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Ex coordinatore Centrale dell’Organizzazione Sathya Sai
Quello
che era iniziato come un meraviglioso viaggio spirituale è terminato con una
totale perdita di fiducia e amara delusione, quando abbiamo scoperto la verità.
Forse
dovrei partire dall’inizio con un breve racconto di quel viaggio.
Dopo
aver letto un libro dal titolo "Man of Miracles (L’uomo dei miracoli)"
sono partito per l’India (e Puttaparthi) con mia moglie e tre figlie piccole,
in un gruppo organizzato per il Natale 1983.
Quello
che ho trovato arrivando in India era qualcosa che avevo cercato per tutta la
mia vita. La più bella, pacifica atmosfera, con gente meravigliosa alla
ricerca della propria verità spirituale, che viveva in una comunità il cui
unico obiettivo era quello di migliorare la coscienza di sé e di raggiungere
l’auto-realizzazione, tramite gli insegnamenti di un guru vivente: Sai Baba.
Vicino
all’ashram ed aperta agli studenti senza alcun costo, c’era una scuola
primaria per maschi e femmine ed alcuni colleges maschili, dove gli
insegnamenti spirituali erano inclusi nelle normali discipline accademiche.
Eravamo
tutti molto impressionati e desiderosi di conoscere tutto quello che Sai Baba aveva da insegnarci.
La
celebrazione del Natale venne e passò, dopodiché la nostra famiglia venne
chiamata per un'udienza con Sai Baba. Come risultato dell'udienza e di quello
che allora appariva come l’ambiente più perfetto per il progresso
spirituale di studenti e devoti, io feci una sostanziosa donazione
all’Organizzazione Centrale per aiutare il finanziamento dei loro programmi
educativi.
Uscendo
dall’interview Sai Baba mi disse che in futuro avrei dovuto sedere nella
veranda del Mandir, con gli studenti dei colleges ed altri devoti.
Questa
si rivelò poi come un’opportunità per incontrare persone ed
osservare eventi molto da vicino, cosa che altrimenti non avrei potuto fare.
Avevamo
tutti sentimenti contrastanti quando abbiamo dovuto lasciare l’ashram e
ritornare in Australia: eravamo tristi perché dovevamo partire e felici per
ciò che avevamo sperimentato.
Ritornammo
all’ashram nel 1985 per un mese e poi, nel 1986, restammo là per sette mesi,
durante i quali le nostre figlie frequentarono la scuola di Sai Baba.
Fu
in questo periodo che io cominciai a notare delle cose che mi portarono a
mettere in discussione quello che avevo sperimentato nella visita precedente.
Avendo una preparazione scientifica, cominciai a osservare una routine fissa che
Sai Baba seguiva ogni mattino e sera durante il darshan ed in particolare come
materializzava la vibhuti (cenere sacra).
Non
scorderò mai lo sguardo angosciato di Sai Baba quando un mattino presto venne
nella veranda del Mandir e, davanti a me, gli caddero due palline di vibhuti,
mentre cercava di prendere una rosa offertagli da uno studente. Quel mattino non
ci fu nessuna materializzazione di vibhuti!
Nei
mesi seguenti osservai come egli trasferiva queste palline di vibhuti da una
mano all’altra, usando le lettere che raccoglie dai devoti per celare i suoi
movimenti. Nelle molte udienze che seguirono osservai inoltre più di trenta
casi di materializzazione di anelli, "diamanti", japamalas, scatoline di
vibhuti, ecc, tutti prodotti con giochi di prestigio ed inganni.
Inizialmente
tenni queste informazioni per me. Pensai che se questo era il modo per far
venire le persone a vedere Sai Baba, col risultato di diventare più
spirituali, allora che danno poteva fare? Alla fine lo dissi a mia moglie e alle
mie figlie, che a loro volta videro questi trucchi nelle "materializzazioni".
A
preoccuparmi di più furono le osservazioni e le informazioni che seguirono
queste scoperte iniziali, specialmente quelle relative alle grottesche molestie
sessuali di Sai Baba nei confronti di studenti.
Negli
anni seguenti tornammo all’ashram molte volte, facendo ulteriori osservazioni
ed avendo conferme da studenti del college e da devoti di lunga data che
vivevano nell’ashram. In questo periodo sono stato il coordinatore centrale
dell’Organizzazione Sathya Sai in Australia.
Fu
solo nel 1993, in seguito al tentato omicidio di Sai Baba, che procurò
l’assassinio nel Mandir di quattro studenti del college e di due assistenti,
che facemmo la nostra ultima visita in India.
Lo
scopo della visita era quello di trovare il motivo per cui degli ex-studenti del
college di Sai Baba avrebbero voluto ucciderlo, specialmente alla luce del fatto
che avevano ricevuto un’istruzione gratuita!
I
racconti dei testimoni oculari furono orrendi! Dopo aver fatto irruzione nel
Mandir, i quattro studenti si trovarono intrappolati al piano superiore dove
soggiornava Sai Baba. Ognuno di loro fu interrogato dalla polizia, poi uno per
volta furono giustiziati!
Il
lezzo della morte era dovunque.
Feci
ulteriori indagini sulle presunte relazioni sessuali di Sai Baba con ragazzi del
college e studenti maschi, alcuni addirittura di sette anni, e se questa fosse
la ragione del tentato omicidio o meno. Mi fu detto, con mio grande orrore, che
questa era una accettabile pratica indiana!
Mi
sentii male e desiderai solo di prendere la mia famiglia e lasciare l’ashram
e l’India al più presto.
Prima
di farlo, fummo chiamati per un'udienza con Sai Baba e gli raccontammo ciò
che avevamo sperimentato e ciò che ci era stato detto.
Sai
Baba non fece commenti alle nostre accuse ma era solo ansioso di sapere chi ci
aveva raccontato questi particolari, chiedendoci più volte di dirglielo!
Avevo avuto dozzine di udienze negli anni ma questa fu la più stressante e
disagevole che la nostra famiglia avesse mai sperimentato.
Sai
Baba era teso ed agitato ed il suo linguaggio corporeo ci disse tutto: che
ciò che avevamo scoperto nei suoi riguardi era la verità! Abbandonammo l’udienza e tornammo in Australia.
Gli
anni seguenti furono molto difficili dal punto di vista spirituale; ci
concentrammo su tutti gli aspetti positivi che avevamo sperimentato negli anni
precedenti e trovammo in questo un conforto.
Quando
abbiamo tentato di raccontare ad altri le nostre esperienze e la verità su
Sai Baba, nessuno ci ha creduto, tranne coloro che avevano avuto esperienze
simili e che non raccontavano ad altri, soprattutto per paura!
E’
stato solo nei dodici mesi passati che alcuni ex-studenti e devoti di Sai Baba
hanno cominciato a comunicare tra loro, confermando la verità delle
esperienze ed aiutandosi tra loro spiritualmente ed emotivamente, quando
necessario.
Ora
conosco la verità su Sai Baba e prego sinceramente che anche altri, magari
tramite la vostra pubblicazione, seguiranno a loro volta la propria logica ed il
proprio intuito per trovare la verità.
Saluti affettuosi,
Terry Gallagher |