Lunedì 8 marzo 2004, sul quotidiano "Il Resto del Carlino" è apparso un
articolo firmato da Viviana Bruschi, basato in gran parte su un'intervista a
padre Gabriele Amorth, esorcista della Santa Sede e presidente
internazionale dei sacerdoti esorcisti. All'interno dell'articolo è ribadita
l'opinione che la Chiesa cattolica ha di Sai Baba:
Padre
Amorth si scaglia contro i seguaci del santone Sai Baba: "E' pericoloso"
"Satana?
E' in India"
Per il
sacerdote esorcista della Santa Sede, utilizzare le polveri distribuite dal
famoso mistico significa aprire la porta al demonio. "Quell'uomo si ritiene
Dio, spesso ho dovuto scacciare il diavolo da chi è andato a visitarlo".
di Viviana Bruschi
MODENA – Viaggio in India con sosta da Sai Baba. Il
santone riceve e ascolta. L’atmosfera attorno è ovattata, quasi surreale.
Sai Baba conosce il passato della persona e glielo snocciola, poi dà
consigli per il futuro e crea dal nulla le famose polveri che, sostiene,
dovrebbero guarire tutte le malattie, fisiche e psichiche.
La turista italiana ringrazia, s’inchina, saluta e, anche se europea, lo fa
con le mani giunte all’altezza del petto (un gesto che oggi è di moda). Una
volta a casa, regala la polvere a destra e a manca perché, assicura, “è
miracolosa, fa bene, dà pace”.
La visita al santone indiano è diventata ormai consueta come la sosta al
santuario di Loreto, ma la differenza c’è e si vede. Al punto che a lanciare
l’allarme ‘Sos polveri’, niente a che vedere con quelle da inquinamento che
stanno facendo ammattire assessori al traffico e automobilisti, è
l’esorcista della Santa Sede e presidente internazionale degli esorcisti, il
modenese padre Gabriele Amorth.
”Consiglio vivamente alle persone di evitare la tappa da Sai Baba –
avverte padre Amorth – perché il più delle volte necessitano di preghiere
di liberazione e, nei casi più gravi, di esorcismi. Noi siamo in pochi e il
lavoro sta aumentando a dismisura”. Sai Baba, insomma, sarebbe un
eccellente e ignaro procacciatore di lavoro per i pochi, circa 300,
esorcisti italiani. Un numero che ai non addetti ai lavori sembra elevato,
ma che di fatto “è pochissima cosa rispetto al proliferare di persone
disturbate e possedute”, precisa don Amorth.
Il sacerdote esorcista ritiene Sai Baba un emissario di Satana. “E’ il
suo figlio primogenito, non ho dubbi in proposito. Parla bene di tutti, di
Gesù in particolare, ma il dio è lui. Aiuta con cospicue donazioni gli
ospedali dei villaggi indiani, apparentemente fa del bene perché il diavolo
è furbissimo, ma il dio si ritiene lui, gli altri sarebbero tutti profeti.
Tanti turisti italiani, donne in special modo, cadono nella sua rete”.
Il santone indiano, secondo padre Amorth, crea nel visitatore, se assiduo
ancor peggio, una sorta di catena spirituale negativa, insomma un legame,
una dipendenza, come del resto fanno maghi e cartomanti.
”Ho impiegato anni per liberare, nel nome potente di Gesù, una signora,
madre di quattro bambini, la quale era andata numerose volte a trovare il
santone in India. Molte volte gli aveva baciato i piedi, Satana vuole essere
adorato, e molte volte aveva mangiato la polvere. Bene, questa signora per
anni ha sputato sangue per liberarsi dalle polveri. Ma non sempre è così. A
volte può bastare una sola seduta d’esorcismo per liberare la persona. Tutto
dipende dalla forza con cui il demonio è entrato in lei, dai disturbi del
paziente e dalla sua collaborazione”, spiega l’esorcista.
Il quale precisa che non è automatico il pericolo che un “passaggio” da Sai
Baba finisca con il causare per tutti una sosta obbligata dagli esorcisti. “Ma
il più delle volte – precisa padre Amorth – la persona necessita di
preghiere di liberazione, e in quel caso vanno benissimo i gruppi
carismatici cristiani. Frequentare santoni, maghi e cartomanti – insiste
l’esorcista vaticano – all’inizio può dare un senso di sollievo, perché
il demonio è furbo, ma è importante che la gente sappia che ha aperto una
porta al principe del male. Già tanti sono gli italiani, circa dodici
milioni, che ricorrono all’occulto. E adesso proliferano pure gli adepti di
Sai Baba”.
Opinioni
contrastanti su
Sai Baba - 2
In seguito alla
pubblicazione del precedente articolo sul Resto del Carlino, la seguente
lettera è apparsa sul sito della fondazione "Il Mandir della Pace", in data
2 aprile 2004:
Redazione de “Il Resto del Carlino”
Via Enrico Mattei
40100 Bologna
Apprendo solo ora dell’articolo denigratorio nei
confronti di Sai Baba, redatto dalla giornalista Viviana Bruschi, e
pubblicato dal vostro giornale l’otto marzo scorso. Appare evidente
l’incompetenza in materia della Signora incaricata a svolgere tale servizio.
Sono la moglie di Mario Mazzoleni, il sacerdote colpito da scomunica per
eresia avvenuta nel settembre del 1992. Il motivo della scomunica fu
provocata da un libro “Un sacerdote incontra Sai Baba”, dove mio marito
racconta la sua esperienza e le sue riflessioni dopo undici anni di studi
sulla figura del grande Maestro. Questa sensazionale scoperta la volle
condividere con altri attraverso il libro, subito incriminato dalla chiesa
cattolica. Questa Redazione ben ricorderà l’evento, in quanto, anche il
vostro giornale come tutti gli altri, si interessò al caso. La notizia fece
il giro del mondo, e ciò che si voleva tenere in sordina con un
provvedimento tanto drastico privandolo addirittura del dovuto processo,
scoppiò nel mondo come una bomba! In quest’epoca, una sentenza del genere è
stata sicuramente una virata improvvisa per l’umanità, che si è vista
riproiettata nell’era medievale, ai tempi dell’Inquisizione,dove per streghe
ed eretici,non vi era via di scampo:rimaneva solo il rogo. Da Roma venne
chiesto a Mario di ritrattare le idee espresse nel libro e nelle conferenze
pubbliche. Il suo rifiuto fu categorico, in quanto si appellava al diritto
di avere una coscienza a cui obbedire, affrontandone così le conseguenze in
piene facoltà mentali. La giornalista in questione e p.Amorth, con quale
cognizione di causa si sono permessi di affrontare questo argomento se non
per pura fantasia? Se da un lato esiste molta documentazione relativa a Sai
Baba, dall’altro manca serietà e professionalità! Basterebbe poi vedere
quanta gente, da ogni parte del mondo, vada da Sai Baba. La Sua Realtà ha
ormai invaso gran parte del pianeta, e la cosa è in continua espansione.
Inoltre, al Suo Cospetto si recano, sempre più, personaggi di grande rilievo
internazionale, come presidenti, sovrani, premi Nobel, attori, scienziati,
per non parlare di moltissimi ecclesiastici, ecc. Che dire! Sono forse tutti
ammaliati dal demonio? Sai Baba è Colui che riaccende e vivifica la Voce
Interiore che sussurra in ognuno di noi e che è il vero Maestro di ciascuno.
Lui ci insegna a percorrere la strada maestra dell’evoluzione spirituale in
vista del risveglio di quella Voce. Sperimentare il “Purnavatar” (discesa di
Dio in terra), è qualcosa che non soggiace a definizioni teologiche,
sensibili alle modificazioni mentali e razionali. Al contrario di ciò che si
predica in Occidente, a Prashanti Nilayam, tutte le religioni del mondo,
nessuna esclusa, trova ospitalità. Là non si chiede mai a nessuno a quale
religione appartenga. Tutti sono uniti in un unico credo, che è quello
dell’Amore Universale esteso a tutti gli esseri viventi, e non, del Creato.
Questo è il miracolo che mi sorprende sempre, ogni volta che mi reco in quel
sacro luogo. Se dovessi portare un esempio di Giubileo, dovrei dire che l’ashram
di Baba ogni giorno dell’anno è teatro del più grande Giubileo del mondo. Se
questo è opera del demonio… beh, allora sia il benvenuto! Nessuno ha il
diritto di giudicare: quel cattolicesimo che ha voluto (e tuttora continua)
imporre giudizi, condanne, emarginazioni in nome di criteri morali
soggettivi, a volte superati, è lo stesso che ha istituito l’inquisizione e
i roghi… Tengo a precisare che nell’atto di sentenza di scomunica si cita
Sai Baba con l’appellativo di “Maestro”, contrariamente all’espressione, del
tutto personale, usata da p.Amorth, il quale, a mio avviso dà troppa
importanza a Satana, trascurando così, ciò che dovrebbe essere il suo
principale dovere: parlare di Dio! Dubito che questa mia venga resa
pubblica, ciò non mi impedisce di esprimere il mio pensiero, soprattutto per
rispetto alla memoria di colui che ha sperimentato in prima persona la
Verità: mio marito Mario Mazzoleni! In fede Silvia S.Mazzoleni
Opinioni
contrastanti su
Sai Baba - 3
La seguente lettera è
stata redatta in data 3 aprile
2004 ed inviata alla
redazione del Resto del Carlino, alla redattrice Viviana
Bruschi e a padre Gabriele Amorth:
Gentili signori,
dopo aver letto l'articolo di Viviana Bruschi a proposito dell'intervento di
padre Amorth su Sai Baba e la risposta della [...] sul vostro
giornale, ho ritenuto doveroso intervenire in quanto alcune famiglie
genovesi, tra le quali la mia, stanno subendo gravi problematiche
psicologiche e sociali, a causa del reclutamento nella setta di Baba a danno
dei propri cari.
Da diversi anni mio marito è rimasto coinvolto dall'incantamento prodotto
dalla pubblicità miracolistica dell'organizzazione Baba ad opera di abili
reclutatori, suoi emissari in Occidente, i quali gli hanno procurato forti
somme di denaro e un potere sociale ormai difficile da smascherare e
smantellare.
Sono selvaggiamente indignata dalla mancanza di leggi che vige in Italia per
ostacolare l'operato di questi "guaritori spirituali" che conducono una vita
agiata ed esentasse sulla pelle di persone oneste e fragili, vendendo loro
"certezze" che non hanno e ideologie contraddittorie che, essendo menzogne,
possono scaraventarli solo nella regressione magica di un fanatismo
superstizioso e integralista che conduce solo alla follia e all'annullo
totale del buon senso.
Sono convinta della buona fede di coloro che si accostano a "nuove
ideologie" dei para-guru nella speranza di trovare risposte e soluzioni ai
loro problemi, ma non credo nell'onestà di maghi e veggenti o guide
spirituali alternative che con abili aggiustamenti (a seconda del carattere
dei partecipanti e degli eventi), si fanno pagare per prendere le decisioni
di vita al posto degli individui a cui rubano molto più che i soldi, la loro
psiche, il loro tempo e la loro identità.
Questi delinquenti vivono agiatamente senza pagare le tasse e coltivano un
delirio d'onnipotenza illimitato in quanto provano godimento nel manipolare
altri esseri umani obbedienti e innocenti a cui distruggono con indifferenza
la famiglia.
Ho letto la vergognosa lettere della [...] a cui vorrei ricordare che il
"potente dio baba" non è stato in grado di salvare dal tumore il suo
prete-marito, nonostante attiri gli sprovveduti occidentali con promesse di
guarigione e di resuscita dei morti.
Ma la signora mi risponderebbe ciò che mi dice sempre mio marito "baba sa
quello che fa" e continuerebbe affermando che ora s'è reincarnato in un
essere superiore o, ancora meglio, che adesso non s'è più reincarnato in
nulla ed è tutt'uno con lo spirito cosmico.
Ancora aggiustamenti, ancora baggianate che non si possono dimostrare, come
per i testimoni di Geova che a forza di sbagliare la data della fine del
mondo hanno finito per abolirla onde non destare ulteriori sospetti.
La signora [...] sostiene l'incompetenza della giornalista Bruschi che
invece ha riassunto in maniera precisa e reale il problema di un essere
accusato di pedofilia e di omicidi sui quali non s'è mai voluto fare
chiarezza in quanto i politici e la polizia del suo stato lo proteggono
percependo forti somme di denaro.
Ma la [...], pur sostenendo che baba accetta qualsiasi forma religiosa
(quanto è umile Lui), si vendica delle affermazioni di padre Amorth e
infanga la Chiesa ricordandole il periodo dell'inquisizione e lasciando
trapelare la sua predisposizione al martirio (ottima pubblicità per
accalappiare nuove vittime e cementificare quelle già esistenti).
Vorrei ricordare a questa sordida ingannatrice che il nostro santo padre ha
chiesto pubbliche scuse a Dio e al mondo per ogni errore della Chiesa, fatta
da uomini, dall'Inquisizione alla pedofilia (che baba pratica impunemente da
anni con l'inganno dell'energia kundalini) e che, pur vecchio e malato, il
Papa continua a viaggiare nel mondo portando agli uomini il messaggio
universale di Gesù Cristo che viene praticato anche da atei (che pur non
praticando alcuna religione lo rispettano e lo vivono).
Invece il suo baba, folle e reo, non può permettersi di uscire dal suo paese
perchè lo arresterebbero, che troppe persone da tutto il mondo ne hanno
denunciato abusi e soprusi vissuti nel suo ashram.
Quindi in sintesi la "virata verso la mediovaltà" della [...] non è da
imputare alla Chiesa, che invece è sempre più libera e aperta e presente
attivamente là dove ci sono i danni peggiori (povertà o tossicodipendenza),
ma a tutte le sette fabbricate in U.S.A. a danno e controllo dell'Occidente
e alla regressione grave che tutto questo comporta (non bisogna dimenticare
cosa è accaduto in Germania con la follia del nazismo).
Inoltre tengo a sottolineare che proprio mio marito, (che ora spara sulla
chiesa e adora un pedofilo), è stato aiutato economicamente dalla Chiesa
negli anni cinquanta in maniera totale: alloggio e cibo, altrimenti la sua
famiglia sarebbe morta di fame.
Quindi la "pura fantasia" è tutta di baba e della [...] che ci dimostra
ancora una volta l'abilità degli ingannatori nel ribaltare le proprie
mancanze attribuendole al nemico da abbattere per occuparne il posto.
Interessante anche rilevare la tecnica pubblicitaria della [...] che
sostiene la tesi che poiché ricchi, vip e potenti vanno da baba numerosi
dimostrano la veridicità delle parole contraddittorie di baba.
Forse la [...] dimentica che contrariamente a lei, "spirito evoluto" e a
baba "dio", il resto del mondo è fatto di uomini, a volte insicuri e fragili
e sempre in cerca di risposte alle loro domande.
Vorrei terminare affermando che Dio è dentro di noi e non lo si può comprare
cedendo all'organizzazione baba i nostri soldi, la nostra intelligenza, la
nostra psiche, il nostro tempo e la nostra famiglia.
Baba è un folle ingannatore e un probabile demone, vista la sofferenza che
semina nel mondo.
Baba attira le persone con i suoi giochi di prestigio (sabbia "cosmica"
vibhuti e crea bijoux) e parla d'AMORE E DI CUORE, valori appetibili e
facili da credere, ma impossibili da ottenere disciplinandosi con la sua
dottrina.
Inoltre vorrei spendere una parola sul sincretismo di baba che ha tanto il
sapore del serial killer che per "creare" una forma di vita "perfetta"
compone un macabro puzzle di parti ideali di vari organismi; così è baba che
pretende di far coincidere culture diverse nella sua divina figura con il
risultato ovvio di annullare e nientificare secolari civiltà d'occidente che
non hanno nulla da invidiare alla cultura indiana.
La vita è buon senso e va attraversata con fatica e coraggio, senza
scorciatoie e facili promesse che nessuno può assicurare perchè baba, alla
stregua di tutti, è un umano e non ha certezze da vendere, non ha nulla da
dare se non il suo baraccone ingannatore di stampo pubblicitario (le lettere
con le richieste come quelle per babbo natale, i libri dei devoti come le
bambole della barbie: baba e la psichiatria, baba e l'occidente, baba e il
panettone ecc.):
Vorrei ricordare anche il testamento di [...] che afferma che
bisogna affrettarsi a diventare seguaci di baba perchè "i tempi dell'Avatar
hanno un limite" e che hanno tanto il sapore medievale del "pentitevi finché
siete in tempo" tanto disprezzato dalla sua consorte.
Mi limito a chiudere per non tediarvi oltre.
Con riconoscenza per il
vostro lavoro corretto e coraggioso a vantaggio dell'informazione, porgo a
tutti sinceri e affettuosi saluti.
Grazie molte
Genova 03-04-2004
Opinioni
contrastanti su
Sai Baba - 4
Su richiesta
dell'autore, pubblichiamo il testo integrale di questo messaggio e-mail,
ricevuto in data 19 maggio 2004, alle ore 01,11:
Data: mercoledì 19 maggio 2004 - ore 01:11:03
Oggetto: Considerazioni sulla lettera della signora M.S.
Gentili Signori,
mi presento, sono Alessio Luparelli, un associato dell'Organizzazione Sathya
Sai Italia. Vi scrivo questa lettera, per esporre le mie riflessioni sulla
lettera pubblicata sul vostro sito nella sezione "Ultime Notizie",
riguardanti le considerazioni fatte dalla signora M.S. riguardo il mio
Maestro.
Vorrei chiarire che l'Organizzazione Sai mondiale, e di conseguenza anche
quella Italiana, non è a scopo di lucro e siamo tenuti per statuto interno,
a non chiedere denaro a nome dell'Organizzazione per qualsiasi forma di
prestazione informativa o di servizio ( noi usiamo chiamare servizio o SEVA
un'attività di aiuto e volontariato), ne perviene che nessuno, sia esso
Presidente Nazionale o semplice associato, possa fare il contrario, a
maggior ragione se questo comportamento crea danno ad un soggetto o
addirittura alla sua intera famiglia; questo credo sia anche una violazione
delle leggi vigenti in Italia. Per questo motivo invito di cuore, sia la
signora M.S. sia qualsiasi altra persona sia stata vittima di questi
soprusi, di denunciare alle autorità competenti il soggetto che dovesse
attuare queste irregolarità.
Vorrei ricordare, come ha detto la signore M.S. nella lettera da voi
pubblicata, che in ogni parte del mondo esistono alcune persone che
approfittano dell'ingenuità e della buona fede di altre; non escludo che
alcune di queste possano essere all'interno dell'organizzazione o vicine ad
essa, ma non credo sia onesto e corretto gettare un intero cesto di frutta
solo perché c'è una mela marcia, ma sarebbe meglio se si provvedesse ad
eliminarla. Purtroppo, e di questo ne sono veramente rammaricato, quello di
fare di tutta l'erba un fascio, sembra essere una capacità innata
dell'essere umano. Un pratico e recentissimo esempio, è lo scandalo della
pedofilia all'interno dell'Istituzione Ecclesiastica.
Facendo presente che, personalmente provo una grandissima stima per il Santo
Padre essendo a mio avviso, all´interno della Chiesa, la persona più adatta
a rappresentare il messaggio di Cristo, ed essendo io stesso cristiano (
tengo a precisare che credo profondamente nel messaggio del Cristo ), alcuni
sacerdoti sono stati incriminati e condannati, giustamente, per abusi
sessuali su minorenni, e subito, moltissime persone, erroneamente, hanno
etichettato la Chiesa e tutti i suoi rappresentanti, come un qual cosa di
non benefico; questo è estremamente errato e da condannare, visto che è alla
luce del sole che numerosissimi sono i sacerdoti ed altrettante le suore che
provvedono giornalmente ed instancabilmente ad aiutare l'intero mondo ed i
suoi abitanti.
Ugualmente è stato fatto,e ancora lo si fa nei confronti dell'islam e di
tutti i musulmani, etichettandoli come " clandestini, terroristi e
sanguinosi criminali", prendendo come riferimento alcuni esaltati
estremisti.
Tutto questo succede perché, come detto precedentemente, l'uomo tende a
generalizzare tutto, e non si rende conto che tutti credono negli stessi
ideali e che Dio è uno.
Purtroppo vedo che sia la Chiesa e altre istituzioni religiose stentino ad
accettare, o quanto meno a prendere in considerazioni che, oltre al proprio
maestro, ci siano potute essere altre manifestazioni del Divino.
Inoltre, vorrei far presente che nella religione Cristiana, nella moralità (
che credo sia assoluta e in nessun modo interpretabile) e anche nella
cultura Occidentale come in quella Orientale, il rispetto dell'anima di un
essere vivente è uno dei principi fondamentali; io, come Devoto di Sai Baba,
come Cristiano, come italiano, e soprattutto come essere umano, non mi
permetterei mai di offendere il ricordo di un uomo, o tanto meno criticare
la moralità della vita da lui condotta.
Io ho venti anni, e da quando ne avevo dodici seguo gli insegnamenti di Sai
Baba, e vi assicuro che nessun tipo di pressione o forzatura mi è stata
fatta.
Intrapresi questo cammino, che vi assicuro che non è una scorciatoia per
evitare le difficoltà della vita, anzi, a mio avviso, è la strada che ti
permette di affrontarle e superarle in maniera consapevole, di mia spontanea
volontà, dopo aver visto cambiare mia madre in modo stupendo.
Non vi racconto la mia storia, perché sarebbe fuori luogo, ma vi assicuro
che la mia vita, e quella di tutta la mia famiglia non è stata facile, anzi
tutt'altro, ma grazie agli insegnamenti del mio Maestro siamo riusciti ad
andare avanti, a rafforzarci e ad unirci sempre di più.
Riporto una frase della signora M.S.: Vorrei ricordare anche il testamento
di Mario Mazzoleni che afferma che bisogna affrettarsi a diventare seguaci
di baba perché "i tempi dell'Avatar hanno un limite" e che hanno tanto il
sapore medievale del "pentitevi finché siete in tempo".
Ora vorrei porgere a Voi tutti una riflessione: un uomo fermamente convinto
della purezza di un determinato messaggio spirituale, dopo averlo fatto suo
e sperimentato sulla propria vita, dopo averne saggiato la sua bontà, non
credete che l'unica cosa che quest'uomo possa fare sia quella di augurare a
tutti che questo messaggio possa entrare nei loro cuori?
Confidando nella vostra professionalità, spero che vogliate pubblicare
questa lettera.
Metto a disposizione il mio indirizzo di posta elettronica per chiunque
voglia contattarmi.
Distinti e sinceri Saluti
Alessio Luparelli
Lecce, li 19/05/2004
Opinioni
contrastanti su
Sai Baba - 5
Quella che segue è la
lettera inviata da un ex devoto italiano, il quale dissente totalmente dal
punto di vista espresso dal signor Luparelli nel precedente messaggio:
Data: venerdì 21 maggio 2004 - ore 14:56:24
Oggetto: Risposta ad Alessio Luparelli
Vorrei rispondere alla lettera del sig. Alessio Luparelli per
specificare alcuni punti.
Sig. Luparelli io sono stato devoto di Sai Baba come lei, ma il mio
punto di vista è completamente diverso dal suo.
Lei afferma che l'Organizzazione non ha scopi di lucro, ebbene io invece
so che è fondata esclusivamente per questo scopo.
Deve sapere che i membri della Central Trust, generalmente presidenti a
livello nazionale e dei grandi stati indiani, sono quasi tutti uomini
d'affari i quali, con il beneplacido e la benedizione del suo 'maestro"
trasferiscono gli interessi dei fondi sui loro conti privati per affari
privati e la maggior parte dei devoti non ha la più pallida idea del
denaro coinvolto in questo giro mostruoso d'affari.
Se si pensa solo al valore dlle proprietà donate dai ricchi devoti
deceduti, ci si rizzano i capelli, purtroppo la Trust si è sempre
guardata molto bene dal farne una stima.
Inoltre lei , molto saggiamente, incita a denunciare quelli che
all'interno dell'Organizzazione si comportano in modo poco lecito;
questo andrebbe bene in un paese civile dove la corruzione lascia a
desiderare, ma in un paese come l'india dove la corruzione fa da
padrona, è quasi impossibile che se ne cavi un ragno dal
buco: L'Organizzazione Sai è molto protetta.
C'è anche da aggiungere che nel caso di Sai Baba non si sta parlando di
un molestatore comune, come un sacerdote o una suora, bensì di colui che
si definisce Dio stesso, non so se riesce a cogliere la differenza.
Lei potrà sicuramente aver tratto dei vantaggi dalla vicinanza al
"maestro" ma sappia che molti altri invece non ne hanno ricavato
alcunché, se non esperienze drammatiche, anzi hanno anche verificato di
persona i trucchi di cui si serve il suo "maestro divino" per attirare
proseliti.
Pensi, hanno anche avuto la conferma delle sue molestie: io
personalmente ricevetti la confidenza di un devoto che mi disse che un
suo amico era stato "palpato" là dove lei può ben immaginare.
Lei dice di non fare di tutta un'erba un fascio, siamo d'accordo, ma che
dire quando le accuse sono rivolte direttamente al "divino" in persona?
Non mi risulta che ci sia stato mai da parte dei devoti più veterani
l'intenzione di indagare per fare luce, magari intervistando le vittime,
anzi quello che si è fatto è stato solo quello di allontanarle e di
mettere tutto a tacere.
Mi spiace sig. Luparelli, ma credo che lei faccia bene a farsi un esame
di coscienza molto accurato prima di dare per certo "il ritorno" del
divino.
Non si gioca sulla sofferenza della povera gente, e come cristiano lo
dovrebbe sapere.
Saluti
Aldo
Opinioni
contrastanti su
Sai Baba - 6
Riceviamo e
pubblichiamo un nuovo contributo critico al dibattito su Sai Baba, inviato
da Mantrab, già autore di alcuni articoli pubblicati sul nostro sito.
Data: mercoledì 26 maggio 2004 - ore 22:13:43
Oggetto: nuovo contributo
Stimati curatori e visitatori del sito,
con questo scritto vorrei offrire il mio contributo in merito al dibattito
sorto in seguito alle dichiarazioni rilasciate da Padre Amorth, in
particolar modo analizzando alcuni punti degli interventi fatti da Silvia
Mazzoleni e Alessio Luparelli.
Prima di fare ciò vorrei però spendere una buona parola su Mario Mazzoleni,
che sovente viene citato negli articoli pubblicati all'interno del
dibattito. Il motivo di tale scelta deriva dalla constatazione che troppo
spesso e a torto viene nominato per gettare discredito sulla figura di Sai
Baba, e in molti casi, almeno quelli che ho avuto modo di visionare sul web,
senza portare fatti documentabili o esperienze personali.
Ebbi modo di parlare personalmente con Mazzoleni circa cinque anni fa. La
conversazione avvenne per telefono in seguito ad una mia richiesta che gli
comunicai in una lettera. Avevo da poco letto il libro "Un sacerdote
incontra Sai Baba" e ne ero rimasto profondamente colpito, tanto dal
personaggio di Sai Baba come dalla filosofia che propugnava e ne volevo
discutere con lui.
La conversazione durò alcuni minuti e l'impressione che ricevetti di
Mazzoleni fu quella di una persona molto gentile e disponibile. L'elemento
però più rilevante di tutta la vicenda fu sicuramente la tendenza dell'ex
sacerdote a smorzare e ridimensionare i toni euforici, che io gli riferivo,
delle esperienze di quei devoti tornati dall'ashram che avevo sentito per
telefono o letto sui libri.
Gli dissi che avevo intenzione di fare visita a Sai Baba per rendermi meglio
conto di quello che volevo conoscere e il suo consiglio fu piuttosto
equilibrato: mi disse di andarci con l'animo giusto, disposto a fare una
nuova esperienza che non doveva essere influenzata da quella degli altri
devoti. Poi a fine viaggio, in tranquillità, avrei trovato il modo di fare
le mie riflessioni in merito e di trarre eventuali conclusioni.
Queste impressioni positive che ricevetti all'epoca ebbi poi modo di
riscontrarle ancora una volta in occasione di un'altra lettera che gli
scrissi e alla quale prontamente mi rispose cercando di dissipare alcuni
dubbi che in essa avevo espresso.
Un paio di anni dopo venni a conoscenza della sua scomparsa, cosa che mi
rattristò molto.
Sul fatto che la sua anima, come molti devoti sostengono, abbia lasciato
definitivamente il ciclo delle rinascite su questo mondo io non lo posso
certo sapere, ma sicuramente posso affermare che utilizzare solo il suo nome
per apportare prove contro Sai Baba e più in generale la sua organizzazione,
non può costituire un elemento da prendere sul serio, né tantomeno la mia
esperienza personale avuta con l'ex sacerdote deve essere considerata una
prova schiacciante della sua completa onestà. In definitiva il personaggio
Mazzoleni non può essere ridotto ad un mero oggetto da utilizzare per le
cause pro o contro Sai Baba, se ne dovrebbe, forse, analizzare con più
accuratezza le azioni e i pensieri che lo hanno contraddistinto se vogliamo
veramente capire le motivazioni che lo hanno spinto ad abbracciare la causa
del maestro di Puttaparti.
Per quanto riguarda invece l'intervento di Silvia Mazzoleni, mi vorrei
soffermare su di un concetto da lei espresso e che credo sia profondamente
contrario ai principi di uguaglianza, principi per i quali l'uomo ha lottato
durante molti secoli.
Nel suo scritto la Mazzoleni sostiene di essere nel giusto nell'appoggiare
la causa di Sai Baba portando come prova il continuo afflusso di visite che
il maestro riceve da parte di personaggi politici, premi nobel, scienziati e
altri famosi di vario genere, sottolineando dunque l'importanza della figura
di Sai Baba, figura che a suo giudizio non può essere messa in discussione,
dalla quantità e qualità degli uomini che a lui si sono avvicinati.
Riprendendo questa teoria, che trovo profondamente stupida e contraria
all'intelligenza umana, si potrebbe tranquillamente affermare che il
presidente americano George W.Bush, che ha condotto due guerre e causato un
numero di vittime umane elevatissimo, non può essere bersaglio di critiche e
accuse perchè cento milioni di americani hanno creduto in lui votandolo e
perchè costantemente riceve la visita di politici, capi di stato e di varie
organizzazioni mondiali. Di esempi in tal senso se ne potrebbero poi fare
ancora a centinaia.
Pertanto le argomentazioni fornite dalla signora Mazzoleni, nello specifico
l'esempio riportato, non hanno alcun valore, se non quello di riempire
l'articolo con qualche frase in più, ma non potranno mai essere prese in
debita considerazione né adesso né mai.
Queste teorie sono un insulto all'intelligenza dell'essere umano e non
contribuiscono certo a migliorarne lo spirito critico e di ricerca!!!
L'intervento di Alessio Luparelli invece, dimostra a che livello di
contraddizione è possibile arrivare quando si è devoti di Sai Baba.
Per essere sicuro di quanto affermato nello scritto, mi sono messo a
rileggere l'articolo più di una volta.
Il signor Luparelli, ragazzo bisognerebbe dire data la sua giovane età, come
del resto la mia, conclude il suo intervento con queste parole:
"Ora vorrei porgere a Voi tutti una riflessione: un uomo fermamente
convinto della purezza di un determinato messaggio spirituale, dopo averlo
fatto suo e sperimentato sulla propria vita, dopo averne saggiato la sua
bontà, non credete che l'unica cosa che quest'uomo possa fare sia quella di
augurare a tutti che questo messaggio possa entrare nei loro cuori?"
Per riprendere la conclusione alla quale sono giunto, accennata brevemente
sopra, mi pare estremamente importante riflettere su due elementi del
personaggio Sai Baba: in primo luogo il significato della parola Sathya che
precede quella di Sai Baba. Sicuramente è noto a tutti, e quindi anche al
signor Luparelli, che tale parola significa verità, la Verità con la V
maiuscola. Una verità che deve essere l'elemento caratterizzante della vita
di tutti gli uomini, ma che purtroppo molto spesso non lo è, e che secondo i
devoti Sai Baba incarna perfettamente.
In secondo luogo, ma qui mi riallaccio al discorso precedente, sarebbe
opportuno analizzare i discorsi rilasciati dal maestro indiano e notare le
forti contraddizioni che molte volte emergono: alcuni degli innumerevoli
esempi li possiamo trovare nelle svariate e incoerenti affermazioni sulla
effettiva data di nascita di Gesù (nel sito di exbaba credo che ci sia un
articolo in
merito) e nei continui cambi di durata del Kali Yuga (io stesso ho scritto
un articolo in proposito). Ho letto
poi anche un
discorso (anche questo mi
pare poi pubblicato sul web) nel quale Sai Baba cita Alessandro Magno e la
sua meraviglia nel trovare, durante la campagna nelle valli dell'Indo,
concetti religiosi simili tra i testi sacri dell'induismo, la bibbia e il
corano. Quest'ultimo discorso è a dir poco imbarazzante poiché, per chi non
lo sapesse, Alessandro Magno è morto nel 323 a.c. mentre il corano è stato
scritto per la prima volta nel 650 d.c.. La distanza che li separa è di
quasi mille anni!!!
Se il signor Luparelli ha la pazienza di navigare sul web, oppure di
riprendersi i discorsi di Sai Baba avrà modo di accertare quanto scrivo e
forse di scoprire altre cose...
Concludendo dunque la riflessione proposta pare evidente che la parola
Sathya mal si addica a Sai Baba. Non è possibile che una persona che si
vanta di essere un esempio per tutta l'umanità possa cadere in
contraddizione e mentire così tante volte, su cose che poi non sono neanche
così importanti.
Se il messaggio di Sai Baba è contaminato, da lui stesso, a livelli così
bassi, mi trovo nella condizione di rispondere al signor Luparelli che tale
messaggio non può essere accettato, almeno fino a quando sia Sai Baba a
farsene il promotore mondiale.
Su ciò inviterei Luparelli, ma tutti i devoti in generale, a riflettere
molto, molto attentamente.
Mettete veramente alla prova il vostro maestro spirituale, come molto spesso
lui afferma, ma non attraverso il filtro delle sensazioni-emozioni che si
basa sul momento e non può essere duraturo (e che viene quasi
esclusivamente usato e propagandato), bensì su fatti oggettivamente
dimostrabili. Probabilmente scoprirete che Sai Baba è un essere umano come
tutti noi e che il vero cambio di vita, spirituale e non, l'avete fatto voi
e solo voi! Le cose accadono solo se realmente si vogliono altrimenti non
succedono.
Ricordando dunque che la Verità è una e solo una, non modificabile secondo
le esigenze o le interpretazioni, concludo questo mio intervento, nella
speranza che possa servire per una riflessione più profonda da parte di
tutti.
Mantrab