegrinaggio.

Questo è stato un punto di svolta ma dopo un po’ di tempo ho deciso di andare una volta ancora da Sai Baba per chiarire la faccenda. Alla fine del 1996 sono tornato in India ed ho avuto un'udienza il 4 Dicembre , nel corso della quale mi ha chiesto: “Da dove vieni?”. Quando gli ho detto che venivo dalla Germania, lui mi ha risposto: “Sei come Hitler!”. Scioccato, ho pensato tra me: “Non è molto gentile, non è vero?”.

Ciononostante, nella stanza privata, quel vecchio dissoluto mi ha nuovamente baciato, direttamente e continuamente sulle labbra per circa 20 secondi e mi ha dato un colpetto gentile sul didietro.

Il 28 dicembre 1996 sono stato di nuovo chiamato per un’udienza privata. In questa occasione egli ha materializzato per me un anello d'oro ma non era della misura adatta, a dispetto del fatto che ci avesse soffiato sopra. Nella stanza privata  mi ha detto: "Vieni!" e mi ha baciato di nuovo sulla bocca per un po' ma stavolta io ho resistito e lui ha borbottato: "Non avere paura". Io ho detto: "Non ho paura" e quindi lui ha detto: "Questa è una buona occasione, così tanti l'aspettano per mesi e non la otterranno!". Questo mi ha lasciato esterrefatto. Sono certo che la gente non vada a Puttaparthi per essere baciata sulla bocca.

Allora il suo umore è cambiato totalmente ed io ho avuto un po’ di paura. Mi ha ordinato di togliermi i pantaloni ed è andato con la sua mano destra all'interno dei miei slip. Sathya Sai Baba il "Divino" ha toccato e massaggiato i miei genitali senza averne avuto il permesso. Si aspettava una qualche erezione ma questo non è accaduto perché non potevo provare alcuna eccitazione sessuale, alcun desiderio in presenza di un vecchio settantenne. Inoltre non ero venuto a Puttaparthi per quel genere di giochi. Sathya Sai Baba era deluso e ha detto: "E' molto debole, non sprecare energia!". Che strana scusa. Nel guardarlo ho compreso la verità su di lui ed ero davvero scioccato. Aveva una tale vibrazione maligna. Poco dopo mi ha mandato fuori dalla stanza.

Tornato in Germania ho svolto ricerche approfondite su Internet ed ho trovato un articolo di Jed Geyerhahn; sono stato molto felice di aver trovato qualcuno con esperienze simili alle mie.

Dato che avevo ancora delle cose (bagagli) a Puttaparthi, ho preso un paio di pagine con me e nel novembre 1999 sono andato a Puttaparthi per discutere la questione con alcuni amici. Sfortunatamente una signora è entrata in possesso del mio materiale e lo ha portato alla stazione di polizia di Puttaparthi, al sig. Reddy. Là mi sono state fatte molte domande.

Il sig. Reddy  mi ha chiesto ripetutamente da chi avevo avuto il materiale e quale fosse la chiave d’accesso. Io ho detto loro che l'India è ancora una democrazia e che io potevo portare con me qualsiasi materiale ma lui non ha dato ascolto alle mie parole. Gli ho detto che non c’era alcuna password per entrare in rete e che ognuno aveva libero accesso a quel materiale. Allora lui mi ha mandato in un Internet point, scortato da un poliziotto che aspettava, ma i computers collegati con Hydrabad erano molto lenti, per cui non sono riuscito ad entrare nel sito web.

Alla fine l’ispettore, il sig. Reddy, mi ha requisito il passaporto e ha detto "Fintanto che lei non mi dà la chiave d'accesso e il nome della persona, io la dichiaro colpevole e non le permetto di lasciare Puttaparthi". Mi ha trattato molto male, come un criminale, specialmente durante l’ultimo interrogatorio, e in parecchi hanno testimoniato questo incidente. Tutto questo solo perché ero in possesso di un paio di pagine che nemmeno avevo scritto io.

Egli ha poi accompagnato me, mia moglie ed un amico americano all’interno dell’ashram e, una volta varcato il cancello, mi ha nuovamente fatto quella stupida domanda della parola d’accesso. In quel momento non capivo perché lo facesse ma oggi so che ci stava mostrando a qualche persona o funzionario che noi non potevamo vedere o riconoscere.

Con la polizia avevo un altro appuntamento il 1° di novembre, il giorno in cui intendevo andare a Delhi. Ma senza passaporto questo non sarebbe stato possibile. Nella tarda serata del 30 novembre 1999 due persone che conoscevo ed una persona sconosciuta sono venute da me e mi hanno avvertito che la mia vita era in pericolo e che dovevo lasciare Puttaparthi immediatamente.

Mia moglie ed io siamo partiti il mattino seguente molto presto, per Delhi. Alla stazione di Dharmmavaram la polizia ci stava cercando ma noi abbiamo preso il treno ad Anantapur. C’è un posto di polizia vicino al binario che dovevamo attraversare per prendere il treno e, nel momento in cui l’ho notato, ho detto a mia moglie di prendere il treno separati. Mia moglie ha sentito un gruppo di poliziotti che parlava di cercare qualcuno ed ha afferrato le parole “passaporto”, “Delhi” e “telegramma”. Eravamo in serio pericolo ma fortunatamente io ero vestito come un indiano e sono sfuggito all’identificazione.

Così siamo fuggiti, abbiamo raggiunto Delhi e siamo andati immediatamente all’Ambasciata tedesca. Raccontando loro la mia esperienza ho ottenuto un documento di viaggio e il funzionario dell’Ambasciata mi ha detto che avrebbero inviato una nota di protesta al Governo indiano. Egli mi ha detto che un tale comportamento e’ illegale e che sapevano di casi analoghi.

Voglio informarvi che, alla stazione di polizia di Puttaparthi, il poliziotto aveva un mucchio passaporti sia indiani che stranieri in un cassetto sotto un tavolo e una volta li ho visti nelle sue mani. Questa è solo un’osservazione, non so a chi appartenessero.

Durante questo spaventoso periodo a Puttaparthi ho incontrato una coppia di italiani di nostra conoscenza ed ho cercato di raccontare loro ciò che mi era accaduto nell’udienza con Sai Baba. Essi hanno semplicemente chiuso gli occhi e la signora ha gridato: “Stai calmo!! Taci!! Sai Baba è il nostro Dio e tutte le brutte storie sono false!!” e poi se ne sono andati. Queste stesse persone mi avevano detto molti anni prima che non riuscivano mai a trovare pace nell’ashram e non riuscivano a capirne il perché. Ma essi non volevano ascoltare quelli che sapevano qualcosa. Nessuno può anche solo immaginare come mi sentivo, mentre tutto questo avveniva. Ho sofferto moltissimo.

Ho incontrato un ex-soldato del Ruanda che e’ molto alto e bello. Anche questa persona e’ stata molestata sessualmente da Sai Baba e mi ha raccontato la sua storia. E’ sposato e la sua moglie giapponese è una fanatica sostenitrice di Sai Baba. Essi hanno un bambino. Lui dipende totalmente da lei e non riesce a vedere alcun modo per  liberarsi da Sai Baba. Quest’ultimo gli ha fatto molti regali come anelli, un bracciale, un orologio d’oro. Sai Baba gli ha toccato i testicoli e gli ha massaggiato i genitali almeno due volte. I regali appaiono come pagamenti per prostituzione ma una prostituta ed il suo cliente hanno un reciproco accordo, mentre i devoti maschi sono molestati contro il loro volere e vanno là con uno scopo del tutto differente.

La nostra forte fede in Sai Baba è stata manipolata dallo stesso Baba, con il suo comportamento da pedofilo, e questa è la cosa più infame che lui potesse fare.

Tuttavia ci sono molte altre irregolarità che attendono di essere chiarite. Voglio inoltre farvi sapere che Baba voleva lasciare Puttaparthi il 28 Novembre 1999 per recarsi a Bangalore per alcune cure cardiache ma non lo ha fatto, a causa di quello che si dice su Internet. Questo me lo ha detto l’ispettore di polizia che mi ha rimproverato per aver portato quelle pagine Internet a Puttaparthi. Ho un buon amico che ha una bottega a Puttaparthi e lui mi aveva già detto che nel Novembre 1999 Baba aveva avuto due attacchi di cuore ed era andato a Bangalore per curarsi. Mi ha anche detto che la maggior parte delle persone che ne sono a conoscenza ritengono che Sai Baba non sopravviverà ai prossimi due anni.

I funzionari dell’Organizzazione sono molto preoccupati riguardo a Internet.

Inoltre voglio rendervi noto (nel caso non lo sapeste) che Sathya Sai Baba non è nato a Puttaparthi ma a Karnatakka-Nagepalle, un villaggio vicino a Puttaparthi. Il luogo è tuttora visibile ed ho una foto di quel posto. La madre di Baba veniva da lì e, secondo la tradizione, doveva andare a partorire nel suo luogo di origine. Conosco questa cosa da una persona che è nata a Puttaparthi e vive là da oltre 40 anni. Questa persona dice che è un finto segreto, che tutti lo sanno ma hanno paura di dirlo apertamente. Vedete bene che già dall'inizio Baba e i suoi seguaci hanno mentito.

Studiate le affermazioni che Krishna, un’amico di gioventù di Sai Baba, ha reso ad Erlendur Haraldsson. Nessun devoto è mai stato tanto vicino a Sai Baba per così tanto tempo, quanto lo è stato Krishna. Egli è stato per un periodo insieme a Sai Baba per ventiquattr’ore al giorno. Questo è avvenuto quasi sessant’anni fa. Alla fine Krishna ha abbandonato Sai Baba ed è andato a Hyderabad. In una intervista con Haraldsson, Krishna ha detto che anche in quei giorni Sai Baba era più simile ad un politico o al capo di un sistema feudale. Krishna ha inoltre detto: “Qualsiasi cosa Baba possa avere, una cosa non ha, ed è la compassione”.

Spero che questo incubo finisca e spero che per Grazia dell'Onnipotente la gente di tutto il mondo sappia dei misfatti di Sathya Sai Baba, un potente demone venuto nella veste illegittima di santo, che è interessato solo all’auto-glorificazione, al nome e alla fama.

Egli è un maestro: dell’inganno.

Sinceramente vostri, Jens e Gurprit Sethi


Da:  SVEZIA

Fonte: Periodico ‘Sokaren’ (Il Ricercatore) – 10 Gennaio 2000

Oggetto: Articolo principale, con foto di copertina di Sai Baba
PER AMORE DELLA VERITA’ – LA STORIA DI CONNY LARSSON - LO SWAMI CHE HA INGANNATO IL MONDO INTERO

Conny Larsson è stato molto vicino a Sai Baba. Oggi Conny dirige una casa per giovani disadattati e criminali vicino a Valdemarsvik, una cittadina svedese sulla costa del Mar Baltico.

Conny dice:

- Andai al suo ashram a Puttaparthi. Là Sai Baba venne verso di me e disse: "Così sei arrivato adesso!". Io dissi che venivo dalla Svezia. "No", disse lui, "tu vieni dallo Sri Lanka". Successivamente venni invitato a colloquio da Sai Baba quasi ogni giorno. Egli mi baciava sulla guancia ed era a stretto contatto fisico con me. Questo non mi spaventava; anche noi in Svezia a volte facciamo così.

- Ma poi mi toccò i pantaloni tra le gambe e cominciò a massaggiarmi il pene. "Non temere!" disse lui, "questo è un tocco divino". Egli tirò fuori il mio pene e lo toccò, ed io toccai il suo pene. Lui spiegò tutto questo col fatto che la mia kundalini doveva essere modificata.

- Dato che lui era Dio e mi aveva salvato la vita io permisi che ciò accadesse. Diventai una specie di favorito per lui. Ebbi frequenti colloqui privati con Sai Baba.

- Fummo sempre a stretto contatto fisico. Egli non fu mai così a stretto contatto con le donne. A lui interessano ragazzi e uomini dagli 8 ai 30 anni.

- Quando superi i 30 anni, non sei più interessante.

Conny Larsson divenne uno dei leaders spirituali del movimento in Svezia. Nel 1983 ci furono voci che dicevano che Sai Baba imbrogliava con le sue materializzazioni e che aveva relazioni sessuali con giovani ragazzi. Conny non poteva credere che questo fosse vero.

- Ma infine, nel 1986, capii che stava facendo ad altri ragazzi le stesse cose che aveva fatto a me anni prima. Riuscii a conoscere i ragazzi e posi loro delle domande. Mi raccontarono tutti la stessa storia. Lo swami faceva del sesso orale con loro, molti dei quali erano decisamente eterosessuali. La spiegazione era sempre che lui doveva modificare la loro kundalini.

- A quanto pare le donne non hanno l'energia kundalini.

Conny testimoniò inoltre che Sai Baba imbrogliava con le materializzazioni.

- Decisi di non raccontare mai a nessuno di questo. Pensai che stesse mettendo alla prova la mia fede in lui.

Conny si sentiva sempre peggio a causa di ciò che stava scoprendo. Sai Baba era il centro dell'intera vita di Conny da molto tempo.

- Nel gennaio 1999 entrai in contatto con un ragazzo svedese che aveva avuto sei colloqui con lo swami. Notai che il ragazzo era scosso. Mi disse le stesse cose che erano accadute a me. Si trattava di masturbazione - lo swami aprì i pantaloni del ragazzo e cominciò a masturbarlo - ma senza penetrazione. Il ragazzo si ritirò ma lo swami insistette. Quindi il ragazzo si rivolse ad un dottore  e chiese aiuto ma, a causa dell'età, il dottore non era mai stato esposto alle improprie avances dello swami, per cui disse al ragazzo che doveva aver male interpretato la situazione.

- Durante l'ultimo colloquio che il ragazzo ebbe con lo swami, la madre era presente. Era venuta per riportare a casa con sé i suoi due figli. Io vidi come Sai Baba prese degli oggetti da dietro il cuscino e poi li "materializzò" per  loro, "miracolosamente". A quel punto per me tutto crollò. Il ragazzo lasciò l'ashram col cuore totalmente a pezzi.

- Secondo le ultime informazioni dall'India è stato trovato il negozio dove Sai Baba compra le cose che “materializza”. E' un negozio di Hyderabad.

- Alcuni di noi che avevano ricevuto oggetti d'oro e gemme da Sai Baba li hanno fatti esaminare da esperti ed è stato detto loro che sono solo pezzi di chincaglieria e non oro; le gemme sono vetri colorati.

In Svezia la scuola Gimle, che si basava sulla filosofia di Sai Baba, è stata chiusa a causa dei comportamenti sessuali di Sai Baba. E Conny Larsson ha interrotto la lavorazione di un film sulla propria vita, nel quale l'importanza di Sai Baba per lui era il nucleo centrale.

Conny evidenzia il fatto che ci sono leaders nel movimento che sapevano da lungo tempo ciò che lo swami fa coi ragazzi ed i giovani uomini. Essi dicono che ciò è "divino". Ci sono anche leaders che sanno dei trucchi coi miracoli e lo proteggono. Ci sono forti interessi dietro Sai Baba e la sua reputazione di essere un avatar.

Quali effetti hanno avuto queste rivelazioni su Conny? Egli dice di aver cambiato il suo concetto di Dio.

- Ora credo in Dio dentro di me e in tutti gli esseri umani.

E aggiunge:

- Mi sento stanco e provo compassione per tutti coloro che hanno creduto in Sai Baba e sono stati ingannati. Ma allo stesso tempo vorrei ringraziare tutti gli amici Sai per i nostri momenti insieme ai satsang, ai campi e ai corsi, dove abbiamo generato amore e verità, nonostante l'illusione nella quale, in buona fede, abbiamo vissuto tutti.

Conny Larsson attualmente sta girando il mondo a proprie spese, per far conoscere la sua verità su Sai Baba. Egli è pronto a recarsi e a parlare sempre e dovunque venga invitato a farlo.


Da: SVEZIA

Fonte: Un meeting regionale

Oggetto: LETTERA AI MEMBRI SULLO SCIOGLIMENTO DELLA ORGANIZZAZIONE  SAI IN SVEZIA

Come sapete, alcuni dei nostri giovani ragazzi hanno testimoniato che Sai Baba li ha molestati sessualmente. Si tratta di gravi abusi sessuali, tra i quali il sesso orale.

Inoltre è emerso che le materializzazioni di vibhuti, anelli, ecc. sono una truffa. Non sono nient’altro che giochi di prestigio, realizzati con trucchi di destrezza.

A Prashanthi Nilayam si verificano grandi frodi economiche e uso improprio delle risorse provenienti dalle donazioni. L’ospedale è in cattive condizioni ed il progetto acqua è incompleto e pieno di problemi.

Queste affermazioni sono supportate da serie indagini e testimonianze personali che si possono consultare su Internet.

Scotland Yard ed altre organizzazioni di polizia stanno indagando su altri crimini. Le informazioni su ciò che sta avvenendo sono di questo tipo.

Non possiamo nasconderci dietro la frase: “Non lo sapevamo”. Tutti, nell’organizzazione svedese, lo sanno.

Queste sono parole dure, che fanno male a tutti noi che abbiamo Baba nei nostri cuori. Ma dato che nell’organizzazione ci sono stati dei tentativi di insabbiare, ridimensionare e sminuire ciò che è accaduto e tuttora accade, noi riteniamo che sia necessario essere molto chiari e non ambigui.

Naturalmente ognuno è libero di mantenere Baba come propria guida spirituale e personale immagine di Dio, nonostante tutto ciò che è emerso. Ma è possibile che l’organizzazione Sai in Svezia rimanga dov’è?

La nostra risposta è: “Per amore della decenza, no!”.

Che cosa possiamo dire alle persone che vengono presso l’organizzazione per avere informazioni su Baba?

Che tipo di messaggio darà il sito web dell’organizzazione?

E’ possibile continuare a vendere libri, sapendo che descrivono delle falsità?

Cosa si può dire a una persona che, magari, usa i suoi risparmi per un viaggio da Baba e poi torna a casa dicendo che Baba ha molestato suo figlio, e che ha visto cose che mettono in dubbio l’autenticità delle “materializzazioni”, e che ha sentito voci di irregolarità finanziarie?

Forse risponderemo con: “Beh, lo sapevamo già. Lo sapevamo da anni???”.

Coloro che, facendo “propaganda” a Baba, spingono altre persone a recarsi là  o a fare donazioni, potrebbero rendersi colpevoli del crimine di incoraggiare la criminalità.

E quindi, cosa diranno i leaders dell’organizzazione il giorno che la stampa o la polizia suoneranno alla loro porta e vorranno sapere?

Diranno forse: “Certamente noi sapevamo ma dato che noi personalmente non avevamo avuto altro che buone esperienze da Baba non abbiamo sentito il bisogno di preoccuparci???”.

No, miei cari amici, ciò che invece dobbiamo fare, tramite un vigoroso e deciso scioglimento, è mandare il messaggio a Sai Baba stesso tramite la gerarchia Sai: “Questo è ciò che abbiamo appreso e non possiamo accettarlo! Ferma immediatamente gli abusi sessuali, rinuncia alle finte materializzazioni e metti delle persone oneste e competenti alla direzione delle attività”.

Se questo infelice stato di cose cessa grazie ad un’azione volontaria, può essere possibile salvare le cose buone. Diversamente, le attività presto o tardi verranno chiuse, con altri mezzi più energici, dalla polizia internazionale, dalla stampa, da organizzazioni internazionali di servizio, ecc. Allora tutto ciò che c’è di buono scomparirà insieme alla parte malvagia. Ed in un tale scandalo, l’India come nazione potrebbe essere danneggiata.

Sciogliendo l’organizzazione Sai in Svezia e diffondendo un’informativa a questo riguardo, tramite una dichiarazione a tutti i coordinatori centrali e ad altre opportune persone chiave, ci prendiamo la nostra responsabilità verso le persone che sono state abusate e truffate e verso coloro che rischiano di essere abusati e truffati.

Questa azione probabilmente porterà altre persone in altre nazioni ad agire e ad assumersi le loro responsabilità.

Noi sottoscritti e molti altri oltre a noi, con la presente chiediamo al presidente dell’Organizzazione Sathya Sai Svedese di convocare subito un meeting annuale straordinario, dove la decisione di sciogliere l’associazione possa essere ratificata in modo corretto.

Se il meeting giungerà alla decisione di non sciogliere l’associazione, si dovranno riesaminare le cariche e di conseguenza rieleggere il comitato coordinativo, dato che alcuni dei membri lasceranno l’organizzazione ed interi centri chiuderanno. Parimenti dovranno essere eletti un nuovo tesoriere ed un nuovo revisore dei conti.

Questo è un tragico percorso per tutti noi. Ma il lavoro della nostra crescita spirituale non si ferma con Baba e alcuni di noi hanno già discusso le forme per tenere dei costanti meeting per ex-devoti, dove si possono tenere meditazione, circoli di studio, rìtiri e celebrazioni estive.

Quindi, con o senza Baba, insieme o in gruppi differenti: la Vita continua.


Da: INDIA

Sito web: http://pc1502.geographie.uni-regensburg.de/html/kidney1.htm

Oggetto: FURTO DI UN RENE AL SATHYA SAI BABA SUPER SPECIALITY HOSPITAL - 12 Aprile 1997

Riguarda l’ospedale e il sig. Balaji (figlio del sig. Trimakababa Rao) che aveva donato uno dei suoi reni a suo padre. Dopo l’intervento di trapianto, il rene trapiantato era stato dichiarato non  funzionale, a causa di una occlusione vascolare.

La sorella di Balaji allora ne ha offerto uno dei suoi. Nel frattempo Trimakababa aveva bisogno della dialisi, per cui Balaji ha dovuto ipotecare i loro beni e la loro terra in banca, oltre ad aver contratto debiti con degli amici.

Poi Balaji ha sentito delle notizie di un traffico di reni a Bangalore ed ha cominciato a chiedersi se suo padre non ne fosse vittima. Ha portato suo padre a casa da Latur e il 5/8/95 è stata eseguita una sonografia. Il rene trapiantato non era visibile ed una successiva scansione CT dell’addome, eseguita il 7/8/95, ha dato lo stesso risultato.

Entrambi gli esami hanno riportato che si potevano osservare solo i due reni malati del paziente. Dopo la morte di suo padre, Balaji ha presentato un reclamo alla polizia di Latur, che ha riesumato il corpo ed eseguito un’autopsia, che ha rivelato che nessun trapianto era stato eseguito.


Da: NUOVA ZELANDA  

Sito web: http://messages.clubs.yahoo.com/.../bbs?action=m&tid=sathyasaibaba

Oggetto: MEDICI DELL’ISTITUTO SAI – NOTIZIA SU AZIONE LEGALE - Deccan Chronicle del 5/11/99

Hyderabad, giovedì 4 novembre: il Giudice G. Raghu Ram dell'Alta Corte dell'Andhra Pradesh ha accolto un'istanza scritta richiedente l'avvio di un procedimento penale contro i dottori dell'Istituto Superiore di Scienze Mediche Sri Sathya Sai di Puttaparthi, nel distretto di Anantapur, accusati di atti illegali riguardanti il trapianto di un rene.

L'istanza è stata presentata da Balaji Triambak Rao Karavande, che ha affermato che i dottori dell'istituto hanno espiantato un rene dal suo corpo senza poi trapiantare lo stesso rene a suo padre. Egli ha informato la corte che, dopo questa rivelazione, ha presentato un reclamo alla polizia di Latur (nel Maharashtra), la quale ha riesumato il corpo, ha eseguito un'autopsia ed ha confermato che non era avvenuto alcun trapianto di rene.

Egli ha sostenuto che la polizia di Puttaparthi non ha registrato il reclamo e che è stato cacciato via dall'ospedale, quando ha affrontato i dottori munito di documentazioni rilevanti.


Da: INDIA

Sito web: http:/www.indian skeptic.de/html/is_v01/1-6-1.htm

Oggetto: SATHYA SAI BABA HA INFLUENZATO LA GIUSTIZIA NEL 1996?

"Baba disse che non mi dovevo preoccupare per il caso presso la Corte Suprema, dato che lui avrebbe fatto sì che il caso si risolvesse a mio favore ed infatti, pochi giorni dopo, seppi che avevo vinto alla Corte Suprema”.

Ghorpade, ex Maharaja di Sandur.

Il verdetto di cui si parla nella frase sopra citata fu pronunciato il 6/5/1966 dagli Onorabili Giudici K.N Wanchoo, J.C Shah e S.M Sikri.

Quella frase ha dato il via a ricerche relative al processo giudiziario, da parte del giornalista investigativo Basava Premanand, capo dell’India’s Rationalist Movement (Movimento Razionalista Indiano che considera la ragione come la base della fede e della conoscenza). Il dettaglio si trova in un articolo sul sito web indicato sopra.

E’ emerso che uno degli Onorabili Giudici incontrò Sai Baba quando il caso era ancora pendente e che, in seguito, uno dei loro collaboratori venne nominato avvocato di Ghorpade e del suo impero affaristico.


Da: INDIA

Fonte: Basava Premanand (Capo dell’IRM)

Oggetto: UN ESAME DEL SISTEMA EDUCATIVO DI SAI BABA SUI VALORI UMANI

Si dice che Sai Baba ponga enfasi sullo sviluppo dei valori umani e morali negli studenti, aspetto di cui l’attuale sistema è carente.

La bontà delle riforme educative si può vedere solo dal modo in cui tali riforme riescono a trasformare degli studenti ammessi a caso e provenienti da differenti strati sociali e da come tale istruzione riesca a plasmarli.

Bisogna notare che l’ammissione agli istituti di Sai Baba avviene sulla base di selettivi esami d’ingresso e la selezione finale viene fatta dallo stesso Sai Baba. Di conseguenza vengono selezionati solo gli studenti migliori.

Come accadde al college di Whitefield (che nel 1985 venne chiuso per 18 mesi, in seguito ad agitazioni degli studenti e degli abitanti di Kadugodi), se Sai Baba non è stato in grado di controllare i migliori tra quegli studenti così selezionati e ha dovuto chiudere il college, allora c’è qualcosa che non funziona nel sistema educativo di Sai Baba.


Da:  CIPRO

Sito web: http://www.geocities.com/Athens/Cyprus/4972/ita/spec_i3.htm

Oggetto: ONNIPOTENZA, RISOLUZIONE DI PROBLEMI & CONTRADDIZIONI

Ci sono ventitré pagine di discussione critica sugli argomenti sopra indicati. Per esempio, in una sezione che tratta delle contraddizioni:

 - Nei suoi discorsi, quando Sai Baba si spinge nello specifico, nel particolare, o in qualche cosa che non gli è consueta, si notano gli errori, i contrasti e le incongruenze più evidenti per un essere "onnipotente ed onnisciente".

- Duemila anni fa, in una regione chiamata Palestina, nel villaggio di Nazareth, vivevano Maria e Giuseppe. Era inverno. (...) Era la notte tra il 24 e il 25 dicembre. Maria diede alla luce il bimbo fra la mezzanotte e l'una. Non c'era alcun agio che rendesse più confortevole quella nascita.
(Tratto dal discorso del Natale 1988).

Ma poi:

 - La festività di Natale non cade in dicembre. A causa della fredda stagione, poiché non è possibile andare in giro e la gente preferisce stare a casa al caldo e fare le proprie faccende domestiche, si è scelto dicembre come mese per festeggiare il Natale. Ma il mese reale del Natale è MARZO! Marzo è il mese di Natale.
(Tratto dal discorso del Natale 1998).

E inoltre:

- Alcuni dicono che egli nacque il 15 settembre. Ma egli nacque alle 3:15 di mattina del 28 dicembre, 1980 anni fa (l’anno corrente era il 1979).
(Tratto da Sathya Sai Speaks, Vol XI Cap. 3 ).


Da: ITALIA

Sito web: http://messages.clubs.yahoo.com/.../bbs?action=m&tid=sathyasaibaba

Oggetto: SAI BABA SU GESU’

“(...) All'inizio persino i Romani erano ebrei e non cristiani. Fu solo dopo l'avvento di Gesù che entrò in uso il termine "cristiano". Gesù disse di essere "Persona", intendendo con questo che Egli era una scintilla divina. La parola "persona" è stata trasformata dagli indiani in Purusa. Perciò, Purusa o Persona sono termini che derivano dal latino, la lingua degli antichi Romani.
(Tratto dal discorso del 24 Novembre 1998).

Cosa potrebbe mai voler dire che “All'inizio persino i Romani erano ebrei?”.

Certamente non erano Ebrei come gruppo etnico, né era ebraica la loro religione.

Inoltre Sai Baba deriva la parola sanscrita “purusha” dal latino. E’ necessario notare che:

- il sanscrito è più antico del latino, per cui “purusha” non può derivare dal latino “persona”;

- etimologia di "persona": "dal latino persona (=maschera, poi carattere), forse dal greco pròsopon (=maschera), attraverso l'etrusco phersu. L'etrusco phersu è forse collegato a Persephòne. Tra i derivati personaggio, personale, personalità, impersonare. Una interessante etimologia di persona viene da per e sonare (=risuonare a traverso), in riferimento alla maschera teatrale di legno in cui la bocca era fatta in modo da rafforzare il suono della voce.


Da: INDIA

Sito web: http://psg.com/~ted/bcskeptics/sbmir/contents.html

OggettoSTUDIO SULLE AFFERMAZIONI DI SAI BABA

ONNISCIENZA

ONNIPOTENZA

RESURREZIONE DEI MORTI

CONOSCENZA TELEPATICA

MATERIALIZZAZIONI

MIRACOLI VARI

GUARIGIONI E SALVATAGGI

COMPIMENTO DI ANTICHE PROFEZIE

Questo è uno studio di oltre cento pagine del dott. Dale Beyerstein sulle affermazioni fatte da Sai Baba. Contiene brani di John Hislop, VK Gokak, V. Kanu, Howard Murphet, Mrs. Radhakrishna, Dott. Haraldsson, Dott. Sandweiss, Dott. Vaz, Harish Khanna, Dott. Krishna Rau, Dott. Rajagopalan e David Lane.

Contiene affermazioni di Sai Baba poste a confronto con testimonianze accurate e/o racconti storici relativamente a Winston Churchill, Ramsay Macdonald, Thomas Edison, Einstein, Alessandro Magno, Gesù di Nazareth, il Nuovo Testamento, la data di nascita di Gesù, le doppie affermazioni sulla stella di Betlemme, le pratiche religiose in Giudea, la crocifissione di Gesù, le doppie affermazioni sul nome di Giuda Iscariota, musica classica indiana, scienze fisiche, leggi sui brevetti ecc.

Vengono citati studiosi pertinenti e sono forniti resoconti di ricerche che contestano le affermazioni di Sai Baba. Beyerstein fa notare che le sezioni che trattano di teologia non intendono disputare sulla divinità di Sai Baba ma, semmai, le prove che lui fornisce a supporto di quella sua pretesa.

Egli aggiunge che coloro che hanno familiarità con i testi completi dai quali sono estratti i brani concorderanno sul fatto che Sai Baba fa riferimento alle Scritture per supportare le proprie pretese. Questi brani e le corrispondenti analisi da parte di studiosi vengono inclusi allo scopo di discutere della sua accuratezza nel leggere e citare la Bibbia Cristiana e non della sua presunta conoscenza diretta degli eventi ivi riportati, o della sua interpretazione dei brani biblici.

I lettori che concordano con le interpretazioni di Sai Baba, e non concordano con quelle degli studiosi, avranno senza dubbio una spiegazione del perché i brani a cui si riferisce Sai Baba non esistono, o del motivo per cui cinquanta generazioni di studiosi biblici danno un’interpretazione di quei brani diversa da quella di Sai Baba.

Il motivo per cui viene presentato questo materiale è semplicemente mostrare che tali discordanze esistono.

Nota dell’Editore: Questo studio è rivelatore ed illuminante.


Da: ATENE - CIPRO

Sito web: http://www.geocities.com/Athens/Cyprus/4972/ita/sto_i.htm

Oggetto: IL VIAGGIO DA SAI BABA E LA MIA ESPERIENZA PERSONALE

Questo e’ un esteso sito che racconta le irreali aspettative alimentate dalla macchina propagandistica di Sai Baba e la successiva realizzazione della loro irrealtà da parte di un italiano, razionale e scientifico, chiamato Paul Holbach. E’ impossibile farne un riassunto ma vale la pena di leggerlo. E’ pensato con chiarezza e profondo. Il sito web di Paul tratta di altri punti specifici come le imprecisioni di Sai Baba nei discorsi, presentando una grande massa di materiale, frutto di ricerche.

Nota dell’Editore: David ha parlato molte volte al telefono con Paul e lo considera un ricercatore serio ed un pensatore lucido, che ha infranto la facciata che circonda Sai Baba.


Da: INDIA

Fonte: Dott. Abraham T. Kovoor

Oggetto: IL DOTT. BHAGAVANTHAM E SATHYA SAI BABA (1972 circa)

Ero stato invitato a tenere un discorso presso l’Indian Institute of Technology di Guindy. Durante una conversazione prima del discorso, uno dei professori dell’istituto mi disse che la maggioranza dei giovani che intraprendono gli studi scientifici e tecnologici lo fanno non perché abbiano un atteggiamento o un’attitudine scientifica ma solo perché tali corsi permettono loro di ottenere degli impieghi remunerativi.

E la ragione per cui alcuni eminenti scienziati indiani hanno rinunciato alla scienza e sono diventati devoti di santoni di questo paese è che essi hanno scoperto che possono fare molti più soldi come devoti in collusione con quei truffatori, piuttosto che perseguendo obiettivi scientifici.

Qualche mese fa l'editore di un popolare settimanale indiano mi scrisse dicendo che la redazione del suo settimanale aveva deciso di pubblicare un dibattito su "SATHYA SAI BABA - E' UNA INCARNAZIONE DI DIO O UN CIARLATANO?" e volle che io fossi il primo a contribuire alla discussione.

Il mio articolo fu redatto in tre parti consecutive. Esso fu poi seguito da due articoli opposti alla mia tesi, del dott. S. Bhagavantham, M.Sc., D.Sc., Ph.D. [le sigle sono titoli accademici, NdT], precedentemente consigliere scientifico del Governo indiano.

Il dott. Bhagavantham cominciò il suo articolo dicendo che in gioventù egli fu un razionalista come me ma, dopo aver assistito ad alcuni "miracoli" di Bhagawan Sathya Sai Baba, dovette abbandonare il suo razionalismo. Egli continuò poi descrivendo numerosi "miracoli" che sosteneva essere stati eseguiti da Sathya Sai Baba in varie occasioni ed in vari luoghi. Nei due articoli non c'era assolutamente alcuna menzione di qualcuno che avesse condotto delle indagini per stabilire che fossero tutti miracoli autentici e non giochi di prestigio. I due articoli apparvero come un chiaro esempio di come anche un buon scienziato possa diventare anti-scientifico, se è vittima di nevrosi religioso-maniacali oppure semplicemente avido.

Nell'intero blocco di miracoli menzionati dal dott. Bhagavantham ce n'era solo uno che si poteva sottoporre ad una indagine. Cito quella storia qui sotto.

Dice il dott. Bhagavantham:

- La meravigliosa esperienza, qualche anno fa, di un famoso produttore mondiale di orologi giapponese, mentre era in viaggio in India, fu tale da ispirare forte reverenza. Dopo aver completato le collezioni di orologi Seiko egli fece un modello di classe superiore e lo conservo' nella sua cassaforte per ulteriori prove. Mentre visitava l'India, egli visitò la dimora di Sathya Sai Baba per pura curiosità. Vedendo il gentiluomo giapponese tra i devoti, Sathya Sai Baba materializzò dal nulla un pacchetto e glielo porse. Aprendo il pacchetto egli fu stupito nel vedere lo stesso orologio che era conservato nella sua cassaforte.

- Quando vide insieme all'orologio il nastro di seta e l'etichetta con stampati il nuovo nome dell'orologio ed il suo prezzo, tutti i suoi dubbi sui divini poteri di Sathya Sai Baba semplicemente si dissolsero. Egli si prostrò ai piedi di Sathya Sai Baba e lo adorò. Da allora egli è un ardente devoto.

- Di ritorno in Giappone fu scioccato nel vedere che l'orologio che aveva conservato in cassaforte non era più lì. Ciò che gli disse il suo segretario personale fu ancor più sorprendente. Il segretario disse che un giorno, una persona dall'aspetto divino coi capelli a cespuglio entrò nell'ufficio, aprì la cassaforte e se ne andò con l'orologio.

Forse il dott. Bhagavantham, che è in possesso di invidiabili qualificazioni scientifiche, pensa che una tesi di questa natura, portata a prova dei poteri miracolosi di un uomo, sarà accettata da un corpo accademico di scienziati, se non è supportata da indagini scientifiche e da prove indiscutibili?

Dato che il dott. Bhagavantham era riluttante ad accertare la veridicità dei poteri miracolosi del suo santone, decisi di farlo da me. Con questo scopo gli scrissi la seguente lettera:

Colombo-6 11/9/73

Caro dott. Bhagavantham,

Ho letto la sua storia di un produttore giapponese di orologi che riceve il suo orologio conservato in cassaforte in Giappone, materializzato dal nulla in India da Sathya Sai Baba. Il mio atteggiamento scientifico non mi permette di accettare come vera questa storia fantasiosa senza verifiche. La frase riferita del suo segretario aumenta i miei dubbi. La prima reazione di un segretario responsabile, quando un estraneo entra in ufficio ed apre la cassaforte, sarebbe quella di azionare l'allarme e chiamare la polizia. Dato che ritengo antiscientifico accettare questo tipo di storie inverosimili senza verifiche, e ancor più da parte di uno scienziato, le chiedo gentilmente di dirmi il nome e l'indirizzo di questo giapponese cosicché io possa appurare la verità. La mancanza di collaborazione da parte sua in questa indagine, trattenendo questa informazione, mi porterà a sospettare della vostra sincerità ed onestà, e a rigettare tutto ciò che lei ha detto riguardo Sathya Sai Baba in quanto totali falsità, divulgate deliberatamente per motivi particolari e suo proprio interesse.

Suo in cerca della Verità,

Abraham T. Kovoor

Quando, dopo due mesi, non ci fu alcuna risposta dal dott. Bhagavantham, decisi di seguire la cosa da solo. L’Ambasciata Giapponese in Sri Lanka mi fornì il nome e l’indirizzo del proprietario della Seiko, la ditta produttrice.

Nella mia lettera datata 30 Ottobre 1973 al sig. Shoji Hattori, presidente della K. Hattori & Co. Ltd., i produttori degli orologi Seiko, riportai la storia del dott. Bhagavantham circa il miracolo e gli chiesi di dare una risposta alle seguenti domande:

1. Lei, o un qualsiasi altro suo collaboratore, ha mai visitato Sathya Sai Baba in India?

2. Sai Baba ha materializzato un orologio dal nulla e lo ha dato a lei o ad un qualsiasi altro suo collaboratore?

3. Il suo segretario personale ha riferito a lei o ad un qualsiasi altro suo collaboratore di un estraneo che ha aperto la cassaforte e se n'è andato con un orologio?

4. Lei, o un qualsiasi altro suo collaboratore, è devoto di Sai Baba?

A beneficio dei numerosi devoti innocenti del santone indiano, riproduco qui sotto la risposta del sig. Hattori. Lo faccio con la sincera speranza che essi siano abbastanza sensibili da realizzare la verità, che questi ciarlatani che vanno in giro abbigliati da santi uomini hanno numerosi agenti come il dott. Bhagavantham, che lavorano ovunque in collusione con loro per propagare beffe enormi e trarre profitti materiali.

SEIKO – GIAPPONE (indirizzo fornito) 8/11/73

Caro dott. Kovoor,

Grazie per la sua lettera del 30 ottobre. Apprezzo il suo interesse nel condurre ricerche scientifiche sulle affermazioni paranormali ma non sono in alcun modo in grado di contribuire alle sue conoscenze riguardo l'uomo menzionato nella sua lettera, il sig. Sai Baba. Né io, né alcun membro del mio staff ha mai fatto la conoscenza di questo individuo. Sono sicuro che queste voci sono completamente infondate. Devo quindi rispondere negativamente a tutte le quattro domande riguardanti questo incidente.

Distinti saluti, vostro

K. Hattori & Co., Ltd.,

firmato Shoji Hattori, Presidente

Ricevuta questa lettera, scrissi la seguente al dott. Bhagavantham, allegando una fotocopia della lettera del sig. Shoji Hattori, e gli ho detto:

Se il sig. Shoji Hattori non è la persona coinvolta nella sua storia, la prego di farmelo sapere e di fornirmi il nome e l'indirizzo giusti. Una mancanza di qualsiasi risposta anche a questa lettera non farà altro che confermare la mia ferma convinzione che lei è un agente di Sathya Sai Baba, che gli fa propaganda per motivi particolari e suo proprio interesse.

Suo in cerca della Verità,

Abraham T. Kovoor

La mancanza di una qualsiasi risposta conferma la mia convinzione che il dott. Bhagavantham è in collusione con Sai Baba.


Da: CANADA

Fonte: Dale Beyerstein, University of British Columbia, Vancouver BC, Canada

Oggetto: In risposta ad una lettera del dott. Erlendur Haraldsson, University of Iceland - Ottobre 1985

(...) Concordo certamente con lei sul punto che lei indica alla fine del suo libro e cioè che, mancando il consenso a test controllati sui presunti poteri paranormali, siamo costretti a dare dei giudizi imprecisi ed approssimativi simili, sotto certi aspetti, ai giudizi che vengono emessi nei contesti giudiziari. Simili ma non identici, per ovvie ragioni.

Su questo genere di basi, le prove sembrano condurre in maniera schiacciante a non considerare seriamente le presunte materializzazioni.

Sai Baba viene colto in molti casi di auto-glorificazione: permettendo la circolazione di pretese di onniscienza quando le sue capacità linguistiche non sono che mediocri, e così via. E non solo lui permette queste affermazioni ma le fa egli stesso. Ed egli parla talmente spesso a vanvera che i suoi dinieghi riguardo all’uso di trucchi da prestigiatore non possono avere alcun peso. La schiacciante documentazione, considerata l’analisi dei filmati, la scadente natura aneddotica delle affermazioni, ecc., punta decisamente in questa direzione.

Inoltre le diffuse voci di molestie sessuali e le connessioni col business dell’oro, sebbene non siano decisive, devono essere seriamente inserite nel quadro generale.

Riguardo la sua domanda: ‘Sam Dalal’ è un nome dato da James Randi. In una conversazione telefonica Randi ha detto che Sai Baba aveva “materializzato” un orologio Seiko per un dirigente della Seiko in visita in India. Da quanto ho capito Sam Dalal ha chiesto il numero di serie al dirigente e l’ha ottenuto. Il numero è quindi stato mandato in Giappone per fare una ricerca. E’ emerso che il numero era quello di un orologio che era stato fornito da un negozio non lontano dal luogo in cui la “materializzazione” era avvenuta.

Basava Premanand (IRM) dice che, in seguito all’indagine, Kasturi cancellò ogni riferimento all’episodio Seiko. (.....)


E così questo triste documento è giunto al termine. Per ogni storia qui elencata ve ne sono dozzine di natura analoga e informazioni riguardanti ogni aspetto del culto di Sai Baba. Centinaia di pagine che rivelano la fortezza di menzogne che sostiene questo enorme, globale castello di carte.

Potete scegliere di credere a tutto questo oppure no. E’ una vostra scelta. Tuttavia ora è una scelta che viene fatta da una posizione di consapevolezza di una situazione reale.

Potreste ancora chiedervi: - ma... e’ divino?

Non e’ per cio’ che un uomo dice,
che egli puo’ essere giudicato,
ma per cio’ che fa.

Attivita’ pedofile ....... un’azione divina??
Trucchi da prestigiatore ........ un’azione divina??

Ascoltate la vostra piccola tenace voce interiore, prima di decidere.


Se avete letto fin qui, è possibile che voi siate totalmente devastati.

Il dolore che queste rivelazioni causano agli onesti ricercatori spirituali è monumentale. Scoprire che il cammino che ci ha portato lontano da famiglia, amici e persone amate è solo un miraggio... Scoprirsi ingannati, traditi; perdere la fiducia di sé... Scoprire che l’amore promesso è soggetto a condizioni e che coloro che pensavamo fossero una “famiglia” ora ci voltano le spalle e urlano : “Giuda!”...

E’ una devastazione dell’autostima ed apparentemente è un tremendo spreco di tempo. Ma ovviamente non è così. Una cosa è evidente di per sé. Tutti noi sul pianeta stiamo avendo esperienze e la conseguenza dell’esperienza (specialmente dell’esperienza spirituale) è la saggezza e la libertà da ogni dipendenza.

Abbandonare un culto è come sperimentare la morte di una persona cara. C’è un processo doloroso che richiederà tempo. Tempo per elaborare i conseguenti sentimenti di confusione, perdita, colpa, disillusione, rabbia e mancanza di fiducia.

Per un po’ mi sono sentita rabbiosa, pensando che il mio così prezioso amore per Dio il Creatore era stato sfruttato in questo modo; fuorviato, in effetti, lungo un cammino che non avevo voluto consapevolmente; cammino che mi ha portato a dare via la mia energia ad un maestro dell’inganno.

Ma questo sentimento non è durato a lungo, presto sono stata in grado di accettare che l’intera esperienza era stata una mia scelta e che il mio dolore e la mia rabbia erano anch’essi parte dell’esperienza.

Col tempo i sentimenti negativi sono stati sostituiti da un senso di libertà e dalla gioia di tornare al mondo reale.

Il dono in tutto questo è stato una profonda realizzazione che per me “l’era del guru” è morta. Non desidero più affidarmi a maestri esterni; ora almeno seguo il messaggio che tutti i veri maestri spirituali hanno dato in ogni tempo: quello di cercare dentro di sé il regno dei cieli.

In conclusione posso dirvi, sulla base della nostra esperienza, che la sofferenza che provate passerà. La vita dopo Sai Baba esiste e, non appena vi riprenderete la vostra energia, vi ritroverete arricchiti e troverete che il cammino è ora illuminato, meraviglioso.

Vi auguro un viaggio appagante e realizzante.

Faye Bailey


Poscritto

Swami aveva “materializzato” un “sacro lingam” per me e mi aveva detto: “Il suo potere è illimitato nel tempo e nello spazio!!” ed anche che l’acqua, a contatto col lingam, ne avrebbe acquisito il grande potere curativo.

Per un po’ di tempo ho distribuito “l’acqua del lingam” a gente di tutto il mondo.

Tuttavia non ho mai sperimentato alcun effetto positivo nel berla, né ho saputo di effetti positivi da altre persone. Al contrario, in molti mi hanno detto che l’acqua è presto marcita.

L’intenzione personale di sperimentare una guarigione, in coloro che hanno bevuto questa “acqua dell’illusione”, non è stata abbastanza potente per andare oltre ad un semplice fattore “Mi sento meglio”.

Dopo la compilazione di “The Findings” ho smesso di mandare l’acqua del lingam ed ho rispedito il lingam in India.

Faye

 

Ogni esperienza di vita è un’espressione della Vita