Riflessioni personali di una devota che dubita (2)

Il secondo di una serie di messaggi (1,2,3) inseriti da Reidun Priddy, ex devota, membro fondatore della Sai Organization ad Oslo, Norvegia, nel 1983 e attiva partecipante fino al 1999.

 

di Reidun, moglie di Robert Priddy - rpriddy@online.no

Data: 12 settembre 2002

Sito web: http://home.no.net/anir/Sai/

Riflessioni personali - No.2 - Come rapportarsi ad un enigma

Cosa possiamo fare? C'è sempre una cosa che possiamo fare: per cominciare, possiamo essere leali con noi stessi. Uno dei detti di Sai Baba che è sempre stato citato è: "La mia vita è il mio messaggio". (In realtà, questo era il detto del Mahatma Ghandi sulla sua vita). Il significato è semplice: la sua vita è un esempio per tutti noi sul come dovremmo vivere le nostre vite. Quindi, cosa facciamo quando il suo comportamento non sono è inaccettabile ma criminale e dannoso per gli altri, specialmente dei minori? Cercando disperatamente delle spiegazioni, è facile restare confusi su ciò che è divino e ciò che è umano. Egli dice di essere un avatar, il divino in forma umana, completamente consapevole della sua divinità, al contrario di noi che non siamo consci della nostra natura divina interiore. Essendo umani non consapevoli, noi facciamo degli errori, o facciamo le cose sbagliate, o ci comportiamo egoisticamente, ecc. Ma lui, che dice di sapere di essere Dio e di essere completamente puro senza una briciola di egoismo, non dovrebbe fare gli stessi errori degli imani inconsapevoli. Quindi, o lui non è il divino e consapevole avatar, o i suoi abusi sessuali di devoti e bambini non sono nè sessuali nè abusi, anche se vengono percepiti in questo modo.

Secondo me questo è il nocciolo della questione: può esserci un profondo mistero in questi atti che è al di là della nostra comprensione, che Baba non vuole spiegare? E' possibile che egli debba agire in modo così fisico e causare sofferenza e dolore per ottenere qualunque tipo di cosa, se egli è onnipotente? Perchè dovrebbe scegliere questo modo di agire se la verità, la bontà e la bellezza sono le cose che egli vuole mostrarci in questo Kali Yuga? L'abuso sessuale si trova dappertutto in quest'epoca, quindi perchè ricordarcelo proprio nel luogo che noi pensavamo fosse un sicuro santuario di purezza nel mondo intero.

Ci sono degli aspetti del comportamento di Baba che tolleravo ed accettavo perchè li vedevo nella morbida luce della devozione. Viste in una luce più cruda e più chiara, queste cose sembrano diverse: per esempio, la mancanza di corrispondenza tra le sue parole (insegnamenti) e le sue azioni, e le parole dette una volta contraddicendo quelle dette un'altra volta. Inoltre, sin dalla prima volta che sono andata all'ashram, ho dovuto lavorare sodo per separare Baba, l'avatar, dal modo in cui le funzioni dell'ashram e la sua organizzazione sono gestite, anche se non mi sono mai sentita a mio agio facendolo. Non sono mai riuscita a vedere il legame tra lo sfarzo, la ricchezza, lo scintillio artificiale e la vera vita spirituale. Nè sono mai stata in contatto personale con così tante persone arroganti, presuntuose e piene di se come nell'ashram di Baba. E' stato semplicemente scioccante per me, a volte. Perchè l'avatar sostiene delle regole vuote e dei falsi valori, che sono contrari alla vera spiritualità? Egli non dovrebbe invece mostrare la vacuità di queste cose paragonata ai veri valori, piuttosto che continuare ad aumentare il fasto per tutti questi anni, asserendo che non lo fa per se stesso, ma sta solo soddisfacendo i desideri e le aspettative dei devoti? Ci sono moltissimi devoti che non vogliono affatto questo, anzi, vorrebbero esattamente il contrario.  Perchè allora non soddisfa i loro desideri?