Riflessioni personali di una devota che dubita (3)

Il terzo di una serie di messaggi (1,2,3) inseriti da Reidun Priddy, ex devota, membro fondatore della Sai Organization ad Oslo, Norvegia, nel 1983 e attiva partecipante fino al 1999.

 

di Reidun, moglie di Robert Priddy - rpriddy@online.no

Data: 13 settembre 2002

Sito web: http://home.no.net/anir/Sai/

Riflessioni personali - N. 3 - Il confuso messaggio della vita di Sai Baba

Il detto "così in alto, così in basso" può avere senso, dopo tutto. Non penso che questo riguardi l'ashram e l'organizzazione. Pensavo che la gente avesse la libertà di scegliere come comportarsi, Dio non ci trasforma in automi o schiavi, nè si aspetta che la gente comune diventi santa. In questo modo sono riuscita a trovare un aspetto positivo nel fatto che c'erano così tante persone che si comportavano male, dove mi ero aspettato proprio il contrario. Adesso sono propensa a pensare che il mio ragionamento fosse sbagliato, perchè Baba dovrebbe scegliere proprio queste persone per i compiti di responsabilità, invece della gente che sinceramente cerca di vivere per il bene dell'ashram? Per metterci eternamente alla prova (ancora) con dei test che il resto del mondo ci pone comunque? Perchè invece non mostrarci che è possibile essere diversi, che gli insegnamenti spirituali non sono solo miti, ma possono essere reali? Al contrario, gli insegnamenti spirituali rimangono teorici e leggendari come sempre, e stare nel suo ashram è così difficile che perfino i devoti "incalliti" dalla lunga esperienza sentono la necessità di andare via per riprendere forza, per esempio dopo grandi celebrazioni come il suo compleanno. Quindi, cosa abbiamo qui? Invece di caricare le nostre "batterie spirituali" a Prashanti Nilayam come dice Baba, è spesso un grosso stress ed è stancante, fisicamente, ed hai bisogno di essere in forma per andare avanti a lungo. Coloro che sono malati hanno grosse difficoltà e i posti peggiori, nel senso che vengono messi più lontani possibile da Baba, sul lato delle donne.

Egli è venuto come Krishna a recuperare il dharma, ha detto. Ma adesso sembra che invece di darci un chiaro messaggio di speranza e di fede nel puro amore per la gente in un mondo che tristemente ne ha bisogno, ha trasformato tutto in un test di fede. Ci viene raccontata la vecchia storia del grano separato dalla pula, e che se siamo troppo superficiali potremmo trovarci intrappolati in un demoniaco ciclo di rinascite senza fine. Già prima nella mia vita avevo rifiutato di essere tiranneggiata dalla paura di un Dio punitivo arrendendomi a dottrine inaccettabili, e non posso lasciare che questo accada adesso.

Quando voltai le spalle al Cristianesimo organizzato nella mia adolescenza, c'era ancora la speranza che altre cose prendessero il suo posto. Adesso, se davvero Baba ha mentito su se stesso, e in me c'è ben poca speranza che non sia così, come potrò avere piena fiducia in un altro maestro spirituale? Si è scoperto che così tanti di loro sono preda di lussuria, potere, o denaro. Mi dispiaceva  per i loro devoti, e mi ritenevo fortunata perchè io avevo Baba! Adesso Baba sembra non essere meglio, dopo tutto, ed io sento crescere in me un terribile cinismo. Sento la mia mente ed il mio cuore chiudersi contro l'intera massa di tradizione spirituale rappresentata da Baba. Perchè dovrei crederci? Se egli è falso, allora tutto può essere falso! Come posso sapere se i loro insegnamenti di migliaia di anni fa sono veri, quando non riesco neanche a sapere per certo chi è Baba? Esistono davvero, o sono stati inventati da qualcuno?

Dal 1983-84 avevo considerato Sathya Sai Baba come la forma di Dio che io avevo scelto, e l'incarnazione delle verità spirituali. Quindi, nella mia mente e nel mio cuore, egli era stato coinvolto in qualunque modo io pensassi a Dio. Adesso non so cosa pensare di Baba, non mi sento in contatto con le mie sensazioni per Dio.