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25 ottobre 2002 Sathya Sai Baba A Puttaparthi, India. Dedica: Questa lettera aperta è dedicata a tutti i veri cercatori del mondo, passati e presenti, che audacemente offrono la loro vita per il bene della verità. A coloro che non si nascondono dietro dinieghi per proteggere la propria integrità. A coloro che hanno rischiato l’isolamento, il lavoro, gli amici, la reputazione uscendo allo scoperto e rivelando le loro esperienze, in nome degli innocenti che sono in pericolo affiliandosi alla Sathya Sai Organisation o a Sai Baba in persona. A Sai Baba E’ Conny, l’uomo svedese (ragazzo) che venne da te il 15 marzo 1978, che sta scrivendo. Ti scrivo direttamente poiché so che non posso raggiungerti usando la tua organizzazione, visto che essi continuano a negare i fatti ai quali l’intero mondo si sta svegliando. Se per caso mi avessi dimenticato, puoi ricordarmi come il “ragazzo con le stampelle”, o anche come Sathya, mi battezzasti con questo nome in una udienza aperta senza sapere quale profondo significato questo avrebbe avuto per il futuro. Quel nome (Sathya) è sempre rimasto nella mia mente e ha continuato a spingermi verso la verità anche quando la tentazione di ottenere veloci benefici era lì. Quando venni da te nel 1978 ero disperato poiché avevo lasciato il mio maestro Maharishi Mahesh Yogi nel 1976, principalmente a causa di motivi organizzativi. Durante il mio tempo con lui, ero diventato il suo segretario personale e amavo il dovere di servire un santo uomo con le migliori intenzioni. Sotto la sua supervisione studiai a Rishikesh nel 1969 per diventare un maestro di meditazione nella antica tradizione Shankaracharya. Il suo guru era lo Shankaracharya di JyotirMath. Negli anni 76-78 emigrai nello Sri Lanka per la sua bellezza e per l’impatto che l’insegnamento Buddista aveva avuto su di me. Cambiai la mia occupazione e diventai un costruttore di bungalows per la spiaggia che venivano venduti ad importanti compratori di tutto il mondo. Tutto finì quando si presentò la necessità di corrompere tutti i ministri per far firmare i permessi ed i contratti. Quando la mia coscienza mi disse che questo era assolutamente sbagliato non potei continuare e quindi mi ritirai sempre più dalla ditta. Mentre ancora tentavo di mantenere il mio cammino spirituale mi accadde di imbattermi nel tuo nome e nella tua immagine in una piccola baracca sulla spiaggia di Beruwala e mi fu consigliato di andare in India. Feci così dopo aver parlato con parecchie persone di te. Le mie aspettative erano alte. La gente con cui avevo parlato lodava la tua gloria e mi diceva che tu eri in grado di materializzare le cose dall’aria con la tua mano ed anche che tu eri un AVATAR. Alcune persone dicevano che tu eri una incarnazione del famoso Shirdi Sai. Anche che tu eri Dio sotto forma umana. Quando finalmente arrivai a Puttaparthi nel Marzo 1978 ero assolutamente esausto dopo due giorni di viaggio e c’erano 42 gradi Celsius all’ombra. Non c’erano molte persone, forse 1500 nell’insieme e tu ti avvicinasti a me direttamente durante il tuo Darshan (incontrare la gente fuori dal portico) e mi dicesti: Oh! Sei venuto! Da dove vieni?” mi chiedesti. Io risposi “Svezia, signore”. Tu dicesti:”No, no! Tu vieni da Sri Lanka” Sorridesti e ti allontanasti lasciandomi assolutamente sbalordito. Fui impressionato dal tuo aspetto e dalla straordinaria persona che mi era stato detto che eri. Dopo questo fui abbandonato alle mie fantasie. Durante il mio soggiorno di 4 giorni girovagai nell’ashram, lessi libri, ascoltai lodi e storie che ti descrivevano come il “Divino”. La propaganda era massiccia e fatta in modo tranquillo e piacevole. Negli incontri all’aperto ci veniva servito il miglior cibo vegetariano, mentre eravamo ancora meravigliati per le tue materializzazioni della “cenere sacra, la vibhuti”, che tu compivi parecchie volte. Tutto sembrava così semplice per te e tu avevi sempre un sorriso per me ed io, come chiunque altro sentivo che non potevo fare a meno di amare te, che eri “il Divino sotto forma Umana”. Rasserenato da tutto questo, ritornai a Sri Lanka pensando che questa era la mia nuova strada. Adesso non avevo più interesse nel continuare il lavoro di costruttore a Sri Lanka. Mi furono offerti 22 milioni di dollari per la mia azienda da una compagnia svizzera che voleva rilevarla. Ero già stato da te parecchie volte nel 1978 e volevo stabilirmi a Puttaparthi per stare vicino a te. Volevo devolvere la compagnia in beneficenza per la costruzione di un nuovo ospedale per i poveri ed i visitatori bisognosi. Ero pronto a donare tutto per l’organizzazione se tu avessi voluto così. Il mio unico interesse era stare vicino a te. Cominciasti subito a chiamarmi per varie udienze private e divenni una persona abbastanza conosciuta nell’ashram. Ma gli altri devoti non sapevano cosa stava accadendo tra me e te nella stanza interna delle udienze. Non lo sapevo neanche io, io ti credevo quando dicevi che eri Dio e che mi stavi aiutando con i miei problemi occupandoti della mia Kundalini. Questo era strano, pensavo, poiché lo facevi fisicamente toccando i miei genitali, talvolta spalmando olio, più tardi masturbandomi e chiedendomi di fare lo stesso a te. Hai anche praticato il sesso orale con me parecchie volte; sembrava che ti piacesse immensamente. Quando tu mi chiedesti di fare sesso orale con te, mi tirai indietro, a causa della mia infanzia di bambino molestato. L’amico di mio padre, che era alcolizzato, mi molestava tutti i venerdì sera, da quando avevo 4 anni fino agli 8. Tu fosti abbastanza gentile da non costringermi. Invece, continuasti a fare sesso orale con me fino al 1983. Nel frattempo avevo compiuto i 34 anni e quindi avevo superato la fascia d’età che suscitava il tuo interesse sessuale. Quando ero un bambino e venivo abusato, reagivo sempre facendo quello che mi si chiedeva per salvarmi la vita. Così, quando tu ti avvicinasti a me per la prima volta, anche se con un tocco molto gentile, con la tua mano sui miei genitali, in qualche modo reagii istintivamente e chiusi la porta della mia coscienza interiore. Smisi di ascoltare la mia vocina interiore poiché non volevo perdere l’immagine divina che avevo di te. Tutte le persone che tu avevi coinvolto stavano compiendo ogni sforzo nel costruire l’immagine di te quale Dio – che vive e si muove sulla terra per il beneficio dell’umanità, si pensava che tu fossi puro amore e non avessi lussuria o desideri personali se non di dare gioia all’umanità. Naturalmente credevo all’intero concetto, innocente come ero. Adesso, ho delle domande per te! Eri consapevole della paura che scatenavi in me quando mi molestavi sessualmente? Se sei la persona che vuoi farci credere, non ti è venuto in mente che, invece di darmi gioia e amore, suscitavi soltanto la paura ai livelli più profondi? Sei consapevole del fatto che ho smesso di ascoltare la mia voce interiore da quel momento e sono diventato tuo prigioniero per 20 anni? Da quel giorno sono stato totalmente nelle tue mani de tu e la tua organizzazione mi avete trattenuto lì usando parole di amore e di saggezza. Invece di reagire come un essere normale cominciai a lodarti per tutto il tempo. Eri consapevole di avermi violentato spiritualmente e fisicamente, e di avermi molestato per tutti questi anni? Mi sono spinto così avanti che diventai il Coordinatore Spirituale nella tua organizzazione. Andai alle conferenze, parlai alla radio, scrissi un libro, portai migliaia di persone ai tuoi piedi. Ho tenuto delle conferenze in tutto il mondo e raccontato splendide storie sulla mia relazione con te e sulla tua missione. Dappertutto la gente veniva a centinaia e ascoltava, talvolta a migliaia. Continuavo solo a pensare che era mio dovere, come tu mi avevi detto. Questa speciale relazione con te era il mio più profondo segreto e ti credevo quando dicevi che ero l’unico degno di questo speciale lavoro. Ero così insuperbito dalla tua attenzione che persi totalmente contatto con la realtà. In tutto il tempo in cui fui tuo prigioniero diedi via la mia compagnia a Sri Lanka. In miseria, ritornai in Svezia su tua richiesta nel 1980 e cominciai a creare la casa per tossicodipendenti e criminali che ancora gestisco ed è un istituto ben noto. Durante gli anni trascorsi dopo il 1983 quando il tuo interesse fisico per me si interruppe, io semplicemente servivo e servivo come un “ufficiale” nella tua organizzazione anche se un “campanello d’allarme” suonava di tanto in tanto. Così tante volte ti ho visto ingannare con le materializzazioni, così tante volte ti ho visto compiere atti malevoli con altri ragazzi, ho sempre pensato che tu mi stessi mettendo alla prova come devoto! Non lasciai mai passare l’idea che questo fosse sbagliato. Per me era tutto una benedizione, un tocco divino o “Leelas” (gioco). Fu per la prima volta verso la fine del 1986 che incontrai parecchi ragazzi che avevano avuto simili esperienze che cominciai a chiedermi se questo era sbagliato. Una volta mi hai chiesto di partecipare ad una udienza, nella stanza esterne, con uno dei miei pazienti dell’istituto. Credevo che tu volessi che facessi da interprete, ma tu volevi che io partecipassi mentre molestavi sessualmente il ragazzo che all’epoca aveva 23 anni, biondo e bello. In qualche modo avevi equivocato, pensando che le mie esperienze infantili mi avessero reso bisessuale. E adesso volevi che io partecipassi ai tuoi giochi con il ragazzo. Prima che io potessi reagire, il ragazzo stesso ti spinse via e uscì dalla stanza lasciando me e te lì. Tu alzasti le spalle e dicesti:”Peccato! Non capisce Sparshan” (che vuol dire l’approccio fisico di Dio verso di lui). C’è bisogno che ti dica che il ragazzo cadde in una sempre più profonda depressione causata principalmente da questa esperienza traumatica? Eppure la mia voce interiore non si svegliava ancora e io continuavo a nascondere il trauma della mia infanzia lontano dalla mia consapevolezza. Non potevi rendermi consapevole del mio inconscio in un modo diverso? Dovevi usare i miei pazienti nelle tue attività sessuali e quindi usarmi come un mezzano per lui? Non si poteva fare in modo più spirituale se questa era la tua intenzione? Ti ricordi a Puttaparthi nel 1980 quando mi ero rotto il ginocchio e venni da te con le stampelle al Darshan del 25 dicembre? Quando mi chiamasti e mi chiedesti di lasciare andare le stampelle e di camminare, cosa che io feci davanti a tutti. Ti ricordi che mi chiamasti per un’udienza dopo l’enorme clamore della gente che pensava di aver visto un miracolo. Ti ricordi come mi chiedesti di non parlarne a nessuno, dando loro l’opportunità di crearsi la loro storia, cosa che essi fecero. Da allora tu mi chiamavi “the crutch boy” (il ragazzo con le stampelle) e mi convocavi tutte le volte che volevi impressionare un dottore o un ministro ecc. Ancora una volta mi usavi per far credere alla gente di essere divino. Ti ricordi quando venni da te a Puttaparthi dopo qualche anno di assenza e portai la mia fidanzata? Venimmo da te perché benedicessi il nostro matrimonio. Durante l’udienza tu mi chiedesti se sapevo cosa accade al burro nel fuoco. I risposi che si sarebbe sciolto. Mi guardasti profondamente negli occhi e dicesti:”Vuoi scioglierti?”. Ti riferivi alla mia ragazza come al fuoco. Innocentemente io dissi:”No, non voglio sciogliermi”. Allora tu dicesti:”Non sposarti, tu appartieni a me, sei sposato con me.” Ti rivolgesti alla mia fidanzata e le dicesti di lasciarmi. Naturalmente lei obbedì come chiunque altro, rimase in India e divenne l’amante del tuo traduttore Anil Kumar. Per anni l’hai trattenuta in India indicando che Kumar avrebbe divorziato da sua moglie e l’avrebbe sposata. Lei ti scriveva lettere ogni giorno, che tu ricevevi durante il Darshan e dove lei sollevava continuamente la questione di questo uomo.Dicevi sempre che tu stesso leggevi tutte le lettere. Perché non le rispondevi dicendo che non avrebbe mai sposato quest’uomo? Lei è stata usata per tutti questi anni, come tutti noi, per il tuo interesse. Ella è diventata una leggenda in India e tu hai contribuito a portare la donna che avevo intenzione di sposare al livello di soddisfare il tuo traduttore e il suo desiderio sessuale. Quando ho appreso questo un paio di anni dopo, intervenni e lei finalmente mise fine alla sua relazione con Kumar. In seguito lei fu minacciata di morte se non avesse mantenuto il silenzio. Lei vive ancora a Puttaparthi, nel totale diniego di ciò che le accaduto. Ne è davvero valsa la pena? Distruggere l’amore tra due giovani, separarli l’uno dall’altro e ridurre uno dei due al livello di amante di un vecchio che ha già una moglie e due figli. A quale scopo hai fatto questo, Baba? Che cosa ne hai ricavato? Noi che ti eravamo devoti credevamo davvero nel programma dei Cinque Valori Umani che era stato strutturato dal Dr. Gokak e incorporato nei tuoi insegnamenti. Nelle scuole di tutto il mondo, cominciammo ad educare i bambini per l’avvento di un nuovo ordine mondiale dove tu sei e sarai la nostra luce in questo mondo crudele. Tutti siamo venuti da te a cuore aperto e abbiamo offerto i nostri servizi a colui che pensavamo fosse la purezza stessa, l’incarnazione di Dio sulla terra. Eravamo tutti assolutamente convinti. Mentre gli anni passavano, cominciavano a diffondersi delle voci a proposito dei tuoi inganni nelle manifestazioni e anche che stavi aumentando le tue attività sessuali con ragazzi sempre più giovani. I tuoi studenti, sia a Brindavan che a Puttaparthi cominciarono a informare noi occidentali delle spiacevoli notizie sul nostro Dio – tu, Sai Baba. Lentamente cominciai ad afferrare l’idea di essere stato ingannato da una organizzazione all’interno della quale mi ero sempre trovato a disagio, e da quel momento in poi tenni orecchie ed occhi aperti quando visitavo l’India e specialmente Puttaparthi. Ogni qualvolta ero in India e a Puttaparthi tentavo di contattare i ragazzi che vedevo chiamati per le udienze. Nel corso degli anni, c’era in particolare un ragazzo tedesco che veniva sempre convocato. Divenni suo amico e lentamente l’intera storia fu scoperta. Aveva avuto almeno 100 udienze durante gli ultimi 5 anni e quando gli chiesi se Sai Baba gli avesse mai impartito degli insegnamenti spirituali durante le udienze private, lui rispose di no. Mentre ci conoscevamo sempre di più mi resi conto che compivi atti sessuali col ragazzo a diversi livelli durante le udienze. Apparentemente, lo spiegavi al povero ragazzo come qualcosa di cui aveva bisogno per potenziare la kundalini. So anche che tu dicesti al ragazzo di non parlarne a nessuno, di restare nella sua stanza e di uscire solo per i Darshan. Il povero ragazzo ti obbedì in tutto, tranne nel confidarsi con me. Il ragazzo aveva notato che tu spesso ti fermavi a parlare con me durante i Darshan, ecco la ragione per cui egli lentamente prese fiducia in me e cominciò a parlarmi senza temere la tua punizione. Gli raccontai l’intera storia e non gli nascosi nulla ed egli ebbe la stessa esperienza e lui aveva avuto la stessa esperienza di essere scelto da Dio per un certo scopo per il quale veniva preparato dalle attività sessuali che tu gli stavi infliggendo. Questa volta ero davvero convinto che qualcosa davvero non andasse, ma non sapevo come uscire dalla trappola. Quando tornai in India nel gennaio 1999 trovai un giovane svedese che era stato intrappolato esattamente come il giovane tedesco. Allora decisi di fare tutto quello che potevo per trovare una adeguata conclusione che potesse sostenermi attraverso la tempesta interiore che lentamente ma inevitabilmente si stava avvicinando. Il ragazzo che avevi scelto come giocattolo questa volta veniva chiamato il “ragazzo d’oro” a causa di tutte le materializzazioni che tu gli avevi dato durante le otto udienze. Egli mi si avvicinò per avere aiuto nel comprendere ciò che gli stava accadendo, poiché il Dr. Jargon Moolgard dalla Svezia e anche Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Sai in Svezia non ascoltava i problemi che i ragazzi avevano con te, Baba. Egli non aiutò il povero ragazzo, così il ragazzo si rivolse a me. Ero appena arrivato in India con il mio piccolo gruppo e trovammo un grosso gruppo di svedesi che credevano e pensavano che il ragazzo fosse molto speciale e scelto da Dio in particolare. La verità era che egli, come tutti noi, veniva usato per i tuoi istinti sessuali e la loro soddisfazione. Trascorremmo notte dopo notte nel paragonare le nostre esperienze ed arrivammo alla conclusione che queste azioni che avevamo subito erano di natura esclusivamente sessuale. Non c’era mai stata alcuna spiritualità nella nostra relazione con te. Entrambi eravamo stati usati. Nel frattempo, tu “materializzasti” 1000 dollari per lui così che potesse pagarsi il biglietto e farti visita a Kodaai Canal nel giugno 1999. Gli dicesti di portare sua madre, questa volta. Il ragazzo tornò a casa nella più assoluta confusione, e così feci io. In ogni caso decidemmo che se lui fosse tornato ancora, io lo avrei seguito visto che si era rivolto a me per aiuto, come persona ben nota nella Sai Organisation. Francamente decisi di proteggerlo evitando che subisse ulteriori molestie da te. Tornammo nel giugno 1999. Anche sua madre stava venendo, ma sarebbe arrivata più tardi. Arrivammo a Puttaparthi con gli occhi ben aperti per scoprire cosa era vero e cosa no. Non ci volle molto prima che tu ci convocassi, a causa del “ragazzo d’oro”. Gli saltasti addosso direttamente, amoreggiando così apertamente che l’altra gente cominciò a rendersi conto di cosa stava accadendo. Adesso non avevamo più alcun dubbio, ma per amore della nostra sicurezza, decidemmo di rimanere tranquilli finchè non lasciammo l’India, questa volta per sempre visto che la nostra relazione con te era stata finalmente chiarita. Non c’era più alcun dubbio sulle tue intenzioni verso di noi. Tutti noi fummo usati e sembra che tutti i leaders lo sapessero, ma tacevano per amore delle luci della ribalta, o qualcosa del genere. Quando tornammo a casa il “ragazzo d’oro” contattò tutti i leaders della Sathya Sai Organisation in Svezia, perché organizzassero un meeting, dove la situazione poteva essere esposta e chiarita. Io fui invitato insieme ad altre vittime, affinché andassi e condividessi le loro storie. L’incontro scioccò la Sai Family svedese e molte persone lasciarono l’organizzazione e, direttamente, lasciarono te. Alcune persone opposero il diniego e rimasero e divennero i nuovi leaders dell’organizzazione. Da allora la parola si è sparsa in tutto il mondo e le vittime di tutto il mondo stanno uscendo dall’ombra raccontando quasi sempre la stessa triste storia su di te. Dappertutto nel mondo il tuo nome e la tua organizzazione sono stati messi nella lista della feccia. Non c’è ritorno, e il tuo nome e la tua reputazione saranno per sempre:”L’uomo che chiamava se stesso l’Avatar degli Avatar, ma mostrò di essere solo un uomo ordinario con desideri sessuali per i ragazzi giovani. L’uomo che ingannò il mondo intero usando il nome di Dio e l’amore come suoi strumenti. L’uomo che usava la cultura e la saggezza degli altri spacciandola per sua, e che fingeva di essere un faro per l’umanità. Finalmente smascherato dalle persone innocenti che ha molestato”. Quando mi battezzasti come Sathya (la verità) sembrava che non sapessi con chi avevi a che fare. Ero stato tradito nella mia infanzia dagli adulti, avevo perso la voce e l’abilità di parlare, ma potevo pregare Dio per chiedere aiuto. Ci sono voluti degli anni, molti diversi tentativi, anche i tuoi, ma finalmente la verità ha trionfato, ed io sono tornato alla mia voce interiore e quindi alla mia relazione con Dio-dentro. Lascio questa come una testimonianza per tutte le persone del globo, specialmente i ragazzi giovani e i loro genitori. Che non lascino mai andare i loro figli a Puttaparthi o qualsiasi altro luogo dove risiede Sai Baba. Poiché essi rischierebbero di essere immolati al tuo altare di sesso, Baba. Tu potrai dire che questa è tradizione comune in India. Spiacente di dovertelo dire, anche tu devi seguire le leggi del tuo paese, come tu stesso hai detto a noi. Cultura o no, noi occidentali siamo felici di annunciarti che sosterremo il Sanatana Dharma (l’eterno diritto), anche se alla tua gente non importa, proteggeremo l’eredità di Bharat (India). Questa lettera per te è scritta di mio pugno e può essere usata come affidavit se necessario, presso qualunque corte del mondo che giudicherà tutto questo in un processo. Sono lieto di dirti, Baba, che parteciperò come testimone oculare, in qualunque momento mi venga chiesto. Non resterò più dietro una “cortina di vergogna” e così sarà per centinaia di persone nel mondo. Ti chiediamo, Baba, di smentire la tua condizione di Dio autoproclamato e di confessare a tutti che li hai ingannati per tutto il tempo, che sei solo un normale essere umano con desideri da soddisfare, come chiunque di noi ha. Tentando di nascondere la tua omosessualità dimostri soltanto di essere debole ed arretrato rispetto a quello che succede nel mondo. Oggi esistono i diritti umani delle Nazioni Unite per proteggere la comunità omosessuale, ed è di pubblico dominio. Non devi nasconderti dietro la maschera di Dio per poter soddisfare i tuoi desideri. Hai così tanto carisma e fascino che puoi tuoi partners senza ingannare i ragazzini ed il mondo intero. Sii coraggioso, Baba, come lo siamo stati noi, lasciati dietro le tue paure, e l’amore è lì, anche per le persone come te. Il mondo sta aspettando avidamente che tu scenda dal trono di Dio, fino al punto di servire umanità come uno dei tuoi simili. Le persone che hanno cambiato il mondo come Mahatma Gandhi, Madre Teresa, Nelson Mandela, Martin Luther King e molti altri, non hanno mai avuto bisogno di essere considerati come dei. L’essere servi li accontentava. Non è anche il tuo detto: “Ama tutti, servi tutti”, non “Ferisci tutti, violenta tutti”, che è una tendenza che tu e il tuo movimento tentate di mantenere dicendo apertamente che le vostre violenze e molestie sono di natura divina. Non ti sei mai curato di chiederci cosa sentivamo e cosa pensavamo. Ci hai detto cosa eravamo e ti aspettavi che noi accettassimo la tua descrizione. Spiacenti, ma non possiamo, se dobbiamo sopravvivere come esseri spirituali. Non diremo più Sai Ram. Diremo Shiva Ram! Sapendo che la verità trionferà. Sinceramente tuo e speranzoso di un miglioramento CONNY LARSSON Direttore del Karnan Institute Tostebo Gods 61040 Gusum Svezia. Telefono: 00461123 23048, fax 23048, indirizzo e-mail conny@email.com Chiunque legga questa lettera e abbia bisogno di aiuto può contattare me e il Lifeline-group che è stato creato per sostenere chiunque necessiti sostegno per lasciare il movimento di Sai Baba Questa lettera aperta può essere inoltrata e usata in qualunque circostanza se il contenuto e inalterato e presentato nel suo insieme. |